Un retroscena intrigante, da leggere tutto di un fiato, quello firmato da Luigi Bisignani su Il Tempo di domenica 8 gennaio. Un intervento nel quale l'uomo che sussurra ai potenti dà conto del legame, sempre più stretto, tra Papa Francesco e Sergio Mattarella. Un legame che, afferma, sta preoccupando e non poco il Vaticano, tanto che Bisignani parla di "sottane sull'orlo di una crisi di nervi". Una crisi di nervi dovuta all'arrivo nella Santa Sede della "strana coppia siciliana Pignatone-Barbagallo deputata a vigilare sui Sacri Palazzi".
Su Pignatone e Barbagallo, Bisignani premette: "Il primo, di Caltanissetta, presidente del Tribunale vaticano fresco di nomina al posto del mite giurista cattolico, Giuseppe Dalla Torre; il secondo, catanese, neopresidente dell'Autorità di Informazione Finanziaria (Aif), istituzione della Santa Sede per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, in sostituzione di René Brülhart, l'avvenente avvocato svizzero di Friburgo silurato a sorpresa dal Vaticano senza troppi complimenti". Due nomi che avrebbero sorpreso anche Pietro Parolin, segretario di Stato, che "non si capacita della scelta di Bergoglio", il quale mira a mettere ordine tra le inchieste che colpiscono il Vaticano, dalla finanza alla pedofilia.
Dunque, Bisignani sgancia la sua bomba: "Comincia però a farsi strada un sussurro, che porta addirittura al Quirinale, dove regna il più illustre dei siciliani, Sergio Mattarella - sottolinea -. Sono in molti a giurare che tra Papa Francesco e il nostro Presidente della Repubblica esista ormai una linea telefonica diretta ed è nota la stima di Mattarella verso Giuseppe Pignatone e Carmelo Barbagallo, così come quella per l'ex direttore generale di via Nazionale, Salvatore Rossi, che ha dovuto fare un passo indietro per favorire la conferma di Ignazio Visco, brav' uomo, più portato agli studi che al Vietnam del sistema bancario italiano".
Insomma, ci sarebbe la manina di Mattarella, o meglio l'intesa di quest'ultimo col Pontefice, dietro alle mosse che stanno ribaltando le gerarchie della Santa Sede. Mosse che come detto stanno terremotando il Vaticano. "Ed è, ormai, il panico - riprende Bisignani -. Ma il diritto canonico permetterà a uomini navigati come Pignatone di usare la scimitarra come vuole Bergoglio - s'interroga -? La risposta è si poiché, secondo le nuove norme vaticane, le leggi e i regolamenti della Repubblica Italiana si applicano anche all'interno del Vaticano per tutti i funzionari pubblici corrotti", rimarca. Infine, la conclusione: "Papa Francesco, che, dopo avere vissuto a Buenos Aires, considera il Vaticano come un quartiere di Roma, ha deciso quindi di dotarlo di una super procura. Nonostante l'inverno è meglio che Cardinali, Vescovi e Monsignori parlino all'aperto o nei confessionali. E giunta Fora del requiem a inciuci, affari e amori clandestini", conclude Luigi Bisignani, lasciando intendere come, ora, in Vaticano potrebbe accadere di tutto.
Bergoglio-Muscat: l’abbraccio mortale… Conte invece si defila con classe
Nuovo scandalo in Vaticano. Bergoglio ha ricevuto ieri in udienza “strettamente privata” il primo ministro uscente di Malta Joseph Muscat, coinvolto nell’omicidio della giornalista Daphne Carisma Galizia, fatta esplodere nella sua auto per farla tacere per sempre sulla sua denuncia del finanziamento illecito ad alcuni membri del suo gabinetto.
La stessa visita, con una decisione in questo caso illuminata dalla virtù teologale della prudenza, è stata tempestivamente annullata dal premier Giuseppe Conte “per sopraggiunti impegni”.
Il bello è che proprio Bergoglio, per la prima volta nella storia del papato, dato il clamore mediatico suscitato dalla notizia, per farsi réclame aveva preso l’iniziativa di mandare un telegramma di condoglianze ai familiari della vittima.
In un documento dei giorni scorsi, i vescovi maltesi avevano invitato a “lavorare insieme per promuovere la verità e la giustizia con carità e rispetto degli altri”.
Muscat si è visto costretto anche a disertare la riunione del Rome Med.
“Va dal Papa a farsi perdonare i peccati?”, aveva titolato nei giorni scorsi un quotidiano maltese, dando voce all’esasperazione degli abitanti dell’isola, inferociti contro il loro premier corrotto, che sono giunti perfino ad assediare nel suo palazzo.
Le proteste consegnate al Nunzio dunque non sono bastate a far annullare la visita, ma solo a declassarla da visita di Stato ad udienza privata.
Vaticano e La Valletta hanno un legame strettissimo suggellato da sempre dall’istituzione dell’associazione paramassonica dei Cavalieri di Malta, mentre sempre nelle stesse mani è la tenebrosa finanza della Chiesa cattolica.
Vaticano e La Valletta hanno un legame strettissimo suggellato da sempre dall’istituzione dell’associazione paramassonica dei Cavalieri di Malta, mentre sempre nelle stesse mani è la tenebrosa finanza della Chiesa cattolica.
“Insomma, Malta per il Vaticano costituisce un crocevia delicato – conclude l’Huffington Post -. E val bene se non una messa, almeno un incontro privato di Francesco con Muscat”.
Giancarlo De Palo
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