PERCHÉ IL GREEN PASS È UN’INIZIATIVA INACCETTABILE E VA ABROGATO
Perché il Green Pass – nella forma che ha preso in Italia – è un’iniziativa inaccettabile e va abrogato?
Abbiamo speso molte parole, forse troppe, per spiegarne contorni, implicazioni, per mostrarne il pessimo significato politico, morale e strategico.
Proviamo ora a prendere la strada di un argomento minimalista, diretto, forse più comprensibile.
1) Premessa: Il requisito di Green Pass rappresenta una grave violazione della libertà personale. Vietare l’accesso di un ragazzo ad una biblioteca o ad una palestra, di uno studente all’università, o addirittura minacciare con la perdita del lavoro e del salario un insegnante sono atti di estrema gravità, discriminazioni pesantissime, non formalismi, non bazzecole.
2) Per giustificare un atto discriminatorio di questa gravità ci devono essere motivazioni a prova di bomba, non congetture, non illazioni, non auspici. Una simile limitazione della libertà può essere giustificata solo se è incontestabile che essa sia l’unico, o almeno il migliore, metodo disponibile per evitare che la libertà di qualcuno (il discriminato) produca un danno a qualcun altro (l’incluso).
Questo sfondo motivazionale richiede due condizioni:
2.1) Dev’essere manifesto che l’accesso dell’escluso (no GP) ad un certo luogo possa creare un danno ai presenti che l’accesso dell’incluso (sì GP) non crea.
Così, se un bambino è malato e la sua malattia è contagiosa possiamo dover ricorrere alla sua esclusione dalla classe, sulla base del fatto che il suo accesso alla classe metterebbe a repentaglio la salute altrui, mentre l’accesso di un bambino sano non lo farebbe.
2.2) Dev’essere parimenti incontrovertibile che non vi sono strade alternative, egualmente percorribili, che potrebbero permettere di non procedere con l’atto di esclusione.
Nel caso in cui esistesse un modo semplice e non oneroso per fare in modo che il bambino non risultasse più contagioso per gli altri, insistere nel non ammetterlo sarebbe un atto ingiustificabilmente discriminatorio.
3) Né il primo punto, né il secondo corrispondono allo stato di cose nella presente fattispecie del Green Pass “anti-Covid”, focalizzato sull’avvenuta vaccinazione.
3.1) In primo luogo non è vero che l’accesso, supponiamo, di uno studente non vaccinato rappresenti una minaccia alla salute dei presenti in un’aula che uno studente vaccinato non rappresenterebbe.
L’ipotesi su cui si poteva fondare una procedura del genere è che, come avviene per altri vaccini, anche qui il vaccino eliminasse la possibilità che il vaccinato risulti contagioso. Questo fatto è però oggi smentito al di là di ogni ragionevole dubbio: i vaccinati con gli attuali vaccini anti-Covid possono perfettamente trasmettere il virus. Dati epidemiologici e test di laboratorio provenienti da vari paesi lo hanno ampiamente confermato.
Circa quanto e come avvenga la diffusione, i dati sono ancora controversi. Alcuni studi testimoniano la presenza di un’equivalente carica infettante nei soggetti vaccinati e non vaccinati (vedi riferimenti nei commenti); a ciò alcuni replicano che però, forse, la durata della contagiosità è minore; altri replicano che, al contrario, la rilevante permanenza del virus nel cavo orofaringeo in assenza di sintomi, tenuti sotto controllo dal vaccino, fa dei vaccinati dei superdiffusori.
Qui siamo sul piano delle congetture.
Il dato solido è che un non vaccinato che entri in un ambiente di vaccinati può forse temere per sé (loro sono protetti, lui no), ma di principio non rappresenta una minaccia ai vaccinati diversa da quella che sarebbe rappresentata dall’ingresso di un ulteriore vaccinato.
3.2) Ma prima di lanciarci nell’usuale lotta a base di congetture, chiediamoci se la soluzione discriminante che è stata adottata non abbia alternative. Ora, si dà il caso che un’alternativa non discriminante, e soprattutto molto più sicura per tutti, esiste. Se vogliamo davvero minimizzare i rischi di contagio in certi ambienti la strada maestra non è il vaccino, ma un tampone rapido per tutti. E’ un’opzione adottata peraltro in molti paesi. In Austria, ad esempio, se vuoi accedere ad una palestra o alle terme o a un concerto fai un tampone salivare all’ingresso (gratuito), o porti il risultato di uno recente. Questo metodo è semplice, non invasivo, non oneroso, non discrimina nessuno ed è di gran lunga una garanzia di contenimento dei contagi migliore.
4) Conclusione.
Se l’intento del Green Pass è quello dichiarato di fornire un presidio di sicurezza, la sua attuale forma è fallimentare, ingiustificabile, e gravemente discriminatoria: non garantisce nulla in termini di ridotto accesso del virus in certi ambienti e trascura soluzioni alternative che forniscono garanzie molto superiori.
Naturalmente se l’intento non è quello dichiarato, allora si spiega il carattere punitivo riservato alla strategia dei tamponi, concepiti come una piccola tortura (tampone molecolare nasale) a carico del cittadino (abbiamo i tamponi più cari d’Europa).
Ma qui entriamo su un piano squisitamente politico, di cui le argomentazioni di salute pubblica rappresentano semplicemente la foglia di fico, e di cui abbiamo discusso altre volte.
di Andrea Zhok
Fonte: Andrea Zhok
https://www.controinformazione.info/perche-il-green-pass-e-uniniziativa-inaccettabile-e-va-abrogato/
I NUOVI VOPOS DEL GREEN PASS
Ai tempi della caduta del muro di Berlino, il nostro sibillino, Giulio Andreotti sosteneva di amare così tanto i tedeschi e la Germania, da preferirne due: che avesse avuto ragione? Chi scrive è Italo-tedesco e il clima che si respirava in quella Germania prima della caduta del muro, lo ricorda benissimo: ricorda la Norimberga degli anni ’60, con l’austero palazzo dello storico processo e le caserme d’occupazione americane, ovunque; e ricorda soprattutto quel surreale regime “comunista” della Ddr dove, attraverso la Stasi e la delazione, metà popolazione controllava e spiava l’altra metà! In sistesi, la Ddr fu una specie di carcere a cielo aperto in cui la massima aspirazione per un Osti (così erano chiamati quelli dell’Est a Ovest) era possedere una sgangherata e fumante Trabant. Come dittatura, solo l’Albania di Hoxa non temeva confronti; mentre la Cina di Mao doveva ancora apparire dirompente nell’orizzonte dell’Occidente, sostanzialmente ignorata dallo stesso Samuel Huntington nel suo epocale libro del 1996: “Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale”: titolo, che visto con gli occhi di oggi, è tutto un programma.
Con gli stessi occhi, possiamo oggi affermare, che dopo la caduta del muro e il fallimento delle grandi ideologie comuniste e liberiste, apparve all’orizzonte un nuovo subdolo mostro: la “Globalizzazione”: chi non ricorda gli slogan inneggianti al: “Lavoreremo tutti, per lavorare meno, in un mondo senza guerre e senza confini”.
Col senno di poi, l’illusione della “Globalizzazione” fu una manovra ben studiata, che in realtà preparava e programmava l’attuale “Great Reset” per un “Nuovo Ordine Mondiale”, con lo smantellamento delle identità, dei popoli e delle nazioni e della famiglia tradizionale, in nome dell’immigrazionismo e dell’ecologismo: ovvero il mondo nuovo in cui stiamo vivendo felici e contenti, anche se rigorosamente mascherati e distanziati!
Infatti oggi, i fantasmi del passato ritornano e forse solo i nuovi europei dell’Est ricordano ancora quei regimi stile Ddr degli Honecker, dei Ceausescu o degli Jaruzelski, mentre una falsa pandemia da un anno e mezzo ha imposto, tra coprifuochi e schedature vaccinali una vera e propria “Dittatura sanitaria”.
Oggi in Italia, un banchiere della Goldman Sachs, col suo pittoresco Generale pluridecorato decidono tutto sulle nostre vite: spaccate le famiglie e le amicizie, messa alla fame la piccola e media impresa, annullati i diritti dei lavoratori e devastato il mondo della scuola e dell’università, imperversano i nuovi Vopos del Green Pass, guardiani integerrimi delle disposizioni imposte dal regime.
“Nulla sarà come prima”, martellano a pappagallo i media di regime, quotidianamente imbeccati da una casta politica di “Non eletti” incollati alle loro dorate poltrone; abolito il contraddittorio, vige una narrazione unica imposta per legge; cancellati tutti i diritti costituzionali, narcotizzate le opposizioni, le priorità sono assistenza a falsi profughi e leggi sull’omofobia, garantendo di contro, per gli italiani il solo “Suicidio assistito” a patto sia per Covid e con cremazione a carico del destinatario!
I NUOVI VOPOS DEL GREEN PASS
La Ddr comunista di Honecker, la Cina di Mao? Alcune volte i fantasmi del passato ritornano!
di Andrea Cometti
Lollobrigida: vaccino obbligatorio per gli ultra cinquantenni
Nella corsa all’obbligo vaccinale Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla camera, prende la guida della pattuglia e viene a chiedere, a Stasera Italia, l’obbligo vaccinale per gli ultra cinquantenni, “Come si fa per altre vaccinazioni”. Un momento di chiarezza nello scenario politico italiano sempre molto confuso. Comunque, per informazione, non ci sono obblighi vaccinali per i cittadini oltre una certa età, ma, al limite, il consiglio per le vaccinazioni anti-influenzali che, però, sono state molto carenti negli ultimi due anni.Grazie a Inriverente vi possiamo offrire l’estratto video dell’intervento. Buon ascolto.
Operazione simpatia
Salvini ci sta riempendo di foto, tutte a 32 denti, delle sue scorribande estive dall’Alpe alle Piramidi, e pure dal Manzanarre al Reno, ponendoci quesiti da ombrellone tra la granita e il gelato (con tanto di Tau al petto che ha preso il posto del Rosario in nome del nuovo corso di unità nazionale con la Sinistra e Draghi), fino all’asino e le galline che lo accompagnano nel suo volto ilare, pacioccone, buono.
Più modestamente, Fedriga si accontenta di qualche foto montana, mentre Toti di qualche foto marina mentre mangia una bella pasta alla nostra salute.
Zaia no! Proprio non ci riesce…
Potremmo definirla l’Operazione simpatia.
Immaginiamo già l’obiezione: “Ma dai! È estate! Un poco di serenità e giovialità, leggerezza e simpatia! Si è sempre fatto…”.
Già, si è sempre fatto, sebbene non in questo modo martellante. Il problema però è che Salvini, nelle estati del passato, lo faceva per interrompere opportunamente la sua usuale verve anti-governativa, anti-immigrazionista, anti-europeista, anti-sinistra, anti-sistema, anti-euro, in difesa della famiglia naturale, della italianità, degli interessi economici dei cittadini. Eccetera Eccetera.
Ora, invece, tranne qualche sporadico molto poco convinto urlettino da candidato alla circoscrizione che emozionato parla in piazza, non urla più contro nessuno. Perché è al governo con Draghi. Perché è al governo con la Sinistra. Perché è al governo con la finanza sovranazionale, con l’euro, con la UE, con quelli del gender, con un ministro della “Transizione Ecologica” che afferma che la popolazione mondiale dovrebbe essere di tre miliardi di persone (quindi 4,5 sono di troppo e occorre rimediare).
Perché è al governo con il totalitarismo vaccinista. Perché è lui, il suo partito, che tengono al potere tutto questo.
Parliamoci chiaramente. Salvini non è cretino e sa di aver fatto un passo terribile. Anzi, orribile. Quello di aver tradito se stesso e la Lega in tutto. Ma proprio in tutto. Nulla ha salvato. Nemmeno, e dico nemmeno, l’anti-immigrazionismo, perché, al di là delle chiacchiere da facciata nei talk-show o in mezzo alla “gente”, l’Italia, con il governo Draghi (perfino più ancora di quello di Conte) continua a essere invasa quotidianamente. E ora arrivano anche gli afghani.
Nemmeno l’anti-immigrazionismo è riuscito a salvare. È prono totalmente a Draghi e alla Sinistra. E, del resto, come potrebbe essere diversamente quando ci si è inginocchiati ai padroni del mondo?
Salvini, nel governo Draghi, agisce e conta quanto il celeberrimo due di coppe quando regna denari a briscola. E non è un modo di dire o un’accusa facilona e popolaresca. È esattamente il riassunto della realtà in cui ci troviamo.
I suoi, perlomeno alcuni dei suoi (inutile fare nomi, o il nome: tutti lo sanno) contano molto più di lui, perché sono più seri nel tradimento. Hanno un ruolo preciso. E infatti non fanno foto con granite e galline. Loro non ne hanno bisogno.
I suoi governatori, in modo speciale Zaia (imbattibile) e Fedriga, sono i dioscuri del totalitarismo sanitario. Mentre Salvini porta avanti l’Operazione simpatia per salvare il salvabile (quasi come un questuante di consenso che la butta sulla simpatia personale), questi due (e non parliamo degli alleati Toti o Musumeci) mettono in imbarazzo Speranza e soci per la loro radicalità: vaccino obbligatorio, esclusione dalla vita sociale dei “no-vax”, blocco dei loro stipendi e comunque sospensione dal lavoro, invasione delle loro case per “convincerli” a vaccinarsi (non vi fa meditare il fatto che il partito anti-invasionista per antonomasia predichi l’invasione sanitaria e totalitaria delle nostre case?); in passato Zaia ha perfino fatto cenno all’obbligatorietà di sistemi di tracciamento tecnologici (oggi ha a sua disposizione con il green pass).
Tenuto conto poi della situazione economica dell’Italia, la domanda viene ovvia e scontata: ma l’Operazione simpatia, con i suoi gelati, asini e le sue galline, con i piatti di pasta e le sue granite, non servirà a nascondere non solo un tradimento epocale che nulla ha da invidiare a quello perpetrato dai grillini al potere (anzi, è ben peggiore, perché questi sono stati un bluff fin dall’inizio, visto anche chi era il loro leader da piazza, mentre la Lega era un partito vero con una sua storia ben precisa), ma soprattutto l’imbarazzo della propria inutilità politica, se non in chiave di gestore dell’assoggettamento popolare ai padroni del mondo?
Salvini appare come un funzionario di un regime totalitario che ha avuto il compito dal Comitato Centrale del partito di sedare possibili reazioni popolari giocando sulla sua fama del passato e, quando non basta più, sulla simpatia sorridente e pacioccona.
Dietro quell’asino, cosa si nasconde? Questa sarebbe la vera domanda da porsi, ma che il popolo della cosiddetta “destra” o “opposizione” non vuole porsi. Ovvero: “Perché?”.
Perché si sostiene un governo che è l’euro stesso, che è l’Unione Europea stessa, che è il totalitarismo sanitario stesso, che è l’immigrazionismo stesso, che è la distruzione dei beni privati degli italiani stessa, che è il genderismo stesso, che vuole e ricerca la fine dell’umanità stessa degli italiani?
Perché? Cosa sanno Salvini e soci che noi non sappiamo e che li ha spinti a tanto abisso e ora all’Operazione simpatia per salvare qualche voto?
Perché Salvini ha fatto cadere il governo due anni or sono senza alcuna ragione? Perché?
Questa è la vera domanda. La domanda che la “gente” della Lega non vuole porsi. Il problema, però, è che ora, giunti a questo punto, non è più possibile non pensare e non capire.
Certo, se si è favorevoli all’elisir di breve vita, mascherinati, “greenpassati”, è facile continuare a seguire Salvini, Zaia, Toti, ecc. Logico. Se questo siete e volete, fate bene.
Ma tutti gli altri italiani, non possono continuare a non voler pensare e capire.
Avete capito:
che non potete più mangiare al ristorante e che tra poco farà freddo per mangiare all’aperto?
Che non potete più sedervi al bar?
Che non potete più andare in biblioteca, cinema, teatro, ecc.?
Che da dopodomani non potrete più prendere treni e aerei e quindi sarete costretti a usare la vostra macchina per andare al lavoro e muovervi, spendendo molto più tempo e soldi?
Che molti di voi stanno per essere sospesi dal lavoro?
Che molti di voi stanno per perdere il lavoro?
Che dovrete spendere soldi e tempo con gli avvocati, sperando che riescano a rimediare a tali soprusi?
Che non potrete più andare all’ospedale?
Che stanno aizzando la gente ricolmandola di odio contro di voi?
Che in autunno, ormai vicino, sarete chiusi dentro casa nuovamente, senza stipendio, e con l’odio dei vicini addosso, e senza più diritti costituzionali?
Che Zaia vuole venire dentro le vostre case per “convincervi”?
Che i vaccinati, dinanzi al fallimento del vaccino, daranno la colpa a voi?
Che in Italia è finita la democrazia liberale?
Che siamo caduti in un mostruoso totalitarismo, che nulla ha da invidiare a quelli del XX secolo, Germania in primis?
Che esponenti della “Opposizione” hanno detto che i non vaccinati dovranno mettersi un marchio addosso?
Avete capito perché Salvini fa l’Operazione simpatia con le galline?
No? E allora il destino si abbatterà inesorabile.
Loro, i politici, tutti, sanno ciò che noi non sappiamo ma immaginiamo: ma loro sono “dentro”, schiavi ma protetti. Oltre che ovviamente, strapagati e ricchi.
Ecco l’Operazione simpatia, dedicata a voi che state perdendo il lavoro e la libertà.
Quando dico “voi”, intendo “noi”, ovviamente. Solo che chi scrive ha capito.
Il senso di questo articolo? Risiede nell’invito ad abbandonare certezze ormai senza radice alcuna e sentimentalismi ormai suicidi. Sostenere costoro significa avere la Sindrome di Stoccolma: si sostiene chi ci sta uccidendo giorno dopo giorno.Continuare a simpatizzare e sostenere chi si è fatto sgabello di Draghi e dei suoi padroni, vuole dire farsi sgabello di Draghi e dei suoi padroni. Vuol dire schierarsi con il male.
Occorre un colpo di fianchi enorme contro se stessi, ammettere la realtà e i propri errori, e cercare una via d’uscita politica alternativa. Non perché in Italia ci sia ancora la democrazia (personalmente, come detto altre volte, credo che non si tornerà più a votare, con la scusa delle future “pandemie”), ma per organizzare una reazione popolare vera, massiccia, forte. Legale, ordinata e degna, ma anche dirompente.
Occorre il colpo di fianchi per creare una nuova forza politica che non si macchi di servitù ma difenda veramente gli interessi degli italiani. Senza illusioni stupide o inutili, ma al contempo con la dignità delle persone libere e vere.
Sono i giorni in cui tutti siamo costretti, volenti o nolenti, a schierarci, e così a fare la storia.
Almeno, tra una granita e un asino, creiamogli problemi. A lui, ai suoi amici e pure ai suoi nemici interni e ai padroni di cui tutti loro sono diventati sostegno fedelissimo. (MV)
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