ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 14 gennaio 2020

«Imbarazzo in Vaticano»

E su Sarah fu subito macchina del fango

Corriere e Repubblica rilanciano fonti vicine a Benedetto XVI che negano che il papa emerito abbia scritto il libro a quattro mani con il cardinale Sarah, creando un "giallo". Pronta la replica via twitter di Sarah che parla di gravissima diffamazione e pubblica le lettere di Benedetto XVI che smentiscono lo scoop.



«Imbarazzo in Vaticano», «una fonte molto vicina a Ratzinger», «Parole che cambiano tutto»… Ha il passo della spy story la notizia lanciata ieri sera dal sito del Corriere della Sera a firma di Gian Guido Vecchi. E a ruota arriva Repubblica con Paolo Rodari. Benedetto XVI non sarebbe il co-autore, insieme al cardinale Robert Sarah, del libro Dal profondo del nostro cuore, di cui parliamo diffusamente in altri articoli. «Non ha scritto un libro a quattro mani con il cardinale Sarah», dice una non meglio specificata fonte vicino al papa emerito (per Repubblica a parlare sono «gli uomini di Benedetto»), che poi insinua che il cardinale Sarah abbia usato, senza il suo consenso, uno scritto di Benedetto XVI sul sacerdozio che lo stesso Sarah aveva chiesto di poter vedere.




Uno scoop? No, una polpetta avvelenata. Il libro che difende il celibato e chiede a papa Francesco di non consentire all’ordinazione sacerdotale di uomini sposati, neanche come eccezione, deve aver fatto molto male in alcuni circoli vaticani, e così si è messa subito all’opera la macchina del fango. Peccato per loro che il cardinale Sarah si sia premunito e in nottata ha subito replicato postando su twitter alcune delle lettere che Benedetto XVI gli ha mandato man mano che il lavoro di stesura del libro procedeva. «Alcuni attacchi – scrive il cardinale Sarah su twitter – sembrano insinuare una menzogna da parte mia. Queste diffamazioni sono di una gravità eccezionale. Fornisco da questa sera le prime prove della mia stretta collaborazione con Benedetto XVI per scrivere questo testo in favore del celibato».


Si tratta di tre lettere, che riportano la data rispettivamente del 20 settembre, 12 ottobre e 25 novembre 2019. Nella prima Benedetto XVI ringrazia della lettera ricevuta dal cardinale Sarah il 5 settembre in cui si trova evidentemente la richiesta di un contributo sul sacerdozio «in questi tempi difficili». «Avevo già prima della sua lettera – scrive Ratzinger – cominciato a scrivere qualche riflessione sul sacerdozio. Ma scrivendo ho sentito sempre più che le mie forze non mi permettono più la redazione di un testo teologico. Poi è venuta la sua lettera con la domanda inaspettata di un testo proprio sul sacerdozio con particolare attenzione al celibato. Così ho ripreso il mio lavoro e trasmetterò a Lei il testo, quando sarà tradotto dal tedesco in italiano. Lascio a Lei se queste note, la cui insufficienza sento fortemente, possono avere qualche utilità».


Molto più stringata la lettera del 12 ottobre: «Finalmente posso trasmettere i miei Pensieri sul Sacerdozio. Lascio a Lei se trova qualche utilità nei miei poveri pensieri».

Infine il 25 novembre, a lavoro ultimato: «Cara Eminenza, di tutto il cuore vorrei dire Grazie per il testo aggiunto al mio contributo e per tutta l’elaborazione che Lei ha fatto. Mi ha toccato profondamente come Lei ha capito le mie ultime intenzioni: Avevo scritto in realtà 7 pagine di chiarimento metodologico del mio testo e sono realmente felice per dire che Lei ha saputo dire l’essenziale in una mezza pagina. Non vedo quindi la necessità di trasmetterLe le 7 pagine, dato che Lei ha espresso in una mezza pagina l’essenziale. Da parte mia il testo può essere pubblicato nella forma da Lei prevista».


I testi sono chiari: non solo il papa emerito e il cardinale Sarah hanno strettamente collaborato, ma risalta evidente la singolare sintonia che c’è fra i due; cosa peraltro che non sorprende visti i ripetuti attestati di stima che negli anni passati Benedetto XVI ha riservato al prefetto per il Culto Divino.

Ma la gravissima diffamazione lanciata ieri sera fa capire fino a che punto siano disposti a spingersi i “guardiani della rivoluzione”, e possiamo stare tranquilli che siamo solo all’inizio. Ma quanto accaduto fa anche capire quanto siano affidabili i grandi giornaloni e certi vaticanisti.






Riccardo Cascioli

https://lanuovabq.it/it/e-su-sarah-fu-subito-macchina-del-fango

"Quel testo non è di Ratzinger". Ma un documento smonta i progressisti

Nella tarda serata di ieri, sono emersi dubbi sulla operazione Ratzinger-Sarah. Ma il cardinale africano pubblica le prove via Twitter

Il Papa emerito Joseph Ratzinger "non ha scritto un libro a quattro mani col cardinale Sarah". Quindi, per conseguenza diretta, il passaggio testuale sulla necessità di non abolire il celibato sacerdotale - poche righe che tanto sono state dibattute in queste ore - non può essere attribuito a Joseph Ratzinger.
Oppure sì, ma non nel contesto libresco, che Benedetto XVI non avrebbe avallato. Questo, in estrema sintesi, è il succo di un articolo pubblicato nella tarda serata di ieri su Il Corriere della Sera, che si è basato su alcuni virgolettati che sono stati rilasciati dallo staff del teologo tedesco.
Gli stessi virgolettati che sarebbero in grado di confermare la non partecipazione dell'ex pontefice ad una "operazione editoriale e mediatica, dalla quale Benedetto si chiama fuori ed è totalmente estraneo". Ratzinger, per farla breve, avrebbe sì scritto sul tema del celibato sacerdotale, ma non in funzione di un'opera congiunta con Sarah. Ma le cose stanno davvero così? Quando Benedetto XVI rompe il silenzio, i misteri si palesano con costanza: era successo qualcosa di simile con la storia della "lettera tagliata". In quel caso, il quadro si era dipanato nel corso delle ore successive alla bufera. La manifestazione di una polemica in grado di coinvolgere più parti sta diventando una certezza del dopo pubblicazione di testi a firma dell'emerito. E l'uomo che ha rinunciato al soglio di Pietro continua a far discutere.
Soltanto che questa volta a smentire gli "attacchi" ci ha pensato il cardinal Robert Sarah, l'altro autore de "Dal Profondo del nostro cuore", che ha replicato via Twitter, pubblicando una riflessione e allegando tre fotografie. "Gli attacchi sembrano implicare una bugia da parte mia. Queste diffamazioni sono di gravità eccezionale. Stasera fornisco le prime prove della mia stretta collaborazione con Benedetto XVI per scrivere questo testo a favore del celibato. Parlerò domani se necessario", ha fatto presente sul social network citato il cardinale africano. Le immagini allegate da Sarah al post ritraggono tre missive a firma dell'emerito. In una si legge: "Eminenza, finalmente posso trasmettere i miei Pensieri sul sacerdozio. Lascio a lei se trova qualche utilità nei miei poveri pensieri". In una delle tre, Ratzinger comunica a Sarah di aver già iniziato a scrivere qualche considerazione sul tema. Il cardinale, quindi, ha domandato a Ratzinger un contribuito che lo stesso Ratzinger aveva già iniziato a comporre.
Ma il focus centrale è quello in cui Benedetto XVI comunica a Sarah quanto segue: "Da parte mia il testo può essere pubblicato nella forma da Lei prevista". Ma Sarah ha voluto rincarare la dose: nel corso della mattinata di oggi, il prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti ha twittato ancora"Dichiaro solennemente che Benedetto XVI sapeva che il nostro progetto avrebbe preso la forma di un libro. Posso dire che abbiamo scambiato diversi test per stabilire le correzioni. Stamattina rilascerò una dichiarazione più dettagliata per ristabilire la verità".
Vedremo se e quali notivà emergeranno nel corso delle prossime ore. Tutto, però, lascia supporre che Benedetto XVI sapesse quale fosse la destinazione della riflessione che ha inoltrato al cardinal Robert Sarah. L'unica postilla è questa: nelle tre lettere non compare la titolazione del libro che sta per uscire oggi, ossia "Dal profondo del nostro cuore". E su questo punto, con ogni probabilità il cardinale africano ha intenzione di fare chiarezza entro la giornata di oggi, mediante la dichiarazione annunciata.
Des attaques semblent insinuer un mensonge de ma part. Ces diffamations sont d’une gravité exceptionnelle. Je donne dès ce soir les premières preuves de ma proche collaboration avec Benoît XVI pour écrire ce texte en faveur du célibat. Je m’exprimerai demain si nécessaire. +RS


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In silenzio ma senza tacere: Benedetto XVI sfida la "nuova Chiesa"
Il libro scritto a quattro mani da papa Benedetto XVI e dal cardinale Sarah arriva come una bomba sul tentativo di cambiare la dottrina del celibato ecclesiastico, di cui il Sinodo sull'Amazzonia è stato un passaggio fondamentale. Ora papa Francesco, di cui si attende l'esortazione apostolica post-sinodale, si trova in grave difficoltà: procedere con le richieste del Sinodo significa creare una frattura nell'unità della Chiesa. Ma Benedetto e Sarah insegnano anche che l'unità della Chiesa è possibile solo intorno alla Verità. E a chi obietta sugli interventi del papa emerito, il cardinale Sarah impartisce una lezione: «Con questo libro, il papa emerito Benedetto XVI non ha rotto il silenzio. Ne offre il frutto».
Sarà veramente difficile sovrastimare la portata dirompente della nuova iniziativa del papa emerito Benedetto XVI insieme al cardinale Robert Sarah. Il libro scritto a quattro mani, che uscirà anche in italiano entro la fine di gennaio con il titolo Dal profondo del nostro cuore (editore Cantagalli), nasce come riflessione intorno a quanto accaduto in occasione del Sinodo dell’Amazzonia svoltosi lo scorso ottobre, ma considerato come l’epicentro di una crisi profonda che interessa tutta la Chiesa. In questo senso, esso è la continuazione di un discorso: si ricollega alle note di Benedetto XVI sugli abusi sessuali e al libro “Si fa sera e il giorno ormai volge al declino” del cardinale Sarah.
Le anticipazioni di cui abbiamo dato conto ieri si concentrano sulla difesa strenua del celibato sacerdotale, ma non c’è solo questo nel libro, anche se dovremo aspettare l’uscita in libreria per saperne di più.
Di certo c’è la percezione di una gravità senza precedenti della crisi che attanaglia la Chiesa. «Impressionante», la definisce il cardinale Sarah nell’intervista a Le Figaro, e parla di confusione e smarrimento. In realtà, forse, il tempo della confusione è già stato superato, siamo già entrati nel tempo dell’apostasia. Ed è per questo che Benedetto XVI sta intensificando i suoi interventi, che entrano nel merito di alcune derive che rischiano di intaccare l’identità stessa della Chiesa.

Era già stata notevole la pubblicazione in aprile delle sue riflessioni sulle radici degli abusi sessuali, che contraddiceva le conclusioni del vertice sul tema che papa Francesco aveva voluto in Vaticano lo scorso febbraio. Un intervento corposo in cui risaltava implicitamente anche una correzione dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia. Da Santa Marta si è mascherato con difficoltà un senso di fastidio che l’intervento del papa emerito aveva creato, ma si è andati avanti come nulla fosse. Miglior sorte non aveva avuto neanche il successivo, discreto, intervento a sostegno dei docenti licenziati dall’Istituto Giovanni Paolo II su Matrimonio e Famiglia, vittime di un “golpe” teso a cancellare l’eredità di san Giovanni Paolo II. Anche qui l’operazione “nuova Chiesa” è andata comunque avanti come un rullo compressore.
Questa volta però, di fronte all’attacco al celibato, che è un attacco all’identità della Chiesa, Benedetto XVI e il cardinale Sarah giocano d’anticipo. È risultato chiaro che il Sinodo svoltosi in Vaticano è stato abilmente controllato perché si arrivasse a certe conclusioni, specialmente per quel che riguarda l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati e l’istituzione di ministeri per le donne, prima tappa per arrivare alle diaconesse e alle donne prete. A proposito nel libro si parla di «messa in scena teatrale», «manipolazioni ideologiche» e «menzogne diaboliche». Ora il programma prevederebbe la pubblicazione della conseguente esortazione apostolica, malgrado tutte le polemiche e le proteste che lo svolgimento e la conclusione del Sinodo hanno generato. Nulla lasciava presagire fino a ieri che il Papa volesse disattendere le richieste del Sinodo.
Ma ora questa iniziativa di Benedetto XVI e del cardinale Sarah cambia le carte in tavola. È un fatto che non può essere ignorato, è un appello chiarissimo del Papa emerito al Papa regnante perché non cambi la dottrina sul celibato sacerdotale colpendo al cuore l’identità stessa della Chiesa.

Papa Francesco ora si trova in un angolo: se darà seguito alle conclusioni del Sinodo quanto all’ordinazione di uomini sposati, si assumerà la grave responsabilità non solo di ignorare il papa emerito, ma con questo di creare una frattura con la tradizione della Chiesa. Nel libro è infatti chiaramente ricordato come la castità, per la vocazione sacerdotale, sia “ontologica” e che questa consapevolezza risale alle origini della Chiesa.
Se invece, per evitare pericolose fratture, fermerà il processo che ha messo in moto, apparirà come una clamorosa retromarcia che gli farebbe perdere il consenso dei progressisti di ogni sorta che stavano già pregustando la definitiva consacrazione di una “nuova Chiesa”, praticamente indistinguibile dalle confessioni protestanti. Non per niente i soliti “guardiani della rivoluzione” hanno già messo in giro voci su presunte manipolazioni del papa emerito, che non sarebbe più in grado di intendere e di volere. Menzogne palesi, perché chiunque abbia avuto recentemente contatto con Benedetto XVI sa benissimo che, a dispetto della sua fragilità fisica, ha una lucidità di pensiero invidiabile.
Ci sono comunque due aspetti che emergono da questo libro e vanno messi in evidenza.
Per quanto sia nei fatti una correzione di questo pontificato, non c’è minimamente un sentimento di ribellione al papa regnante. Tutt’altro: Benedetto XVI e il cardinale Sarah professano esplicitamente una «filiale obbedienza a papa Francesco» e non è una espressione di facciata. Potrebbe sembrare paradossale visti gli effetti che si possono prevedere, ma questo libro si presenta come «un contributo all’unità della Chiesa». «Se l’ideologia divide, la verità unisce i cuori», dicono i due. Cioè: non può esserci unità senza una «ricerca della verità a cuore aperto». Quello che deve essere perseguito è l’unità intorno a Cristo, alla Sua rivelazione, non un politico mettersi d’accordo. È patetico perciò il tentativo dei vertici della comunicazione vaticana di minimizzare affermando che in fondo Benedetto XVI e Francesco dicono la stessa cosa.

Solo alla luce di questa visione dell'unità si può comprendere perché questo intervento sia un vero atto d’amore anche verso il papa. È una grande lezione che spiega cosa sia il mistero della Chiesa, e che dovrebbe infondere coraggio a quei sacerdoti e vescovi che, pur coscienti della deriva e della confusione nella Chiesa, sono finora restati in silenzio per una malintesa e ambigua obbedienza al Papa. Se non era bastato l’amore alla Verità dimostrato da alcuni cardinali e vescovi – ovviamente subito marchiati come “nemici del Papa” – si può sperare che almeno l’amore alla Chiesa di Benedetto XVI induca altri ad avere il coraggio della verità.
La seconda questione riguarda l’obiezione più comune che viene rivolta a papa Benedetto: nel dimettersi aveva detto che sarebbe stato in silenzio, perché allora continua a parlare e a mettersi in mezzo alle decisioni di papa Francesco? Risponde il cardinale Sarah nell’intervista a Le Figaro: «Con questo libro, il papa emerito Benedetto XVI non ha rotto il silenzio. Ne offre il frutto». È una risposta molto importante, perché siamo tutti tentati di ridurre il silenzio a un semplice stare zitti. E vedere le dimissioni in senso politico, un farsi da parte che implica togliersi dai piedi e lasciare campo libero ai nuovi “padroni”.

Non è così per la Chiesa: il silenzio non è vuoto, non è assenza; il silenzio è presenza, è lasciare che la propria vita sia riempita dalla Presenza. Nella prefazione al libro del cardinale Sarah La forza del silenzio, papa Benedetto spiega che il silenzio vuol dire «entrare nel silenzio di Gesù dal quale nasce la sua parola». Da ormai sette anni Benedetto XVI vive questo «silenzio con Gesù» che gli dona una comprensione più profonda della Parola del Signore.
È qui tra l’altro che nasce la profonda sintonia con il cardinale Sarah, maestro del silenzio. Ed è da questo silenzio che nasce quella convinzione espressa nel libro e detta con sant’Agostino: «Non posso tacere». Davanti alla minaccia che incombe sulla Chiesa, il papa emerito, ripieno della parola di Dio, non può tacere, deve fare di tutto per evitare che la barca sia capovolta. A maggior ragione dunque il giudizio di Benedetto XVI e del cardinale Sarah non può essere liquidato con le solite categorie politiche e ideologiche che contraddistinguono gli araldi della “nuova Chiesa”. E insegna qualcosa di importante a ogni cristiano.

Riccardo Cascioli

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