ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 22 marzo 2020

Disobbedire al primo comandamento..

Bergoglio deve pentirsi pubblicamente e compiere ripetuti atti di riparazione
In un articolo dello scorso 8 marzo, intitolato “I tempi dei pagani, il castigo e l’attesa del Signore”, scrivevo:
Nell’ottobre del 2019, nella Chiesa S. Maria in Traspontina è avvenuto l’abominio. E’ entrata una processione con in testa monsignori e vescovi, che portavano a spalla una canoa amazzonica sulla quale troneggiava la «pachamama»: un feticcio in legno di ominide femminile incinta (la madre terra), simbolo pagano della fertilità.

Il Vescovo emerito dell’Amazzonia, Mons. Josè Luis Azcona, dichiarò a questo proposito: «La Pachamama e la Madre Terra sono dee, come Cibele o Astarte, venerata in Babilonia, entrambe espressione della fecondità della donna. L’invocazione alle statuette di fronte alle quali anche alcuni religiosi si sono inchinati in Vaticano (e non dico la congregazione di appartenenza…) sono l’invocazione di un potere mitico, quello della Madre Terra, alla quale si chiedono benedizioni su tutta l’umanità o gesti di gratitudine. Sono sacrilegi demoniaci che producono scandalo soprattutto per i piccoli che non sanno discernere (…). La Madre Terra non deve essere adorata perché tutto, anche la terra, è sotto il dominio di Gesù Cristo. Non è possibile che ci siano spiriti che abbiano un potere pari o superiore a quello di Nostro Signore o della Vergine Maria. La Pachamama, non è e non sarà mai la Vergine Maria. Dire che quella statua rappresenta la Madonna è una bugia. Non è la Signora dell’Amazzonia perché l’unica Signora dell’Amazzonia è Maria di Nazareth. Non facciamo mescolanze sincretiste. Tutto ciò è impossibile: la Madre di Dio è la Regina del Cielo e della terra».
Eppure, davanti all’altare maggiore di quella gloriosa chiesa, furono accese grandi candele in onore dell’idolo. La canoa venne deposta ai piedi di Bergoglio e dei suoi accoliti e con canti e preghiere fu celebrato un incredibile rito tribale. Il cardinale Pedro Barrera affermò: «Questa sera il Paradiso è in terra!». Dice un mio caro amico: «Il tempo non è ancora compiuto… altrimenti, come profetizzato, sarebbero stati messi a morte con un soffio».
Oggi, su GloriaTv è stata pubblicata questa notizia: «Esorcista: “Coronavirus punizione per culto di Pachamama”.

«Il coronavirus è una “punizione” per il culto di Pachamama praticato nella Chiesa Cattolica, ha spiegato il sacerdote filippino don Edgardo “Bing” Arellano il 19 marzo, in una omelia. Arellano è avvocato canonico, esorcista ed ex presentatore di EWTN. Riferendosi a Esodo 20, ha aggiunto che disobbedire al primo comandamento e venerare idoli come Pachamama ha come conseguenza pestilenza che sono “una punizione per la violazione del primo comandamento, che proibisce l’idolatria”».
Esodo 20 (2-6) dice: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi».
Dall’inizio della diffusione di questa pandemia ho scritto che sul piano umano poco si poteva fare. Ho denunciato gli errori commessi dagli uomini di questo Governo. Ho chiesto, sin dall’inizio, la chiusura di tutte le attività non essenziali. Ho anche scritto che in questo momento non mi interessavano tutte le ipotesi – peraltro non dimostrate – della volontà umana di diffondere il virus costruito in laboratorio o del virus usato come “arma di distruzione di massa”.
Ero e resto convinto che stiamo vivendo un castigo di Dio, analogo a quelli che l’umanità ha vissuto in molti momenti della sua storia.
La natura si ribella all’uomo, quando l’uomo si ribella a Dio. Quello che stiamo vivendo è un castigo di Dio, originato da questa ribellione, che dura da secoli e che negli ultimi decenni ha avuto una spaventosa accelerazione, conoscendo il suo culmine con gli ultimi sette anni di guida della Chiesa da parte di Bergoglio.
E’ del tutto inutile, di fronte all’ira e al castigo di Dio che ha scatenato con i suoi atti e con i suoi comportamenti, che Bergoglio promuova recitazioni in streaming di Rosari, celebri Messe blindate e le diffonda sempre in streaming, inviti gli uomini a confessarsi da soli, esprima vicinanza a coloro che soccorrono i morti e alle famiglie dei morti.
Il mondo non si salverà da questo castigo, se non vi sarà un pubblico pentimento di Bergoglio e suoi ripetuti e sinceri atti di riparazione, inginocchiato davanti all’Altissimo.
Se Bergoglio non lo capisse, glielo faccia capire un Vescovo. Non dico un Santo, perchè di questi tempi Santi non ce ne sono, ma un Vescovo. Basta un Vescovo. Altri lo seguiranno: altri Vescovi e sacerdoti.
Mi prendo tutta la responsabilità di queste affermazioni, davanti a Dio e agli uomini.
Danilo Quinto
P.S.: Ai vecchi che muoiono a migliaia https://www.facebook.com/pasqualedaniloquinto/

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