Con
estremo garbo vorrei commentare l'opinione non troppo condivisibile del
noto giornalista Rodari pubblicata su ilFoglio.it quotidiano diretto da
Giuliano Ferrara, presente nell'articolo «I nuovi Crociati».
Non so se Rodari abbia letto il volantino divulgato da don Piero ma a
me sembra che in parte non sappia di cosa sta scrivendo, visto che il
dott Rodari parla di "galassia che sovente fatica a comprendere in quale
rapporto debbano stare, su quale equilibrio mantenersi, fede e mondo,
sacro e profano", facendo intendere che le opinioni di don Piero siano
quasi medievali o addirittura da scartare. Non è vero tutto ciò ed anzi
io ritengo che don Piero abbia sollevato più tematiche in solo gesto
-sua colpa solo l'accorpamento -, ricordando che ci sono alcune
situazioni in famiglia e nella odierna società che non viaggiano nella
direzione cristiana della vita, episodi e modi di fare che contrastano
con il piano di Dio su famiglia e virtù dell'uomo e della donna. ...
... E' poi molto facile ottenere applausi e
condivisioni se si ricordano alcune vignette passate nel dimenticatoio
ma non si dice ad esempio del triste episodio che vide don Piero
aggredito da alcuni extracomunitari sorpresi nell'atto di rubare in
chiesa. Insomma io farei più attenzione a dipingere don Piero come un
residuato bellico del tradizionalismo cattolico, se non fosse che
proprio per virtù acclarate e per competenza don Corsi fu nominato
esorcista dall'Ordinario.
In questo mondo virtuale composto da cattolici
sbandati, siamo ormai invasi da laici che pretendono di avere più
giurisdizione e discernimento dei Vescovi, proprio come accade nel
vergognoso scisma di Medjugorie, per usare le parole di mons. Peric.
In uno slancio di pseudo-dottrina Rodari poi si
diverte nel pastrocchiare e crea confusione, infatti cita
pontifex.roma.it, parla di pochi adepti, di tesi sessite, di
negazionismo ed altro; crea una certa confusione nel lettore, accusa
sgarbatamente, richiamando l'ultratradizionalismo cattolico ma citando
un prete sedevacantista per nome e cognome, inserendo nel contesto anche
don Corsi, già esorcista, quasi mettendolo al pari di preti e religiosi
che si sono dichiarati estranei alla Chiesa, non più in comunione. Non è
bello leggere certe considerazioni perché un esorcista stimato -per
mandato apostolico -non certo comanderà mai a un demonio di uscire dal
posseduto in nome della Chiesa guidata da un Papa non Papa, insomma
Rodari fa molta confusione -o lo fa di proposito -e si dimentica anche
di aggiungere che il sito pontifex.roma.it è il blog cattolico gratuito
più letto e frequentato in Italia. Io attingo puntualmente
documentazione gratuita dal sito che diversamente andrebbe perduta nelle
vecchie impolverate biblioteche di paese e lo ritengo un ottimo punto
di riferimento e di aggregazione. Penso solo che alla Marcia per la Vita
del 2012 eravamo in più di 500 invitati dal sito, con newsletter, sms,
tutto gratis, non mi chiedono un centesimo.
Aggiunge Rodari che la fede non deve essere dettata
dal "rigore assoluto" andando contro l'autentico insegnamento di tanti
Venerandi Papi e teologi. Di che fede parla Rodari? Vogliamo andare
oltre il rigore e travalicare nel relativismo etico e religioso?
Riporta l'intervento del sociologo di successo Luca
Diotallevi che a quanto pare si sostituisce a Dio nella lettura dei
cuori e ai Vescovi nel discernimento e parla di gruppi tradizionalisti e
di sacerdoti non competenti che "non sono interessati alla teologia
liturgica, bensì solo all’estetica liturgica, a un immenso patrimonio e
repertorio di segni da trasformare a piacimento in simboli morti e
luccicanti, luccicanti e seducenti perché inerti". Pare proprio che la
neo sociologia sia anche in grado di leggere nell'animo umano e di
valutare senza atre e parte le competenze dei confratelli e dei
Superiori, quindi apprendo la notizia e vado avanti pregando.
Resto negativamente colpito e davvero con sorpresa
anche davanti alle opinioni del famoso sociologo Introvigne, autore di
importanti testi sul satanismo e sulle sette. Il professore dice che le
posizioni come quelle di don Corsi "partono da spunti presenti
effettivamente nella dottrina per arrivare però a sostenere tesi
provocatorie, controproducenti e di fatto indifendibili (.. .. ..) fino a
sostenere che la causa di certi crimini sono gli abiti succinti delle
donne o panzane di questo tenore".
Il vero è che don Corsi non ha mai pubblicato un
volantino che dice quello che sostiene Introvigne -lo ho letto in
bacheca -e don Piero ha solamente ricordato che in alcuni contesti a
rischio è evidente che anche la pornografia e il sesso a buon
mercato, che anche le provocazioni e gli ammiccamenti, possono
contribuire ad autorizzare l'uomo debole a pretendere piaceri e
godimento anche contro il volere della donna, da qui alcuni fatti di
cronaca che il prete di Lerici invita a valutare con maggiore
regolatezza, senza generalizzare, senza creare paure sociali all'inverso
ma sempre condannando fermamente la violenza.
Non mi va di difendere il giornalista Volpe autore
del volantino, proprio perché non condivido il suo modo di scrivere
aggressivo e l'uso stravagante di esempi non troppo calzanti ma non per
questo mi sento autorizzato a modificare pubblicamente le posizioni di
don Corsi, creando confusione nel fedele casomai parlando di violenze
giustificate da lingerie sexi. Cerchiamo di essere sobri e di non
travalicare la giusta misura, senza offendere l'intelligenza del
lettore.
A sostegno di don Corsi non si sono espresse poche
donne ma una grande totalità di mogli -cattoliche o atee -che
effettivamente denunciano di essere molto preoccupare perché i loro
mariti sempre più spesso sono insidiati da giovani ragazze senza
scrupoli e da signore mature interessate solo a rovinare famiglie, al
denaro, puntando sulla debolezza sacramentale quindi morale di alcuni
uomini. Oltre ciò va detto che tutte le signore anziane della parrocchia
hanno pienamente condiviso le tesi esposte da don Piero e ne hanno
appoggiato appieno la causa.
La presunta superficialità del professor Introvigne
raggiunge il vertice quando dice che don Corsi ha oltrepassato il
limite difendendo addirittura le sue tesi con citazioni della Mulieris
Dignitatem del Beato Giovanni Paolo II, quando nel volantino stampato
-esposto -non ci sono né citazioni e né alcun riferimento. Mi domando se
anche il sociologo Introvigne parla per sentito dire o se il manifesto
lo ha quantomeno letto. Non me lo aspettavo da lui.
Dice che gente come don Corsi che gravita nel mondo
del "tradizionalismo becero" e ignorante -menomale che c'è lui che è
colto -è parte di "macchiette che non hanno nessun retroterra culturale
nobile ma soltanto insulti e accuse gravi". Ma poi c'è la stoccata che
lo riguarda forse da vicino -basta leggere internet -e dice che si
tratta di persone che "vedono la massoneria ovunque". ??? ???
Da Ministro di Dio mi sento in dovere di ricordare al
professor Introvigne che è anche grazie a quel mondo che lui definisce
"tradizionalismo becero" e senza "nessun retroterra culturale nobile"
che tanti temi scottanti sono tornati alla ribalta, che ai suoi libri si
dà diffusione e che danno coraggio a noi preti, ci aiutano nelle omelie
e ci invogliano a proseguire nell'apostolato e nella missione proprio
aprendo argomenti che prima dei "tradizionalismi beceri" erano diventati
un tabù, quasi da condividere in silenzio.
Leggo di persone che sono convinte che certi episodi
allontanino dalla fede ma io mi domando da quale fede? Se un confratello
propone temi morali all'attenzione dei parrocchiani e se la comunità si
ribella davanti al richiamo alla purezza, al senso di responsabilità,
alla castità, alla sobrietà nei costumi, allo scandalo, alla
corresponsabilità nel peccato ed altri temi di morale e fede ben
chiariti dal Beato Giovanni Paolo II nel Catechismo (appr. Fidei
Depositum, 11 ottobre 1992) , si può parlare di comunità di fedeli o
piuttosto di persone allo sbando che non hanno fede e che non accettano
richiami? Che non sanno più cosa siano il Credo e il comandamenti? Che
non hanno punti di riferimento chiari? Persone confuse dal marasma
totale e dalla tanta ambiguità che c'è? Non hanno quell'elemento
essenziale che è la libera adesione ma sono persone accecate dallo
stesso peccato che vide Lucifero divenire Satana.
Vorrei ricordare che il Santo Padre ha parlato più e
più volte di cattolicesimo adulto e di analfabetizzazione religiosa,
cerchiamo di non contribuire, cerchiamo di vivere il vero spirito di
ecumenismo cristiano. Attenzione al superbo snobbismo, non fa bene
all'unità, la frattura data dal peccato orginale colpisce tutti inclusi
voi.
Dio sia lodato, P Franco
Allego riflessione tratta dall'opuscolo 'Moda femminile' di don G. Tommaselli
GUAI A CHI DA SCANDALO
O donna, da uno sguardo a me, flagellato a sangue e
coronato di spine! Contempla i miei lividi e le mie piaghe!… Poi ascolta
e rifletti!
Nella vita terrena mi sono mostrato come un agnello mansueto: sono andato al Calvario senza aprire la bocca.
Ho trattato con dolcezza la Samaritana e l’ho
convertita. Ho toccato il cuore alla peccatrice di Magdala e ne ho fatto
una prediletta.
Lungo le vie della Palestina dalla mia bocca uscivano
parole di luce, di pace e di amore. I miei insegnamenti erano dolci
come il miele.
Un giorno però, dando uno sguardo divino ai secoli
futuri, alla vista del male dilagante nel mondo, ho pronunciato parole
di fuoco: “Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano
scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!” (Mt
18,7).
Chi pronuncia questo “guai” è un Dio; sono io, Gesù,
il tuo Redentore, che ha patito tanto per salvare le anime; sono io,
Gesù, il Giudice supremo dell’umanità, io, che dovrò pronunciare la
sentenza eterna per ogni anima: o paradiso o inferno!
Rifletti, o donna, che segui ciecamente i
suggerimenti della moda, rifletti sullo scandalo che dai a chi ti guarda
e sulla tremenda responsabilità di cui ti carichi!…
Puoi illudere te stessa dicendo: “Che male c’è a
seguire questa moda?… Anche le altre donne fanno così!… “. Questa
illusione può valere per te; ma la realtà è ben altra! Non puoi
ingannare me, che sono Sapienza infinita: sono buono, ma sono anche
giusto! Io, Legislatore divino, ho detto: “Chiunque guarda una donna per
desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt
5,28).
Tutti gli sguardi dati a te con malizia, sia in casa
che fuori casa, sono peccati che si commettono. Tali peccati sono
imputabili a chi ti guarda, ma prima di tutto e più di tutto sono
imputabili a te, che ne sei la causa volontaria.
Un giorno, quando la morte ti strapperà dal mondo e
comparirai davanti a me per essere giudicata, toccherai con mano le
colpe che gli uomini avranno commesso nel vederti vestita in maniera
indecente e tu stessa ne sarai inorridita !… Con quale scusa cercherai
di difenderti davanti a me? Guai a te, o donna, per i tuoi scandali!
A TE, DONNA, CHE NON SEI CREDENTE
Donna senza fede, tu che oltre alla fede hai perduto
anche il senso delpudore e ti presenti in pubblico vestita in modo
provocante senza arrossire,perché agisci così?
Tu non credi che c’è un Dio, che c’è un’altra vita dopo quella terrena e che hai un’anima da salvare!
Tu pensi di essere simile a una qualsiasi bestia per la quale, con l’arrivodella morte, finisce tutto. Ti sbagli!
Tu sei una creatura di ordine superiore. C’è un Dio
sopra di te, un Dio alquale nulla sfugge, un Dio che è giusto punitore
della colpa.
Ascolta! Quando forse un giorno sarai inchiodata a un
letto senza speranza di rialzarti… o schiacciata tra due macchine,
sanguinante e prossima a morire… o quando una brutta malattia ti dirà
che il tempo degli spassi è finito per te… o quando lotterai con la
morte, mentre il tuo corpo sarà tormentato in una sala operatoria… o
quando forse andrai in cerca di un veleno o di un’arma per la
disperazione… allora ricordati che Dio ti sta pagando!… Dio non paga
solo il sabato, ma paga sempre!
Al paralitico di Betsaida, dopo averlo guarito, io
dissi: “Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio!”
(cfr.: Gv 5,14). Quell’uomo era rimasto paralizzato per trentotto anni a
motivo dei suoi peccati. Talvolta tocco col dolore il corpo di coloro
che peccano per punirli… nella speranza di farli ravvedere!
A TE, DONNA, CHE TI CREDI CRISTIANA
Avevo una vigna su un colle fertile. La circondai di
siepi, ne tolsi le pietre e la riempii di scelte viti. Vi edificai nel
mezzo una torre, vi feci un frantoio ed aspettai che facesse uva; ma non
fece altro che spine. Cosa avrei dovuto fare di più per la mia vigna
che io non abbia fatto?
E ora, che farò alla mia vigna? Le toglierò la siepe ed essa sarà devastata…
La lascerò abbandonata! La vigna di cui parlo sei tu, o donna, che ti consideri cristiana, ma in realtà non lo sei!
Ti ho fatta nascere in una nazione illuminata dalla
fede ed in una famiglia cristiana, sei stata istruita nelle verità
divine, molte volte ti ho liberata dai pericoli dell’anima e del corpo e
ti ho arricchita di tante grazie spirituali.
Finché eri nell’infanzia, promettevi tanto ed io
aspettavo dei buoni frutti da te, o mia vigna diletta. Ma nella
giovinezza ti sei fatta travolgere dalla corrente mondana e oggi anche
tu segui una moda, se non del tutto scandalosa, di certo molto
provocante.
Un tempo disapprovavi nelle altre donne quel modo di
vestire che ora purtroppo hai fatto tuo. Sei diventata sorda!
Inutilmente i miei sacerdoti alzano la voce ed espongono gli avvisi
davanti alla chiesa.
O donna, che ti credi religiosa, e porti abiti
indecenti, rifletti sulla tua situazione! Per abitudine o per
convenienza sociale, qualche volta ti comunichi. Sapendo che il
sacerdote non ti darebbe l’Eucaristia se ti vedesse a braccia nude o
troppo scollata, al momento della Comunione ti copri alla meglio ed è
così che vieni a ricevere me, presente nel SS.mo Sacramento.
Io, che ho inveito con parole durissime contro lo
scandalo, entro nel tuo corpo. Quanta amarezza provo quando vieni a
ricevermi in quelle condizioni! Penso alla tua moda…
Uscita di chiesa, eccoti in giro vestita
immodestamente. Agisci così pervanità, per non apparire da meno delle
altre donne… ma intanto sei sotto lo sguardo degli uomini, che troppo
spesso non sono semplici e puri nel guardare e nel pensare!
In chiesa il tuo corpo che si comunica diventa un
tabernacolo e fuori dichiesa, lungo le strade, nei ritrovi, sulle
spiagge e in casa, lo stesso corpo diventa strumento di Satana,
incentivo al male. Cosa potevo fare di più alla mia vigna che io non
abbia fatto? Non mi resta che abbandonarla!
Ricordati, o donna, che un giorno mi renderai conto
dei peccati che altri avranno commesso per le occasioni che tu hai loro
offerto! E ricorda anche che la vera bellezza della donna non viene
dalla moda poco decente, ma dalla modestia del vestire e dalla serietà
della vita!
A VOI, GENITORI, CHE VI DITE CRISTIANI
Padre e madri di famiglia, ascoltate!
Avevo posato il mio sguardo amoroso sopra un uomo, un
certo Eli. Lo benedicevo perché mi era fedele. Eli aveva due figli:
Ofni e Finees; li ama vamolto, ma in modo sbagliato, e per non
contristarli, non li correggeva nemmeno quando commettevano delle colpe
gravi.
Invano ho aspettato che quel padre aprisse gli occhi.
Dopo qualche tempo gli ho mandato il profeta Samuele a dirgli: “Ecco
ciò che accadrà ai tuoifigli, Ofni e Finees: moriranno ambedue lo stesso
giorno!” (cfr. 1 Sam 2,34). E così è stato.
Sono io che vi parlo, Gesù, il Creatore della
famiglia! Io benedico l’unione dell’uomo e della donna nel matrimonio!
Sono io che rallegro la famiglia con il sorriso degli innocenti! Ogni
bambino è un dono della mia bontà, è un tesoro che affido ai genitori,
tesoro che costituisce per loro una responsabilità grandissima.
Padri e madri, dovete aver cura prima di tutto
dell’anima e poi del corpo dei vostri figli, educandoli secondo la mia
legge; dovete guidare i vostri figli, specialmente nell’infanzia,
nell’adolescenza e nella giovinezza, con l’esempio e con la parola, con
la vigilanza e con la preghiera, con l’amore e talvolta anche col
bastone.
Guai a chi da scandalo ai figli! E guai a voi, genitori, se permettete ai figli di dare scandalo agli altri!
La responsabilità maggiore della moda indecente pesa
sopra di voi, genitori, o perché ne date il cattivo esempio, o perché la
permettete senza rimorso, o perché siete troppo deboli nell’educazione
delle figlie.
Padri e madri di famiglia, sono soprattutto questi i
peccati di cui vi chiederò conto! Non sono tanto le piccole impazienze
familiari i peccati da presentare al mio ministro, per averne
l’assoluzione! È la cattiva condotta delle vostre figlie che peserà
maggiormente sulla vostra coscienza… se non avrete fatto il possibile
per impedire a loro di far uso di una moda indecente! Genitori,
riflettete su questa verità: è responsabile del peccato chi lo fa, ma
anche chi ha il grave dovere di impedirlo e colpevolmente non lo
impedisce.
Permettendo alle vostre figlie una moda libera e
provocante, voi non le amate, anzi volete il loro male, perché
facilitate per loro la strada dell’eterna dannazione.
Essere troppo tolleranti con una figlia, e concederle
di fatto la libertà di vestire in modo immodesto, significa favorirne
la leggerezza, aiutarla a perdere il naturale senso del pudore, che è la
salvaguardia della purezza, lasciarla cadere nel fuoco delle passioni,
farla diventare una tentatrice che fabbrica per gli altri cattive
occasioni, e infine… favorirla in quei passi falsi che sicuramente
porteranno lacrime a lei e a voi.
Una figlia, assecondata nella smania della moda
attuale, diventa incontentabile, si arrabbia se è richiamata, non
obbedisce più e vi da del filo da torcere in casa.
Questa figlia avanzerà sempre nuove pretese, correrà
di piacere in piaceree forse poi… una pagina di giornale chiuderà la sua
storia: “Una ragazzasi avvelena”, “Spara sul fidanzato e poi si
uccide”.
Sono i cento fattacci che giornalmente avvengono e che purtroppo non fanno aprire gli occhi a troppi di voi, o genitori!
Verrà il giorno tremendo della resa dei conti al mio
tribunale: solo allora comprenderete tutto il male che avete fatto, con
l’eccessiva tolleranza, nella vostra missione di genitori.
Volete restare tranquilli in coscienza, avere la pace in famiglia e poi il premio eterno?
Ricordatevi queste norme e seguitele:
1) – Avete delle figlie? Vegliate su di loro e non mostratevi sempre e solo col viso sorridente.
2) – Non lasciate fare a una figlia tutto ciò che vuole nella sua giovinezza e non chiudete gli occhi davanti ai suoi capricci.
3) – Richiamate severamente una figlia immodesta, se non volete che essa, alla prima occasione che le capita, si rovini.
4) – Se amate le vostre figlie, castigatele pure quando lo meritano, per avere in futuro consolazione.
Chi ha orecchi per intendere, intenda quanto lo Spirito Santo suggerisce.
(ho tratto questo opuscolo dal sito AgereContra, così
offeso nell'articolo di Rodari con i riferimenti a don Floriano, eppure
è pane di vita e di verità. Attenzione allo snobbismo e alla superbia,
vengono da Satana, siate umili)
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Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
mercoledì 2 gennaio 2013
Lo Srodato
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