Abbazia di Westminster – Londra
di Maurizio Patti 
La chiusura delle chiese nel Regno Unito, obbligata dal 23 marzo 2020, ha provocato in me un grande dolore. Questo intervento governativo ha sollecitato, nel rispetto delle regole, un tentativo di manifestare alle istituzioni politiche e religiose il disagio e la sofferenza che tali imposizioni hanno creato. 
Ho scritto lettere al Primo Ministro, Boris Johnson, al rappresentante parlamentare del mio distretto elettorale, al Ministro di Housing, Communities e Local (responsabile con il suo governo della riapertura dei luoghi di culto). Non ho ricevuto risposte. 
Ho scritto cinque lettere al Cardinale Vincent Nichols di Westminster, Londra. Ho avuto risposta alle prime due invitandomi a contattare il ministro responsabile. 
La settimana scorsa 11-17 maggio è stata particolarmente importante per sondare la sincerità effettiva e la leale volontà delle istituzioni nel riaprire le chiese in questo Paese (il Regno Unito).
L’11 maggio il Governo di Boris Johnson ha pubblicato un documento di circa 50 pagine che illustra la strategia da seguire per la Fase 2. Il 13 maggio, infatti, il Paese ha cominciato a riprendersi a muovere. La data della riapertura dei luoghi di culto è fissata per il 4 luglio, le ultime a riaprire insieme ai parrucchieri. Al momento sono aperti vivai, negozi, alcuni centri sportivi (golf, tennis, pesca, pallacanestro) 
La lettera che ho scelto delle 5 scritte al Cardinale è l’ultima, redatta in data 13 maggio. Non raccoglie ovviamente tutte le sollecitazioni delle precedenti. E’ stata provocata dal fatto che i leaders delle varie Professioni di Fede avrebbero incontrato esponenti del Governo il 15 maggio. La ragione dell’incontro era quella di discutere eventuali cambiamenti nelle tempistiche di riapertura. Era stata ventilata la possibilità di un accesso anticipato (soprattutto per le chiese) rispetto al 4 luglio, per la preghiera personale.
Il Cardinale è stato intervistato dalla radio BBC4 il 14 maggio.
Ha evidenziato:
  1. a) il sacrificio dei cristiani
  2. b) il rispetto delle disposizioni non cessando però di premere sul Governo (tuttavia una strategia non è stata chiaramente enunciata) 
  3. c) la difficoltà del Governo nel differenziare luoghi di culto – per esempio anticipare l’apertura delle chiese rispetto a moschee dove la preghiera comune è sempre molto affollata. 
Fino ad ora non ci sono stati comunicati governativi sull’anticipazione della data per apertura chiese per la preghiera personale. 
Al momento rimane drammaticamente quella del 4 luglio.
 Ecco l’ultima delle mie lettere che ho rispettosamente inviato al Card. Vincent Nichols.
Nichols card Vincent
Nichols card Vincent, arcivescovo metropolita di Westminster, Londra 
Buonasera Sua Eminenza,
Come vede è una questione che mi sta veramente a cuore. 
Sono sicuro che il Suo operato è appoggiato da un consiglio di alto livello che l’aiuta ad affrontare la questione della chiusura delle chiese.
Mi permetto umilmente di sollevare alcuni punti perché è davvero una questione di vita e di morte (pandemia e apertura delle nostre chiese) e di discutere come possa essere formulata una strategia di contenimento del contagio (oltre ad altri suggerimenti che ho evidenziato nelle 4 lettere precedenti).
1) in una chiesa (non in Cattedrale) in un giorno feriale c’è solo una Messa. I vivai (centri di giardinaggio) hanno riaperto il 13 maggio e abbiamo visto alla TV che il flusso di visitatori è costante nell’arco dell’intera giornata. 
2) la rivista scientifica britannica Lancet ha sottolineato che questa pandemia sta causando problemi psicologici, di conseguenza, anche morali e spirituali. Aprire le chiese può curare le ferite causate dall’essere privati di una sorgente di benessere quale è la Chiesa.
3) il governo britannico ha pubblicato un documento di circa 50 pagine per controllare lo scoppio dell’epidemia. E’ l’ultimo introdotto e l’ho letto attentamente. Mi rendo conto che sia uno sforzo titanico per le istituzioni controllare il contagio. Ma la natura stessa degli atti amministrativi che si sono succeduti implica che non siano mai discussi in Parlamento. Ci possono essere degli errori, come vediamo giorno dopo giorno (per esempio come sia stata gestita la crisi nelle case di anziani). Ho pensato che la Chiesa Cattolica dovrebbe avere una commissione medico-scientifica che appoggi  o metta in discussione le decisioni prese dal governo.
4) ho sempre pensato che lo Stato non avesse potere sulla nostra Chiesa. So che la Chiesa Anglicana è una Chiesa di Stato, quindi presumo che debba seguire le disposizioni del Governo. Ma è questo applicabile per legge anche alla Chiesa Cattolica? In alcuni Paesi ci sono degli Accordi che regolano il rapporto Stato-Chiesa (per esempio il Concordato in Italia). C’è qualcosa di simile nel Regno Unito?
5) in molti Paesi le chiese sono state riaperte con la crisi ancora in atto: per esempio in Spagna, in Germania il 3 maggio, in Italia il 18 maggio. Nella laica Francia sono sempre state aperte senza funzioni, come lo sono state in altre nazioni. Perché qui no?
A proposito la mia preoccupazione è rivolta anche alle moschee, sinagoghe e a tutti i luoghi di culto.
6) alcuni possono pensare che il mio atteggiamento sia irragionevole in una pandemia. Dobbiamo salvare le vite. Sono assolutamente d’accordo, ma perché allora si usano misure diverse?. Hanno aperto vivai, centri sportivi e negozi. Hanno permesso a migliaia di persone di tornare al lavoro. Foto di giornali e servizi televisivi hanno mostrato autobus affollatissimi e metro strapiene senza distanza fisica e uso di mascherine. Perché non si permette di aprire le chiese?
E mentre in autobus/metro  non ci sono controlli e vigilanza per proteggere i cittadini, in una chiesa, dove non ci si aspetta tra l’altro migliaia di persone, ci sarebbe una “task force” che garantisca che tutte le regole vengano rispettate. Le nostre chiese oltretutto sono molto grandi. Perché le regole devono essere applicate in alcuni posti e non in altri? 
Considerando anche che la data in cui si riapriranno le chiese sarà il 4 luglio, dobbiamo aspettare un mese e 21 giorni per rivisitarle? (La lettera è stata scritta il 13 maggio). Dopo vivai, centri sportivi, negozi…?
Vorrei terminare ringraziandoLa infinitamente per l’attenzione e il tempo che mi dedica. A conclusione, riporto una citazione del nostro amato scrittore cattolico GK Chesterton .
“Come risolverebbe Cristo i problemi di ora se fosse oggi nel mondo? Per quelli della mia Fede c’è solo un’unica risposta: Cristo è nel mondo oggi, vivo in migliaia di altari”
In Cristo
Maurizio Patti