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mercoledì 15 gennaio 2020

Un Papa, due Papi, duePapi &1/2..

Libro sul celibato, il gran pasticcio di don Georg

Dopo il clamore suscitato dalle anticipazioni del libro a difesa del celibato ecclesiastico, firmato da Benedetto XVI e dal cardinale Robert Sarah, fa discutere il clamoroso dietrofront del segretario di Ratzinger, monsignor Georg Gänswein. Ha affermato l'estraneità del papa emerito al progetto del libro a quattro mani, ma è smentito dai fatti. E il cardinale Sarah conferma che tutto era chiaro e condiviso, e pubblica lettere di Benedetto XVI a lui indirizzate. E anche gli editori hanno ricevuto il "visto, si stampi" da Gänswein tanto che quello americano si è rifiutato di togliere la firma considerandolo un testo scritto da due autori. Forse, dopo i violenti attacchi, le menzogne e le minacce ricevute, il segretario ha voluto proteggere il papa emerito, ma otterrà il risultato opposto: separando il papa emerito dal cardinale Sarah ha reso solo più facile il lavoro ai loro nemici per eliminarli. Intanto il libro uscirà con la firma del cardinale Sarah, «con il contributo di Benedetto XVI». Ma il contenuto, che è la cosa che conta, resta lo stesso.



Cominciamo dai fatti certi. Il libro “Dal profondo del cuore”, di cui Le Figaro ha anticipato alcune pagine provocando un grande clamore, è stato veramente condiviso da Benedetto XVI e dal cardinale Robert Sarah. L’opera è composta da due saggi sul sacerdozio, con un focus particolare sul celibato, scritti rispettivamente da Benedetto XVI e dal cardinale Sarah. Poi ci sono una introduzione e una conclusione firmate da entrambi: queste sono state scritte dal cardinale Sarah ma viste e approvate da Ratzinger. E il “visto, si stampi” è arrivato direttamente dal segretario personale di Benedetto XVI, monsignor Georg Gänswein.

Da dove nasce allora tutto il caos di queste ore e il dietrofront di Gänswein? All’ANSA, il segretario di Ratzinger ha dichiarato: «Il Papa emerito sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l'uso che voleva. Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina». In realtà gli editori sono in grado di dimostrare che monsignor Gänswein mente: egli sapeva benissimo che il libro sarebbe uscito con la doppia firma, e aveva dato l’ok benché fosse stato reso consapevole dell’enorme impatto che la pubblicazione avrebbe avuto. Inoltre dalla serata di lunedì 13 gennaio, non appena si sono diffuse notizie riguardo a una disputa sulle firme, il cardinale Sarah – parlando di «diffamazioni di una gravità eccezionale» - ha diffuso sui social le lettere scrittegli da Benedetto XVI in cui appare chiara la consapevolezza del papa emerito rispetto al progetto del libro.

E ancora, l’introduzione corrisponde a quella mezza pagina preparata dal cardinale Sarah che è oggetto della lettera inviata da Ratzinger il 25 novembre: «Cara Eminenza, di tutto il cuore vorrei dire Grazie per il testo aggiunto al mio contributo e per tutta l’elaborazione che Lei ha fatto. Mi ha toccato profondamente come Lei ha capito le mie ultime intenzioni: Avevo scritto in realtà 7 pagine di chiarimento metodologico del mio testo e sono realmente felice per dire che Lei ha saputo dire l’essenziale in una mezza pagina. Non vedo quindi la necessità di trasmetterLe le 7 pagine, dato che Lei ha espresso in una mezza pagina l’essenziale. Da parte mia il testo può essere pubblicato nella forma da Lei prevista».

Nella mattinata del 14 gennaio, il cardinale Sarah con un comunicato ufficiale ricostruisce ancora tutto l’iter che ha portato alla pubblicazione del libro: dal 5 settembre scorso, quando si è recato da Benedetto XVI a Mater Ecclesiae chiedendogli un «testo sul sacerdozio cattolico, con particolare attenzione riguardo al celibato», fino al 3 dicembre quando in un’analoga visita ha spiegato a Benedetto XVI che «il nostro libro sarebbe stato stampato durante le vacanze di Natale e che sarebbe apparso mercoledì 15 gennaio». In mezzo le date che hanno segnato i diversi passaggi, in gran parte già documentati con le lettere diffuse il 13 sera. Nella conclusione del comunicato il cardinale Sarah parla di «polemica abietta»: «Perdono sinceramente tutti coloro che mi calunniano o che vogliono oppormi a papa Francesco. Il mio attaccamento a Benedetto XVI rimane intatto e la mia obbedienza filiale a papa Francesco assoluta».

Il tema è allora sul perché monsignor Gänswein, a nome di Benedetto XVI, abbia voltato clamorosamente la faccia con il doppio, drammatico, risultato di aver messo in grave difficoltà il cardinale Sarah e aver distolto l’attenzione dai contenuti del libro che restano confermati e dirompenti. Peraltro le affermazioni sul celibato teologicamente più rilevanti, che negano assolutamente la possibilità di eccezioni motivate da esigenze sociali, si trovano proprio nel saggio di Ratzinger.

Di certo, la pubblicazione delle anticipazioni del libro ha provocato un terremoto in Vaticano: una vera e propria bomba mentre si attende l’esortazione post-sinodale con cui ci si aspetta che papa Francesco apra alle richieste contenute nelle conclusioni, proprio riguardo alle eccezioni al celibato ecclesiastico. Le reazioni dei “guardiani della rivoluzione” infatti non si sono fatte attendere: se da una parte il grande capo della comunicazione vaticana, Andrea Tornielli, scriveva su Vatican News un articolo “normalizzatore” che cercava di conciliare la posizione espressa da Ratzinger con quella di papa Francesco, dall’altra scatenava i “suoi” uomini con il duplice scopo di tappare la bocca al papa emerito e infangare il cardinale Sarah, che avrebbe circuito un papa emerito descritto come un povero vecchio rimbambito. Significativo al riguardo che il “delfino” di Tornielli, Domenico Agasso jr, abbia firmato il 14 gennaio l’articolo di apertura de La Stampa, dal titolo inequivocabile “Vaticano, il nodo del Papa emerito”. Sommario: “Cresce la richiesta di un testo che preveda limiti all’esercizio del magistero del pontefice dimissionario”. Chiaro no?

Si può immaginare che tipo di pressioni siano state esercitate su Benedetto XVI e monsignor Gänswein che, tra l’altro, è prefetto della Casa Pontificia, quindi in una posizione delicata tra Ratzinger e papa Francesco. Vista la violenza degli attacchi pubblici, possiamo facilmente intuire cosa sia accaduto in privato. Ciò non giustifica le giravolte di monsignor Gänswein, ma forse si può capire che, di fronte alle minacce e alle falsità messe in giro, abbia inteso proteggere Benedetto XVI. Il problema è che però otterrà il risultato opposto: separando il papa emerito dal cardinale Sarah ha reso solo più facile il lavoro ai loro nemici per eliminarli. E nello stesso tempo ha depotenziato il contributo che i saggi di Benedetto e Sarah intendono dare al dibattito sul celibato ecclesiastico, per fermare l'attacco all'identità della Chiesa. Ha scritto il cardinale Sarah su twitter: «Considerando le controversie che ha provocato la pubblicazione del libro “Dal profondo del nostro cuore”, si decide che l’autore del libro sarà per le pubblicazioni future: il card. Sarah, con il contributo di Benedetto XVI. Tuttavia il testo completo rimane assolutamente invariato».

***AGGIORNAMENTO ORE 19*** 
L'editore americano del libro di Sarah e Ratzinger in serata ha chiarito con un comunicato che la pubbliazione è da ritenersi a doppia firma: “Ignatius Press ha pubblicato il testo che abbiamo ricevuto dall'editore francese Fayard - si legge sul sito -. Fayard è l'editore con cui abbiamo collaborato ad altri tre titoli del cardinale Sarah. Il testo che abbiamo ricevuto indica che i due autori sono Benedetto XVI e il cardinale Sarah. Quel testo indica anche che Benedetto XVI ha co-firmato un'introduzione e una conclusione con il cardinale Sarah, così come il suo capitolo sul sacerdozio, in cui descrive come i suoi scambi con il cardinale Sarah gli abbiano dato la forza di completare ciò che sarebbe rimasto incompiuto

L'editore statunitense fa riferimento anche alla corrispondenza di Benedetto XVI e alla dichiarazione del cardinale Sarah: «I due hanno collaborato a questo libro per diversi mesi, nessuno dei saggi è apparso altrove. Si tratta - ha proseguito - di un'opera comune definita dal Chicago Manual of Style è un'opera preparata da due o più autori con l'intenzione di fondere il loro contributo in parti inseparabili o interdipendenti di un insieme unitario”. Ed è in virtù di questo che Ignatius Press considera “questa una pubblicazione scritta di fatto da due co-autori”, e come tale uscirà in libreria con entrambe le firme. Anche quella di Benedetto XVI. 

Sempre in serata su Le Figaro si è appreso che l’edizione italiana e le seguenti, come la seconda uscita dell’edizione francese, dovranno indicare per l’introduzione e la conclusione «redatto dal cardinal Sarah, letto ed approvato dal papa Benedetto XVI». Questa precisazione sarebbe stata decisa di comune accordo dal segretario di Benedetto XVI e dal cardinal Sarah, il quale l’ha twittata sul suo account. 

Riccardo Cascioli

- OBBEDIENZA E VERITÀ, QUEL CHE IGNORANO I CORTIGIANIdi Luisella Scrosati   
- LA SFIDA DI BXVI  E SARAH ALLA "NUOVA CHIESA"di Riccardo Cascioli
- L'ANALISI: IL CELIBATO È MISTERO DI SALVEZZAdi Luisella Scrosati
SARAH, L'INTERVISTA DI LE FIGARO

https://lanuovabq.it/it/libro-sul-celibato-il-gran-pasticcio-di-don-georg

E ora Gänswein chiede di togliere la firma di Ratzinger. Dietro il pasticcio del libro sul celibato

    “Questa mattina su indicazione del Papa emerito ho chiesto al cardinale Robert Sarah di contattare gli editori del libro pregandoli di togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro stesso e di togliere anche la sua firma dall’introduzione e dalle conclusioni”.
Questa la dichiarazione con la quale monsignor Georg Gänswein, segretario di Benedetto XVI, dichiara che il papa emerito è estraneo all’operazione editoriale che ha portato al libro Dal profondo dei nostri cuori  (edizioni Fayard) dedicato a un’accorata difesa del celibato sacerdotale.
Afferma Gänswein “ll Papa emerito sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l’uso che voleva. Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza mettere in dubbio la buona fede del cardinale Sarah. Il testo che Benedetto ha mandato al cardinale è un testo suo che rimane, è lui l’autore di questo testo e non degli altri testi”.
Da parte sua il cardinale Sarah su Twitter dichiara: “Considerando le controversie che hanno provocato la pubblicazione del libro Dal profondo dei nostri cuori, si decide che l’autore del libro sarà per le pubblicazioni future: il cardinale Sarah, con il contributo di Benedetto XVI. Tuttavia, il testo completo rimane assolutamente invariato”.
Quello che è stato definito un giallo assume i contorni del pasticcio. Possibile che su questioni così delicate, che chiamano in causa il già discusso e controverso ruolo del papa emerito, si proceda in modo da lasciare spazio per malintesi del genere? Possibile che al papa emerito non sia stato spiegato per filo e per segno quale utilizzo sarebbe stato fatto del suo testo e della sua firma?
Il cardinale Sarah, sempre via Twitter, dichiara: “Affermo solennemente che Benedetto XVI sapeva che il nostro progetto avrebbe preso la forma di un libro. Posso dire che abbiamo scambiato più bozze per stabilire le correzioni”.
Sarah precisa di essere andato a casa di Ratzinger il 3 dicembre “per ringraziare ancora una volta il Papa emerito per aver riposto tanta fiducia in me. Gli ho spiegato che il nostro libro sarebbe stato stampato durante le vacanze di Natale, che sarebbe apparso mercoledì 15 gennaio e che, quindi, sarei venuto a portargli il libro all’inizio di gennaio, al ritorno da un viaggio”.
Eppure ora monsignor Gänswein fa sapere che Benedetto XVI non sapeva del libro. Solo un malinteso o c’è dell’altro? All’origine del clamoroso dietrofront di Gänswein ci sono state pressioni?
Al di là del caso specifico, sorgono ancora una volta domande sulla coabitazione dei due papi. Già gli “appunti” che Benedetto XVI affidò a una rivista sulla questione degli abusi sessuali nella Chiesa erano diventati fonte di polemiche e contrapposizioni. E ora questa nuova vicenda.
Il Codice di diritto canonico dichiara: “I fedeli hanno il diritto di ricevere dai sacri Pastori gli aiuti derivanti dai beni spirituali della Chiesa, soprattutto dalla parola di Dio e dai sacramenti”. Ma quanto viene rispettato questo diritto in un momento come l’attuale, segnato da un’incredibile confusione?
A.M.V.

CHI È GAENSWEIN REALMENTE? QUALE RUOLO HA GIOCATO E GIOCA?


Carissimi Stilumcuriali, abbiamo ricevuto un messaggio da un anziano alto prelato di Curia; in pensione, ma a cui vengono affidati di tanto in tanto, a causa della sua esperienza quarantennale dietro le Mura, incarichi delicati e occasionali. Quello che scrive Mons. Ics è estremamente interessante, un aiuto a cercare di decifrare aspetti problematici degli avvenimenti di queste ore. Parliamo, naturalmente, della saga del libro; e dobbiamo dire che è difficile non considerare coautore di un libro qualcuno che ne scrive oltre quaranta pagine, e collabora all’introduzione e alla conclusione…Difficile e un po’ ridicolo.
Ma restando in tema del segretario del Papa Emerito, vi consigliamo di andare a leggere La Verità di domani mattina, che conterrà un’altra testimonianza, di grande valore di un arcivescovo che ha coperto ruoli molto importanti in Curia e all’estero e che è stato a lungo in contatto con mons. Gaenswein. Fidatevi del consiglio….

§§§ 

Mons. Ics a Tosatti. (Allego il link di Dagospia cui mi riferisco).
Le chiedo ospitalità nell’intento di contribuire far sì che non si infanghi minimamente né la figura di Benedetto, e neppure quella di Sarah, maggiormente in “pericolo” in questa vicenda.
Quanto riportato deve promuovere alcune domande:
1°- perché mai un uomo come Sarah avrebbe dovuto fare qualcosa di così assurdo e facilmente smentibile? (impensabile si tratti di iniziativa privata e libera di Gaenswein, non ha l’autorità neppure per pensarla, troppo pericoloso farlo).
2- chi ha quindi chiesto a Gaenswein di dare ordini al card.Sarah? Benedetto o Bergoglio? (cioè i suoi due Superiori).
Escluderei Benedetto che parlava con Sarah frequentemente e lo ama come un fratello.
Ma chi è Gaenswein? Georg Gaenswein è un uomo molto intelligente, è stato fedelissimo segretario di Benedetto dal momento dell’elezione, sostituendo mons Clemens, precedente segretario del card. Ratzinger, che restò confidente del Papa, accendendo la gelosia di Gaenswein, al punto di finire a prendersi letteralmente a cazzotti per questo!
Mi risulta che nel periodo di pontificato, Gaenswein fungesse da leale protettore del Papa e persino operasse come una sorta di “alter” Segretario di Stato, in contrapposizione a Bertone, con cui i rapporti erano pessimi.
Dopo la rinuncia non è stato, come fu definito: “la badante” di Benedetto XVI.
Ne è stato piuttosto il “guardiano”, temo.
Da fedelissimo e lealissimo segretario, è accaduto qualcosa che ingoro che ha operato in lui una profonda trasformazione.
Perciò non deve sorprendere che si supponga, e si dica, che non fosse stato informato da Benedetto di questo libro con Sarah. Potrebbe non riscuotere più la fiducia del Papa Emerito?
Potrebbe anche essere così, dopo il misterioso e mai chiarito arresto del cameriere Paolo Gabriele, accusato di aver fotocopiato per mesi dal tavolo di Gaenswein documenti privati del Papa e di averli dati a giornalisti, senza che “nessuno” se ne accorgesse…
Documenti che accusavano il card. Bertone, con il quale Gaenswein, prima, aveva cattivi rapporti; curiosamente migliorati in seguito…
Ma soprattutto è curioso che Papa Bergoglio lo abbia confermato non solo segretario del Papa Emerito, ma anche Prefetto della Casa Pontificia, che non è una carica onorifica. Questo brusco ordine di ieri (non dato esplicitamente, come avrebbe dovuto fare, a nome di Benedetto) al card Sarah di togliere la firma di Ratzinger dal libro, può riaccendere alcuni sospetti e dubbi sulla figura e le lealtà di Gaenswein.
(Scarico le funzioni ex sito vaticano)
<È compito della Prefettura ordinare il servizio di anticamera e organizzare le udienze solenni che Sua Santità concede a Capi di Stato, Capi di Governo, Ministri e ad altre eminenti Personalità, come pure agli Ambasciatori che si recano in Vaticano per la presentazione delle Lettere Credenziali. La Prefettura prepara quanto si riferisce a tutte le udienze – private, speciali e generali – ed alle visite delle persone ammesse alla presenza del Sommo Pontefice. Dispone pure quanto si riferisce alle cerimonie pontificie – esclusa la parte strettamente liturgica -, agli Esercizi Spirituali del Santo Padre, del Collegio Cardinalizio e della Curia Romana. Parimenti spetta alla Prefettura disporre i preparativi necessari ed opportuni ogni qual volta il Santo Padre si porta dal Palazzo Apostolico in Roma o viaggia in Italia.>
Marco Tosatti15 Gennaio 2020
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