ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 8 novembre 2013

I movimenti celestiali

maurizio lupi apeSante carriere/ Dalla beatificazione di Lazzati e Giussani alla cena con Lupi, CL in grande spolvero

di Antonino D'Anna
Comunione e Liberazione? Un movimento in movimento. Ultimamente è stata osservata una certa ripresa dell'attività che la realtà fondata da don Luigi Giussani svolge nella Chiesa e in politica. A cominciare dal percorso che stanno compiendo due futuri beati, che sarebbe seguito dal mondo ciellino. Il primo è Giuseppe Lazzati, il Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano morto nel 1986, con cui CL ebbe forti contrasti mentre il futuro Beato era in vita. E anche in morte, visto che nel 1987 “Il Sabato”, settimanale ciellino, accusò Lazzati di “protestantesimo”.

LAZZATI: PACE POSTUMA?- A difendere il da poco defunto Rettore fu il cardinale Carlo Maria Martini, che intervenne peraltro a sedare una grossa polemica scoppiata il movimento cattolico della Rosa Bianca (poi divenuto Associazione nel 1989), che sottolineò come Lazzati avesse vissuto integralmente il Vangelo operando nel mondo. A dirla tutta, Martini aveva anche cercato di fare da paciere: il cardinale aveva mediato una soluzione tra Rosa Bianca e Sabato, ottenendo che il movimento ritirasse la denuncia in cambio di un articolo riparatore sulla figura di Lazzati. Ma dopo la difesa dell'allora Arcivescovo di Milano, i 16 aderenti al movimento (nato in Italia nel 1979) decisero di ritirare la denuncia.
IL MIRACOLO MANCANTE- È quasi un'ironia della Storia (o della Provvidenza, fate voi) se è toccato all'attuale Arcivescovo di Milano, il ciellino Angelo Scola, annunciare al termine della Messa tenuta alcuni giorni fa a Sant'Ambrogio per l'inaugurazione dell'anno accademico della Cattolica che Lazzati ha bisogno solo di un miracolo per essere Beato. Scola ha avuto parole di rispetto: “con il Decreto di Papa Francesco che dichiara Giuseppe Lazzati Venerabile, - ha detto - si aggiunge un altro tassello, dopo quelli del Beato Contardo Ferrini e dei Venerabili Ludovico Necchi ed Armida Barelli, al mosaico di santità che l'Università Cattolica va componendo nella sua storia preziosa per la Chiesa e la Società Italiana, fedele alla missione affidatale da Achille Ratti, che la inaugurò poco prima di diventare papa Pio XI”.
DON GIUS- E veniamo alla seconda beatificazione, quella del fondatore di CL don Luigi Giussani. A quanto Affaritaliani è in grado di apprendere, si dice che i ciellini avrebbero reperito i fondi per la causa di beatificazione (è infatti il cosiddetto “attore”, chi chiede formalmente alla Chiesa di iniziare il processo canonico che porta alla gloria degli altari, a dover sostenere le spese economiche richieste per la procedura). Sembra che ci sia stato un buon impegno, sotto questo profilo, della Compagnia delle Opere.
LA CENA- Chiudiamo infine con una chicca. A Milano, in questi giorni, selezionati invitati stanno ricevendo una mail con cui il Circolo del Sussidiario, l'organo d'informazione della Fondazione per la Sussidiarietà – il think tank creato nel 2002 da uno dei leader di CL, Giorgio Vittadini, invita ad un “momento conviviale” per il 2 dicembre, ore 19.30 al ristorande del Circolino di Crescenzago. La missiva, firmata da Graziano Debellini, presidente ilsussidiario.net srl, e Vincenzo Cotticelli, Amministratore delegato ilsussidiario.net srl, informa che la cena del Circolo del Sussidiario, “iniziativa nata per sostenere il lavoro de ilsussidiario.net”, avrà un ospite d'eccezione: il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, “con il quale ci confronteremo sulle prospettive di sviluppo dell'Italia di oggi”. A introdurre l'incontro sarà proprio Vittadini. Avanti CL.

Processo sanità, ‘Formigoni in vacanza 11 volte con Guarischi tra il 2009 e 2013′

Dagli atti era già emerso che l'ex consigliere regionale arrestato avrebbe speso circa 65 mila euro in jet ed elicotteri per portare in vacanza l'allora governatore, indagato per corruzione e turbativa d’asta in uno stralcio. Oggi in aula un investigatore ha ricostruito tutto. Tra le carte anche ricevute intestate all'attuale senatore

Roberto Formigoni
L’investigatore, rispondendo alle domande del pm di Milano Claudio Gittardi davanti ai giudici della IV sezione penale, ha ricostruito quelle vacanze sulla base di alcune informative depositate agli atti del dibattimento, fornendo anche dettagli sui pagamenti alle agenzie viaggi e ad alcune compagnie per voli privati ed elicotteri. Dalle carte, infatti, era già emerso che Guarischi avrebbe speso circa 65 mila euro in jet ed elicotteri per portare in vacanza Formigoni (indagato per corruzione e turbativa d’asta in uno stralcio dell’inchiesta ancora aperto) ed altri amici. 
In particolare, l’investigatore haparlato di sette viaggi per i quali l’ex consigliere (è ancora in carcere) avrebbe pagato, anche tramite una sua società, i voli: si passa dai 14mila euro per un “aereo privato” Milano-Spalato nel giugno 2009, ai seimila euro per il noleggio di un elicottero per St. Moritz nel dicembre 2011. Poi ancora un elicottero per ottomila euro nel marzo 2011 per andare in Valtellina e un jet privato da 7.500 euro per la Sardegna nell’ottobre 2009.
Sempre con aerei privati in Sardegna nell’estate 2010 e due volte nel 2011, tra aprile e settembre: costi che vanno dagli 8.580 euro fino a 11.880 euro. Inoltre, il testimone ha ricostruito altri quattro viaggi, tra cui uno in Sudafrica nel capodanno 2012 “dal costo di 55.500 euro” a cui avrebbero partecipato l’ex governatore, Guarischi ed altre persone e per il quale, però, risulta anche un “assegno firmato da Formigoni” per 7.340 euro. Poi una vacanza in Oman nel marzo 2013 costata oltre 22mila euro, per la quale è stato individuato un bonifico “ordinato da Formigoni” da 5.740 euro. Tra agosto e settembre 2012, inoltre, un soggiorno in Croazia: per il pagamento dei voli ci sono anche ricevute intestate al Celeste. Al momento non si sa, invece, chi avrebbe pagato il jet privato che il 3 settembre 2012 ha permesso a Formigoni di andare da Spalato a Milano (e poi tornare in giornata in Croazia) per partecipare ai funerali del Cardinale Martini.
L’investigatore ha citato anche una telefonata intercettata già emersa nella quale l’ex presidente del Pirellone chiedeva di poter posticipare la chiusura dell’aeroporto croato per riuscire a rientrare da Milano dopo i funerali. Infine, una vacanza sempre in Croazia nel giugno 2012 senza però riscontri sui pagamenti. 
Uno degli arrestati, un imprenditore, agli inquirenti durante la fase delle indagini, aveva affermato che Guarischi gli chiese di comprare un regalo per l’allora presidente lombardo. 

Rottura Pdl, le giravolte mediatiche di Formigoni mentre il tribunale incombe

Nei giorni della sconfitta di Silvio Berlusconi l'ex governatore lombardo (tra clamorosi annunci di scissione e altrettanto clamorose retromarce) torna ad assaporare un'effimera ribalta. Che non cancella i suoi guai giudiziari

Rottura Pdl, le giravolte mediatiche di Formigoni mentre il tribunale incombe
Tra i primi a uscire allo scoperto, alla vigilia del voto di fiducia Formigoni annuncia che lui sì, voterà per Letta: “Spero che il partito sia compatto su questo fronte così da garantire la stabilità necessaria al Paese e la nascita di provvedimenti anti-crisi”. E il mattino dopo, quando ancora nessuno si aspetta la giravolta di Berlusconi, garantisce: “Siamo già in 25 ed è possibile che altri si aggiungano. Nel pomeriggio daremo vita a un gruppo autonomo”. C’è già un nome? “Io proporrò i Popolari”, risponde soddisfatto Formigoni.
E quando il Pdl vota a sorpresa la fiducia, lui subito in un tweet: “Qualcuno ci chiamava traditori? Mi sembra che siamo stati lungimiranti pionieri”. E poi il resto della giornata a disquisire di numeri: “Siamo partiti con 25 senatori e 25 deputati. Ora siamo più di 70”. E a prevedere le caratteristiche di una nuova forza politica: “Abbiamo intenzione di far parte di un partito solo se democratico, basta con le liste e con i coordinatori imposti dall’alto, si faranno le primarie”. Progetto sospeso, annuncia però il giorno dopo. Già, “abbiamo trovato un Berlusconi dialogante”.
I battibecchi televisivi con falchi e pitonesse per il momento sono lasciati alle spalle. E così pure lo screzio con il Cavaliere. Giusto l’ultimo, perché per anni Formigoni ha dominato in Lombardia, senza mai riuscire a spiccare un volo lungo quanto avrebbe desiderato per Roma. In Parlamento c’era già stato da democristiano nel secolo scorso, prima di salire al Pirellone. Poi c’è tornato nel 2006 e nel 2008. Per poche settimane, però: tra Roma e Milano, vista l’incompatibilità degli incarichi, ha scelto tutte due le volte Milano.
Troppo risicata la sconfitta di Berlusconi alle politiche del 2006 per pensare di contendergli la leadership a Roma con l’appoggio di Comunione e liberazione. Mentre due anni dopo ha sperato di entrare nel governo, magari come ministro degli Esteri o della Salute, lui così interessato alla sanità e al business che ci gira intorno. Il suo nome circolava pure per la presidenza del Senato, ma non se n’è fatto nulla: Berlusconi non l’ha scelto e lui se n’è tornato al Pirellone.
Più che amore, frizioni dunque. Anche prima delle ultime elezioni. Dopo gli scandali lombardi, laLega fa cadere la giunta di Formigoni. Lui giura: “Mai più col Carroccio, nessun appoggio a Maroni governatore”. Ma il Cavaliere non la pensa così. Il Celeste resiste, ribatte. E intanto lavora per tornare nella Capitale, ammicca a Scelta civica, ma poi si accorda con il Pdl: appoggio a Maroni in Lombardia e il suo nome è nella lista Pdl per il Senato. Lì diventa presidente della commissione Agricoltura. Un po’ in ombra all’inizio, ma i giorni della ribalta alla fine arrivano. Il Pdl si sfascia, Berlusconi china il capo e Formigoni sale sul palco. Fa niente se nemmeno una settimana fa a Milano è iniziata l’udienza preliminare per il caso Maugeri. L’imputato Formigoni nemmeno si è presentato. Berlusconi decade. Formigoni può aspettare ancora un po’.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/05/rottura-pdl-giravolte-di-formigoni-mentre-tribunale-incombe/733745/


LE COLOMBE SVOLAZZANO A SBAFO - LA DIA AZZANNA FORMINCHIONI: VACANZE DA SOGNO PAGATE DA GUARISCHI (IN GALERA)

Massimo Guarischi, in cella da 7 mesi, avrebbe pagato almeno 7 vacanze a Formigoni (indagato per corruzione) - Gli inquirenti rintracciano almeno 65mila euro tra noleggi di jet, elicotteri e vacanze esotiche che sarebbero (per l’accusa) vere e proprie mazzette..

Sandro De Riccardis per "la Repubblica"

Dalle spiagge in Oman alle traversate in barca a vela in Croazia, dai safari in Sudafrica alla neve di Saintk Moriz, dalla Valtellina alla Sardegna. È un catalogo di viaggi da sogno, quello ricostruito dagli uomini della Direzione investigativa antimafia di Milano. Undici vacanze che, tra il 2009 e il 2013, Massimo Guarischi ha organizzato, trascorso e - in almeno sette casi - pagato all'ex governatore della Regione Lombardia e attuale senatore del Pdl, Roberto Formigoni.
DACCO' - FORMIGONIDACCO' - FORMIGONI
E se l'ex enfant prodige di Forza Italia in Lombardia è da sette mesi in carcere, l'ex inquilino del Pirellone è indagato nello stralcio della stessa inchiesta per corruzione e turbativa d'asta. Il primo, sospettato dai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio di aver incassato presunte tangenti dai titolari della Hermex, impresa di macchinari sanitari della
famiglia Lo Presti; il secondo, di aver ricevuto parte di quei soldi in elicotteri e vacanze.
Una ricostruzione basata sulla «coincidenza», emersa durante le indagini, «tra i versamenti» delle presunte tangenti e «il pagamento dei viaggi» per un totale di circa 65mila euro. Nell'ipotesi della procura, Guarischi, difeso dagli avvocati Angelo Giarda e Michele Apicella, avrebbe sostituito come «intermediario» Pierangelo Daccò, condannato a 9 anni in appello per il crack del San Raffaele e imputato nell'inchiesta Maugeri, insieme a Formigoni.
Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero DaccoROBERTO FORMIGONI OSPITE A BORDO DELLO YACHT DI PIERO DACCO
Di fronte al collegio della quarta sezione penale, presieduto dal giudice Oscar Magi, i pm hanno ricostruito non solo la lista e i luoghi delle vacanze, ma anche le modalità di pagamento, la provenienza del denaro, le fatture. Per sette degli undici viaggi, Guarischi - già condannato in via definitiva per corruzione e turbativa d'asta nel 2009 - avrebbe pagato i voli. Dai 14mila euro per il noleggio di un "aereo privato" che ha trasportato il gruppo di vacanzieri da Milano a Spalato nel giugno 2009, fino ai seimila per un elicottero per Sankt Moritz nel dicembre 2011.
FORMIGONI SULLO YACHT DI PIERO DACCOFORMIGONI SULLO YACHT DI PIERO DACCO
E ancora: ottomila euro per un elicottero nel marzo 2011 per una trasferta in Valtellina, e un altro jet privato da oltre settemila euro per la Sardegna nell'ottobre 2009. Altri aerei privati vengono noleggiati nell'estate del 2010 e due volte nel 2011, tra aprile e settembre, per raggiungere la Sardegna, con una spesa di quasi trentamila euro.
LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI ROBERTO FORMIGONILA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI ROBERTO FORMIGONI
Per altri quattro viaggi risultano invece pagamenti a firma di Formigoni. Per una spedizione in Sudafrica per festeggiare il Capodanno 2012, dal costo complessivo di oltre 55mila euro, l'ex governatore può vantare un "assegno firmato da Formigoni" per settemila euro. Per una vacanza in Oman nel marzo 2013, costata al gruppo oltre 22mila euro, risulta un bonifico "ordinato da Formigoni" da quasi seimila euro. Tra agosto e settembre 2012, inoltre, per un soggiorno in Croazia, ci sono anche ricevute per il pagamento dei voli intestate al Celeste.
PIERANGELO DACCO'PIERANGELO DACCO'

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