ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 12 novembre 2013

Lasciare la mano ai giuda?

Negli ambienti tradizionali gira la voce secondo cui circa 200 frati Francescani dell'Immacolata avrebbero chiesto alla Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” di dar vita a un nuovo istituto religioso francescano legato alla liturgia tradizionale.

Se la notizia venisse confermata, e se la Santa Sede approvasse l'iniziativa, penso che farebbe felice in molti, sia tra coloro che avevano apprezzato la “svolta tridentina” di Padre Stefano Maria Manelli, sia tra coloro che non avevano condiviso questa svolta.
Fino a pochi mesi fa i Francescani dell'Immacolata erano tra i pochi istituti religiosi a beneficiare di numerose vocazioni. Il mio timore è che attualmente la situazione sia “congelata”. Infatti, i ragazzi che volevano entrare nella Congregazione fondata da Padre Manelli perché attratti non solo dallo stile di vita austero dei frati, ma anche dalla liturgia tradizionale, adesso secondo me hanno rinviato l'entrata, in attesa di vedere se l'istituto tornerà a celebrare “more antiquo”. Anche molti degli aspiranti frati che preferiscono il Novus Ordo, presumo che stiano rinviando l'entrata nel postulantato, in attesa di vedere come evolverà la situazione, perché il fatto che l'istituto religioso è commissariato, non penso sia entusiasmante per coloro che aspirano ad entrarvi.

Insomma, una “secessione alla cecoslovacca” (cioè una separazione consensuale), potrebbe essere la soluzione migliore per tutti. Staremo a vedere quel che accadrà nella Congregazione dei Francescani dell'Immacolata. Nel frattempo speriamo che sorgano nuovi istituti religiosi legati alla liturgia tradizionale, sia di vita apostolica che di vita contemplativa. La Messa tridentina è una ricchezza per la Chiesa Cattolica, anche perché suscita numerose vocazioni, ed è proprio sul fronte vocazionale che si combatte principalmente la lotta contro il modernismo. Entro i prossimi 50 anni, chi avrà molte vocazioni vincerà, chi ne avrà poche si estinguerà.


Card. Castrillon interviene all’assemblea di Una Voce Internazionale e accenna al caso F.I.


Riprendiamo da Catholic World News la notizia dell’intervento del Card. Castrillon Hoyos durante l’Assemblea Generale della Federazione Internazionale Una Voce. Il Cardinale, a proposito del caso Francescani dell’Immacolata, dice che il Papa in questo caso insiste sul Novus Ordo Missae “solo a causa di dissensi interni”. Si ripropongono quindi gli interrogativi già più volte rilanciati da Libertà e persona: quali sono i veri motivi del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata? qual’è la natura del dissenso interno? Di seguito la notizia del CWN.
Nei giorni scorsi si è tenuta a Roma l’Assemblea Generale della Federazione Internazionale Una Voce ( FIUV ) durante la quale è intervenuto il Card. Castrillón.
L’ex prefetto della Congregazione per il Clero ha detto che Papa Francesco non ha alcuna intenzione di limitare l’accesso alla forma straordinaria della liturgia latina.
“Ho incontrato Papa Francesco molto di recente e mi ha detto che lui non ha problemi con il vecchio rito, né ha problemi con gruppi e associazioni come la vostra che lo promuovono”, ha detto il Card. Dario Castrillon Hoyos ai membri di Una Voce.
Rispondendo alle domande dei membri FIUV sulle tensioni all’interno dei Frati dell’Immacolata , il porporato colombiano ha detto che il Papa insiste sull’uso del Novus Ordo in quella comunità religiosa solo a causa di dissensi interni, e non a causa di un giudizio negativo sulla liturgia tradizionale .
Durante l’Assemblea l’associazione internazionale Una Voce ha eletto il nuovo presidente : James Bogle , avvocato , autore e presidente dell’Unione Cattolica della Gran Bretagna. “Siamo molto grati a Sua Eminenza il Cardinale Castrillón Hoyos , Sua Eminenza il Cardinale Brandmüller , e di Mons. Pozzo per aver preso parte alla nostra Assemblea Generale della Federazione Internazionale Una Voce, ” Bogle ha detto in una breve dichiarazione alla CWN . “Siamo molto soddisfatti del modo in cui la celebrazione della Messa tradizionale si sta sviluppando in tutto il mondo . Siamo ovviamente molto grati a Benedetto XVI e anche al nostro attuale Papa Francesco per tutto il supporto che ci hanno dato per il nostro diritto di culto nel rito romano tradizionale . ” (Fonte Catholic World News)

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