Due degli aspetti più problematici e controversi del pontificato di Bergoglio sono sintetizzati e celebrati nelle due monete emesse in ottobre dalla Zecca Vaticana, rispettivamente in onore della Dea Terra e dell’accoglienza dei Migranti.
Per approfondire l’argomento, proponiamo, nella traduzione di Wanda Massa, l’articolo di Jules Gomes, pubblicato il 13 ottobre scorso sul sito online di Church Militant.
La Zecca dello Stato della Città del Vaticano ha emesso una moneta d’argento da 10 euro raffigurante la “Madre Terra” – un’immagine disegnata per la Giornata Mondiale della Terra dallo scultore e incisore bergamasco Luigi Oldani.
Mentre Cronaca Numismatica interpretava l’icona come Madre Terra, il Vaticano la definiva come “una madre che porta in grembo la Terra, alla quale dobbiamo cura e amore come a una figlia“.
La moneta, emessa lunedì, simboleggia la fertilità della terra “con lunghe spighe di grano infilate nei capelli intrecciati della madre ed evoca un rimando incrociato tra passato e futuro che diventa atemporale, quindi eterno“, citava la pubblicazione.
La reverenza verso la terra risorta dal Sinodo pagano
Il Vaticano ha elogiato la moneta in quanto rappresenta, sotto il pontificato di papa Francesco, “un impegno a prendersi cura del pianeta“, ha detto la pubblicazione.
La celebrazione della vita sulla terra, riferisce il Vaticano, “è il progetto al quale la Chiesa intende offrire il suo sostegno, un’opera grandiosa e complessa: promuovere l’azione internazionale per garantire a tutti il futuro, il cibo di cui hanno bisogno – sia in quantità che in qualità – affinché il progresso economico sia accompagnato dallo sviluppo sociale, senza il quale non c’è un vero progresso“, ha aggiunto la pubblicazione.
La Bibbia indica chiaramente che il culto della natura incarnata negli idoli femminili è ripugnante per la santità di Dio.
Oldani ha descritto la sua creazione in termini poetici, riferendosi all’immagine come “terra fertile e feconda, fertile e feconda come una giovane donna. La terra deve essere protetta come una donna in attesa di una nuova vita. La terra deve essere rispettata come una madre e suo figlio“.
Parlando con Church Militant, l’editorialista inglese diacono Nick Donnelly ha biasimato il Vaticano per aver ribadito il tema della dea della fertilità amazzonica Pachamama, anche dopo che aveva oltraggiato i cattolici al Sinodo dell’Amazzonia del 2019.
“Nel primo anniversario del culto della demoniaca Pachamama, il Vaticano emette una moneta che onora esplicitamente l’idolo della Madre Terra“! Ha detto Donnelly.
Egli ha approfondito:
“Questo è un sacrilegio provocatorio contro Dio. La Bibbia è chiara che il culto della natura incarnata negli idoli femminili è ripugnante alla santità di Dio“, ha osservato, sottolineando il ripudio categorico della Sacra Scrittura dell’antropomorfizzazione o divinizzazione della terra da parte della Sacra Scrittura, specialmente nel contesto dell’antico culto del vicino Oriente per Baal, la divinità della fertilità.
“Questo onorare la Pachamama durante il mese di ottobre – il mese in cui i cattolici di tutto il mondo hanno una devozione speciale per il Santissimo Rosario della Beata Vergine Maria – è un insulto alla Beata Vergine Maria. Penitenza, penitenza, penitenza!”
Parlando della sfida che ha affrontato nel disegnare l’illustrazione per una piccola moneta, Oldani ha spiegato come “si doveva ‘sintetizzare’ una molteplicità di volumi, da quello del pianeta terra come grembo simbolico difeso e guardato con amore dalla madre, alla fisionomia della donna e ai più piccoli dettagli delle orecchie che ornano la sua testa“.
L’immigrazione esaltata
Una seconda moneta emessa dalla Zecca Pontificia è incisa con un altro leitmotiv del pontificato di Francesco ed è dedicata alla Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati.
La moneta d’argento da cinque euro, disegnata dall’illustratore Marco Ventura, raffigura “San Pietro, Principe degli Apostoli, che spalanca le braccia in segno di benvenuto da parte della Chiesa a tutti quei migranti e rifugiati che fuggono ogni giorno dalla fame, dalla povertà e dai conflitti“.
La dichiarazione vaticana che accompagna la moneta recita:
La Chiesa chiede e implora aiuto a favore dei migranti e dei rifugiati e spera di essere ascoltata – per amore di Nostro Signore Gesù, che soffre in tutti gli emarginati, è pellegrino, è nel bisogno – tra tutti gli uomini di buona volontà.
Così la moneta, unita all’emblema papale, raffigura Pietro, il principe degli Apostoli, che accoglie, protegge e provvede a tutti coloro che si rifugiano nella Chiesa … senza frontiere, madre di tutti, alla quale appartiene il privilegio di indicare la risposta del Vangelo della misericordia, verso un mondo migliore.
Le monete d’argento sono in vendita dal 16 ottobre al prezzo di 69 euro per la moneta da 10 euro e 58 euro per quella da 5 euro.
Papa Francesco difende l’idolatria
I fedeli cattolici si sono infiammati dopo che Papa Francesco ha ospitato una cerimonia pagana il 4 ottobre 2019 con le statuette della Pachamama nei Giardini Vaticani. Uno degli idoli è stato benedetto e i laici e il clero sono stati fotografati mentre si inchinavano a terra davanti all’idolo, che ha occupato il palco centrale della conferenza.
Tre giorni dopo, Francesco ha pregato davanti alla Pachamama nella Basilica di San Pietro e si è recato con essa nell’aula del Sinodo.
Il pontefice confermò che l’idolo era quello della “Pachamama” e si scusò per l'”atto di furto” dopo che il cattolico austriaco Alexander Tschugguel tolse gli idoli dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina e li gettò nel Tevere.
Penitenza, penitenza, penitenza!
Papa Francesco difese l’uso dell’idolo Pachamama nella sua esortazione apostolica Querida Amazonia, spiegando che la gente non dovrebbe “essere sbrigativa nel definire come superstizione o paganesimo certe pratiche religiose che nascono spontaneamente dalla vita dei popoli“.
“È possibile riprendere in qualche modo un simbolo indigeno senza necessariamente considerarlo come idolatria“, affermava Francesco, insistendo sul fatto che “un mito carico di significato spirituale può essere usato a vantaggio e non sempre considerato un errore pagano“.
Di Wanda Massa
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