ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 12 dicembre 2019

Il silenzio é anche peccato

Il vescovo austriaco condanna il concerto pro-LGBT che il cardinale Schönborn ha permesso nella cattedrale di Vienna

Il vescovo austriaco Andreas Laun si è unito alla voce di coloro che hanno condannato il concerto pro-LGBTQ, permesso dal cardinale Christoph Schönborn e al quale il medesimo ha partecipato, il 30 novembre, nella principale cattedrale di Vienna. Ci aggiorna Lianne Laurence con il suo articolo pubblicato su Lifesitenews, nella traduzione di Elisa Brighenti.
Andreas Laun, vescovo ausiliario emerito di Salisburgo, Austria
Andreas Laun, vescovo ausiliario emerito di Salisburgo, Austria

Il vescovo austriaco Andreas Laun si è unito alla voce di coloro che hanno condannato il concerto pro-LGBTQ, permesso dal cardinale Christoph Schönborn e al quale il medesimo ha partecipato, il 30 novembre, nella principale cattedrale di Vienna.
“Penso solo che il silenzio possa essere anche peccato. Ecco perché la mia risposta a questo evento nella Casa di Dio è solo un grande NO. NO e NO di nuovo” scrive il vescovo ausiliare di Salisburgo in pensione nel notiziario cattolico austriaco in lingua tedesca kath.net.
Nel suo incisivo rimprovero, Laun ha citato la denuncia che l’Arcivescovo Carlo Viganó ha espresso verso l’autorizzazione del concerto di beneficenza sull’AIDS, del 30 novembre, indicandolo come “provocazione omoerotica e blasfema”.
Viganó ha denunciato l’evento in un messaggio di sostegno ad Alexander Tschugguel, il quale, durante lo svolgersi del concerto, ha organizzato con un Rosario di riparazione al di fuori dalla cattedrale del XIV secolo.
Tschugguel, 26 anni, l’austriaco famoso per aver preso da una chiesa di Roma alcune statue dell’idolo pagano Pachamama durante il Sinodo amazzonico di ottobre e averle gettate nel Tevere, ha riferito che il Rosario ha visto la partecipazione di 120 persone.
Questo è il terzo anno consecutivo che il Cardinale Schönborn ha autorizzato e preso parte al concerto “Believe Together”, che è ospitato da un’organizzazione chiamata LIFE+ e segna la Giornata Mondiale dell’AIDS.
L’evento dello scorso anno ha visto la partecipazione di un attore a torso nudo, noto per aver interpretato ruoli omosessuali, in piedi ai bordi dell’altare, con musica rock ad alto volume, musica elettronica, e attori vestiti da demoni.
Quest’anno, Thomas Neuwirth – la drag queen “Conchita Wurst” che ha rappresentato l’Austria nel concorso Eurovisione 2014 – si è esibito nel santuario con adolescenti e ragazze usate come supporto.
In veste di organizzatore e attivista omosessuale, un certo Gery Keszler ha ringraziato Schönborn per la sua presenza e per aver permesso l’uso della cattedrale, dicendo: “Siamo molto grati per la fiducia che il cardinale ha riposto in noi”.
“I media hanno riportato quello che è successo nella cattedrale di Santo Stefano, naturalmente con il permesso dell’autorità”, ha scritto Laun.
«Ho pensato al lamento di Geremia di fronte ai peccati del popolo: ‘E con questo venite a stare davanti a me in questa casa su cui viene proclamato il mio nome, e dite: “Siamo salvi” e poi continuate a perseguire tutti quegli abominii. Questa casa, sulla quale si proclama il mio nome, è diventata ai tuoi occhi una tana di ladri’ [Geremia 7, 9-11] », scriveva il vescovo.
“Forse dovremmo dire: un luogo di piacere che Dio non ama”, ha aggiunto.
“E ho pensato alla pulizia del tempio, a come Gesù non tollererebbe nel tempio né mercanti, né innocue colombe”, scrive Laun.
La sua rubrica includeva anche un’ampia citazione, senza fonti specifiche, proveniente dal prefetto della Congregazione vaticana per il culto divino, il cardinale Robert Sarah, riguardante le persone con tendenze omosessuali:
Dobbiamo trattarli con la massima compassione possibile. La prima opera di carità che dobbiamo loro è la verità. Nessuno si aspetta una parola di favore dalla Chiesa. Un’unione tra due persone dello stesso sesso non può mai essere un matrimonio. Non c’è condanna della persona in questa dichiarazione…….. Prego i credenti che sono tentati dall’omosessualità di non rinchiudersi nella prigione dell’ideologia LGBT. Attraverso il battesimo siete figli di Dio! Il vostro posto è – come per tutti i cristiani – nella Chiesa. E se di tanto in tanto la lotta spirituale diventa troppo dura, l’amore fraterno vi sosterrà.
A questo aggiungo: “AMEN”, ha scritto Laun.
Non è la prima volta che lo schietto vescovo settantasettenne rivolge critiche verso i suoi fratelli vescovi.
In particolare, quando il cardinale tedesco Gerhard Marx e il vescovo Franz-Josef Bode hanno lanciato nel 2018 l’idea di benedire le unioni omosessuali, Laun l’ha paragonata alla benedizione di un bordello o di un campo di concentramento.
Ha anche sottolineato la distinzione, spesso ignorata ma essenziale, tra il peccatore e il peccato.
“Ma ora, per quanto riguarda la domanda del cardinale Marx, e di non pochi sacerdoti, la risposta è semplice: si può chiedere la benedizione di Dio per i peccatori, ma non per il peccato”, ha scritto.
“Cioè, non si potrebbe consacrare un bordello, non si potrebbe benedire un campo di concentramento o armi che non sono esplicitamente ordinate per la caccia o per legittima autodifesa”, osserva Laun.
“Perciò è chiaro che non si può benedire un rapporto che è peccaminoso; [non si può benedire] la mafia; nessuna benedizione per organizzazioni o istituzioni che promuovono o procurano aborti o che diffondono ideologie contrarie alla Fede, contenuti antisemitici o altre forme di pensiero razzista”.
Di Elisa Brighenti
https://www.sabinopaciolla.com/il-vescovo-austriaco-condanna-il-concerto-pro-lgbt-che-il-cardinale-schonborn-ha-permesso-nella-cattedrale-di-vienna/

Card. Burke: il sacerdote che ha negato l’Eucaristia a Biden, sostenitore dell’aborto, “ha compiuto un grande atto di carità”

Il sacerdote della Carolina del Sud che ha negato la Santa Comunione all’ex vicepresidente Joe Biden, fiducioso [di vincere le elezioni] del 2020, “ha compiuto un grande atto di carità a favore del signor Biden”, ha detto il cardinale Raymond Burke.
Ce ne parla Doug Mainwaring nel suo articolo pubblicato su Lifesitenews, nella traduzione di Elisa Brighenti.
card. Raymond Burke
card. Raymond Burke (AP Photo/Riccardo De Luca)

Il sacerdote della Carolina del Sud che ha negato la Santa Comunione all’ex vicepresidente Joe Biden, fiducioso [di vincere le elezioni] del 2020, “ha compiuto un grande atto di carità a favore del signor Biden”, ha detto il cardinale Raymond Burke.
In una recente video intervista con Tom McKenna, Fondatore e Presidente della Catholic Action for Faith and Family, quando Biden ha cercato di ricevere la Comunione durante la Messa, nella sua parrocchia della Carolina del Sud. Burke ha offerto il suo consiglio anche a sacerdoti e vescovi che si trovano di fronte a personalità pubbliche che si avvicinano alla Santa Eucaristia, nonostante esprimano convinzioni contrarie agli insegnamenti e alla morale della Chiesa Cattolica.
Biden sostiene e difende l’aborto su richiesta finanziato dai contribuenti. Ha anche celebrato un “matrimonio” tra persone dello stesso sesso.
Burke è l’ex prefetto della Segnatura Apostolica, l’alta corte vaticana.
“Quando c’è un fedele che sta commettendo pubblicamente un peccato grave, come nel caso del signor Biden che, tra le altre cose, è un sostenitore dell’aborto, il sacerdote è obbligato a raccomandare al soggetto in questione di non avvicinarsi per ricevere la Santa Comunione”, ha detto Burke. “E se questi si avvicina per ricevere la Santa Comunione, [il sacerdote] deve rifiutargliela”.
Burke ha detto che, mentre molte persone hanno l’impressione che un sacerdote abbia discrezione in materia, in realtà “egli non ne ha”.
“Coloro che dicono che (Biden) dovrebbe essere ammesso alla Santa Comunione, perché altrimenti ‘sarebbe scortese’ o che affermano che una tale azione renda l’Eucaristia una ‘sorta di strumento politico’, sono semplicemente in errore”.
“Qui non si tratta di una questione di politica”, ha detto Burke. “Si tratta di una questione di santità della Santa Eucaristia, e di un politico che per sua stessa natura è una persona pubblica che si è resa indegna di ricevere il Santissimo Sacramento, perché promuove leggi e politiche palesemente contrarie alla legge morale”.
Il cardinale Burke ha spiegato che negare la comunione a un politico con queste convinzioni è un atto di carità che si articola in molteplici modi.
È “un atto di carità prima di tutto, verso la persona che ha ricevuto la Santa Comunione, affinché non commetta il gravissimo peccato di sacrilegio”, ha detto Burke.
“Concretamente, è un atto di carità verso altri fedeli e verso altre persone di buona volontà che, se vedono una persona che sposa pubblicamente leggi e politiche contrarie alla legge morale ricevere la Santa Comunione, saranno indotti in errore – cioè, saranno portati a pensare che è giusto sostenere l’aborto procurato o che è giusto sostenere il cosiddetto matrimonio di due persone dello stesso sesso”, ha continuato Burke.
“Non è certo caritatevole verso gli altri che un sacerdote dia loro questa impressione impartendo la Santa Comunione a chi si trova in uno stato pubblico di peccato grave”, ha aggiunto.
McKenna ha sottolineato che nel corso di una discussione alla recente riunione della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB), alcuni hanno messo in dubbio che l’aborto debba rimanere una questione preminente nel mondo di oggi, assieme ad altre problematiche come la migrazione, la povertà e la disoccupazione.
“Naturalmente” l’aborto è la questione preminente oggi, ha detto Burke senza esitazioni.
“È l’esproprio diretto della vita ad un individuo innocente e indifeso. Questa è la questione preminente”, ha sottolineato. “Se non c’è rispetto per la vita di un bambino innocente e indifeso nel grembo materno, come ci sarà il rispetto per una persona povera o per una persona che cerca lavoro e non lo trova?”
“Se non pratichiamo questo fondamentale atto di giustizia, cioè il rispetto della vita del nascituro, diamo scarsa credibilità ai nostri sforzi per affrontare altre questioni morali”, ha affermato Burke.
Il prelato ha sottolineato come la Chiesa nel corso dei secoli non abbia mai mancato di affrontare l’intera gamma di problemi esistenziali, ponendosi spesso in prima linea.
“La Chiesa cattolica ha costruito i primi ospedali ed è stata la prima a impegnarsi nelle grandi opere sociali, specialmente nell’educazione della popolazione”, ha detto.
Ma alcuni mali – come l’omicidio, l’aborto e il divorzio – “sono particolarmente gravi, e quindi devono essere considerati con la massima attenzione”, ha osservato Burke. Sono questioni che “attaccano il tessuto stesso della nostra vita”.
“Sono molto felice che i vescovi abbiano deciso di mantenere questo linguaggio affinché la Chiesa non cada nel malessere culturale che vuole offuscare la sua coscienza – che ha offuscato la sua coscienza – all’orrore della pratica dell’aborto procurato”, ha detto ancora una volta con enfasi.
“Quel malessere culturale esige che la Chiesa non dia l’impressione di essere confusa anche riguardo alla gravità del male implicato nell’aborto”, ha concluso.
La Chiesa cattolica insegna che l’Eucaristia è il corpo, il sangue, l’anima e la divinità di Gesù Cristo e quindi può essere ricevuta solo dai cattolici praticanti in stato di grazia.
Il Canone 915 del Codice Cattolico di Diritto Canonico dice che coloro che perseverano con ostinazione in un peccato grave e manifesto non possano essere ammessi alla Santa Eucaristia

Di Elisa Brighenti

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.