Il matrimonio. Breve apologia contro l’agnosticismo di Bergoglio e di Kasper
In una recente intervista rilasciata a Famiglia Cristiana,
Kasper, noto teologo non cattolico ma modernista, ha sostenuto che oggi
«La Chiesa ci ama e ci vuole felici», pertanto «La dottrina del
matrimonio non muta, è la disciplina che deve tener conto delle nuove
realtà, caso per caso». Ha aggiunto: «Voglio dire che non è possibile
una soluzione unica perché le situazioni sono molto diverse. Ci vogliono
discernimento, prudenza e saggezza per aiutare queste persone».
Dedicare del tempo allo studio degli scritti e delle elucubrazioni di Kasper sarebbe davvero un insulto all’intelligenza della pecorella,
pertanto preferisco andare oltre, anche alla luce delle tante
contraddizioni che caratterizzano la teologia di questo sfortunato
personaggio. Qui un bel campionario raccolto e commentato dal sac. Dott. L. Villa. Secondo Bergoglio, Kasper sarebbe un «buon teologo», tanto da elogiarlo nel suo primo Angelus da sedente in Vaticano.
Diversamente
da quello che sostiene Kasper dal suo pulpito, la Chiesa si è, invece,
sempre occupata dei divorziati, caso per caso, con discernimento
prudente e saggio, alla luce del Vangelo, ed ha sempre amato i suoi
figli e proteso per la loro felicità. Inoltre, la disciplina non può
comandare ed imporre ciò che è immorale e non può sovvertire la Fede.
Pertanto si deduce, leggendo le affermazioni di Kasper, che questi
dichiara il falso, ponendo dei presupposti che sono noti solo a lui ed a
pochi altri.
Oggi Radio Vaticana riferisce
per bocca del Lombardi: «In questi giorni si è parlato molto di una
telefonata di Papa Francesco. A questo proposito il direttore della Sala
Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha rilasciato la seguente
dichiarazione: “Parecchie telefonate hanno avuto luogo, nell’ambito dei
rapporti personali pastorali del Papa Francesco. Non trattandosi
assolutamente di attività pubblica del Papa non sono da attendersi
informazioni o commenti da parte della Sala Stampa. Ciò che è stato
diffuso a questo proposito, uscendo dall’ambito proprio dei rapporti
personali, e la sua amplificazione mediatica conseguente, non ha quindi
conferma di attendibilità ed è fonte di fraintendimenti e confusione. E’
perciò da evitare di trarre da questa vicenda conseguenze per quanto
riguarda l’insegnamento della Chiesa”».
Premetto che la Chiesa docente è tale ed ha diritto alla docenza solo ed esclusivamente se insegna la dottrina cattolica (preservando il Depositum fidei),
mentre se tramanda ideologie relative e personalistiche, presenta agli
occhi di tutti un problema riguardante l’autorità che si pronuncia (cf. Pastor Aeternus, Concilio Vaticano). Premetto altresì che il Magistero non può contraddire se stesso (cf. Humani Generis, Pio XII), come pure la pastorale cattolica non può discostarsi dalla retta ragione e dal Magistero stesso (cf. Orientalis Ecclesiæ, Pio XII), il quale già tramanda Origini e Tradizione alla luce del Vangelo, correttamente interpretato.
A quale
telefonata si riferisce il Lombardi, stipendiato dal Vaticano? Pare che
Bergoglio abbia telefonato ad una donna divorziata convivente in
adulterio (da Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio tale condizione gravemente
peccaminosa è indicata con la parola insignificante: “risposati”). Riferisce Il Giornale:
« Julio Sabetta di San Lorenzo (Santa Fe): “Oggi è accaduta una delle
cose più belle dopo la nascita delle mie figlie: ho ricevuto a casa la
telefonata nientedimeno che di papa Francesco”, ha scritto. “Mia moglie
aveva divorziato prima di sposarsi con me civilmente e non poteva fare
la Comunione: voleva sapere come fare, perché sentiva che avrebbe fatto
un torto alla Chiesa se avesse preso la Comunione”, ha detto ai media
locali sostenendo che nel giorno di Pasquetta, a mezzogiorno, è arrivata
la telefonata del Papa, che si è presentato come “padre Bergoglio”: il
Pontefice si è scusato per il ritardo e si è detto “commosso” dalla
situazione e poi ha conversato una decina di minuti con la donna: “Le ha
detto che è un tema che si sta affrontando in Vaticano, perché il
divorziato che si comunica non sta facendo nulla di male”».
Una
dichiarazione del genere, se vera, comunque in perfetta continuità con
gli altri insegnamenti del sedente Bergoglio, confermerebbe
l’agnosticismo del soggetto. L’agnosticismo è una corrente
filosofica che, in generale, limita i poteri del pensiero umano e, in
particolare, ne riduce il campo al «sensibile» sperimentalmente
osservabile e misurabile, negando la possibilità della metafisica quale
suprema forma del sapere oggettivo, aperto all’Assoluto e quindi al
senso ultimo del reale. Agnostiche possono dirsi tutte le correnti
empiristiche, fenomenistiche, positivistiche, fideistiche... (cf. E.
Zoffoli, Dizionario del Cristianesimo, Sinopsis, 1992, p. 16).
È
opportuno parlare di agnosticismo del sedente Bergoglio poiché affermare
che un divorziato convivente adultero «che si comunica non sta facendo
nulla di male», significa non credere che nel Sacramento sia presente il
vero Corpo e Sangue di Cristo, altrimenti il sedente avrebbe ammonito
la signora e le avrebbe detto che, prendendo la comunione in stato di
peccato mortale e di grave scandalo (violazione V Comandamento), si
commette pure sacrilegio. Significa anche non credere nella vera
Penitenza (pentimento contrito e buon proposito, eventuale assoluzione,
soddisfazione) e non credere nell’indissolubilità del matrimonio (cf.
Mt. 19,6). Significa non credere nei Comandamenti (es. VI e IX). Se si
studia la questione sul piano metafisico (Sacramenti, santificazione) e non solamente passionale sentimentale carnale (concupiscenze, peccati mortali), si capisce che il sedente Bergoglio promana un agnosticismo ingiustificabile.
Bergoglio non è nuovo ad esternazioni dal carattere agnostico, come può testimoniare, per esempio, il contenuto dell’intervista targata Scalfari,
poi rimossa dal sito del Vaticano, dove si legge la proposizione
blasfema: «Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male.
Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il
Bene». Una dichiarazione del genere, dove si proclama il primato della
coscienza, è la negazione totale della Fede cattolica; non è altro che
l’esaltazione del germe agnostico liberale poi “dogmatizzato” dal
documento di “Magistero” ordinario ed universale Dignitatis Humanæ,
dove si proclama una nuova dottrina sulla libertà di insegnare ed
imporre l’errore anche in foro esterno, perfino nella legislazione degli
stati, libertà che sarebbe, a detta di Montini del “Concilio” Vaticano
II, di diritto naturale e non più una scelta soggettiva diabolica
dell’errante, ciò detto, attribuendo la nuova e contraddittoria
“definizione” nientemeno che alla Sacra Scrittura (qui approfondimenti).
Diversamente
da quello che credono Kasper, Bergoglio (staremo a vedere, pregando per
un intervento divino) e, sono obbligato a dedurre (usando la retta
ragione), anche tutti coloro che con costoro sono in comunione e/o che
tacciono, il Matrimonio è una unione monogamica e indissolubile
dell’uomo e della donna, celebrata per la procreazione della prole,
possibile attraverso la massima possibile integrazione d’amore tra i
coniugi. Si tratta di un «contratto naturale» che, fra battezzati, è
elevato alla dignità di «sacramento» in quanto reso «segno» sensibile
del vincolo di amore che unisce il Cristo con la Chiesa. Alle doti che
lo caratterizzano come «contratto naturale» e «sacramento» si oppongono
il divorzio, l’adulterio, la contraccezione, la sterilizzazione
volontaria, la fecondazione artificiale, l’aborto, ecc. Il disordine
morale di tali aberrazioni è aggravato, non costituito dal «sacramento»;
per cui esse sono biasimevoli non solo nei credenti, ma anche nei
non-credenti che si ritengono ancora «esseri umani» (Op. cit., p. 304; cf. san Tommaso, S. Th.: il matrimonio come contratto naturale, Suppl. q. 41, aa. 1-4; come sacramento, ivi., qq. 42-48; i beni, ivi., q. 49; gl’impedimenti, ivi. qq. 50-59).
Qui: «Castighi riservati ai profanatori del Matrimonio». Qui: «La vera contrizione, necessaria per non andare all’Inferno». Qui: «Piccolo vademecum cattolico per votare bene al “referendum” di Bergoglio». Il presente scritto non è affatto un volgare attacco o giudizio contro la Prima Sedes poiché, come ricorda sant’Alfonso Maria de Liguori in Verità della Fede,
un Papa che dovesse cadere in eresia notoria sarebbe spogliato
immediatamente da Cristo del Primato di Giurisdizione, «divenendo allora
soggetto affatto inabile, e caduto dal suo officio» (maggiori approfondimenti qui). Il presente scritto è, almeno nelle intenzioni, solamente una Breve apologia contro l’agnosticismo di Bergoglio e di Kasper.
Allora una
donna, per esempio, abbandonata dal marito cosa dovrebbe fare? 1)
Interrogasi sui motivi che hanno spinto il marito a ripudiarla; 2)
Vivere la croce santamente, dando il buon esempio e pregando Dio (anche
mediante intercessione della Vergine Maria e tutti i Santi): a) che le
dia forza di conservare la fede integrale anche in tale difficoltà; b)
che la aiuti ad investigare prudentemente sulle motivazioni
dell’accaduto; c) che le dia la grazia di sistemare le cose, casomai con
il ritorno a casa del marito e con un miglioramento della situazione
coniugale alla luce del Vangelo. Leggere Uniformità alla volontà di Dio o Apparecchio alla Morte, cioè Considerazioni sulle Massime Eterne
può aiutare tutti noi a capire meglio come vivere le croci del
quotidiano e come superarle senza perdere la fede (senza diventare
agnostici).
Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.