ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 3 settembre 2019

"Il cane, il gatto, io e te"

VERSO IL CONTE BIS
Tranquilli, l'Arca di Noè partirà. E saranno dolori
Ma quali incertezze? Questo governo partirà. Certo che partirà, sostenuto come è dalla volontà di chi ha la forza di far discendere lo spread. E prima di andare a sbattere con Renzi ci toccheranno patrimoniale, giustizialismo e una legge sull'eutanasia.

Ancora qualcuno nutre incertezze sulla sorte del governo che è in rampa di lancio? Ancora qualcuno appare perplesso di fronte alle incongruenze, contraddizioni, giravolte che i protagonisti quotidianamente ci offrono, e pensa o spera che questo possa fermare in extremis il varo del Conte bis? Si metta il cuore in pace, questo qualcuno: tutto è già scritto, di questo governo rossogiallo, tutto era già stato previsto e scritto e descritto nel cuore vero della cultura e della storia italiana: la canzonetta!  Ascoltate e meditate, gente, meditate!

Era il 1970 e a Sanremo Iva Zanicchi cantava: “Partirà la nave partirà, dove arriverà, questo non si sa. Sarà come l’arca di Noè, il cane, il gatto, io e te”. Era il 1970, lo ripetiamo, e Iva Zanicchi cantava L’Arca di Noè ma certo non immaginava che a 49 anni di distanza il suo ritornello sarebbe diventato realtà, eccome lo sarebbe diventato: piena realtà! Il governo rossogiallo è esattamente la realizzazione della profezia Zanicchiana. Partirà, questo governo, certo che partirà, sostenuto come è dalla volontà di chi ha la forza di far discendere lo spread (oggi alla quota minima record di 165!), e di promettere benevolenze a spiovere dall’Europa. Sostenuto e spinto da chi può convincere il PD a rinunciare a un vice-premier che gli spetterebbe di diritto, pur di farlo partire. Ma dove arriverà, questo governo, a quali lidi, a quali risultati, e fin quando potrà navigare, questo è veramente impossibile prevederlo. Ed è impossibile proprio perchè, come l’arca di Noè, c’è dentro di tutto un pò, ma con molto meno ordine e razionalità che l’arca biblica.
C’è dentro un presidente che a tutti si è presentato come grillino per un anno e mezzo ma che oggi afferma serenamente di aver sempre votato a sinistra, un ex vice come Di Maio che forse è anche l’ex capo del M5S e dunque non si capisce quanto conti veramente, posto che le continue scomuniche di Grillo voglian dire qualcosa. E nel campo del PD le poltrone dei ministri  e le faccine dei candidati saltano continuamente da una casella all’altra del più scatenato del toto-ministri, che grande indice di serietà.
Ma oggi c’è anche lo studio di Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, a sottolineare la precarietà del quadro. Secondo la stimata sondaggista, oltre la metà degli elettori sia del PD sia del Movimento non approverebbero per nulla l’alleanza dei due partiti. E questa è una zavorra non da poco per la navigazione del governo.
Ci sarebbe poi ancora, a voler essere pignoli, il voto di domani della piattaforma Rousseau ad aggiungere incertezza, ma mai è accaduto che la piattaforma smentisse i voleri dei capi, una piattaforma ben allineata e preveggente, non c’è che dire (e anche qui la Zanicchi cantava nello stesso brano del 1970 di un volo di gabbiani telecomandati..., guarda te quanto ci tocca rivalutare le canzonette!)
Insomma, la previsione del vostro Romano Osservatore è che entro un paio di giorni Conte scioglierà la riserva, ed entro un altro paio le Camere voteranno la fiducia. E il governo partirà.
Poi cominceranno le avventure. E le disgrazie. La prima disgrazia è che approveranno una legge pro eutanasia e pro suicidio assistito entro il 24 settembre, ottemperando agli ‘ordini’ della Corte Costituzionale. La seconda che vareranno una legge di stabilità fondata su una bella patrimoniale, altro che taglio delle tasse. La terza, se Bonafede rimane alla giustizia a eseguire gli ordini di Davigo, che creeranno un sistema giudiziario ancor più giustizialista. La quarta che diremo addio a ogni forma di autonomia regionale (d’altronde le regioni son tutte amministrate dal centrodestra, o lo saranno man mano che si va a votare, che cosa pretendete?)
Per quanto riguarda  ciò che seguirà, saremo costretti a sperare negli incagli della navigazione, nelle imboscate parlamentari (se ci saranno) o nel momento in cui Renzi avrà formato il suo partito e abbandonerà il naviglio rossogiallo, che a quel punto andrà a sbattere. Non una bella prospettiva, a mio giudizio.
Speriamo soltanto che il centrodestra tutto, da Salvini a Meloni a Berlusconi decida di mettere la testa a posto, di tornare a guardarsi negli occhi, a dirsi tutto con verità, e a lavorare per dar vita a una prospettiva credibile e unitaria: centrodestra, cioè centro più destra, non destra soltanto.
Il Romano Osservatore

FERMATE IL SUICIDIO DI MASSA - Appello disperato di Becchi ai votanti M5S #IoVotoNO


https://www.youtube.com/watch?v=mhbqS0dNV4M

ONORE A LUIGI DI MAIO PUGNALATO DA GRILLO


Non ho voglia di perdere tempo e fatica in una analisi approfondita, ma a Luigi Di Maio va riconosciuta la qualità  – essenziale in politica: di  duro ed abile negoziatore.  Nel corpo a corpo con Zingaretti  ha posto condizioni incredibili, ben conoscendo la voglia  estrema del PD di  rientrare nella stanza dei bottoni.
“ll M5S non ha paura delle elezioni. Anzi”,  ha scandito : “In  questo momento siamo ancora più uniti, con Alessandro Di Battista, Davide Casaleggio, Max Bugani, Paola Taverna, Nicola Morra, i capigruppo, i nostri ministri e tutti coloro che per il MoVimento hanno dato l’anima. Andiamo a votare subito”.
Faccia da poker.  Un  bluff notevole, perché tutti  quelli che nomina come “ancora  più uniti” a lui, sono i suoi avversari interni più  pericolosi.  E i grillini nelle  Camere per grazia ricevuta, sono anche più  spaventati al rischio di perdere la poltrona con elezioni.
“Ad ogni uscita Di Maio alza sempre di più la posta e rischia di far saltare il banco. I suoi parlamentari pensano sia impazzito”,  commentava un portaborse interno al Palazzo.
Tra i 20 punti “irrinunciabili”, che il PD doveva accettare se voleva entrare al governo col 5S,   ha  inserito  : “Una riforma del sistema bancario. Serve separare  le banche di investimento dalle banche commerciali”. Nientemeno.  La Glass-Steagal.  Un punto  qualificante del  sovranismo, uno dei più compromettenti  per un PD che  vuol  mostrarsi  come servitore-modello dei  ”mercati”  e della finanza.  Dunque inaccettabili.
Naturalmente  la trattativa qui era inceppata, e ci è voluta la telefonata della Merkel a Gentiloni per sbloccarla: fate il governo coi grillini  “a qualunque costo”. Insomma è una capitolazione, quella che  Di Maio ottiene da Zingaretti  (e dalla  Kanzlerin).
Poi il primo ministro: il piddino vuole “discontinuità”, quindi niente Conte primo ministro.  Di Maio : o Conte premier,  o niente governo.  Occorre  precisare che mentre negozia così  – come da posizione di forza  – Di Maio   invece è indebolito da Beppe Grillo, che notoriamente lo odia, e interviene costantemente contro di lui nei suoi video, dove appare sempre più uno dei personaggi mostruosi e deformi di quella galleria di degenerati che ci ha dato la politica italiota.  Pugnala  alla schiena di Maio,  ripetutamente e  pubblicamente.  Apertamente gli  preferisce Conte:  “Ci ha restituito una parte della dignità  persa davanti al mondo intero  –  Benvenuto tra gli Elevati”,  critica   il  negoziatore  con  frasi come “abbiamo da progettare il mondo e  invece ci abbrutiamo, e  le scalette e  il posto e  i dieci punti, e i venti punti, basta!”.


Non basta ad eliminare il negoziatore.  Beppe Grillo deve  ricorrere, per stroncare definitivamente Di Maio, al   suo intervento sul  Fatto Quotidiano:  dove  fa dichiarare  ad una delle sue tre teste,  obliquamente ma esplicitamente:   “ incazzata e ancora stupefatta per l’incapacità di cogliere il bello del cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano come alla Standa».
Ora sappiamo che “Renzi aveva parlato di un governo coi 5 Stelle già un mese fa”:

Era tutto già deciso a  sua insaputa,  ma  Di Maio s’è battuto come un leone:  non è stato vinto dalla controparte,  ma è  stato   freddato col classico colpo  alla nuca dal cosiddetto Elevato alle sue spalle.  Un tradimento in più nel tradimento.
Resta la meraviglia:  il “bibitaro” napoletano, quello “che non ha mai lavorato in vita sua”, che “non fa finito gli studi”,   ha rivelato una capacità di negoziatore  imprevista,  sofisticata  e ben articolata nel linguaggio e  nel pensiero;  e  carattere, perché  un negoziato come quello lo richiede.  Qualcosa che – ahimé  –   il rozzo ed approssimativo Salvini, monocorde   nei   selfie  con , non possiede  – e sa di non  possedere, visto che ha disertato tutti   gli incontri coi ministri degli Interni europei, che mai è andato trattare nelle sedi giuste per far cambiare il trattato di Dublino.  Anzi, a ben pensarci, non ricordo in nessun leghista una simile capacità ed articolazione di linguaggio:  che il Nord non abbia una classe politica capace  di  esprimersi con la abilità e proprietà di Di Maio, mi sembra ponga un problema.  La Lega, è il meglio che si possa dire, non è una schiera di rivoluzionari di  professione.  L’avventura “nazionale” di Salvini, l’hanno seguita con  passività e implicita riserva.  Se devo pensare  a un leghista  di chiara visione, determinato  e  di  militanza attiva, mi vengono in  mente Marco Zanni – che però viene dal Cinque Stelle, e ovviamente Bagnai: che non è “nato” leghista, non ne è interno,  e inoltre non è del Nord  – per fortuna, bisognerà dire.  Borghi è un brau fieu, ma politicamente un fesso, un dilettante,  come ha dimostrato ripetutamente –     provocando l’allarme e la vendetta dei poteri forti con l’inutile esibizione dei minibot, e  dichiarandosi per continuare il finanziamento pubblico a Radio Radicale. Come “nordico” mi preoccupo.  E rendo onore a Di Maio di Avellino che s’è battuto così bene. La Lega ci guadagnerebbe a prendere un sovranista così..

VIDEO: L'OLOGRAMMA "CONTE"

                                          
    Scoop? Altro che "anonimo professorino". Chi si nasconde dietro Giuseppe Conte? Uomo del Pd dal 2013: il "Gesuita" Conte è della scuola del Cardinale Silvestrini (Mafia di San Gallo) ed è l'erede di Andreotti. La Piattaforma Rousseau: il grande Bluff  
L'OLOGRAMMA "CONTE"
Chi si nasconde dietro Giuseppe Conte?


E’ in atto un vero e proprio colpo di mano. Trump elogia Conte insieme a tutta la dirigenza europea. Cosa ci dobbiamo aspettare? Questo governo tenterà in tutti i modi di avviare un’agenda europeista ancora più forte.
Giuseppe Conte - Immagini Scoop del Decimo Toro


Immagini d'archivio ci aiutano a capire chi è realmente Giuseppe Conte. Altro che "anonimo professorino"
La Piattaforma Rousseau: il grande Bluff!!!


La truffa di Rousseau: la Casaleggio prepara un plebiscito per Conte - di Domenico Di Sanzo - Il Giornale.it 
Fonte: Il Decimo Toro 2 - Pubblicato il 2 settembre 2019

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