ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 16 gennaio 2020

Il fanghista

GÄNSWEIN, BENEDETTO, SARAH: UN INTERVENTO DI MONS. VIGANÒ.



Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi su La Verità troverete, come annunciato ieri un intervento dell’arcivescovo Caro Maria Viganò sulla figura e sullo stile con cui mons. Georg Gänswein ha svolto, e svolge ancora il suo ruolo di accompagnatore di Benedetto XVI. Mons. Viganò aveva scritto questa riflessione due giorni fa, quando si era nel pieno di quella che sembrava una sconfessione clamorosa da parte del monastero Mater Ecclesiae – e in particolare di mons. Gänswein, dell’opera che Joseph Ratzinger ha composto insieme al cardinale Robert Sarah. E anche tenendo conto della fortissima pressione che probabilmente il Pontefice regnante, istigato dai suoi cortigiani, ha messo su tutta la vicenda, e su mons. Gänswein in particolare, appare chiaro che dichiarazioni e confidenze di quest’ultimo si sono rivelate fallaci.

Ricordiamo l’affermazione secondo cui al monastero non si era vista la copertina del libro (che invece il card. Sarah ha mostrato a Benedetto) o la negazione che il libro fosse scritto a quattro mani (quando il contributo di Ratzinger all’opera è sostanziale, e nel libro si parla con frequenza di “noi”). Quindi il ritratto di mons. Viganò, che parlava anche in difesa di una persona limpida come è il cardinale Robert Sarah, apparentemente posto in difficoltà da alcune dichiarazioni, è certamente di aiuto a capire il contesto di questi anni di Chiesa. Ve lo offriamo nella sua integralità. Buona lettura.

§§§

È tempo di rivelare il controllo abusivamente e sistematicamente esercitato da Monsignor Georg Gänswein nei confronti Sommo Pontefice Benedetto XVI fin dall’inizio del suo Pontificato.
Gänswein filtrava abitualmente le informazioni, arrogandosi il diritto di giudicare lui stesso quanto fosse opportuno o meno far pervenire al Santo Padre.
Posso testimoniare che, quando Papa Benedetto mi convocò in udienza il 4 aprile 2011, pochi giorni dopo averGli fatto pervenire la mia prima lettera (poi abusivamente pubblicata nel corso di Vatileaks), dissi al Pontefice: «Non Le parlerò della situazione di corruzione nella gestione delle Ville Pontificie, poiché presumo che Lei abbia già preso conoscenza dell’Appunto al riguardo, che ho consegnato al suo segretario per Lei, in vista di questa Udienza».
Il Santo Padre, in tutta semplicità ed innocenza, e senza manifestare alcuna sorpresa, mi disse: «No, non ho visto niente.»
Testimonio inoltre un altro fatto che manifesta quanto Mons. Gänswein controllasse le informazioni per il Santo Padre e condizionasse la libertà d’azione dello Stesso. In occasione della canonizzazione di Marianne Cope e Kateri Tekakwitha, avendo io richiesto per iscritto all’allora Prefetto della Casa Pontificia, Mons. James Harvey, di poter essere ricevuto in udienza dal Papa, e non avendo ricevuto alcuna risposta, mi recai, martedì 23 ottobre 2012, dallo stesso Prefetto, chiedendogli come mai non avessi ricevuto risposta alcuna alla mia richiesta di udienza.
Ricordo perfettamente la circostanza, poiché lo stesso Mons. Harvey mi suggerì di partecipare all’udienza generale dell’indomani, così da poter almeno salutare personalmente il Santo Padre, con gli altri vescovi presenti. Mons. Harvey mi rispose con le seguenti parole: «Gänswein mi ha detto: “Mons. Viganò è l’ultima persona che può avvicinare Papa Benedetto!»
Aggiunse poi che all’inizio del Pontificato, Benedetto XVI, indicandogli con l’indice Gänswein, esclamò: «Gestapo ! Gestapo!»
Questo atteggiamento spregiudicato si rivelò fin dall’inizio del Pontificato, anche nella determinazione con cui Gänswein riuscì ad allontanare dal Papa la sua preziosa assistente e storica segretaria Ingrid Stampa, che l’allora Cardinale Ratzinger aveva voluto accanto a sé per ben oltre un decennio dopo il decesso della sorella Maria Ratzinger.
È poi noto che per sfuggire a questo totale controllo esercitato sulla sua Persona da Gänswein, Papa Benedetto si recasse spesso dal suo precedente segretario particolare, Mons. Josef Clemens, invitando a detto incontro familiare anche Ingrid Stampa.
Faccio questa dichiarazione a seguito di quanto asserito in queste ore da Mons. Gänswein all’agenzia Ansa, in contraddizione con quanto lo stesso Papa Benedetto ha scritto nello scambio epistolare intercorso con il Cardinal Sarah: si tratta di una clamorosa nonché calunniosa insinuazione nei confronti dell’Eminentissimo Cardinal Robert Sarah, puntualmente smentita dal medesimo.
Marco Tosatti
16 Gennaio 2020 Pubblicato da  24 Commenti --

Viganò accusa: così padre Georg ha isolato Benedetto XVI

Mons.Carlo Maria Viganò accusa Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, dell'esercizio di un "controllo" sul papa emerito


Monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa pontificia e segretario particolare del papa emerito, come autore di un "controllo" che verrebbe "esercitato" su Benedetto XVI.
Questa, in sintesi, è l'ultima accusa proveniente da un altro monsignore, quel Carlo Maria Viganò che la passata estate era arrivato a domandare le dimissioni di Papa Francesco attraverso un memorandum contenente delle presunte rilevazioni sul caso McCarrick. La vicenda del libro sul celibato sacerdotale, quello che in fin dei conti è stato pubblicato in Francia nella giornata di ieri, con tanto di firma dell'ex pontefice, è ancora un argomento di dibattito, tanto negli ambienti ecclesiastici quanto in quelli mediatici. A comunicare all'Ansa la richiesta di rimozione della firma di Joseph Ratzinger è stato proprio Gänswein. Qualcuno ha ipotizzato che il segretario dell'emerito non avesse visionato il testo dell'opera. E che questo sia stato il motivo del cambio di passo. Altri, al contrario, hanno sostenuto che gli editori avessero ricevuto l'ok dallo stesso Gänswein. La verità non è ancora chiara. Ma "Dal profondo del nostro cuore", che è stato scritto dal cardinal Robert Sarah, conterrà nelle prossime edizioni almeno un "contributo" dell'emerito. E il testo rimarrà invariato. Così come la posizione del duo conservatore sull'abolizione del celibato sacerdotale: Sarah e Ratzinger sono contrari.
Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Neppure per sogno: il mistero sul perché Benedetto XVI abbia prima condiviso la stesura di un'opera a quattro mani con il cardinale africano e poi domandato mediante il suo segretario di eliminare la sua partecipazione alla "operazione editorale-mediatica" continua ad interessare le cronache. Carlo Maria Viganò, nel suo intervento pubblicato su La Verità, ricostruisce mediante delle testimonianze dirette il rapporto che intercorre tra l'uomo che ha rinunciato al soglio di Pietro e il consacrato che gli è più vicino. Una serie di episodi del recente passato che, prendendo per buono quanto raccontanto dall'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, dimostrano come Monsignor Georg Gänswein, che Ratzinger ha elevato a vescovo nelle fasi finali del suo pontificato, eserciti la funzione di "filtro": "Monsignor Harvey - ha raccontato Viganò, facendo riferimento ad una domanda di udienza - mi rispose con le seguenti parole: «Gänswein mi ha detto: "Monsignor Viganò è l' ultima persona che può avvicinare papa Benedetto!». Aggiunse poi che all' inizio del pontificato, Benedetto XVI, indicandogli con l' indice Gänswein, esclamò: "Gestapo!Gestapo!".
Poi c'è la vicenda della segretaria di Benedetto XVI, Ingrid Stampa, che secondo Viganò sarebbe stata "allontanata" dall'ecclesiastico tedesco. Ricostruzioni, quindi, che lasciano supporre come Georg Gänswein abbia la facoltà di pronunciare l'ultima parola su alcuni apsetti riguardanti la vita pubblica e privata di Benedetto XVI. Il prefetto della Casa pontifica ha provato a far sì che la firma di Ratzinger sparisse dal libro di Sarah? Una domanda che per ora è senza risposta.

Libro Ratzinger/Sarah: Francesco perde la battaglia, si riduce alla tattica del fango


La prima edizione del libro di Ratzinger/Sarah è già stampata e l'editore francese Fayard non cambierà nulla.

L'editore Fayard, Nicholas Diat, lo ha scritto su Twitter.com (14 gennaio). Pertanto, gli intrighi di Francesco sul libro sono falliti.

Come previsto, i media di Francesco ora si riducono a gettar fango sulla persona del cardinale Sarah.

IlSismografo.blogspot.com (15 gennaio) accusa l'impeccabile cardinale di essere un "impostore", ovviamente senza presentare alcun fatto.

#newsByjeccnzue
it.news
https://gloria.tv/post/4sSPMts9aKdp6iPYKYxHtxioE

Salmo





....La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,

proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.

È stata data alle fiamme, è stata recisa:
essi periranno alla minaccia del tuo volto.

Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.

Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Signore, Dio degli eserciti, fa che ritorniamo,
fa splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Il presagio


Fatima.

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