LA NUOVA CHIESA SENZA SACRAMENTI
Verona, 22 novembre 2020 festa di Cristo Re.
VESCOVO DI VERONA
ALLA SPETT. CEI CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Potremmo forse essere contagiati dall’Ostia Santa che è Dio Vivo e vero, Creatore e Signore del Cielo e della terra, che da sempre guarisce e purifica soprattutto in caso di pestilenze, anche se fosse ricevuta dalle mani di un lebbroso non purificate da quel viscido gel puzzolente? O ci potrebbe contagiare l’Olio Santo della Cresima come ai tempi degli “untori” della peste manzoniana? Pare che certa gente, politici e preti in testa, siano tornati allo stesso livello di imbecillità, nonostante siano passati quasi tre secoli di cosiddetto progresso scientifico.
O forse si teme il contagio dentro le chiese, da sempre luogo di salvezza e non di infezione, pur accettando le precauzioni della distanza richiesta tra i fedeli, come dovrebbe essere al supermercato, al bar, in ufficio, per strada, negli ambulatori ecc. Anche perché è comprovato che la vicinanza non crea affatto contagio, che contagio non vuol dire malattia, e che l’obbligo della mascherina, che protegge dal virus come un’inferriata protegge dalle zanzare, è invece molto pericolosa per la salute perché togliendo il 50% dell’ossigeno, crea infiammazione alla trachea, rischio di ictus, infarto e perdita di memoria, come da testimonianze di medici e professori illustri, quali i dott. Montanari, Tarro, Manera, Zangrillo, Bassetti ecc.
Sono tutte teorie complottistiche studiate da anni per obbligarci ad accettare IL VACCINO come unico rimedio a tanto terrore che ci inculcano nella testa. IL VACCINO È MORTALE! NON VACCINATEVI! SERVE SOLO A INGRASSARE LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO E L’INPS con l’eliminazione di molti pensionati. Non vi iniettano nel corpo dei ricostituenti o antibiotici, ma potente veleno che spesso è più forte della resistenza che hanno gli anticorpi nel combatterlo e perciò l’organismo si indebolisce per sempre o soccombe. Senza dire dell’eventualità che possano anche installare invisibili microchip che sentenziano la nostra schiavitù “vita natural durante”, come un guinzaglio invisibile col quale la massoneria può controllare ogni nostro passo. Ma voi credete, cari Italiani, carissimi Vescovi, che al nostro governo di politici incompetenti, al soldo dei poteri forti, importi così tanto la nostra salute? O che non esistano piuttosto loschi interessi sulla nostra pelle e libertà? Sveglia Italia!
APPELLO AI NOSTRI VESCOVI. A nome di molti fedeli, rivolgo questo mio appello a tutti i componenti della Conferenza Episcopale italiana, in particolare al mio Vescovo di Verona, mons. Zenti, il quale con una lettera datata 16 novembre, ha consigliato ai sacerdoti di “sospendere la celebrazione dei sacramenti della prima Confessione, prima Comunione e Cresima almeno fino a Natale, non tanto per la sicurezza dei luoghi di culto e sulle celebrazioni liturgiche, ma sui momenti di festa e incontro che seguono le celebrazioni (!!!)”
Eliminando sia cerimonia religiosa che festa profana si butta via “bambino con acqua sporca”, e invece di consigliare quanto prima la celebrazione di questi sacramenti spostando semmai in tempi migliori la festa, perché il Sacramento è sempre fonte di guarigione, di forza e di purificazione per chi lo riceve, si rischia di rimandare questo prezioso dono divino non solo fino a Natale che ormai è alle porte, ma molto probabilmente fino a Pasqua e forse anche oltre, in data da stabilirsi, con delle motivazioni assurde che solo i nemici della chiesa possono inventare a tavolino, certi dell’appoggio supino e incondizionato della gerarchia ecclesiastica.
Infatti veniamo a sapere che anche in varie città d’Italia, a iniziare ad esempio da Pinerolo, Trento ecc. certi Vescovi “zelanti” di ossequiare le direttive del governo, si assumono la responsabilità della decisione di sospendere le Sante Messe, prima dell’ordinanza ufficiale, privandoci dell’unico vero “antidoto” contro qualunque epidemia. Infatti è questo l’obiettivo principale dei nemici di Dio: la chiusura delle chiese per tutto il periodo natalizio come avvenuto per la Pasqua e la Quaresima, non perché gli importi la nostra salute, ma per disprezzo e in certi casi anche odio verso le cose sacre, Dio, la Chiesa, Preti, Vescovi e tutti noi cristiani.
In queste manovre luciferine il governo si sente forte del silenzio dei Vescovi che mai si oppongono al potere civile allo scopo di far valere con coraggio i loro sacrosanti diritti giurisdizionali derivanti dal Concordato, in quanto all’interno delle chiese comandano sempre e solo i Vescovi i quali, nel rispetto delle norme civili già in atto, dovrebbero facilitare e non impedire la somministrazione dei Sacramenti, fonte di salvezza per l’anima e “vera medicina” per il corpo, anche somministrati nell’assoluta semplicità del rito e nel rispetto delle norme vigenti, per quei fedeli che lo desiderano. Forse che l’eventualità del contagio ci impedisce di recarci ai vari supermercati per fare la spesa e nutrire il nostro corpo? Ma allora perché privarci del nutrimento dell’anima, altrettanto importante che deve andare di pari passo con quello del corpo, anzi semmai lo deve precedere e fargli da “apripista” nelle calamità. E se il cosiddetto potere ecclesiastico, vale a dire i Vescovi, la CEI in particolare con la sua autorevolezza, cede supinamente a tutte le imposizioni da parte del potere civile, illudendosi di avere in tal modo libertà e vita facile, finirà invece con l’essere del tutto annientato dagli stessi poteri forti che adesso dimostrano tanta benevolenza democratica ma poi… mostreranno il loro volto feroce soprattutto verso chi si comporta con tanta vigliaccheria.
Noi fedeli laici che ci vediamo privati dei Sacramenti necessari alla nostra salvezza e anche alla nostra guarigione proprio in un momento di particolare difficoltà, vogliamo ricordare ai nostri Pastori quanto recita il codice di diritto canonico, al n. 904 per quanto riguarda la celebrazione della Messa: “Memori che nel mistero del Sacrificio eucaristico viene esercitata ininterrottamente l’opera della redenzione, i sacerdoti celebrino frequentemente; anzi, se ne raccomanda caldamente la celebrazione quotidiana, la quale, anche quando non si possa avere la presenza dei fedeli, è sempre un atto di Cristo e della Chiesa, nel quale i sacerdoti adempiono il loro principale compito.”
Infatti la storia ci dice che le grandi pestilenze che mietevano migliaia o milioni di vittime, quali la peste e il colera sono state vinte e bloccate solo con la forza della preghiera cattolica, con la Messa, in particolare con processioni e con le cosiddette “rogazioni” che erano suppliche accorate a Dio come questa: “dalla peste, dalla fame e dalla guerra, liberaci, o Signore! Dal flagello del terremoto, liberaci, o Signore”, “LIBERA NOS DOMINE” tanto che a perenne memoria di queste e altre grazie ricevute miracolosamente sono stati costruiti migliaia di bellissimi santuari sparsi in tutta Italia che sono la gloria della Vergine Maria, la quale, se implorata, ha il potere di schiacciare tutte le teste infernali di tutti i dragoni del mondo.
Non dobbiamo vergognarci di recitare anche pubblicamente queste preghiere come se fossero superstizioni frutto dell’ignoranza del popolo semplice, perché invece sono segnali di vera fede, della necessità di farci piccoli e umili come bambini davanti alla paternità di Dio onnipotente perché, come dice la Scrittura: “È meglio confidare nel Signore che nell’uomo! È meglio confidare nel Signore che nei potenti!”.
FEDE E RAGIONE. Questo non vuol dire abbandonare le giuste ricerche scientifiche se veramente servono al nostro bene, alla nostra salute, al nostro progresso, senza però abbandonare la fede in nome di una presunta scienza che finora, se abbandonata al delirio di onnipotenza di certi scienziati, ha prodotto per lo più guerre, disastri e calamità.
Perché quando la vera scienza non “procede” in sintonia con la fede, (come da enciclica del grande Santo Papa Giovanni Paolo II “FIDES ET RATIO” che molti preti hanno cestinato senza leggere), ma pretende di dettare legge su tutto e di sostituirsi all’Onnipotenza di Dio Creatore anzi, addirittura sfidando Dio per imporre modelli di vita scandalosi contro natura, produce solo disastri materiali, economici e spirituali. Perché a Dio non la si fa.
La natura è la scrittura della volontà di Dio visibile a tutti. Se non la si rispetta, essa si ribella prima o poi contro quell’uomo insensato che l’ha violentata perché, come dice il saggio “Dio perdona sempre, l’uomo qualche volta, la natura MAI!” Prima o poi Dio farà sentire in modo indiscutibile la sua “Paternità divina” che è sempre e solo per il nostro bene, anche quando è costretto, come un buon papà con i suoi figli ribelli e ingrati, a usare le maniere forti.
UNA SFIDA NON TANTO LONTANA. Illustrissimi Reverendi Vescovi, se il potere civile (davanti al quale voi vi inginocchiate senza obiettare mentre non lo fate neppure davanti al Santissimo, e ancor meno durante il momento sublime della Consacrazione nella Santa Messa), se il potere civile arrivasse al punto da portarvi via lo stipendio, o la canonica, o la casa privata, o la stessa chiesa, oratorio, campi e annessi, cancellando ipso facto il famoso “Concordato”, come reagireste? Non sarebbe una novità perché già accaduto molte volte nella storia passata, anzi preparatevi! Forse ci sarebbe una sollevazione di massa di tutti gli ecclesiastici per difendere denaro e privilegi di cui la chiesa vi ha “rivestiti” indegnamente, senza alcun vostro merito, per quello che fate e per come vi comportate!
Mentre per difendere l’onore di Gesù Cristo, dei Sacramenti, delle anime dei fedeli che Dio vi ha affidato, non muovete un dito? Non fate un minimo cenno di opposizione, di doveroso contraddittorio? Fosse anche senza risultato, ma almeno un tentativo concreto, un cenno di opposizione lo dovete dimostrare pubblicamente in difesa del mandato che Dio stesso vi ha affidato, cioè la salvezza delle anime e la difesa della fede, se ancora ci credete.
Con chi state? Con Dio o con Mammona? Anzi sembra che non vediate l’ora di chiudere le chiese per spassarvela chissà dove, perché anche nel lockdown di Pasqua molti sacerdoti e Vescovi erano misteriosamente spariti, irreperibili anche al telefono, a parte quella gelida e tristissima Messa on line senza fedeli, anziché prodigarsi per cercare di sollevare la sofferenza di molti malati e moribondi in quel brutto periodo nel quale ancora nulla si conosceva di quello che invece stiamo capendo adesso, grazie a Dio.
Vergogna e tradimento! C’è da tremare davanti al giudizio di Dio e pertanto io per prima chiedo costantemente al Signore perdono e pietà della mia povera vita, ma se penso alla vostra responsabilità, illustrissimi Signori Vescovi, vi assicuro che non vorrei essere nei vostri panni quando si avvicinerà il momento della “resa dei conti”, e sarà molto vicina. Che Dio ci perdoni tutti, abbia pietà di noi e venga presto a liberare la Sua Chiesa e tutte le anime dei fedeli che lo invocano dagli artigli del diavolo.
Con tutto ciò, io riconosco gli errori ma anche le numerose virtù e l’autorità spirituale e gerarchica davanti a Dio del mio Vescovo mons. Giuseppe Zenti, che è stato e sono certa continuerà ad essere uomo di preghiera, di fede e di testimonianza, come quando si è battuto contro il gender nelle scuole, e pertanto in ginocchio chiedo a Lui umilmente la benedizione e una preghiera costante in unione di intenti per la conversione di tutti e per il definitivo trionfo della Santa Chiesa di Dio, nella certezza che: CHRISTUS VINCIT! E noi torneremo a godere di quella meravigliosa libertà dei figli di Dio redenti da Gesù Cristo.
https://www.patriziastella.com/2020/11/la-nuova-chiesa-senza-sacramenti.html
“Anche il Confiteor cambia: “Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle…”. L’aggiunta della parola “sorelle” viene definita “inclusiva” ma ha un retrogusto femminista. E poi a inseguire il mondo si arriva sempre in ritardo: come la prenderanno i trans? Non è che fra poco gli intelligentissimi gesuiti dovranno escogitare una formula che comprenda le “identità non binarie”? Una cosa tipo “Confesso a voi fratelli, sorelle e genderless”… “. Oggi sul Giornale, dalla prima pagina, scrivo del nuovo messale.
Camillo Langone (dalla sua pagina Facebook)
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