110 E FRODE - ANCHE IN FRANCIA C’È UN GIANNINO, E FA IL RABBINO
Il Grande Rabbino d’oltralpe Gilles Bernheim è stato accusato di plagio e di millantato credito, per aver dichiarato di essere “aggregato” di filosofia - Smascherato, si è detto “profondamente pentito” ma non si è dimesso dalla sua carica...
Andrea Andrei per Dagospia
Da "Le Figaro"
http://bit.ly/16NWnhb
IL GRAN RABBINO FRANCESE GILLES BERNHEIMhttp://bit.ly/16NWnhb
Anche in Francia c'è un millantatore, il cui titolo, curiosamente, fa rima con Giannino. E cioè il Grande Rabbino, Gilles Bernheim.
IL GRAN RABBINO FRANCESE GILLES BERNHEIM
Oltralpe è scoppiato un piccolo scandalo quando Bernheim è stato accusato non solo di plagio nelle sue opere, ma anche di aver millantato il titolo di "agrégé", riservato a chi ha superato un concorso per l'insegnamento nelle scuole secondarie.
IL GRAN RABBINO FRANCESE GILLES BERNHEIM
A scoperchiare la pentola di bugie del rabbino è stato inizialmente il magazine "L'Express", che ha consultato le liste di tutti i vincitori del concorso dal 1968 al 1986. Niente, Bernheim non c'è.
Si sono subito moltiplicate le richieste di dimissioni, ma il Grande Rabbino ha deciso di uscire allo scoperto rilasciando un'intervista a una radio e spiegando le ragioni per cui non ha intenzione di gettare la spugna.
IL GRAN RABBINO FRANCESE GILLES BERNHEIM
Ha ammesso tutto, sia il plagio che il millantato credito. Si è detto "profondamente pentito", ma è convinto di poter ripristinare la fiducia di cui godeva prima della bufera. Sembrava di sentire proprio Oscar Giannino dopo lo scandalo che ha distrutto la sua reputazione e il suo neonato partito "Fare per fermare il declino". Ma mentre il giornalista si è quasi subito fatto indietro dalla sua candidatura politica, Bernheim non intende fare lo stesso con la sua attività religiosa.
IL GRAN RABBINO FRANCESE GILLES BERNHEIM
Il rabbino ha infatti specificato che i suoi errori sono sì stati gravi, ma che non hanno riguardato la sua funzione, e perciò non ha motivo di dimettersi.
OSCAR GIANNINO S INCATENA A PORTA A PORTA
Per quel che riguarda il caso del millantato credito, per giustificarsi di aver dichiarato di essere "aggregato" di filosofia, anche qui Bernheim ha usato quasi le stesse parole di Giannino. In pratica il rabbino avrebbe dovuto sostenere il concorso, "che era molto ben avviato", ma degli eventi tragici lo hanno fatto rinunciare. Poi, tempo dopo, quando per un errore la gente ha cominciato a chiamarlo "agrégé", lui semplicemente non ha negato. Proprio il "gioco dadaista" di cui parlò il fondatore di "Fare" in un'imbarazzata intervista alle "Invasioni barbariche" di Daria Bignardi.
OSCAR GIANNINO IL LAUREATO - ACCELERARE IL DECLINO
Quello del plagio invece, si difende Bernheim, è stata solo una colpevole disattenzione, dovuta alla sua abitudine di prendere appunti senza scrivere la fonte e alla fiducia accordata a chi svolgeva le ricerche per suo conto.
Insomma, un'altra triste storia di un non-titolato di successo che mette in discussione la sua credibilità, conquistata in tanti anni di duro lavoro, per farsi chiamare con una qualifica che non gli appartiene. Se solo sapesse, il Grande Rabbino, che c'è chi si può fregiare del titolo di dottore eppure lavora in un call center.
Francia, il rabbino apprezzato da Ratzinger: “I miei libri? Ho copiato”
GILLES BERNHEIM CON NIKOLAS SARKOZY |
L’intellettuale ebreo, rabbino capo di Parigi, Gilles Bernheim, ammette il plagio. E non ha mai ottenuto il dottorato in filosofia
È bufera in Francia sul rabbino capo di Parigi Gilles Bernheim, 60 anni, l'intellettuale ebreo che solo qualche mese fa Benedetto XVI aveva citato per il saggio «Quello che spesso si dimentica di dire», dedicato ai temi dei matrimoni gay, dell'omoparentalità e delle adozioni per le coppie omosessuali. Bernheim ha dovuto infatti in queste ore riconoscere che erano fondate le accuse di plagio nei suoi confronti per aver copiato da altri autori interi paragrafi pubblicati nei suoi libri. Non solo: è venuta alla luce anche un'altra circostanza non proprio edificante.
Alla verifica dei fatti si è scoperto che il dottorato in filosofia che compare in tutti i suoi curriculum è in realtà inesistente: Bernheim non risulta mai essere stato iscritto in nessuna prova d'esame per il conferimento di questo titolo accademico in Francia.
L'accusa di plagio è partita da un blogger che ha scoperto che nel suo libro del 2011 Quaranta meditazione ebraichefiguravano interi passaggi ripresi testualmente e senza citazione da un libro-intervista del filosofo Jean-François Lyotard. Dopo aver in un primo momento negato, Bernheim si è poi giustificato dicendo che - per mancanza di tempo - aveva affidato «solo questa volta» il compito di stendere il libro a un suo collaboratore. Il problema è che pare non sia stato affatto un episodio isolato: con il passare dei giorni è emerso che persino alcune parti del saggio sul tema dei matrimoni gay sarebbero state copiate da scritti di autori cattolici, tra cui un libro di padre Joseph-Marie Verlinde. A peggiorare ulteriormente la situazione è arrivata infine la notizia del dottorato in filosofia inesistente, come confermato dallo stesso ministero dell'Istruzione.
Nativo della Savoia, alla guida della più importante comunità ebraica europea dal 1 gennaio 2009, nominato Cavaliere della Legion d'Onore da Nikolas Sarkozy, Gilles Bernheim era stato scoperto da molti nel mondo cattolico quando Ratzinger - nel discorso rivolto alla Curia Romana il 21 dicembre scorso - aveva citato estesamente il suo saggio, definito da Benedetto XVI «un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante» sui problemi antropologici che pone l'ideologia del gender.
Adesso all'interno della comunità ebraica francese Bernheim deve fare i conti con forti pressioni affinché lasci il suo incarico. Almeno per il momento, però, non sembra intenzionato a farlo, come ha spiegato lui stesso in un'intervista a Radio Shalom, l'emittente ebraica francese. «Dimettermi per una questione personale sarebbe una diserzione - ha dichiarato -. Nella mia vita privata come nella vita pubblica sono sempre stato un uomo che si è assunto le sue responsabilità. Ho delle colpe: la storia del dottorato, i plagi nei libri, sono fatti importanti e gravi. Ma non ho commesso nessuna colpa nello svolgimento delle mie funzioni di rabbino. E questo - spero - aiuterà a ristabilire la fiducia nei miei confronti».
GIORGIO BERNARDELLIMILANO
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