Nell’articolo «L’alienazione americanista che inquina il mondo», del dicembre 2006, dicevo che il gran dilemma dell’ora presente riguarda l’egemonia degli Stati Uniti nel mondo, che suscita la questione: Corrisponde tale potente influenza nella vita internazionale a un valido modello di civiltà? Rappresenta esso un fattore di continuità o di abbandono del concetto d’ordine e di pace fondato su una verità vitale per l’uomo, come fu intesa dagli albori della Storia?
Un fatto è certo: sotto il dominio di un potere alieno da sani principi di civiltà, l’umanità intera è esposta, a dispetto d’ogni parvenza di benessere, a un’inesorabile decadenza spirituale, che è anche causa di un letale squilibrio vitale.

Ciò si può verificare nel rapporto col mezzo ambiente che, riguardo agli USA, è senza dubbio squilibrato in rapporto al resto del mondo. Ma qui ci interessa il modo di pensare e ancora più, di credere, all’origine delle tendenze americane.
Vediamo allora il rapporto ideale che deve sussistere tra civiltà, pace e amore per la verità, tra il potere materiale e una visione spirituale consolidata, qual è quella cattolica. Perché quando il corso democratico dello gnosticismo ecumenista, estraneo alla verità e al diritto naturale, avrà per braccio armato la nazione più potente della storia, gli Stati Uniti d’America, dove impera l’idea massonica, il mondo sarà privato di una vera civiltà, ossia di un potere umano capace di far rispettare l’ordine vero e potrà solo degenerare.
Oggi, quando diviene clamorosa la progressiva decadenza mondiale nel campo civile e la distruzione avanzata dell’uomo spirituale, come Dio l’ha creato, torno all’argomento.
L’avevo già fatto qui commentando il pregiato libro «Governo Globale» (GG) < ?_xml:namespace prefix = st1 ns =
"urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" ?>la Storia Segreta del (Nwo) Nuovo Ordine Mondiale di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta (Arianna Editrice, Cesena).
Dicevo che se sull’argomento si moltiplicano gli studi, questo ha il particolare che la Perucchietti si occupa pure del Segreto di Fatima e quindi sa che le due mega questioni storiche, del dominio mondialista con quella dell’incombente Anticristo, sono legate.
I due autori trattano della questione del gran complotto storico, ma pur senza nominare l’Anticristo, è quella universale, cattolica, sempre al centro dei nostri lavori. Perciò indicavo la dimensione vitale del problema, la cui portata si misura al presente nella parte che ha in esso il Vaticano attuale, ormai strumento visibile del NWO.
Così la vera barriera “irriducibile” alla diffusione di tali errori con le «caratteristiche e finalità dell’ideologia mondialista», il Papato, è «tolto di mezzo»! (v. IITs, 2, cf. la visione simvolica del Terzo Segreto di Fatima).
Emblematicamente ciò avviene proprio nella complicità dei «papi conciliari», da G23 a Bergoglio, con quei poteri dichiaratamente anticristiani e antiromani, che son divenuti influenti e di casa dopo la morte di Pio XII, come era chiaro nel 1960.
Il libro in questione descrive la loro dinamica, che è d’ordine religiosa, «messianica».  
Il Capitolo: «Messianismo e Nuovo Ordine Mondiale» (GG, p. 28) apre con queste citazioni: «Dio avendo stretto un patto con noi [gli americani; N.d.A.] ci ha dato l’eredità del mondo!». (John Cotton, pastore congregazionista americano)
«Voi oggi state respingendo le forze del male, che vorrebbero estinguere la luce che noi abbiamo custodito per 2000 anni». (Ronald Reagan alle truppe americane)
«Quando una guerra scoppia nel mondo, la forza del Messia si risveglia … L’attuale guerra mondiale [la prima; N.d.A.] comporta una grande, temibile e profonda attesa [...] per il fatto dell’insediamento in Eretz lsrael». (Rabbi Abraham Kook)
«Sono molti, oggi, gli evangelici per i quali il moderno Stato di Israele, nella sua forma politica, acquista valenza biblica e che quindi lo sostengono acriticamente e incondizionatamente. Per molti, questo è diventato tratto determinante e distintivo, come pure primario strumento apologético ed evangelistico. [...] Il movimento sionista cristiano è diventato così forte da determinare esso stesso la moderna politica internazionale e produrre gli avvenimenti che crede di vedere profetizzati nella Bibbia».
(Stephen Sizer, in «Evangelicals Now», gennaio 2005)

“Volendo usare un termine che potrebbe apparire azzardato, potremmo dire che l’idea di un Nuovo Ordine Mondiale da proporre e imporre a tutta l’umanità rappresenta la forma più clamorosa di messianismo che abbia partorito la modernità.
“In realtà, il termine “messianismo”, nella storia delle religioni, indica l’attesa, da parte dei fedeli di un qualsiasi culto, di un aiuto divino, come può essere, per i cristiani, l’attesa del secondo avvento di Cristo; eppure, questo termine è stato utilizzato, molto spesso, anche per indicare fenomeni moderni del tutto “laici”, quando, negli ultimi secoli della storia, sono sorte forme sempre nuove di “attese” messianiche, annuncianti di volta in volta “nuove ere”, “soli dell’avvenire” o “mondi perfetti” per l’umanità. Il comunismo e il nazismo (ma non solo) sono stati, ad esempio, dei perfetti “messianismi laici” basati sull’attesa dell’avvento di una società perfetta – o di una società di perfetti, nel caso del nazismo in cui tutti i limiti dell’umanità storica sarebbero stati superati.
C’è però una differenza fondamentale, tra l’antico messianismo delle religioni tradizionali e quello moderno; infatti, mentre nel mondo tradizionale, nessun fedele di qualsivoglia confessione avrebbe mai osato concepire l’idea di “anticipare” il giorno della venuta del Salvatore “forzando la mano a Dio” o immaginando di creare qui in terra il Paradiso, in età moderna non è più così: nei secoli della modernità, al contrario, è l’uomo che si vuole protagonista della storia e del suo divenire, e anche quando Dio continua a essere tirato in ballo lo è, molto spesso, solo come utile maschera per coprire i sogni titanici di un certo tipo di umanità, la quale, progressivamente, tende a “esautorare” il Creatore per erigere se stessa a Dio. È quello che gli antichi avrebbero chiamato hybris, l’atto di superbia contro il Divino; ma è in questo atteggiamento di fondo che risiede la chiave di lettura di gran parte della cultura moderna, ivi compresa l’idea – in fondo più che mai messianica e apocalittica – di un Nuovo Ordine Mondiale, che possa mettere fine alla storia.
“Americani, popolo di Dio – Se esiste oggi un popolo profondamente convinto di costituire uma sorta di “messia collettivo”, destinato a diffondere – con le buone o con le cattive – i propri valori in tutto il mondo, questo è, senza ombra di dubbio, quello americano. Per capire qualcosa di più di questo atteggiamento, tuttavia, bisogna risalire ancora una volta all’infuocato clima dominante l’Inghilterra del XVI e XVII secolo, in cui a margine della Riforma, il movimento estremista dei Puritani si ricava uno spazio importante nella società e nella Chiesa dell’epoca. Poi questi uomini determinati e pratici, convinti assertori di un predestinazionismo che vedeva nella dannazione o nella salvezza una decisione a priori presa da Dio prima della creazione, il puritanesimo era anche un movimento rigidamente settario e profondamente convinto della propria differenza dal resto del genere umano […] L’atteggiamento, tipico delle frange estreme della Riforma, di attribuir un’importanza maggiorer all’Antico rispetto che al Nuovo Testamento, inoltre, favorirà una continua identificazione tra la vita dei Puritani e le vicende bibliche del popolo d’Israele, che porterà a elaborare l’idea di una vera e propria “nuova alleanza”, un foedus, un patto stretto da Dio con la Nuova Inghilterra (il popolo dei coloni americani) a somiglianza dell’antico patto fra Dio e Mosé. Essere il nuovo popolo di Dio, naturalmente, comportava tutta una serie di obblighi e privilegi speciali, per il nascente popolo americano, che se da un lato s’impegnava a rispettare la Legge di Dio, dall’altro poteva attribuirsi un diritto illimitato sulla “nuova” Terra e sui suoi abitanti.”
Queste energie messianiche si scaricarono inizialmente per annientare i nativi. Ma finita la conquista del West, tale vocazione si è diretta al mondo intero con la crociata continua che passa a contraddistinguere la storia degli Stati Unidi d’America, portatrice del suo frenetico modello culturale ed economico, anche se divenuto culto del più sfrenato consumismo. Ma, l’idea messianica di “essere portatori del migliore dei mondi possibili”, rimasta come marchio indelebile dello spirito made in USA, portò all’identificazione messianica tra l’America e il “popolo eletto da Dio” in una chiave di lettura massonica del potere, con un simbolo impresso sul vessillo stesso del potere economico americano, ovvero il leggendario biglietto da un dollaro: la Piramide dell’Occhio Omnivegente.

“L’America, dunque, è indicata non solo come “nuovo popolo eletto”, ma anche come “nuovo Cristo”, vero e proprio “messia collettivo” detentore di una missione universale che deve riguardare, per forza di cose, tutta l’umanità.
Un paradiso sulla Terra: evoluzione e derive del neomessianismo ebraico”, in una disamina delle suggestioni messianiche che hanno animato e generato l’idea del Nuovo Ordine Mondiale non può però fermarsi solo ai filoni d’origine protestante-anglosassone. Un altro grande filone religioso e culturale, infatti, ha avuto importanza in questo processo: il neomessianismo ebraico. […] Parlando di messianismo ebraico, non si può prescindere da quello che è stato, senz’ombra di dubbio, lo spartiacque della storia d’Israele e delle sue speranze messianiche, ovvero il periodo a cavallo dell’Era volgare. Un’epoca di avvenimenti e sconvolgimenti che avrebbero· avuto innumerevoli conseguenze sul destino del popolo ebraico e del mondo intero: intorno a quest’epoca, infatti, l’attesa messianica in Israele era particolarmente forte e il popolo era generalmente convinto che proprio quella fosse l’Era destinata da Dio per l’avvento dell’atteso Messia.”

Siamo allora al Sionismo prodotto anche da questi avvenimenti accaduti in tale periodo. Se nel seno stesso dell’ebraismo in messianismo era incentrato sulla figura del Messia per l’instaurazione del Regno universale, a partire da Israele, il regno sulla terra di Israele è divenuto poi il nuovo senso di messia, ma sempre d’ordine divino e perché no, per la redenzione dell’umanità. Ecco la prospettiva politicizzata e “materializzata” da identificarecon un’epoca di progresso e di unione dell’umanità (un Nuovo Ordine Mondiale), comunque presieduta dal potere del popolo eletto di Israele.

“U’idea, questa, che è riecheggiata più volte nella bocca di leader israeliti anche profondamente laici, e persino atei, come il fondatore di Israele David Ben Gurion che, in un noto discorso a seguito della presa di Gerusalemme da parte israeliana, così descriveva (con toni messianici e apocalittici) il nuovo mondo da lui sognato: «Tutti gli eserciti saranno aboliti e non ci sarà più la guerra. A Gerusalemme, le Nazioni Unite costruiranno un santuario dei Profeti, che assisterà l’unione federale di tutti i continenti; là siederà la Corte Suprema dell’Umanità, che provederà a dirimere tutti i contrasti e le contese fra la federazione dei continenti».”
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Interessante è verificare che proprio verso tali “miti” contagiosi il mondo ha conosciuto una straordinaria convergenza di sorprendenti «aggiornamenti dottrinali». Infatti, da parte del Vaticano c’è stata e c’è una vera corsa dei «papi conciliari» ai compromessi ecumaniaci in ogni campo, in seno all’ONU come nelle sinagoghe; ad Assisi como a Costantinopoli e Manhattan e forse molto breve a Mosca. Ma non certo per consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, mal vista dai c.d. ortodossi.
Ora è Bartolomeo a felicitarsi con gli atti di Bergoglio dicendo: «Siamo molto contenti per l’enfasi messa da lui nell’essere, soprattutto, “vescovo di Roma”. E siamo inoltre contenti per la sua decisione di nominare otto cardinali incaricati di consigliarlo: una decisione nel senso della sinodalità, caratteristica della nostra [la loro] Chiesa».
“Sionismo cristiano, ovvero l’alleanza dei due messianismiUno dei fenomeni più paradossali e francamente inattesi venuti alla ribalta negli ultimi decenni è la curiosa alleanza fra il messianismo politico-religioso ebraico e le correnti più estremiste del protestantesimo anglosassone. Che non si tratti affatto di un fenomeno da sottovalutare, lo si evince dai dati che vedono “l’evangelismo fondamentalista” (un tipo di Protestantesimo contemporaneo, basato su una versione “selvaggia” del principio del libero esame della Bibbia e da una spiritualità di tipo miracolistico e sensazionalistico) in fortissima crescita negli Stati Uniti, Paese in cui esso ha di gran lunga superato per numero di fedeli, e soprattutto per ascendente sulla popolazione, le vecchie confessioni religiose. Questa sorta di nuova teologia viene spesso definita Sionismo cristiano…”
E Maurizio Blondet aggiunge: “I due gruppi concordano su certi punti apocalittici – come il segno del ritorno degli Ebrei in Terrasanta – ma per motivi opposti: i fondamentalisti cristiani credono che con ciò Israele acceleri la seconda venuta di Cristo [...], gli Ebrei vi vedono l’intronamento di Israele come messia-redentore di se stesso e l’inizio del Regno mondiale”. «Chi commanda in America?», p. 149)

Dove tutto questo trova posto nei Vangeli è senz’altro in quanto profetizzato da Gesù su Gerusalemme per la fine de tempi dei Cristiani: “Gerusalemme saràcalpestata dai gentili fino a che si compiano i tempi delle nazioni (dei gentili)”. (Luca 21, 24)
Lo si capisce solo alla luce del «complotto metafisico» inerente alla Fede rivelata, riguardante la «fine del tempo delle nazioni (cristiane) secondo le parole di Gesù.
Con la grande scristianizzazione dell’Occidente dovrebbe essere chiaro che siamo all’esito del complotto degli anticristi; della «dignità» di cogliere dall’albero del bene e del male, che ora non è solo ammessa, ma lodata con immensa simpatia (Paolo 6º).
Lo scopo confessato del Vaticano 2, d’incorporare la dignità dei “valori di 200 anni di Illuminismo” (vedi intervista di Ratzinger a Vittorio Messori), è compiuto e B16 si è vantato nei suoi discorsi, che tale incorporazione si è realizzata (con il loro concorso), raccomandandola perfino ai Mussulmani (22.12.2006)!

Infatti, nell’ordine religioso, si compie il complotto della vile bontà conciliare, tradotta in un’evidente resa civile elaborata da un’inversione dottrinale! Così Bagnasco dichiara: “Non c’è, nel modo più assoluto, alcun cambiamento nell’atteggiamento che la Chiesa (conciliare) ha sviluppato verso gli Ebrei, soprattutto a partire dal Vaticano II. A tale riguardo la CEI ribadisce che non è intenzione della Chiesa (conciliare) di operare attivamente per la conversione degli ebrei (22.09.09)”.
La chiesa conciliare dichiara apertamente l’inutilità della conversione a Gesù Cristo!
Il «complotto antimessianico» – che vuole rivoluzionare i disegni divini – è ormai compiuto con la Roma del Vaticano 2 e della CEI, quale Babilonia apocalittica, già supinamente sdraiata di fronte ai capi del nuovo disordine universale!

Eppure, mentre per i Cristiani questo rifiuto «politico-dotrinale» è segno finale per la civiltà Occidentale, per il nuovo «sionismo-cristiano» è un lieto inizio. Ma se la giornata si prevede dal mattino, è già ora di dar ragione ai veri cristiani che ripetono a tempo e contro tempo che senza la conversione al Signore nostro Gesù Cristo nella Sua unica vera Chiesa, il mondo è perduto, pure nel piano sociale e materiale.
Si può sperare solo che dopo la grande prossima tribolazione, alla fine, si avveri la prevista conversione degli Ebrei. E allora, quando all’orlo del baratro nel mondo si piangerà amaramente esclamando: Benedetto Colui venuto nel Nome del Signore! sarà finalmente possibile che Dio susciti un periodo di pace in terra.

L’EDITORIALE DEL VENERDI

di Arai Daniele

 http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=11095