Le “Pendenze” di Fatima
“Nel Terzo Segreto di Fatima viene predetto, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa partirà dalla sua sommità!” (card. Ciappi, teologo della Casa Pontificia da Pio XII a Giovanni Paolo II, in una lettera al prof. Baumgartner di Salisburgo, poco prima della sua morte). Per l’alba dell’anno centenario delle Apparizioni è uscito il libro Fatima: Tutta la verità. La storia, i segreti, la consacrazione (Saverio Gaeta, edizioni san Paolo).
È sostanzialmente un buon libro (con la leggera riserva di qualche frase o parola che, di per sé, si poteva dire altrimenti e di qualche precisazione che, di per sé, poteva essere aggiunta); un libro da cui le anime di buona volontà possono essere valentemente aiutate a conoscere e vivere il messaggio di Fatima.
Qui vediamo tre punti specifici ancora pendenti (punti tutt’altro che irrilevanti). Questa rivista ha fatto centro scrivendo, già nel numero di luglio–agosto dell’Anno Santo 2000: che non c’erano motivi per dubitare della “sostanziale” autenticità del testo del Terzo Segreto ufficialmente pubblicato da Roma il 26 giugno 2000, però ci si chiedeva – diciamo così – se ci fosse anche…un “Quarto Segreto”.
- Il cosiddetto Quarto Segreto di Fatima esiste
Ossia esiste, fuor di metafora, un documento separato dal “testo del Terzo Segreto” ma ad esso pertinente (quello che possiamo chiamare l’Allegato) a tutt’oggi inedito e contenente l’interpretazione, la spiegazione della visione già pubblicata.
La relativa letteratura, infatti, non contiene soltanto commenti opinabili e ipotesi possibili. Essa dimostra – con molti fatti e testimonianze plurime convergenti – che la sua esistenza è certa. Essa sgombra il campo dal fumo di due equivoci con i quali talvolta si è detto e suggerito che il Terzo Segreto è stato già rivelato per intero, già rivelato tutto, già pienamente rivelato… sottintendendo l’una o l’altra delle seguenti ragioni, non sostanziali:
- A) Anche l’Allegato è stato implicitamente rivelato – seppure non letteralmente pubblicato – tramite diversi scritti e predicazioni che comunque ne comunicano, potenzialmente a tutta la Chiesa e a tutto il mondo, i contenuti di fondo. Indubbiamente tali “rivelazioni velate” vanno valorizzate.
- B) Quello che è stato ufficialmente pubblicato “è tutto” perché l’altro testo, l’originale dell’altro testo, forse è andato successivamente perduto o piuttosto distrutto.
Di tale testo la veggente di Fatima ancora nell’autunno 2001 chiedeva al Santo Padre la pubblicazione (peraltro nel contesto di “lettere –monito”, evidentemente dal Cielo, al “Sommo Pontefice”).
- È dubbio se persino il testo del Terzo Segreto è stato scritto una volta oppure – in qualche modo – più volte
Questo punto non è stato “messo a fuoco”. Come richiamato in introduzione, non abbiamo ragionevoli e adeguati motivi per dubitare che il testo ufficialmente presentato il 26 giugno A. D. 2000 sia “sostanzialmente” autentico. Perché quel sostanzialmente? Perché c’è la possibilità che quanto scritto da suor Lucia il 3 gennaio 1944 abbia avuto qualche successivo ritocco (ad oggi non sappiamo ad opera e/o per ordine di chi, e possiamo soltanto ipotizzare il quando). In tal senso c’è anche una “mezza testimonianza” (se non addirittura due “mezze testimonianze”).
Il cardinale Bertone ha mostrato in televisione, a Porta a Porta di Bruno Vespa, il 31 maggio 2007, il bianchissimo foglio originale del documento ufficialmente pubblicato. Sussistono in merito tre incertezze:
- A) Il dottore Giuseppe De Carli, coautore con il card. Bertone del principale libro “di parte ufficiale” sulla materia, in un convegno a Roma del maggio 2010 ha testimoniato che entrambi gli autori si sono recati negli Archivi per verificare personalmente da quanti fogli fosse costituito il testo del Terzo Segreto. L’esito della verifica, a sua detta, sarebbe stato: due fogli. Eppure il card. Bertone nella predetta testimonianza televisiva ha mostrato a tutti tale documento, ed esso constava, evidentemente e pubblicamente, di un solo foglio (piegato in modo da consentire quattro pagine di testo).
- B) Ci si chiede perché la frase del testo ufficiale “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre” sia stranamente tra virgolette (cfr. la pubblicazione ufficiale Il Messaggio i Fatima, pag. 19 il testo ufficiale e pag. 21 la traduzione). Ci si chiede se specialmente tale frase sia stata scritta effettivamente il 3 gennaio 1944 o piuttosto non sia una interpolazione successiva. Provate a leggere il testo del Terzo Segreto prima con questa frase e poi senza, e vedete cosa cambia.
- C) Negli scorsi anni è uscito un libro su suor Lucia a cura delle consorelle carmelitane, libro evidentemente “di parte ufficiale”: Un cammino sotto lo sguardo di Maria (con prefazione del Vescovo del luogo). In esso sono riportate alcune circostanze della redazione di quello che è stato definito il grande mistero del ventesimo secolo. In particolare si legge che la Madonna, apparendo a suor Lucia in grandissima difficoltà a scrivere la terza parte del Segreto e così sbloccando la situazione, le disse: “scrivi quello che ti comandano, non però quello che ti è dato di comprendere del suo significato” (pag. 266).
Noi trattiamo qui la questione se tale significato della visione suor Lucia non l’ha messo per iscritto in assoluto, mai e da nessuna parte, oppure semplicemente non l’ha scritto in quel testo e in quella data; né trattiamo la questione del senso, della plausibile motivazione di tale suggerimento mariano. Notiamo, invece, che la veggente eletta dal Cielo avrebbe disatteso tale indicazione celeste (“scrivi quello che ti comandano, non però quello che ti è dato di comprendere del suo significato”), scrivendo nel testo della visione una frase che è palesemente qualcosa “che [le] è dato di comprendere del suo significato”: ovvero appunto “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre” (corsivo nostro). Ce la vedete voi suor Lucia che disubbidisce a quel che le dice la Madonna?
- La consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria è ancora una “pratica pendente”
Anche questa tale letteratura mostra e dimostra. Anche su questo punto occorre sgombrare il campo da un equivoco. Talvolta, infatti, è stato detto o suggerito che, essendosi verificato l’effetto (dei cambiamenti “di segno positivo” della Russia) deve esserci stata anche la causa (l’avvenuta consacrazione della Russia come specificamente chiesto dalla Madonna del Rosario). Ora, certamente Vladimir Putin è un grande statista e un uomo interessante. Certamente è possibile, e molto plausibile, che delle “mezze misure” (atti in tal senso, ma incompleti) abbiano prodotto e favorito dei “mezzi risultati” (cambiamenti più o meno potenzialmente nella giusta direzione). Sennonché si dimentica, si misconosce qual è l’effetto principale e centrale, che certamente avrà ricadute benefiche ad ampio raggio, ma che ad oggi, evidentemente, non si è verificato. Eppure basterebbe leggere quanto attesta padre Joaquin Alonso, l’archivista ufficiale di Fatima: ««Dobbiamo affermare che Lucia ha sempre pensato che la “conversione” non si limita al ritorno del popolo russo alla religione cristiano–ortodossa, rigettando l’ateismo marxista dei Soviet, ma piuttosto si riferisce puramente, semplicemente e piattamente alla totale, integrale conversione della Russia all’unica vera Chiesa di Cristo, quella cattolica».
Observator
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