Fabiola Yañez, Fernandez Alberto e Papa Francesco (GettyImage, AFP-Remo Casilli)
Fabiola Yañez, Fernandez Alberto e Papa Francesco (GettyImage, AFP-Remo Casilli)
di Sabino Paciolla
Venerdì 31 gennaio il presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, divorziato, strenuo sostenitore della legalizzazione dell’aborto, e la sua convivente hanno ricevuto la Comunione durante una messa nella cripta della tomba di San Pietro, sotto la Basilica romana, riporta Lifesitenews. Successivamente sono stati accolti da Papa Francesco. 
Alberto Fernandez, 61 anni, dal 2014 vive con l’attrice argentina Fabiola Yañez (38 anni). Dalla sua elezione, lo scorso dicembre, si è trasferita con lui al Palazzo Presidenziale di Buenos Aires e svolge il ruolo di First Lady, nonostante siano semplicemente conviventi.
Fernandez aveva sposato Marcela Luchetti nel 1993, dalla quale ha divorziato nel 2005. Dalla loro unione è nato un figlio, Estanislao Fernandez, 24 anni, che è oggi una nota drag queen professionista in Argentina.
“Mio figlio è un attivista per i diritti della comunità LGBT”, ha detto il neo presidente dell’Argentina. “Mi preoccuperei se mio figlio fosse un criminale, ma è un grande uomo. In quel mondo, di cui non so molto, sembrerebbe essere rispettato e molto riconosciuto. Sono orgoglioso di mio figlio. Voglio che sia lo stesso per qualsiasi padre, che sia felice”.
Come detto, il presidente e la compagna hanno ricevuto la Comunione (vedi video) dal connazionale vescovo Marcelo Sanchez Sorondo che ha detto: «Chiediamo il successo del nuovo presidente per la sua nuova missione, così difficile. Volevamo celebrare una messa di riconciliazione, che abbiamo pensato fosse nel cuore del presidente, dei vescovi e del papa», ha detto Sanchez Sorondo, secondo Il Messaggero. L’arcivescovo Marcelo Sanchez Sorondo è cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, noto alle cronache per aver detto che l’unico paese al mondo che meglio attua la Dottrina Sociale della Chiesa è la Cina.

Subito dopo la messa ha avuto luogo l’incontro tra il Papa e il presidente, durato 44 minuti, in un clima molto cordiale.
Dopo tale incontro, il Vaticano ha emesso un comunicato in cui si faceva riferimento ai temi trattati, tra cui quello dell’aborto. 
Erano passate più di tre ore dalla fine dell’incontro tra Alberto Fernandez e il Papa quando un messaggio del Presidente è entrato nella casella di posta elettronica di Papa Francesco, riferisce La Nacion. Il Presidente ha chiesto spiegazioni e gli ha inviato il comunicato del Vaticano che lo informava che durante la sua visita al Palazzo Pontificio si era parlato di aborto. Fernandez lo aveva appena espressamente negato nella conferenza stampa che aveva tenuto all’ambasciata argentina dopo l’udienza presso la Santa Sede. “Non ne abbiamo parlato”, ha insistito il Presidente nella mail. “L’ho già inviato alla correzione”, ha risposto il Papa qualche minuto dopo, secondo la delegazione argentina, come riporta La Nacion.
E infatti, la dichiarazione emessa dopo le 14.00 non specificava se la questione fosse stata toccata durante i 44 minuti in cui il Papa e il capo dello Stato erano stati soli nella biblioteca del Palazzo Apostolico, o più tardi, quando Fernandez aveva avuto un incontro con il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, accompagnato da monsignor Miroslaw Wachowski, sottosegretario ai Rapporti con gli Stati.
È stato un momento di tensione dopo un incontro caldo e produttivo, secondo la valutazione della Casa Rosada e del Vaticano, poiché è stato a quel punto sopraffatto da una confusione dei canali di informazione. Ci si chiedeva infatti se il Presidente avesse nascosto una delle parti più delicate del dialogo con Francesco.
La spiegazione, riporta La Nacion, è arrivata qualche minuto dopo. In primo luogo, Fernandez ha chiarito che l’argomento era stato toccato nel suo incontro con il segretario di Stato della Santa Sede, l’italiano Pietro Parolin, cosa che aveva anche negato durante la conferenza stampa. “Parolin ha espresso la sua preoccupazione per la questione e mi ha ricordato che la posizione della Chiesa è sempre la difesa della vita dal concepimento”, ha detto Fernandez a La Nacion.
Vista la confusione che si era creata, e le versioni incrociate, la Santa Sede è stata costretta a diffondere un nuovo messaggio, insolito per i giornalisti che avevano seguito l’incontro: “non tutti i temi menzionati nel comunicato stampa sull’udienza al presidente della Repubblica Argentina sono stati affrontati in tutti gli interventi: alcuni sono stati esaminati nel corso dell’udienza con la Segreteria di Stato, altri con il Santo Padre”, dice il testo, firmato dal direttore di quell’agenzia, Matteo Bruni, che, secondo La Nacion, aveva ricevuto una denuncia dal Segretario di Stato argentino per le comunicazioni, Juan Pablo Biondi.
Da parte sua, in una conferenza stampa con i giornalisti, il presidente Fernández ha detto che alcuni temi, come quello della difesa della vita, non sono stati trattati nel colloquio con il Papa, ma in quello successivo con i superiori della Segreteria di Stato. 
Il Vaticano ha confermato, in accordo con la dichiarazione di Fernandez, che la questione dell’aborto è sorta durante l’incontro con Parolin, e non nell’udienza con il Papa.
Il presidente Fernandez dinanzi alle esternazioni sull’aborto fatte dal card. Parolin non è rimasto muto. Ha portato come giustificazione la posizione di san Tommaso sull’argomento. Le parole di Parolin non hanno modificato in alcun modo la posizione del governo argentino sulla volontà di legalizzare l’aborto. “Ne ho già parlato e manterrò la mia parola. La mia parola non è di riaprire un divario tra il verde e il blu. La mia parola è di dare alle donne che vogliono abortire la possibilità di farlo legalmente e di aiutare coloro che vogliono avere figli. Questo è il mio lavoro”, ha risposto Fernández nell’incontro con i giornalisti.
Per il governo la decisione è stata presa e non si potrà tornare indietro. Il presidente annuncerà l’invio del progetto di legalizzazione all’Assemblea Legislativa il prossimo 1° marzo.
Da questa vicenda si possono trarre le seguenti osservazioni.
1) Papa francesco, da quanto si è appreso, non ha parlato di persona con il Presidente Fernandez della questione dell’aborto;
2) L’effetto di Amoris Laetitia, in particolare con l’interpretazione data dai vescovi della provincia di Buenos Aires, si è visto in Vaticano con la coppia dei divorziati, non risposati ma conviventi, che hanno ricevuto la Comunione; 
3) Il presidente Fernandez è un forte sostenitore della legalizzazione dell’aborto, nonostante nell’agosto dell’anno scorso il Senato abbia respinto una legge che avrebbe radicalmente liberalizzato le leggi sull’aborto nel paese, e una grande Marcia per la vita che ha visto la partecipazione di due milioni di persone. Nonostante ciò, e nonostante che Fernandez sia divorziato e convivente con persona con la quale non ha nessun legame, l’arcivescovo Marcelo Sorondo da dato la Comunione al Presidente argentino ed alla sua compagna durante una messa nella cripta della tomba di San Pietro. 
Questo episodio ci ricorda l’ex vice presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, che sfiderà a novembre prossimo Trump alla presidenza degli USA, quando, in risposta al sacerdote che gli aveva negato la Comunione a causa del suo convinto sostegno all’aborto, aveva detto: “Non è un atteggiamento che ho trovato altrove, anche da parte del Santo Padre che mi ha dato la Comunione “(si veda il video).