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sabato 18 maggio 2013

Preti e massoni, relazioni pericolose

Il simbolo della Massoneria
IL SIMBOLO DELLA MASSONERIA


Il rapporto difficile raccontato nell’ultimo libro di Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti

Può un cattolico essere massone? No. Per quanto i rapporti siano diventati meno ostili, rispetto alle origini della massoneria italiana (attorno al 1730), tuttavia la Chiesa non può accettare il dominio occulto e l’esoterismo segreto che si praticano nella società dei liberi muratori: chi vi aderisce è di fatto scomunicato. Si mette fuori dell’ambito ecclesiale. Ciò non toglie che fra le due organizzazioni si sia costituito, storicamente e culturalmente, un tessuto connettivo profondamente radicato. Ci sono notoriamente massoni fra i preti, si è parlato persino di papi massoni (con leggendari sospetti su Giovanni XXIII e Paolo VI), nelle alte sfere della Santa Sede siedono uomini di fiducia massoni.

Questo iceberg di misteri è l’oggetto di una complessa inchiesta di due giornalisti, Giacomo Galeazzi ( La Stampa ) e Ferruccio Pinotti ( Corriere della Sera ), che arriva nelle librerie in un volume dal titolo provocatorio: Vaticano massone(Piemme, pp. 304, € 18,50). Una ricerca scottante, ricca di documenti.

Una prima parte è dedicata alle trame che irretiscono da decenni l’immagine della Chiesa in Italia: si rivedono le vicende dei Calvi, Sindona, Marcinkus, Ortolani, con esiti che arrivano fino a lambire l’elezione di Bergoglio alla cattedra di Pietro. Papa Francesco è visto come l’ultimo atto di una «guerra per bande». Una seconda parte analizza la posizione delle massonerie ufficiali nei confronti della Chiesa, interrogando i vertici delle tre grandi obbedienze italiane: il Grande Oriente d’Italia, il raggruppamento più potente, la Grande Loggia d’Italia (che ammette anche le donne) e la Grande Loggia Regolare, nata all’interno d’uno scisma. Parlano anche il Grande Oriente Democratico e le massonerie dissidenti. Tutti denunciando difficoltà di dialogo con la Santa Sede. Una terza parte più sintetica considera lo scacchiere mondiale della massoneria.
Chiude il volume un’appendice di interviste, in cui parla anche un «massone pentito». Chi conta di più, gli viene chiesto, fra i massoni italiani? Bernabè, risponde, uomo di Rothschild, mentre Monti sarebbe l’uomo dei Rockefeller. Provocazioni da prendere con la dovuta cautela, si raccomandano gli autori.

ALBERTO PAPUZZI

ROMA

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