ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 24 aprile 2013

Unto - ter


Enrico Letta: Cattolico devoto e membro dei Circoli Mondialisti


Il curriculum del novello Premier Enrico Letta sembra quasi una fotocopia di quello di Monti. Letta non ha studiato dai gesuiti, ma è un cattolico devoto. Egli è membro del comitato esecutivo dell'Istituto Aspen;



E' membro del Gruppo Europeo della Commissione Trilaterale;


Ha partecipato al meeting statunitense del gruppo Bilderberg che si è svolto dal 31 maggio al 3 giugno 2012 a Chantilly, in Virginia



Suo zio è Giani Letta (eminenza grigia di Silvio Berlusconi), Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano della Santa Sedegentiluomo di sua santità (carica conferitogli da Papa Benedetto XVI) e membro del comitato esecutivo dell'Istituto Aspen.


Enrico Letta è un cattolico fedele al Papa; da un articolo del Messaggero, datato 8 settembre 2008, leggiamo:




Onorevole Enrico Letta, è anche una critica quella del Papa che chiede alla nuova generazione di politici cattolici di essere più rigorosi e più bravi?
«Io la prendo come una salutare sferzata per tutti noi, sia per quelli impegnati nel Pd sia per quelli del Pdl sia per quelli dell'Udc. È un richiamo benvenuto, e io l'ho letto con grande contentezza, perché non stiamo facendo abbastanza e perché abbiamo una inadeguatezza di fondo».

Dovreste essere migliori?

«Da tanto tempo non veniva da parte della Chiesa un’esortazione così netta. Che va letta nel suo complesso».

Cioè?
«Non c’è soltanto il richiamo ai cattolici perché s’impegnino in politica e alla politica perché sia talmente laica da accogliere positivamente un nuovo impegno dei cattolici. C’è anche l’insistenza su altri tre concetti, il rigore morale, la competenza e lo sviluppo sostenibile, che descrivono un orizzonte di grande interesse e di grande respiro».

Rigore morale in che senso?

«Rigore morale vuol dire linearità dei comportamenti personali e sguardo agli interessi generali delle persone e del Paese».

La competenza?

«Qui, nelle parole del Papa, c’è un ragionamento profondo. Oggi più che mai, la politica è complicata perché la società e la cosa pubblica sono complicate. E quindi, ormai, non basta nelle questioni politiche andare a naso e muoversi sulla base del vecchio fiuto dei vecchi volponi dei partiti d’un tempo».

Il Papa, insomma, vi chiede di essere dei politici secchioni?

«Dice, giustamente, che serve da parte nostra un nuovo impegno di studio e un maggiore sforzo di approfondimento. Perché oggi, in politica, chi è più competente ne sa di più degli altri e tira fuori soluzioni più avanzate».

Il terzo punto è quello dello sviluppo sostenibile: non crede che la maggiore novità sia qui?
«Anche questo è un concetto bello. Oggi siamo in un tempo nel quale l’operare politico per lo sviluppo difende anzitutto il creato, quindi l’ambiente, e mi sembra che in questo campo l’impegno della Chiesa sia forte. Ma c’è di più».

[...]

Di sicuro, però, ci sarà qualcuno che giudicherà queste parole un’indebita ingerenza clericale.
«Ma figuriamoci. Ce ne fossero d’ingerenze come questa!».



Che la sinistra sia ormai una spada del Vaticano non è la prima volta che lo diciamo [vedi: 1 – 2 – 3 – 4]; il cattolico Letta è passato al PD perché:



"Per quanto mi riguarda, ho sempre ritenuto che l’ispirazione cristiana in politica non potesse vivere, né certo prosperare, entro il perimetro ristretto di partiti mignon."

[...]

"Pensare di perseguire un obiettivo così ambizioso appellandosi solo alle proprie radici, quali che siano, significa condannarsi al fallimento, oltreché deviare definitivamente dall’intuizione stessa dell’Ulivo e del Pd. Ad entrambi questi progetti la storia del cattolicesimo democratico ha dato un contributo nobilissimo.

Oggi, insieme con tutti i democratici, possiamo continuare a farlo..."

Letta ha partecipato al convegno cattolico di Todi nel 2011; egli ha dichiarato:


“Oggi è una bella giornata per l’Italia e per quelli che credono che il Paese possa uscire dalla crisi con un nuovo spirito di coesione. Todi – dichiara Enrico Letta – appare come un momento di svolta che lascerà il segno. Il messaggio che viene rivolto da lì alla politica è chiaro, impegnativo ed esigente. Per tutti. Da parte nostra vogliamo farci interlocutori di questo nuovo protagonismo sociale di cui l’Italia ha profondo bisogno per uscire dalla crisi”.



Letta ha partecipato ad un dibattito insieme ai gesuiti, il cui tema era il contributo cattolico al rinnovo delle istituzioni; dal sito dell'Unione Cattolica Stampa Italiana leggiamo un articolo dal titolo ISTITUZIONI: CONFRONTO GIOVANI CATTOLICI CON RUTELLI,ALFANO E ENRICO LETTA A LA CIVILTA’ CATTOLICA. P.OCCHETTA:” UN INCONTRO PENSATO COME UNA SORTA DI AGORA’”. 
 



È stata soprattutto la legge elettorale al centro del dibattito fra giovani dell'associazionismo cattolico e il leader dell'Api Francesco Rutelli, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il vicesegretario del PdEnrico Letta. Nella cornice della Civiltà cattolica i tre leader hanno risposto alle puntuali domande sulla riforma della Costituzione, sul finanziamento ai partiti, sulla natura giuridica dei partiti stessi e, appunto, sulla legge elettorale.


«L'incontro», ha spiegato il 
gesuita padre Francesco Ochettaintroducendo i lavori, «è stato pensato come una sorta di agorà. Al termine di un percorso lungo ci siamo resi conto che sono i corpi intermedi, le associazioni, la Chiesa, i sindacati, le famiglie, che aiutano le istituzioni a rinnovarsi. È anche per questo che stanno nascendo tante nuove forme di politica dal basso».


Azione cattolica, Fuci, Agesci, gli studenti delle scuole cattoliche riuniti nella sigla Msc-Fidae, partendo dal Forum nazionale giovani di tre anni fa hanno deciso di studiare le principali riforme istituzionali e costituzionali in corso nel Paese e di consegnare ai tre leader un lungo documento che sintetizza le loro posizioni nell'ottica di fornire un contributo a una «democrazia sostanziale che faccia riforme per il popolo e non soltanto del popolo».”

[...]

Enrico Letta ha aggiunto che «è impossibile cambiare la Costituzione su un punto così delicato come i poteri del presidente della Repubblica e il metodo di elezione. L'unica riforma che si può fare è il cambio del numero di parlamentari e anche la legge elettorale. Il Parlamento, infatti, è ormai delegittimato e quindi trovo impossibile che questo Parlamento possa fare una riforma costituzionale fatta bene. Un nuovo Parlamento, invece, eletto con un nuovo sistema elettorale, può avere funzioni costituenti».
I tre leader si sono trovati d'accordo sulla necessità di trovare comunque un accordo che diminuisca il numero dei parlamentari e dia la possibilità ai cittadini di scegliere le preferenze. «Mandiamo in pensione il porcellum», hanno detto all'unisono Rutelli e Letta. «Qualunque altra legge elettorale è sicuramente migliore di questa». Al dunque, però, le proposte sono tutt'altro che vicine. Si va dal sistema francese a quello tedesco, al ritorno al Mattarellum.”



Nel 2012 lo troviamo in un convegno organizzato dalle cattoliche Acli; da Paese Sera leggiamo una notizia Todi bis, i cattolici romanisi preparano alle elezioni 2013, del 16 luglio 2012:




“L’arte della politica”, organizzata dalle Acli di Roma e che prende il via domani (fino al 22 luglio) al monastero di Santa Scolastica di Civitella San Paolo. Cinque giorni di incontri e dibattiti.

I cattolici e quella voglia di tornare protagonisti. Potrebbe essere letta così la cinque giorni di incontri e dibattiti, “L’arte della politica”, organizzata dalle Acli di Roma e che prende il via domani (fino al 22 luglio) al monastero di Santa Scolastica di Civitella San Paolo. Anche se dall’associazione cristiana giurano che il loro obiettivo non è quello di realizzare un manifesto elettorale.

“Ma offrire un contributo” in vista della prossima elezioni del 2013 (nazionali e capitoline). Partendo dalla formazione, perché, come spiega il presidente romano Cristian Carrara, “c’è bisogno di approfondire il senso stesso della politica e del farlo da cristiani”. Una scuola in cui a vestire i panni dei professori ci saranno, tra gli altri, il senatore Giuseppe Pisanu, il poeta Davide Rondoni, i deputati Enrico Letta e Luigi Bobba.

La scelta del monastero non è casuale, ma simbolica, per ribadire che “non possiamo rinunciare alle nostre radici culturali e spirituali”, sottolinea Carrara."



Letta è un amico di Comunione e Liberazione; dall'articolo 
Coop rosse e Compagnia delle Opere, quanto è bello realizzare affari insieme,  pubblicato su Il Fatto Quitidiano, estraiamo:


Bersani al Meeting di Rimini del 2006 aggiunge una clamorosa rivelazione: “Quando nel 1989 Achille Occhetto volle cambiare il nome del Partito comunista italiano, per un po’ pensò di chiamare il nuovo partito Comunità e libertà. Perché tra noi e voi le radici sono le stesse”. Ovazione. Tre anni prima, nel 2003, era nato l’Intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà, che ha tra i suoi più assidui ed entusiasti frequentatori da una parte Maurizio Lupi (ciellino di Forza Italia-Pdl), dall’altraEnrico Letta (Ds, poi Pd). L’Intergruppo si propone come “tavolo di discussione bipartisan ideato per creare un dibattito trasversale sul tema della sussidiarietà”, proclama Lupi. [...]
Gli amici di Cl sono tanti, nel Pd. Bersani e Letta, ma ancheMatteo Renzi

Un altro articolo del 18 agosto 2011, tratto da il Fatto Quotidiano, afferma:

"Anche Cl alla sua maniera festeggia l’unità d’Italia. Il 21 agosto, giorno di apertura del meeting riminese, è previsto per le ore 17 un incontro dal titolo “150 anni di sussidiarietà”. Alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,prenderanno la parola Enrico Letta, vicesegretario del Pd,Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei deputati,Giorgio Vittadini, presidente della fondazione per la sussidiarietà che si occupa dell’attività scientifica e di ricerca a supporto dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, nato nel 2003 per volontà dello stesso Lupi, di cui fa parte anche il ministro della giustizia Angelino Alfano.
Ai meeting di Rimini e della ciellina Rete Italia l’unico ospite fisso rappresentante l’opposizione è Enrico Letta, membro assieme a Pier Luigi Bersani e a Ermete Realaccidell’intergruppo per la sussidiarietà."
 




 

Qui sotto un altro seminario di Letta con gesuiti e monsignori che si interessano di politica: notizia dell'8 ottobre 1999, tratta del sito officiale della Conferenza Episcopale Italiana:



27 - 29 agosto

Aritzo (NU). Il Centro Studi Sociali "Paolo VI" di Cagliari ha organizzato il VI Seminario estivo di formazione politica sul tema: "Ripensare la politica". Dopo il saluto di Davide Carta, presidente del Centro, sono intervenuti: Domenico Rosati, editorialista di Avvenire, su "Promemoria politico del XXI secolo"; padre Bartolomeo Sorge, direttore di Aggiornamenti Sociali, e Mario Tronti, docente di Filosofia Politica nell´Università di Siena, su "Idee e risorse per la rinascita politica"; Enrico Letta, Ministro delle Politiche Comunitarie, su "Quale politica per quale Europa"; "Monsignor Attilio Nicora, Delegato della CEI per i Problemi Giuridici, su "Se politica vuol dire carità". Il programma ha previsto una tavola rotonda su "I valori nel pluralismo bipolare", cui hanno partecipato padre Bartolomeo Sorge, Arturo Parisi, Mario Segni e Antonello Soro."

Non vi è alcun dubbio. Enrico Letta è l'ennesimo uomo del Vaticano e dei Gesuiti.

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