E’ Google che ha la stessa ideologia di El Papa, oppure è El Papa che ha la stessa ideologia di Google? Certo che la coincidenza è perfetta. Fra un anno celebreranno insieme l’introduzione del suicidio assistito in Italia. Una grande festa.
Il motto è già pronto. Grazie, Cappato. “Da oggi siamo tutti più liberi. Anche quelli che non sono d’accordo”.
El Papa Google Primero vuole il vostro bene.
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Quando si superano i 60-65 anni, l’uomo vive più a lungo di quanto non produca e costa caro alla società…il diritto ai suicidio, diretto o indiretto, è perciò un valore assoluto in questo tipo di società” J. Attali, “L’avvenire della vita”
Avvenire scende in campo. Contro il suicidio assistito? No, si tinge di verde per il clima
Il giornale dei vescovi italiani lancia la nuova homepage del sito: svolta green per la salvaguardia del creato, con tanto di hashtag #FridayForFuture. Tutto prevedibile, dopo il funerale celebrato dall'Osservatore Romano al ghiacciaio islandese
Roma. A poco più di ventiquattrore ore dalla sentenza storica con cui la Corte costituzionale ha aperto al suicidio assistito in Italia, il giornale della Conferenza episcopale italiana, Avvenire – distribuito in ogni parrocchia prima durante e dopo le messe – ha scelto di scendere in campo per la sua battaglia. Data voce allo "sconcerto" dei vertici della Cei – un po' tardivo, dopo il silenzio quasi tombale registrato nell'ultimo anno – ecco che annuncia la svolta: niente campagne pubbliche né manifestazioni di piazza per salvare il salvabile (e cioè fare in modo che la futura legge richiesta dalla Consulta al Parlamento sia, per quanto possibile, a tutela della vita e non dei fautori del "dovere di morire"), ma un grido in difesa del Creato. Con toni orgogliosi, e un po' commossi, ecco che sui canali social del giornale viene annunciato che Avvenire "si tinge di verde", con tanto di hashtag FridayForFuture. La homepage del sito è d'impatto, con il suo verde brillante.
Un po' la svolta era immaginabile, vuoi per l'incessante campagna ambientalista che da tempo vari settori della chiesa stanno portando avanti, con la segnalazione sull'Osservatore Romano delle esequie per un ghiacciaio islandese scioltosi con tanto di accuse all'umanità, visto che – scriveva l'organo ufficiale della Santa Sede lo scorso luglio – "è morto e tutti ne siamo responsabili" – vuoi per gli appelli papali contro il surriscaldamento climatico. Proprio pochi giorni fa è stata anticipata la prefazione scritta dal Pontefice al libro della vaticanista del Messaggero Franca Giansoldati, L’alfabeto verde di Papa Francesco. Salvare la Terra e vivere felici (San Paolo) . Nel suo testo, Francesco osserva che "è difficile non accorgersi che l’incremento delle temperature dei mari, lo scioglimento dei ghiacci, l’accumulo di vapore acqueo nell’atmosfera, gli uragani o le alluvioni causano a loro volta altre tragedie collaterali, spingendo intere popolazioni – milioni e milioni di persone – a cercare una via di fuga alternativa per vivere. Come si fa a negare che un elemento non sia collegato all’altro? A questo quadro si aggiunge una considerazione importante che riguarda il futuro delle nuove generazioni, le quali ormai hanno compreso che erediteranno un mondo piuttosto rovinato. E’ giusto – si domanda il Pontefice – che siano loro a dover pagare il costo dell’irresponsabilità della generazione di chi li ha preceduti?".
Il regime cinese del presidente Xi Jinping non sopporta di Dieci Comandamenti della fede cristiana. Per questo li fa strappare dalle chiese per sostituirli con i “dieci comendamenti” del regime.
Ce lo spiega Tang Feng in questo articolo pubblicato su Bitter Winter.
I Dieci comandamenti sono il fondamento della morale cristiana e costituiscono un riferimento essenziale nella vita dei credenti di tutto il mondo. Invece nella Cina atea essi vengono eliminati dai luoghi di culto perché rappresentano un obbrobrio agli occhi del despota del Paese.
Non è sfuggita ai rimproveri del governo nemmeno una chiesa delle Tre Autonomie controllata dallo Stato situata in una contea nell’area metropolitana della città di Luoyang nella provincia centrale dell’Henan che, solo dopo ripetute richieste, ha sostituito i Dieci comandamenti con le citazioni del presidente Xi Jinping. A fine giugno i funzionari del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito hanno rimproverato la comunità con queste parole: «Il Partito deve essere obbedito in ogni ambito. Dovete fare tutto ciò che il Partito vi dice di fare e se lo contraddite la vostra chiesa verrà immediatamente chiusa».
Secondo un fedele che ha chiesto di rimanere anonimo i Dieci comandamenti sono stati rimossi da quasi tutte le chiese appartenenti al Movimento delle Tre Autonomie e dalle sale per riunioni nella contea e sostituiti da citazioni di Xi Jinping. Si tratta di alcuni passaggi di un discorso tenuto in occasione di una riunione operativa del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito centrale svoltasi il 18 maggio 2015: «I valori centrali del socialismo e la cultura cinese aiuteranno a sommergere le varie religioni. Occorre supportare la comunità religiosa nell’interpretazione del pensiero religioso, delle dottrine e degli insegnamenti in modo conforme ai bisogni del progresso dei tempi. State risolutamente in guardia contro l’infiltrazione ideologica occidentale e resistete in modo cosciente all’influenza del pensiero estremista».
Il fedele ha anche rivelato che alcune chiese delle Tre Autonomie sono state chiuse per non aver attuato la direttiva di sostituire i Dieci comandamenti con le citazioni del presidente. Alcune comunità sono state minacciate di essere inserite nella black list se non si adegueranno alle attuali politiche nazionali, per i fedeli ciò comporterebbe limitazioni nella possibilità di viaggiare e avrebbe anche delle conseguenze per la scolarizzazione e la futura occupazione della loro prole. I funzionari hanno affermato che disobbedire agli ordini equivale a opporsi al Partito Comunista.
Un predicatore di una chiesa protestante controllata dallo Stato ha affermato che il PCC non si limita a sradicare le Chiese domestiche, ma sta anche metodicamente distruggendo la Chiesa delle Tre Autonomie attraverso la corruzione della dottrina cristiana.
Il predicatore ha esposto la propria analisi della situazione: «Il primo passo del governo consiste nel vietare i distici religiosi. Poi fa smantellare le croci e inizia ad applicare i “quattro requisiti” ordinando che la bandiera nazionale e i “valori centrali del socialismo” vengano esposti nelle chiese. Vengono quindi installate le telecamere di sorveglianza per monitorare i credenti e le attività religiose. L’ultimo passo consiste nel sostituire i Dieci comandamenti con i discorsi di Xi Jinping. L’obiettivo finale del Partito Comunista è “diventare Dio” e questo è ciò che il diavolo ha sempre fatto».
Un altro fedele ha aggiunto: «In Cina vige la dittatura del partito unico. Le persone possono solo obbedire al Partito Comunista e subirne il controllo. Non abbiamo affatto libertà».
La rimozione dei Dieci comandamenti dalle chiese a opera del PCC è un evento frequente nell’Henan e Bitter Winter ne ha già ampiamente dato notizia. Lo scorso novembre, con una mossa di “sinizzazione” al limite della farsa le autorità della contea di Luoning nell’Henan hanno ordinato a una chiesa delle Tre Autonomie di rimuovere il primo dei Dieci Comandamenti, «Non avrai altro Dio all’infuori di me» perché «Xi Jinping si oppone a questa affermazione». Anche in altre parti del Paese i Dieci comandamenti vengono sostituiti dai ritratti di Mao Zedong e Xi Jinping e dalla propaganda comunista.
By Sabino Paciolla
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