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sabato 23 maggio 2020

Sensazione d’irrealtà

ITALIANI: A QUANDO IL RISVEGLIO?


Traditi, beffati, mascherati a quando il risveglio? Una "mutazione antropologica" degli Italiani? Come nella vecchia Ddr: sospesa la Costituzione, cancellate le libertà elementari, martellati dalle Tv di regime e senza "chiesa" 
di Francesco Lamendola  


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Molte persone ci dicono, ci scrivono, ci telefonano, anche dall’estero, per sfogare non soltanto la loro amarezza e la loro indignazione di fronte al presente avvilimento di questa nostra bella Italia, ma anche la loro incredulità: parecchi ci hanno confidato di aver l’impressione che tutto questo sia un sogno, una cosa che non può essere vera, non può accadere veramente. Sì, un brutto sogno, un incubo: forse peggiore di quanto avrebbero mai potuto immaginare. 
Questa sensazione d’irrealtà dipende, secondo noi, da due ordini di fattori. Da un lato tutto ciò che sta accadendo appare troppo ben sincronizzato perché lo si possa credere il risultato di circostanze casualmente concomitanti: la falsa pandemia programmata da tempo; il colpo di stato giustificato e legalizzato dalla pretesa emergenza sanitaria; la resa incondizionata ai poteri forti della grande finanza, dietro le spalle del popolo “sovrano”; il controllo totale e capillare su tutto il complesso dell’informazione e l’attacco ormai scoperto alla libertà della rete, ultimo bastione di resistenza; l’atto finale dell’autodistruzione, anch’essa programmata, della chiesa cattolica a opera del falso clero conciliare, mediante la sospensione della Messa e la blasfema svalutazione dell’Eucarestia; l’attuazione di un totalitarismo sanitario (ivi compresa la variante psichiatrica per i dissidenti) da attuare col consenso della gente; l’ultima picconata alla moribonda economia per attuare la rovina completa dei ceti medi e la sua consegna alle grandi banche straniere.

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Siamo ormai come nella vecchia Ddr o nella Russia di Stalin: sospesa la Costituzione, cancellate le libertà elementari e martellati notte e giorno dalle Tv di regime!

Dall’altro lato, c’è il fatto che né la palese strumentalità della cosiddetta emergenza, né la falsificazione sistematica dei dati sanitari, né la censura poliziesca su tutta l’informazione, né, infine, le folli e catastrofiche misure di contenimento del contagio decise dal governo Conte Bis, con la reclusione agli arresti domiciliari, per quasi tre mesi, di un popolo di sessanta milioni di persone, hanno suscitato un barlume di consapevolezza in una larghissima percentuale della popolazione. Sicché siamo di fronte a un caso unico nella storia di una diffusa approvazione popolare nei confronti del governo, peraltro non eletto, che sta tradendo, beffando e assassinando la nazione intera. E questo ci induce alla malinconica constatazione che la parte più importante dell’esperimento in atto, indurre negli italiani una vera e propria mutazione antropologica, è perfettamente riuscita.

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Trasformati in gregge? L'esperimento del regime globalista è riuscito: abbiamo assistito ad una "mutazione antropologica" degli Italiani, il cui simbolo è una inefficace mascherina!

Il simbolo esteriore di questa mutazione è la mascherina che, divenuta il segno beffardo di come gli italiani siano ormai lanciati a rotta di collo lungo la china di un furioso e incontenibile odio di sé. Di tale odio avevamo già avuto, nel corso degli ultimi anni, numerose e inequivocabili avvisaglie. Ricordiamo i cori Una, dieci, cento Nassirya nel 2007; l’esultanza per la caduta del governo Berlusconi nel 2011 in seguito a una congiura orchestrata dai poteri forti europei e specialmente dalla BCE, con la fiduciosa accoglienza riservata a Mario Monti, non eletto dal popolo ed espressione diretta di quei poteri; la sostanziale indifferenza della stampa e dell’opinione pubblica per la sorte dei due marò, arrestati illegalmente e proditoriamente in India nel 2012; l’imposizione dei vaccini obbligatori da parte del ministro Beatrice Lorenzin nel 2017; l’incriminazione dell’allora ministro Salvini per il caso della nave Diciotti, nel 2019; il trionfale ritorno, vestita con l’abito dei terroristi islamici che l’avevano rapita, della cooperante Silvia Romano, e la sua aperta apologia dell’islamismo; e molti altri. In ciascuno di questi casi una cosa era apparsa evidente: che a una buona percentuale degli italiani non importa nulla dell’Italia; che chiunque può offendere e umiliare il tricolore, chiunque può maltrattare i cittadini, dall’esterno e dall’interno, e imporre loro ogni sorta di prevaricazioni, con la forza delle armi o con l’arroganza del potere, certo che non vi sarà alcuna reazione, anzi, che moltissime persone daranno ragione a quei poteri, esterni e interni, e staranno idealmente e materialmente non dalla parte degli italiani in quanto popolo sovrano, ma dalla parte di quelli che parlano e agiscono contro l’Italia, contro la sua dignità e indipendenza, contro la sua economia, contro i suoi interessi vitali; e con la variante di una falsa chiesa che perseguita accanitamente i veri cattolici per conto degli eretici.

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Mentre gli Italiani soffrono, il "premier" Conte (mai eletto da nessuno) accoglie la convertita ai terroristi e rimpatriata (a spese nostre) Silvia Romano: uno spettacolo semplicemente indegno!

Tuttavia, che gli italiani si vogliano poco bene, e che, parlando in generale, abbiano la propensione a sottomettersi con troppa facilità, riservando le loro energie, semmai, al piacevole sport di odiarsi e combattersi fra loro, di solito per conto di un potere esterno, tutto questo non è un fatto nuovo e quindi bisogna metterlo nel conto, perché i nodi vengono al pettine non quando le cose filano lisce, ma quando una società viene messa di fronte a dei problemi strutturali che investono la sua stessa capacità di sopravvivenza. Quello che è nuovo, e che accomuna gli italiani ad altri popoli in questo momento storico - sempre, però, suggerendo un confronto impietoso fra quelli e questi – è la totale perdita dello spirito critico e perfino della capacità di osservazione e del più elementare buon senso, a favore di una accettazione incondizionata di ciò che dicono i mass-media, e non importa se lo dicono non sulla base di numeri e fatti certi, ma di una sistematica campagna di terrorismo psicologico. Essi dicono che è in atto una terribile pandemia, la quale, di per sé, giustifica le misure eccezionali adottate dal governo Conte Bis, per via di decreti legge, cioè aggirando il parlamento e ponendo il Paese di fronte al  fatto compiuto di un governo che, dalla mattina alla sera, sospende la Costituzione, cancella tutti i diritti più elementari dei cittadini e impone loro un rigoroso regime poliziesco, a suon di multe salatissime e di denunce per i renitenti. Benissimo. Ma allora, se c’è una pandemia, che si mostrino i mucchi di cadaveri; che si facciano vedere le cifre della strage. Questo non accade, perché i morti non sono dovuti al Covid-19 ma a un insieme di patologie pregresse, cui, eventualmente, si è aggiunto il Covid-19. Per il resto, le cifre nude e crude dicono che quest’anno il numero complessivo dei decessi è diminuito, e di parecchio, rispetto all’anno scorso: di ventimila unità nei primi tre mesi; e che si registrano molti meno casi d’influenza in genere. La fretta di far cremare i deceduti in ospedale e la proibizione, nei primi due mesi della quarantena, di assistere ai funerali, hanno alimentato il sospetto che si vogliano far sparire le prove di quanto abbiamo detto: che non c’è alcuna pandemia, dunque nessuna emergenza sanitaria è giustificata, tanto meno una emergenza di questa portata, con il blocco quasi totale della produzione economica e dell’attività commerciale e turistica. Eppure, una gran parte degli italiani si è bevuta tutto ciò che stampa e tiggì le hanno rifilato, con toni altamente drammatici e in assenza pressoché totale di dibattito scientifico con relativo contraddittorio. I biologi che sostenevano tesi diverse da quelle del governo, sono stati infangati, attaccati, denunciati e soprattutto esclusi dal giro dei mass-media. I giornalisti che hanno avanzato tesi analoghe hanno subito la stessa sorte. Perfino personaggi che da sempre erano contesi dai salotti televisivi, come Vittorio Sgarbi, improvvisamente ne sono stati esclusi, e per far sentire la loro voce hanno dovuto ricorre a interviste in rete, o alle poche radio indipendenti, o a dei video autoprodotti. Il livello della libertà d’informazione, che non era mai stato alto nel nostro Paese (e questo lo sapevano già tutti tranne noi, tant’è vero che i giornalisti stranieri, per sapere i fatti di casa nostra, leggevano la loro stampa e non quella italiana) ha toccato il punto più basso, più o meno ai livelli della vecchia DDR.

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Traditi, beffati, mascherati a quando il risveglio? Complimenti, gran bel lavoro: e tutto col consenso della gente. Mascherina, guanti, distanza di sicurezza. Avanti, marsch, in fila per tre: un-dué, passo! 

Il segno visibile, dicevamo, di questa immaturità politica e civile, di questa inconsapevolezza, di questo conformismo e di questo odio di sé, è nel vedere sessanta milioni di italiani ridotti a girare con la mascherina, come in un grottesco carnevale involontario. Anche qui, nessuna indipendenza di giudizio, nessuna franchezza di espressione: e non solo da parte delle persone comuni, le quali, dopotutto, si rimettono al parere dei cosiddetti esperti, ma proprio di questi famosi esperti. Nessuno che abbia l’onestà e la lealtà di dire che le mascherine, specie quelle del tipo più semplice, usa e getta, non servono assolutamente a nulla; che potrebbero avere una ragion d’essere, parlando in generale, per proteggere gli altri e non se stessi, nei luoghi chiusi e affollati o di fronte a persone anziane e a rischio; che indossarle in luoghi aperti, camminando o facendo dello sport, o addirittura guidando l’automobile, è assurdo, sbagliato, antigienico (perché costringe le persone a respirare la propria anidride carbonica) e fra poco, con il caldo, equivarrà a una vera e propria tortura, specie per chi lavora in uno spazio chiuso e la tiene sul viso per l’intera giornata. Intendiamoci: non stiamo incitando chicchessia a trasgredire le norme, a esporsi alle ritorsioni delle forze dell’ordine (altra dolorosa scoperta: l’atteggiamento assurdamente ostile di una bella fetta delle forze dell’ordine; la loro interpretazione letteralistica di norme e proibizioni vaghe e cervellotiche, spesso nel senso più sfavorevole ai cittadini e specialmente ai piccoli commercianti). Infatti è chiaro che di fronte alla prospettiva di beccarsi una multa di centinaia di euro, che diventano migliaia per il gestore di un locale pubblico, la sola cosa logica da fare è adattarsi e osservare le norme, o almeno non esporsi e non prestare il fianco ai rigori della legge.

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Il livello della libertà d’informazione ha toccato il punto più basso, più o meno ai livelli della vecchia Ddr!

Però una cosa è indossare la mascherina e i guanti quando ciò è espressamente prescritto, e un’altra è farlo anche quando palesemente non è necessario: ad esempio correndo in campagna, o passeggiando nei boschi, o quando si è nell’abitacolo della propria automobile. E una cosa è tenersi a un metro, un metro e mezzo dalle altre persone quando si è in un luogo chiuso e affollato, ad esempio facendo la coda al supermercato e un’altra è tenersi a quattro metri, e rimproverare l’altro se si avvicina troppo, o fargli notare che non indossa i guanti, o che non tiene la mascherina ben fissata sul naso e sulla bocca. Questo è un altro paio di maniche, e rivela non la sottomissione inevitabile alla forza del potere, ma un’adesione spontanea, volontaria, incondizionata e aggressiva che va perfino aldilà di quanto viene richiesto, e sconfina nella sistematica ostilità verso il prossimo e dalla pronta disponibilità a farsi suoi delatori. È come se il vicino di casa o l’avventore di un bar fossero diventati improvvisamente i nemici pubblici numero uno, più pericolosi dei terroristi dei quali la rimpatriata (a spese nostre) Silvia Romano ha detto cose bellissime, che sono stati gentili e corretti e che di loro non ha proprio ragione di lamentarsi. Quando una buona fetta della popolazione non solo accetta la mascherina, ma la pretende; quando non solo accetta d’indossare i guanti, ma vuole che lo facciano tutti, anche dove non è obbligatorio; e quando vescovi e preti sono i primi a lesinare la santa Messa, a centellinare la santa Comunque, e si permettono perfino di ironizzare sul ”piagnucolio” dei fedeli che sono stati privati della Pasqua, o sui cattolici che mostrano un attaccamento, a loro dire, quasi superstizioso al Corpo di Cristo: ebbene, quando si arriva a questi livelli, significa che i danni che il popolo italiano ha subito dalle politiche del governo (e della chiesa) sono immensamente più gravi di quel che si possa misurare sul piano materiale ed esteriore. Sono danni che arrivano fino all’uso delle facoltà intellettuali e, nel caso dei credenti, fino al rispetto per la cosa più santa che per loro esista, Gesù Eucaristico. E quando si vede un prete, o addirittura un vescovo, distribuire la santa Comunione indossando mascherina, guanti e pinzette, e allungando il braccio al massimo, invitando i fedeli a fare altrettanto per ricevere il Corpo di Gesù, si capisce che è proprio finita: che il vero senso religioso è morto, e i se i cattolici arrivano a guardare il Corpo di Cristo come una pericolosissima fonte di virus, Gesù per loro non è Vita, ma un simbolo morto.

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Un papa "Rottamatore"? Privati della Pasqua e della cosa più santa che per un cattolico esista: l'Eucaristia, questa contro-chiesa anticristica è proprio finita: il vero senso religioso è morto! 

Traditi, beffati, mascherati: a quando il risveglio? 
di Francesco Lamendola

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1 commento:

  1. Analisi terribile ma altamente realistica dello stato attuale delle cose;la giusta domanda,a questo punto, che il cattolico(quello vero!!)si deve porre e la seguente: ma perchè Dio sta permettendo tutto questo?Mi accorgo però che formulata in questo modo sembra quasi un atto di protesta nei confronti di DIO!Quindi la giusta interrogazione è la seguente:quale è il messaggio chiaro ed inequivocabile che Nostro Signore Gesu'Cristo vuole che questa generazione percepisca in questo momento così drammatico sia dal punto di vista umano che religioso?"Tutto ciò che è nascosto deve essere rivelato".Una chiesa blasfema,apostatica,apertamente disposta ad adorare il mondo,ovvero colui che ne è il principe,non poteva che avere come capo un usurpatore del soglio pontificio,un falso"papa"voluto sia dai poteri forti massonici che reggono il mondo politico ed economico,sia da cardinali, vescovi,presbiteri,consacrati/e di tutti gli ordini religiosi e tutto il popolo laico,falsamente credenti,ma di fatto ormai atei; non hanno più nessuna fiducia nelle Divina Provvidenza,non credono più nella immortalità dell'anima,non hanno alcun interesse a vivere secondo i dettami del vero cristiano,in quanto la loro "felicità"si può realizzare esclusivamente in questo mondo,godendo,anzi abusando di tutti i piaceri della"vita"!!Tutto termina con la morte,ben venga quindi anche la pratica della cremazione,segno tangibile della disintegrazione dell'essere umano moderno!Un antropologo obbiettivo potrebbe dichiarare che se tale pratica aberrante fosse stata attuata fin dall'antichità,oggi non si avrebbe alcun reperto archeologico dei nostri antenati:addirittura potremo affermare di non avere mai avuto alcun antenato!!Da qui il TERRORE della morte;quella stessa morte che questa società anticristica aveva voluto narcotizzare,facendola passare come un fatto accidentale(l'uomo può vivere fino a centoventanni,dice colui che ne ha ottanta) è diventata per i nemici di Cristo lo strumento migliore per governare-schiavizzare questa generazione perversa!Chi non vuole seguire satana in questa e nella prossima futura eterna vita viene messo(e questa e la risposta alla domanda)con le spalle al muro:o seguire Cristo ed essere pronto al martirio in qualsiasi forma si presenti,o abbandonarsi anima e corpo allo spirito dell'anticristo che già regna nel mondo e presto avrà anche"nome di uomo",indossare la mascherina e i guanti sempre e comunque e gel disinfettante in ogni luogo...anche nella bara prima di essere incenerito!

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