America ultimo atto: il finto golpe distrugge Trump e annuncia il Great Reset
L’America è di nuovo in fiamme. Da alcune ore è terminato l’assalto al Campidoglio, dove si era nel pieno dell’iter costituzionale di conferma del risultato elettorale. Joe Biden è il quarantaseiesimo presidente, ma le folle assatanate dei MAGA non ci stanno. Diversi video stanno sciamando per il web, mostrando una realtà schizofrenica: nei corridoi, una vera e propria guerriglia, polizia ad armi spianate, una donna, l’ex veterana della marina Ashli Babbitt, a terra incosciente col volto insanguinato; nella hall e all’esterno, polizia che si fa da parte e apre le transenne, che non si azzarda a disturbare i teppisti arrampicati sulle mura dell’edificio. È troppo presto per dire con certezza quali siano fake, a parte quelli palesi.
Ieri, mercoledì 6 gennaio, i dimostranti pro-Trump che affollavano le strade di Washington DC sapevano che era l’ultima occasione per sconfessare il risultato elettorale e fermare la oramai certa vittoria di Joe Biden. Secondo il Washington Post di Jeff Bezos, Potus ha incitato i suoi all’adunata, e in zona Cesarini ha ordinato via social l’assalto al palazzo del Campidoglio, mantenendo la promessa di non riconoscere il risultato elettorale.
Ben diversa la tesi avanzata da Fox News, secondo cui è stato Trump a chiamare la Guardia Nazionale, e non Pence come afferma il WP. Potus mercoledì sera ha twittato: “Conosco il vostro dolore, so che siete feriti, abbiamo avuto un’elezione che ci è stata rubata. Ma ora dovete andare a casa. Dobbiamo avere la pace. Dobbiamo avere legge e ordine”.
Ha scelto così di suicidarsi politicamente, organizzando un picaresco Putsch, mandando all’assalto del Campidoglio un manipolo di esaltati male armati, tra secondo il New York Post anche diversi Antifa riconvertiti, provocando la morte di 4 persone, ridicolizzando se stesso e facendo crollare agli occhi del mondo la credibilità della democrazia americana.
Sorgono delle domande:
1) Cui prodest?
L’isolamento social di Trump, la terra bruciata che si è fatto intorno nel partito, l’indignazione internazionale, la proposta caldeggiata della sua rimozione prima del 20 gennaio, hanno giovato al Deep State. L’assalto brancaleonesco del Campidoglio ha distrutto Trump, e pensare che l’abbia organizzato lui stesso può far concludere soltanto che sia impazzito, o che abbia tentato all’ultimo minuto il tutto e per tutto, dimenticandosi di avere il comando dell’esercito, e questo ci conduce al secondo quesito.
2) Perché Trump avrebbe deciso di utilizzare, per il suo golpe, un’escalation in pieno stile BLM/Antifa?
Un presidente USA e testa di ponte del mondo del business, con a disposizione intelligence pubblica e privata, quadri dell’esercito, relazioni internazionali, verosimilmente non può aver affidato a dei teppisti un colpo di stato, ovvero la strategia più rischiosa che un uomo politico possa intentare. Lo sciame social di video violenti, la polizia schizofrenica tra connivenza e ultraviolenza, ci ricordano l’estate calda dei riots, e il modus operandi di Antifa e BLM, che abbiamo dimostrato essere finanziati e manipolati dal Deep State.
3) A chi ha giovato l’umiliazione della democrazia americana?
Molto lontana dalla politica del Tycoon e dalla sua retorica Make America Great Again, è l’attuazione di un gesto che scredita agli occhi del mondo la stabilità democratica degli States. Va certamente a vantaggio di Xi Jinping, amico storico di Joe Biden, che già paragona i dimostranti di Washington a quelli di Hong Kong. Ma va soprattutto a vantaggio dei globalist e del Deep State per due ragioni. La prima è ovvia: una situazione di ordine pubblico tanto compromessa darà al neo-eletto Biden la facoltà di aumentare la sorveglianza e opprimere gli oppositori della sua agenda, contro quelli che lui ha da pochi minuti definito “terroristi domestici” e i media d’apparato già proclamano estremisti. La seconda è il messaggio che deriva da un gesto tale: la democrazia è in grave crisi, così com’è non funziona, urge una riforma radicale. E il Great Reset, punto d’arrivo del piano di igienizzazione mondiale, è offerto su un piatto d’argento.
Il golpe è compiuto, dunque. E Trump, che i media di tutto il mondo ora azzannano come l’ideatore, era in realtà l’ultimo ostacolo.
ULTIM’ORA – Secondo il giornalista Cesare Sacchetti, i disordini sarebbero dovuti a un’infiltrazione di Antifa nella protesta pacifica organizzata da Trump. A sostegno porta una delle tante immagini addotte anche dal New York Post, che mostrano come molti dei teppisti del Campidoglio siano noti Antifa americani.

Si chiude l’era Trump, inizia ufficialmente la presidenza Biden. Questo l’esito dell’assalto a Capitol Hill avvenuto ieri. Un assalto attribuito a Trump, dato che avrebbe fomentato la folla. Cosa vera, ma un conto sono le manifestazioni di piazza, che son legittime, almeno fino a oggi, anche in America, un conto è assaltare il Congresso degli Stati Uniti, che Trump non voleva. Tant’è.
Sipario
Inutilmente il presidente cerca di difendersi, condannando l’accaduto: ormai è un morto (per ora solo politico) che cammina. Tanti, anche nel suo partito, ne chiedono la rimozione immediata in base al 25° emendamento.
Se così fosse, a governare il Paese in questi ultimi giorni di transizione, cioè fino al 20 gennaio, data dell’inaugurazione ufficiale della presidenza di Joe Biden, sarebbe il vicepresidente Mike Pence. L’iniziativa non ha il solo scopo di abbreviare il mandato di Trump, ma serve a porre su lui e sulla sua presidenza il marchio di infamia, come avvenne per Nixon.
“Il 25 ° emendamento può rimuovere Trump, ma non dovremmo fermarci qui”. Così il titolo di una nota del New York Times a firma di due autorevoli legali che spiegano come il Congresso può anche sancirne l’inagibilità a ogni incarico futuro. Come forse avverrà.
Agenti & attivisti
Restano le tante domande sul perché non siano state predisposte difese adeguate presso l’edificio più importante degli Stati Uniti, nonostante il giorno fosse così cruciale, date le tensioni e la ratifica dell’elezione di Biden.
E nonostante si sapesse da giorni che erano previste manifestazioni dei sostenitori di Trump, annunciate sui loro blog, che certo non abbiamo letto solo noi, ma anche i democratici e la Sicurezza Usa.
E del perché poi i pochi agenti di polizia presenti abbiano spalancato i cancelli ai rivoltosi. Collusione tra agenti e manifestanti, si dice. Ma possibile che l’Fbi e l’intelligence, che presidiano, invisibili, i palazzi del potere, abbiano lasciato fare? Chi vuole si attenga alla narrativa ufficiale, ma riteniamo legittimo porre domande.
Si scopre poi che a riprendere e a girare alla Cnn il video che immortala, purtroppo letteralmente, l’assassinio a sangue freddo della manifestante all’interno del Campidoglio è stato un “attivista di sinistra”, come annota la Cbs in un articolo in cui condanna severamente la “mafia” di Trump che ha assaltato il Palazzo (pure mafioso… già, non poteva mancare).
Tale attivista si trovava insieme agli assalitori per “documentare” quanto stava avvenendo assieme a un’amica, la documentarista Jade Sacker.
In realtà non si tratta di un attivista qualsiasi, dato che, come scrive sul suo profilo twitter, è il fondatore di Insurgence Us, uno dei movimenti che hanno dato vita alle proteste di piazza contro Trump che in questi mesi hanno infiammato l’America (anche la Saker sembra appartenere al movimento). Sul suo profilo ha anche rilanciato il tweet in cui Trump dava appuntamento ai manifestanti alle 11…
Il cornuto
A guidare l’assalto, lo strano sciamano Jake Angeli, col copricapo cornuto tipico di alcune tribù indiane (chi ha visto “Piccolo grande uomo” ricorderà).
Ardente complottista di QAon e presente in vari raduni pro-Trump, il giorno prima, intervistato in una manifestazione a sostegno del presidente, porta la bandana a stelle e strisce, ma è impeccabile in giacca e cravatta. Evidentemente non c’era bisogno del vestito di scena, messo invece per l’occasione (ne aveva fatto sfoggio anche prima).
Ingenuamente avevamo immaginato che l’uomo che ha tenuto in sospeso il mondo intero per ore fosse stato individuato e arrestato subito dai più che sofisticati servizi di sicurezza Usa. Peraltro il cornuto era alquanto appariscente. E, in aggiunta, nome e cognome sono diventati virali quasi subito.
Invece il Sun racconta che, in un’intervista telefonica a Tik Root, il cornuto ha spiegato che stava tornando tranquillamente a casa, che non era stato contattato dalla polizia e non aveva alcuna paura di essere arrestato, aggiungendo: “Se potessi tornare per l’inaugurazione sarebbe fantastico”. Inaugurazione di chi?
Magari nel frattempo è stato arrestato, ma un deficit di efficienza dei sofisticati servizi di cui sopra si può rilevare.
Vada come vada, l’immagine dello sciamano cornuto che presiede il governo degli Stati Uniti getta una cupa ombra sul futuro, del Paese e del mondo.
La vendetta dei padroni dell’Universo
Trump ha gettato la spugna, dicendosi disposto a una transizione ordinata. Vedremo se basterà a salvarlo da quanto l’attende.
Intanto, tra i repubblicani c’è chi mira a prendere il controllo del suo movimento, il Maga. Anzitutto Ted Cruz, repubblicano vicino ai neocon, il quale, da fiero antagonista di Trump, negli ultimi giorni ne è diventato il più stretto alleato.
Del maiale non si butta niente, una volta ucciso. Il Maga, l’idea dell’America First, può benissimo essere gestita in futuro dai neocon e messa al servizio (all’opposto di quanto immaginato da Trump) delle loro guerre infinite.
Ma questo dopo, oggi c’è da dare il colpo di grazia al tycoon che ha osato sfidare i padroni dell’Universo (così David Ignatius sul Washington Post). La punizione deve essere esemplare a monito di quanti, in questi anni, hanno pensato che ciò si possa fare impunemente.
A margine si può notare che alcuni mesi fa i rivoltosi di Hong Kong occuparono il Parlamento della città Stato, tra l’entusiasmo dei loro sostenitori occidentali. Furono sfollati senza sparare un colpo e senza uccidere nessuno, al contrario di quanto avvenuto nella civile America, allora scandalizzata dalla brutalità della polizia cinese. Tant’è.
https://piccolenote.ilgiornale.it/48870/usa-lo-sciamano-che-ha-fatto-vincere-biden
IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI

Come era prevedibile i media si stanno “scatenando” non solo contro la “plebaglia trumpista” ma in generale contro i cosiddetti “populisti”. Del resto, quanto accaduto a Washington non è forse la migliore conferma della superiorità morale ed intellettuale della neoborghesia liberal-progressista e politicamente corretta? Non è forse vero cioè che l’esistenza stessa di questa “plebaglia” rozza, ignorante, xenofoba, razzista, sessista e “maleolente” è la prova migliore che la neoborghesia “illuminata” ha non solo il diritto ma il dovere di governare l’intero pianeta?
Vero e falso.
Vero, perché, anche se è errato fare di ogni erba un fascio, non ci sono dubbi che questa “plebaglia” sia composta perlopiù da individui privi di autentica coscienza sociale e politica, che sia cioè una sorta di “materiale umano” non ben “formato”, di “proletariato straccione”, socialmente ed economicamente “instabile”, e quindi anche facilmente “manipolabile” da “poteri” privi di scrupoli.

Tuttavia, vi è anche l’altra faccia della medaglia. Quella appunto della neoborghesia sedicente “illuminata” e cosmopolita, che pensa di essere moralmente superiore mentre l’esistenza stessa di questi “nuovi sottoproletari” è la conferma del suo fallimento morale, intellettuale e politico. Il “proletariato straccione”, infatti, non è “piovuto” dal cielo, ma è il frutto stesso di ciò che la neoborghesia liberal-progressista ha seminato in questi ultimi decenni.
Si potrebbe dire che “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, perché ciò che bolle nella “pentola occidentale” ora è sotto gli occhi di tutti, e pure il Covid-19 ha contribuito a far emergere la “verità”. I “liberal” cantano vittoria, ma è all’agonia dell’Occidente neoliberale che si sta assistendo, sebbene nessuno sappia quanto possa durare questa agonia, né, come è già accaduto più volte nella storia, se sia solo una fase di transizione verso una “nuova epoca”, che non si può però ancora sapere come potrebbe essere.
Fonte: Fabio Falchi
https://www.controinformazione.info/il-diavolo-fa-le-pentole-ma-non-i-coperchi/
L’analisi della LaRouchePAC sugli eventi di Washington
larouchepac.com
Ore prima della provocazione in Campidoglio, il presidente Trump e i suoi sostenitori hanno tenuto una serie straordinaria di discorsi sull’Ellisse, chiedendo la rinascita del partito di Abraham Lincoln e Frederick Douglas, e dichiarando che il Partito Repubblicano di Trump rappresenterà il popolo lavoratore che ha costruito questo paese. Mentre si svolgevano questi discorsi, il “vecchio Partito Repubblicano”, controllato da Wall Street e dai globalisti, è stato oggetto di pesanti attacchi, mentre Trump e il suo movimento hanno dichiarato la loro intenzione di creare un nuovo Partito Repubblicano.
C’è da stupirsi che non molto tempo dopo, la sicurezza in Campidoglio sia completamente “fallita” e che si sia svolto un confronto violento? Questo scontro viene ora utilizzato per lanciare il presidente Avatar Joe Biden, e una miriade di altri, e accusare il presidente Trump di aver incitato all’insurrezione. In un post appena pubblicato, Barbara Boyd, nota per il suo lavoro di smascheramento del colpo di Stato britannico contro il Presidente e che ha passato decenni a studiare e applicare la metodologia di intelligence di Lyndon LaRouche, ha concluso quanto segue:
Questa scrittrice, visto tutto quello che è successo nell’ultimo anno, non può credere che questo non sia stato altro che una messa in scena per distruggere e screditare il movimento di Trump. È coerente con le operazioni di informazione e di guerra psicologica che sono state condotte contro Donald Trump e il popolo americano da quando Trump ha dichiarato la sua candidatura.
Otto anni fa, Lyndon LaRouche ha chiesto la fine del sistema bipartitico, citandolo come uno dei principali strumenti del controllo imperiale britannico sugli Stati Uniti. La follia del Partito Democratico, nascosta sotto le politiche ecologico-fasciste della folla del “Great Reset”, e la criminalità di una gran parte del Partito Repubblicano guidata da Wall Street, è stata ora respinta da un movimento di cittadini che si sta allargando, cercando di stabilire qualcosa che rappresenti i principi della nostra Rivoluzione Americana e le aspirazioni della posterità. Questo è ciò che è stato per le strade di Washington DC, mercoledì, ed è ciò che le élite globali stanno cercando di distruggere con la loro rivolta inscenata.
LaRouchePAC era presente oggi a Washington DC, e ha fornito la leadership e la direzione politica a questo movimento. Solo armandoci della conoscenza di chi è il nemico, di come pensa, e di come può essere sconfitto, facendo rivivere il Sistema Economico Americano, così come avanzato da Lyndon LaRouche, completeremo la Rivoluzione Americana e schiacceremo l’Impero Britannico.
Il nemico è progredito, e dobbiamo farlo anche noi. Dobbiamo colpire duramente per smascherarli e aggirarli.
Fonte: https://action.larouchepac.com/
https://comedonchisciotte.org/lanalisi-della-larouchepac-sugli-eventi-di-washington/
Tradotto da Massimo A. Cascone
https://comedonchisciotte.org/lanalisi-della-larouchepac-sugli-eventi-di-washington/
L’indignazione del più furbo
Attendiamo che si comprenda meglio – se mai accadrà – quello che effettivamente è successo ieri a Washington. Il Campidoglio invaso, con tutte le conseguenze. Se Trump voleva chiarire da che parte stava il popolo, è evidente che è caduto in un trappolone.
Le dimostrazioni di piazza e le occupazioni sono sacrosante solo se a farle sono una certa parte politica; il popolo può protestare solamente contro i brogli certificati dall’autorità competente; e le uccisioni di persone disarmate e non particolarmente minacciose sono giustificate, giustificatissime se a morire è qualcuno dall’altra parte.
In effetti questa è la parte più nauseabonda; l’ipocrisia stillante di certi personaggi, il fetore di carogna che trasuda dalla loro indignazione fasulla. Coloro che scusavano oppure appoggiavano devastazioni, violenze e saccheggi adesso si stracciano le vesti come zitelle benpensanti di fronte ad una protesta portata avanti pacificamente. E’ accaduto ciò già si sapeva: non importa quanti milioni di persone siano con te, quanto tu abbia ragione, da che parte stia la verità, se chi comanda l’informazione ti mette sotto silenzio o ancora peggio, fa di te e dei tuoi degli idioti, degli irresponsabili, dei ridicoli. Dice che sei tu il pericolo.
Quante volte l’ho vissuto. I family day, la raccolta di milioni di firme, e quel fiume di persone che non meritavano neanche un trafiletto. E, per contro, quella dozzina di comparse sparate in prima pagina, passerella fotografica per portare avanti un’idea. C’è veramente da domandarsi quanta parte della storia che abbiamo vissuto sia illusione, fabbricazione, cartapesta. Tutte le volte che esploro quanto sia successo davvero in certi frangenti storici resto sgomento, tanto questo differisce da ciò che comunemente “si sa”. Viviamo in un mondo artificiale, pensato non per il nostro bene ma per renderci irrilevanti.
Se entri nella lotta, devi comprendere bene cosa sei disposto a fare. Cosa tu sia pronto a sacrificare per ottenere ciò che desideri. I titubanti, i mezzo convinti, i riluttanti hanno già perduto contro chi non si ferma davanti a niente per raggiungere il suo scopo.
Il guaio di seguire il bene, il vero, è che non puoi usare gli stessi sistemi di quell’altra parte. La violenza, la menzogna, l’inganno sono il lato oscuro che sempre attira. Se lo usi, potresti anche vincere. Ma avrai già perso, sarai diventato ciò che combatti.
Non so per quanto tempo ancora potrò scrivere di queste cose. Il modello cinese, controllo totale dei media e dominio su ogni aspetto della vita da parte del potere, sembra essere ormai alle porte. Le distopie del secolo passato sembrano avverarsi oggi, con qualche anno di ritardo ma altrettanto terribili.
Sono ancora convinto che questo castello d’acciaio, questa rete di falsità, non potrà che crollare. Perché la menzogna distrugge se stessa. Saranno tempi bui, forse molto più bui di quanto già temiamo. Ma la speranza è sempre accesa, come una tremula luce in una notte sempre più buia.
https://berlicche.wordpress.com/2021/01/07/lindignazione-del-piu-furbo/
https://berlicche.wordpress.com/2021/01/07/lindignazione-del-piu-furbo/
La congiura delle polveri
PUBBLICATO DA BERLICCHE
https://berlicche.wordpress.com/2021/01/08/la-congiura-delle-polveri/
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