"Ormai qualsiasi tipo di 'vivere insieme'
può essere chiamato famiglia"
Mons. V. Paglia interviene all'assemblea di primavera
dei vescovi Usa.
Al centro dei lavori, il rapporto famiglia-evangelizzazione
e l'VIII incontro mondiale delle famiglie di Philadelphia
Roma, (Zenit.org) Redazione | 33 hits
Si è conclusa ieri, venerdì 13 giugno, a New Orleans, l'assemblea
generale di primavera dei vescovi degli Stati Uniti d'America, la prima
sotto la guida del nuovo presidente, l’arcivescovo di Louisville,
monsignor Joseph Edward Kurtz.
I lavori dei presuli si sono incentrati particolarmente sul rapporto tra
famiglia ed evangelizzazione, in vista del Sinodo dei vescovi del
prossimo ottobre, ma anche dell'VIII incontro mondiale delle famiglie in
programma, nel settembre 2015, a Philadelphia, al quale i vescovi hanno
invitato Papa Francesco con una lettera.
Proprio nella prospettiva dell’incontro di Philadelphia - riferisce L'Osservatore Romano - la
Conferenza Episcopale statunitense ha ospitato, durante l'assise, il
presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, mons. Vincenzo
Paglia. Nel suo intervento - introdotto dall’arcivescovo di
Philadelphia, Charles Joseph Chaput - l'arcivescovo ha sottolineato come
l’obiettivo di tale appuntamento sia quello di mostrare come l’uomo sia
fatto per amare. "Il nostro destino non è la solitudine, ma piuttosto
l’amore, il sostegno reciproco", ha detto, e "il Vangelo di Gesù e della
famiglia deve superare la solitudine che esclude il vero amore e che
sta soffocando l’umanità di oggi".
Mons. Paglia ha chiesto inoltre ai vescovi americani di incoraggiare le
famiglie a partecipare all'incontro mondiale, sottolineando come esso
arrivi "in un momento in cui la Chiesa negli Stati Uniti ha bisogno
urgentemente di un’occasione di gioia e di rinnovamento". Quello di
Philadelphia sarà infatti un momento di approfondimento circa la natura
del matrimonio e della famiglia e un'occasione per "offrire la bellezza
della dottrina della Chiesa sul matrimonio e la famiglia con fiducia a
ogni persona di buona volontà".
Nel momento attuale vi è infatti una stretta connessione tra la crisi
della fede e quella che attraversa la famiglia e la società, secondo il
Capo Dicastero. La crisi delle famiglie, ha sottolineato, è "soprattutto
culturale", basata sulla tendenza a valorizzare l’individuo che
"prevale sulla società" e sui diritti del singolo che "prevalgono su
quelli della famiglia".
Sono le stesse leggi a riflettere "il primato dell’individuo sopra la
famiglia". In tal contesto, ha osservato Paglia, è facile comprendere
come la famiglia, così come è stata intesa per migliaia di anni, viene
"ignorata o, peggio ancora, diffamata e perseguitata". E non si può
tacere di fronte al fatto che, oggi come oggi,sono sempre meno le
persone che scelgono di vivere da sole o di vivere in unioni senza alcun
impegno. "Tanto più che oggi - ha detto il presule - in molti sono
convinti che si può essere famiglia in tanti modi diversi".
"Ormai qualsiasi tipo di 'vivere insieme' può essere chiamato
famiglia", anche quelle situazioni che in realtà finiscono "per demolire
pezzo per pezzo la famiglia". Nonostante ciò, ha rimarcato
l'arcivescovo, "la famiglia sarà sempre la più importante risorsa per la
società. Nessuna altra forma di vita può creare le relazioni positive
che si trovano nella famiglia. Nessuna altra forma di rapporto ha tali
potenzialità per la società".
Tra i provvedimenti adottati all’unanimità dall’assemblea, - informa
ancora il quotidiano vaticano - la decisione di sottoporre alla Santa
Sede l’approvazione del direttorio nazionale per il diaconato permanente
e una revisione, riguardante l’adozione di alcune note introduttive, di
Forming Consciences for Faithful Citizenship, il documento sull’impegno
politico che viene tradizionalmente pubblicato in occasione delle
elezioni presidenziali.
(14 Giugno 2014) © Innovative Media Inc.
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