ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 27 dicembre 2013

Confermata la possibilità che Bergoglio possa dimettersi conclusa la sua 'rivoluzione'

CHIESA & POTERE

Vaticano, la comunicazione dei gesuiti

Ipotesi di cambio ai vertici della sala stampa. Se Lombardi lascia, in pole c'è padre Antonio Spadaro.

Papa Francesco e padre Federico Lombardi.
Papa Francesco non perde occasione per ribadire stima e gratitudine nei confronti del suo predecessore, Benedetto XVI.
Dopo la visita prenatalizia alla residenza di Joseph Ratzinger, presso il monastero Mater Ecclesiae, situato all'interno dei giardini vaticani, venerdì 27 dicembre Jorge Mario Bergoglio ha pranzato insieme con il pontefice emerito alla mensa spartana della Casa Santa Marta.

GEORG COLLANTE TRA PAPI. La cerniera tra Francesco e Benedetto XVI è al solito rappresentata da monsignor Georg Gänswein, grande amico delle nobildonne Alessandra Borghese e Gloria Thurn und Taxis nonché, ed è quel che conta, prefetto della casa pontificia.
A dispetto delle voci che lo vorrebbero presto lontano da Roma per guidare un'importante diocesi tedesca, don Georg, fedele segretario di Ratzinger, soltanto sfiorato dai misteri dell'affaire Vatileaks, continua a tessere relazioni di alto livello e a governare con piglio teutonico mansioni e personale affidatigli.
LA CHIESA DIVENTA MODERNA. Il papa argentino resta convinto della linea impostata da mesi: le dimissioni di Benedetto XVI, per quanto eccezionali, non debbono rappresentare una cesura nella storia della Chiesa, semmai l'aggiornamento necessario con una modernità che impone scelte nuove, capaci di apportare in Vaticano aria nuova senza rinnegare le fondamenta della tradizione.
Non a caso, padre Lombardi, direttore della sala stampa della Santa sede, ha affermato in un'intervista alla Radio Vaticana che «la rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI è una scelta che ha segnato il 2013 e continuerà a segnare anche le prossime epoche della Chiesa», e «avrà sue conseguenze per quanto riguarda i prossimi pontificati».
L'APERTURA DI RATZINGER. «È un'apertura di una strada - diciamo una possibilità - che, come diceva Ratzinger, proprio nella sua motivazione alla rinuncia, è connessa anche ai tempi che stiamo vivendo», ha continuato Lombardi, «non tanto, quindi, a una sua semplice situazione personale».
Poi il responsabile della sala stampa vaticana ha aggiunto: «Questo è stato visto dal papa con grande lucidità e con grande umiltà, proprio per dare la possibilità di una guida, che lui ha definito di rinnovato vigore, alla Chiesa. Cosa che effettivamente è avvenuta in un modo impressionate e inaspettato».

Confermata la possibilità che Bergoglio possa dimettersi conclusa la sua 'rivoluzione'

Parole, quelle di Lombardi, che lasciano naturalmente aperte tutte le ipotesi sulle future decisioni di Bergoglio, da più parti indicato come incline a considerare le dimissioni una volta concluso il vasto programma del suo pontificato.
Proprio intorno al portavoce vaticano, dopo un recente articolo apparso sul quotidiano La Repubblica, si è accesa l'attenzione negli uffici che contano Oltretevere.
LOMBARDI VERSO L'ADDIO? Il nipote di Riccardo Lombardi divenuto celebre con il soprannome di «microfono di Dio» negli Anni 50 deve essere sostituito da padre Antonio Spadaro, anch'egli gesuita, direttore di Civiltà cattolica (sua la prima intervista alla carta stampata di Francesco dopo l'elezione) e animatore del blog CyberTeologia.
La sola cosa certa al momento è la stima che il papa nutre per il confratello siciliano, ritenuto all'avanguardia nella comunicazione contemporanea della religione nei vari aspetti.
AI GESUITI LA COMUNICAZIONE. Padre Lombardi, amatissimo dalla stampa specializzata per intelligenza e il sense of humour - memorabili alcune sue battute durante le fasi di preparazione e svolgimento dell'ultimo conclave - ha sempre svolto egregiamente il difficile lavoro cui è stato chiamato da Ratzinger dopo l'era di Joaquín Navarro Valls. Un avvicendamento andrebbe adeguatamente motivato.
Comunque vada, lo spirito di Sant'Ignazio di Loyola deve guidare anche per i prossimi anni il dialogo tra il Vaticano e i mass media.

di Daniele Gensini

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