ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 1 settembre 2012

XIX° giorno di Quaresima di S.Michele Arcang...


Il Rosario di San MicheleUna delle pratiche di devozione più raccomandabili ai fedeli cattolici in onore del glorioso arcangelo, è la recita della corona Angelica, detta il Rosario di San Michele. Questa devozione, approvata dalla Chiesa fin dal 1851, è arricchita da numerose indulgenze. Questa pratica di devozione è molto antica, poiché  San Michele l'ha portata lui stesso dal cielo alla terra.


MARTINI
BIBLISTA?
di A. Z.
Abbiamo denunziato l’abituale comportamento
trasgressivo del cardinal Martini nei confronti della Scrittura e in particolare dei Vangeli.
Ma già nel gennaio 1999,nell’articolo “Si spieghi,
Eminenza” (Ubi Petrus 2) riportammo un intervento significativo del card. Martini,
durante i dibattiti promossi dal card. Ruini, in San Giovanni in Laterano.
Nella sua lezione su Gesù il card. Martini si chiede:
«Qual è il fondamento storico di ciò che si dice su Gesù», e risponde: «Si ha l’impressione che le parole dei difensori della causa di Gesù siano troppo scontate, dette per partito preso... lo devo esprimere la mia gratitudine ai più esigenti fautori del razionalismo critico, perché leggendo con passione le loro opere sono giunto alla percezione chiara che con le fonti della vita di Gesù non si può scherzare».

Osserviamo, anzitutto, che la
ricerca sulle fonti storiche dei
Vangeli è utile, ma non indispensabile,
perché il Vangelo è
Parola di Dio (Dei Verbum)
che col suo stesso splendore
illumina ogni uomo veniente
nel mondo, e ha un impatto
immediato su ogni intelletto,
senza la mediazione di accertamenti
storici. I Vangeli esistono
nella forma che conosciamo,
e se ci sfugge la data
esatta della loro origine, ci
parlano con la forza immediata della Verità, come
troviamo scritto nella Lettera agli Ebrei: «Viva è la
Parola di Dio e operante e fendente più di ogni spada
a due tagli, e penetrante fino al punto di divisione
tra anima e spirito, tra giunture e midolle, e
scrutatrice dei pensieri e delle intenzioni del cuore:
per essa non c’è creatura alcuna che sfugga alla
vista, ma ogni cosa è nuda e palese agli occhi di Lui,
al qual dobbiamo rendere conto» (Eb. 4, 12s).
Gesù stesso dice, in modo categorico, a Nicodemo:
Il card. Carlo Maria Martini.
“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2009 17
«Chi non crede è già condannato, perché non ha creduto
nel nome dell’Unigenito Figlio di Dio» (Gv.
3,18).
Di fonte ai miracoli di Gesù, Nicodemo Gli dice:
«Rabbi, noi sappiamo che tu sei venuto come maestro
da parte di Dio, perché nessuno, se Dio non è
con lui, può operare quei prodigi che tu fai» (Gv. 3,
2). Lo stesso contenuto dei Vangeli, che si rivela parola
che non viene dagli uomini, e non può certamente
attribuirsi a pescatori ignoranti e a persone pur dotte,
come Giovanni, Matteo e Luca, ma pur soggetti a
una mentalità comune infetta di peccato, pronunceremo
lo stesso giudizio per ciò che ci dicono i Vangeli:
«Tu hai parole di vita eterna, e noi crediamo e sappiamo
che tu sei il Santo di Dio» (Gv. 6, 68).
Martini manifesta zelo per la conoscenza delle fonti,
ed è certamente cosa buona.
Ma che senso ha il suo riferimento
ai più esigenti fautori
del razionalismo critico? Sa che
il razionalismo critico è la
negazione del soprannaturale,
e che quindi distrugge il Vangelo
nelle sue stesse radici?
Glielo dice appunto uno dei
suoi caposcuola, il razionalista
Harnach: «È per noi fuori discussione
che tutto ciò che
avviene nello spazio e nel
tempo obbedisce alle leggi
generali del movimento, e che
conseguentemente i miracoli,
intesi come infrazione
dell’ordine naturale, non sono
possibili. Che una procella sia
stata sedata con una parola è
cosa che non crediamo e non
crederemo mai» (in “Essenza
del Cristianesimo”).
Data la frequenza di miracoli di
ogni genere nella storia della
Chiesa (si pensi a Lourdes o
all’immagine della Madonna
di Guadalupe, risultante da
diffrazione della luce, che nessun
pittore potrà mai dipingere),
come può Martini accettare il pregiudizio
razionalista? Dimentica, il nostro Biblista di fama internazionale,
che il soprannaturale sta alla base dei
Cristianesimo, come afferma Gesù stesso all’inizio
del Vangelo di Giovanni nel colloquio con Nicodemo?
«Nessuno se non rinasce dall’alto, può vedere
il Regno di Dio... Ciò che è generato da carne è
carne, e ciò che è generato da Spirito è spirito... Nessuno
ascese in cielo se non colui che è disceso dal
cielo, il Figlio dell’Uomo... Sì, Dio ha tanto amato il
mondo da dare il suo Figlio Unigenito, affinché chiunque
crede in Lui non perisca ma abbia la vita
eterna» (Gv. 3, 3s).
Gesù, dunque, distingue nettamente l’ambito della
natura, ciò che viene dalla carne, dall’ambito soprannaturale,
ciò che è generato dallo Spirito, che nasce
dall’alto, dal quale scende Lui stesso per comunicarci
la sua Parola a dare origine alla Fede cristiana.
Si rende conto, da biblista, come la negazione del soprannaturale
ha portato, ancor prima del Danielou,
del Theilard de Chardin e del De Lubac, mediante la
“Nouvelle Teologie”, a quell’immenso smarrimento
teologico che è confluito nel Vaticano II, mediante i
vari Rahner e soci, e intossica ancora oggi, come fumo
di Satana, la Santa Chiesa, provocando la grande
defezione preannunciata dall’Apostolo (2 Ts. 2, 3).
Oppure, a quanto risulta dalle
sue posizioni pervicacemente
trasgressive, è ciò che Martini
vuole?
Ma veniamo alle affermazioni
dei più esigenti fautori del
razionalismo critico.
Reimarus (Teoria dell’inganno):
Dopo il fallimento della
croce, i seguaci di Gesù avrebbero
ingannato i credenti occultando
il corpo di Gesù e proclamando
che Gesù era risorto.
Paulus (Teoria naturalistica): I
presunti miracoli andrebbero
interpretati come fatti puramente
naturali, enfatizzati dalla
fede: la pesca miracolosa
dovrebbe attribuirsi al caso;
Gesù, nella tomba, sarebbe stato
solo in letargo, ecc.
SchIeiermacher (Teoria del
sentimento religioso): Elaborazioni
del sentimento religioso
sarebbero specialmente i miracoli.
Baur (Teoria delle competizioni): il Cristianesimo
sarebbe nato dallo scontro tra la tendenza giudaizzante
di Pietro e quella universalistica di Paolo.
Harnack (Teoria liberale): Il Cristianesimo sarebbe
sorto dall’illusione messianica di Gesù.
Strass (Teoria delle mitizzazioni): I Vangeli sarebbero
racconti mitici.
Il gesuita massone, eretico e apostata
Teilhard de Chardin.
18 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2009
Bultman, Dibelius (Formengheschitte, Redactiongheschichte,
ecc.): I Vangeli sarebbero elaborazioni della
prima comunità cristiana, verso la fine del primo secolo
(Si veda più ampiamente in M. Astrua, “Storicità
dei Vangeli”, Ed. Mimep).
Con quale discernimento un biblista cattolico, già rettore
dell’Istituto Biblico ecc., può affidarsi al razionalismo
critico di biblisti dissidenti in reciproco conflitto
interpretativo?
Il grande teologo Lagrange, nei confronti del razionalista
Loysi, scriveva: «Giacché ci si propone di
rimpiazzare la Fede tradizionale coi risultati della
critica, abbiamo il diritto di chiedere agli innovatori
se essi sono d’accordo su questi risultati. Ora non
soltanto i risultati non sono identici, ma come
bisognava attendersi, essi si deducono da altre osservazioni
di fatto non meno inconciliabili. Ci si
immagina di sentire il verdetto della scienza, quando
invece non si sente che un’opinione...
L’addizione delle probabilità non equivale a certezza,
ancora meno quella delle possibilità» (riportato
in “Ubi Petrus” 13, marzo 1999, p. 2).
E il card. Ratzinger conclude: «L’interpretazione
storico critica della Scrittura ne ha fatto una realtà indipendente
dalla Chiesa: non a partire da questa e
con questa si legge la Bibbia, ma a partire dall’ultimo
metodo, che pretende di essere scientifico, affermando
che solo così è possibile leggerla correttamente»
(Ib. p. 8).
Appunti critici sul Vaticano II - 1
sac. dott. Luigi Villa
(pp. 108 - Euro 16)
Lo scopo di questi “Appunti critici sul Vaticano II” è di mettere sotto accusa
gli stessi documenti della sua esecuzione, già riconosciuti dallo stesso
Paolo VI nella sua confessione del suo discorso del 15 luglio 1970:
“L'ora presente è ora di tempesta. Il Concilio non ci ha dato tranquillità...
ma piuttosto turbamento”, e non certo di modesta portata, bensì
di dimensioni di “tempesta” e di “turbine”, invece di portare alla sua
“optatam totius ecclesia renovationem”.
Saranno queste le prove di questi “Appunti” alla luce del Magistero Solenne
della Chiesa!
Per richieste, rivolgersi a:
Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà
Via G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257
In quale considerazione Martini tiene biblisti cattolici
di alto livello che hanno da insegnare ai razionalisti
sulla base della Fede (pensiamo a Vaccari, Spadafora,
Galbiati, Ricciotti, Lagrange, ecc.).
Si pone allora il problema della fede del Cardinale.
Il suo ecumenismo massonico lo colloca decisamente
nell’area dei dissidenti. Dice bene uno scrittore:
«Tutte le luci e tutte le ombre della Scrittura
cadono su questo o quel versante, dove le avrà trascinate
il cuore». La predilezione per i razionalisti dice
chiaramente dove sta il cuore di Martini.
Ma il dilemma non è tra Martini e Ratzinger, ma tra
Cattolicesimo e Protestantesimo, e tra Cattolicesimo
e Massoneria, che da secoli opera per la distruzione
della chiesa Cattolica. Cosi l’enigma Martini rimane:
più che una retta lettura dei testi biblici, ci propone
un magistero ostinatamente alternativo alla Fede cattolica!
Dio non ha mai fretta e lascia che il fico maturi
finché cade a terra da sé. Ed è sua legge inesorabile
che ognuno sia, in ogni istante, premio o castigo a se
stesso.
***
Sulla complessa vicenda dell’esegesi modernista, si
veda il nitido e ben documentato volume di F.
Spadafora, “La nuova esegesi: il trionfo del modernismo
nell’esegesi cattolica”, Amis de St. Francois

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