Negli
ambienti tradizionali gira la voce secondo cui circa 200 frati
Francescani dell'Immacolata avrebbero chiesto alla Pontificia
Commissione “Ecclesia Dei” di dar vita a un nuovo istituto religioso
francescano legato alla liturgia tradizionale.
Se
la notizia venisse confermata, e se la Santa Sede approvasse
l'iniziativa, penso che farebbe felice in molti, sia tra coloro che
avevano apprezzato la “svolta tridentina” di Padre Stefano Maria
Manelli, sia tra coloro che non avevano condiviso questa svolta.
Fino
a pochi mesi fa i Francescani dell'Immacolata erano tra i pochi
istituti religiosi a beneficiare di numerose vocazioni. Il mio timore è
che attualmente la situazione sia “congelata”. Infatti, i ragazzi che
volevano entrare nella Congregazione fondata da Padre Manelli perché
attratti non solo dallo stile di vita austero dei frati, ma anche dalla
liturgia tradizionale, adesso secondo me hanno rinviato l'entrata, in
attesa di vedere se l'istituto tornerà a celebrare “more antiquo”. Anche
molti degli aspiranti frati che preferiscono il Novus Ordo, presumo che
stiano rinviando l'entrata nel postulantato, in attesa di vedere come
evolverà la situazione, perché il fatto che l'istituto religioso è
commissariato, non penso sia entusiasmante per coloro che aspirano ad
entrarvi.
Insomma, una “secessione alla
cecoslovacca” (cioè una separazione consensuale), potrebbe essere la
soluzione migliore per tutti. Staremo a vedere quel che accadrà nella
Congregazione dei Francescani dell'Immacolata. Nel frattempo speriamo
che sorgano nuovi istituti religiosi legati alla liturgia tradizionale,
sia di vita apostolica che di vita contemplativa. La Messa tridentina è
una ricchezza per la Chiesa Cattolica, anche perché suscita numerose
vocazioni, ed è proprio sul fronte vocazionale che si combatte
principalmente la lotta contro il modernismo. Entro i prossimi 50 anni,
chi avrà molte vocazioni vincerà, chi ne avrà poche si estinguerà.
Card. Castrillon interviene all’assemblea di Una Voce Internazionale e accenna al caso F.I.
Riprendiamo
da Catholic World News la notizia dell’intervento del Card. Castrillon
Hoyos durante l’Assemblea Generale della Federazione Internazionale Una
Voce. Il Cardinale, a proposito del caso Francescani dell’Immacolata,
dice che il Papa in questo caso insiste sul Novus Ordo Missae “solo a
causa di dissensi interni”. Si ripropongono quindi gli interrogativi già
più volte rilanciati da Libertà e persona:
quali sono i veri motivi del commissariamento dei Francescani
dell’Immacolata? qual’è la natura del dissenso interno? Di seguito la
notizia del CWN.
Nei giorni scorsi si è tenuta a Roma
l’Assemblea Generale della Federazione Internazionale Una Voce ( FIUV )
durante la quale è intervenuto il Card. Castrillón.
L’ex prefetto della Congregazione per il
Clero ha detto che Papa Francesco non ha alcuna intenzione di limitare
l’accesso alla forma straordinaria della liturgia latina.
“Ho incontrato Papa Francesco
molto di recente e mi ha detto che lui non ha problemi con il vecchio
rito, né ha problemi con gruppi e associazioni come la vostra che lo
promuovono”, ha detto il Card. Dario Castrillon Hoyos ai membri di Una Voce.
Rispondendo alle domande dei membri FIUV sulle
tensioni all’interno dei Frati dell’Immacolata , il porporato
colombiano ha detto che il Papa insiste sull’uso del Novus Ordo in
quella comunità religiosa solo a causa di dissensi interni, e non a
causa di un giudizio negativo sulla liturgia tradizionale .
Durante l’Assemblea l’associazione
internazionale Una Voce ha eletto il nuovo presidente : James Bogle ,
avvocato , autore e presidente dell’Unione Cattolica della Gran
Bretagna. “Siamo molto grati a Sua Eminenza il Cardinale Castrillón
Hoyos , Sua Eminenza il Cardinale Brandmüller , e di Mons. Pozzo per
aver preso parte alla nostra Assemblea Generale della Federazione
Internazionale Una Voce, ” Bogle ha detto in una breve dichiarazione
alla CWN . “Siamo molto soddisfatti del modo in cui la celebrazione
della Messa tradizionale si sta sviluppando in tutto il mondo . Siamo
ovviamente molto grati a Benedetto XVI e anche al nostro attuale Papa
Francesco per tutto il supporto che ci hanno dato per il nostro diritto
di culto nel rito romano tradizionale . ” (Fonte Catholic World News)
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