miracolo vocazionale a Frejus-Tolone
Il Vescovo di Tolone sulla forma straordinaria
In Francia vi è una diocesi che è
un miracolo vocazionale: Frejus-Tolone. Una sessantina di seminaristi,
mentre in altre diocesi nessuno o quasi nessuno. Non è un caso che il
suo vescovo, monsignor Dominique Rey, è uno dei più tradizionali. Nel
2014 cinque nuovi sacerdoti, due dei quali di liturgia tradizionale.
Traduciamo parte di una recente intervista di Mons. Rey a Riposte Catholique, che parla dell'importanza della forma straordinaria del rito romano nelle vocazioni.
Vescovo di Fréjus-Toulon:
"Vorrei che potessimo attuare pienamente il motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum parlando di reciproco arricchimento delle due forme dello stesso rito romano nella fedeltà al Magistero della Chiesa, e in particolare la Costituzione sulla Liturgia del Concilio Vaticano II. Nella nostra diocesi molte realtà sono legate alla forma antica del rito: in particolare, la Società Missionaria della Divina Misericordia, ma anche altri sacerdoti hanno espresso interesse individuale in questa espressione liturgica
Il seminario diocesano deve essere per me la matrice di comunione del presbiterio. Questa è la ragione per cui ho creato la Casa San Carlo, in unione profonda nel seminario diocesano. Questa casa offre ai giovani l'opportunità, continuando gli studi presso il seminario di sviluppare l' adesione alla forma straordinaria della liturgia.
Bisogna pensare nei prossimi anni alla possibilità che questi futuri sacerdoti possano, oltre a l'aiuto che possono portare alle comunità legate al rito tridentino, impegnarsi in settori dove non c'è presenza cristiana. Penso, in particolare, nella nostra diocesi, ad alcune zone periferiche del territorio. "
Pubblicato da
don Luciano Micheli
http://muniatintrantes.blogspot.it/2014/07/miracolo-vocazionale-frejus-tolone.html
Mons. Athanasius Schneider: sulla Santa Comunione e su un possibile scisma
Ne avevamo parlato in sintesi, al momento in cui era uscita l'intervista [qui]. Ora si dispone del testo comnpleto grazie a MiL [qui] e questa volta approfittiamo noi con gratitudine.
Mons. Scneider, Pontificale a West Grinstead nel Sussex |
Intervista integrale rilasciata da S.E. Rev.ma Mons. Athanasius
Schneider, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Santa Maria di Astana, a
Sarah Atkinson, giornalista indipendente ed editore della rivista Mass of Ages (organo ufficiale della Latin Mass Society of England and Wales).
Di questa intervista è stata pubblicata una sintesi sul sito Catholic Herald, e il testo integrale sul sito della stessa Latin Mass Society [qui].
Traduzione del testo integrale inglese, ad opera della Prof. Eva Fabbri Baroncini, di Bologna.
MONS. SCHNEIDER: Per quanto riguarda la mia esperienza e la mia
conoscenza, la ferita più grande nella crisi attuale della Chiesa è la
ferita Eucaristica; gli abusi del Santissimo Sacramento.
Molta gente riceve la Santa Comunione in un oggettivo stato di peccato
mortale… Questo si sta diffondendo nella Chiesa, specialmente nel mondo
occidentale in cui la gente raramente si accosta alla Santa Comunione
con una preparazione sufficiente.
Certa gente che si accosta alla Santa Comunione vive situazioni di
moralità irregolare, che non corrispondono al Vangelo. Senza essere
sposati, si accostano alla Santa Comunione. Può darsi il caso che siano
divorziati e che vivano in un nuovo matrimonio, un matrimonio civile, e
ciononostante si accostano alla Santa Comunione. Penso che questa sia
una situazione molto, molto grave.
C’è anche la questione dell’oggettiva irriguardosa accoglienza della
Santa Comunione. La cosiddetta nuova, moderna maniera di ricevere la
Santa Comunione direttamente in mano è molto grave perché espone Cristo
ad essere trattato in un modo enormemente banale.
C’è il doloroso fatto della perdita dei frammenti Eucaristici. Nessuno
può negarlo. E i frammenti dell’ostia consacrata sono schiacciati dai
piedi. Questo è orribile! Il Nostro Signore, nelle nostre chiese, viene
calpestato! Nessuno può negarlo.
E questo accade su larga scala. Questo dev’essere considerato, per una persona che ha fede ed ama Dio, un fenomeno molto grave.
Non possiamo continuare come se Gesù non esistesse come Dio, come se
esistesse solo il pane. Questa moderna pratica della Comunione in mano
non ha niente a che fare con la pratica della Chiesa antica. La pratica
moderna del ricevere la Comunione in mano contribuisce gradualmente alla
perdita della fede cattolica nella presenza reale e nella
transustanziazione.
Un prete e un vescovo non possono dire che questa pratica va bene. Qui è
a rischio ciò che è più sacro, più divino e concreto sulla Terra.
D. Lei sta portando avanti questa posizione da solo?
MONS. SCHNEIDER: Sono molto dispiaciuto di sentirmi come uno che grida
nel deserto. La crisi Eucaristica dovuta all’uso moderno della Comunione
in mano è così evidente. Non è un’esagerazione. È ora che i vescovi
facciano sentire le loro voci in difesa di Gesù Eucarestia che non ha
voce per difendersi. Qui c’è un attacco a ciò che è più Santo, un
attacco alla fede Eucaristica.
Certamente ci sono persone che ricevono la Santa Comunione in mano con
molta devozione e fede, ma sono una minoranza. La massa delle persone
sta perdendo la fede a causa di questa maniera banale di prendere la
Santa Comunione come un cibo comune, come una patatina o un pezzo di
torta. Tale maniera di ricevere la cosa più Santa qui sulla terra non è
sacra e col tempo distrugge la profonda consapevolezza e la fede
cattolica nella presenza reale e nella transustanziazione.
D. La Chiesta sta andando nella direzione opposta alla Sua?
MONS. SCHNEIDER: Sembra che la maggioranza del clero e i vescovi siano
soddisfatti di quest’uso moderno della Comunione in mano e non
realizzano i veri pericoli connessi a tale pratica. Per me questo è
incredibile. Com’è possibile, quando Gesù è presente nei piccoli
frammenti? Un prete e un vescovo dovrebbero dire: “Devo fare qualcosa,
almeno per ridurre gradualmente tutto questo. Devo fare tutto quello che
posso.” Sfortunatamente ci sono membri del clero che fanno propaganda
all’uso moderno della Comunione in mano e a volte proibiscono il
ricevere la Comunione sulla lingua e in ginocchio. Ci sono persino preti
che discriminano coloro che si inginocchiano per ricevere la Santa
Comunione. Questo è molto, molto triste.
C’è anche un incremento del furto delle ostie a causa della
distribuzione della Comunione direttamente in mano. C’è una rete, un
commercio del furto delle Sante Ostie e questo è facilitato dalla
Comunione in mano.
Perché dovrei io, come prete e vescovo, esporre Nostro Signore a tale
pericolo, a tale rischio? Se questi vescovi o preti (che approvano la
Comunione in mano) possiedono qualcosa di valore, non la esporrebbero
mai al grave pericolo di essere persa o rubata. Proteggono le loro case
ma non proteggono Gesù e permettono che venga rubato così facilmente.
D. In base al questionario sul tema della famiglia, la gente si aspetta grandi cambiamenti…
MONS. SCHNEIDER: Su questo tema c’è molta propaganda, portata avanti dai
mass media. Dobbiamo stare molto attenti. Ci sono in tutto il mondo
mass media ufficialmente anti cristiani. In quasi tutti i paesi
trasmettono lo stesso contenuto delle notizie, con forse l’eccezione dei
paesi africani, asiatici o nell’Europa dell’Est.
Solo in Internet si possono diffondere le proprie idee. Grazio a Dio che Internet esiste.
L’idea che si faranno cambiamenti nel matrimonio e in legge morale nel
prossimo sinodo dei vescovi a Roma viene principalmente dai media anti
cristiani. E alcuni membri del clero e dei cattolici collaborano con
loro per diffondere le attese del mondo anti cristiano per un
cambiamento della legge di Dio riguardo al matrimonio e alla sessualità.
È un attacco dal mondo anti cristiano ed è molto tragico e triste che
alcuni membri del clero collaborino con loro. Per sostenere un
cambiamento della legge di Dio, essi usano il concetto di misericordia
sofisticamente. Ma in realtà questa non è misericordia, questa è
crudeltà.
Non è misericordia, per esempio, se qualcuno sta male e lo si lascia in tale penosa condizione. Questa è crudeltà.
Io non darei, per esempio, dello zucchero ad un diabetico, per me
sarebbe crudele. Io cercherei di toglierlo da questa situazione e dargli
un altro cibo. Forse non lo gradirà all’inizio, ma sarà la cosa
migliore per lui.
Quelli del clero che vogliono ammettere i divorziati e i risposati alla
Santa Comunione operano con un falso concetto di misericordia. È
paragonabile ad un dottore che dà al paziente dello zucchero anche se sa
che ciò lo ucciderà. Ma l’anima è più importante del corpo.
Se i vescovi ammettono i divorziati e i risposati alla Santa Comunione,
allora li confermano nei loro errori allo sguardo di Dio. Faranno
persino tacere la voce della loro coscienza. Li spingeranno ancora di
più nella loro situazione irregolare solo per il bene di questa vita
temporale, dimenticandosi che dopo questa vita però c’è il giudizio di
Dio.
Questo tema verrà discusso nel sinodo. È sull’agenda. Ma spero che la
maggioranza dei vescovi abbia ancora abbastanza spirito e fede cattolica
da respingere la proposta sopra menzionata e non accettarla.
D. Qual è la crisi di cui Lei parla?
MONS. SCHNEIDER: Questa è una crisi di più ampia portata rispetto alla
ricezione del Sacratissimo Sacramento in sé per sé. Penso che questo
problema del ricevere la Santa Comunione da parte dei risposati farà
scoppiare e rivelare la vera crisi nella Chiesa. La crisi reale della
Chiesa è l’antropocentrismo, dimenticandosi il Cristocentrismo. Infatti
questo è il male più grande, quando l’uomo o il clero si mettono al
centro quando celebrano la liturgia e quando cambiano la verità rivelata
da Dio, per esempio riguardo al sesto comandamento e alla sessualità
umana.
La crisi si rivela anche nella maniera con la quale è trattato il
Signore Eucaristico. L’Eucarestia è al cuore della Chiesa. Quando il
cuore è debole, tutto il corpo è debole. Così quando la pratica che
riguarda l’Eucarestia è debole, allora il cuore e la vita della Chiesa è
debole. E quando la gente non ha più una visione soprannaturale di Dio
nell’Eucarestia allora essi inizieranno ad adorare l’uomo, e poi anche
la dottrina cambierà a piacimento dell’uomo.
Questa crisi è quando ci mettiamo, inclusi i preti, al centro e quando
Dio è messo in un angolo e questo succede anche fisicamente. A volte il
Santissimo Sacramento è posto in un armadietto lontano dal centro e la
sedia del prete è al centro. Siamo in questa situazione già da 40 o 50
anni e c’è il reale pericolo che Dio, i suoi Comandamenti e le sue leggi
saranno messe da parte e il desiderio umano naturale al centro. C’è una
connessione causale tra la crisi Eucaristica e quella dottrinale.
Il nostro primo dovere come esseri umani è adorare Dio, non noi, ma Lui.
Sfortunatamente, la pratica liturgica degli ultimi 40 anni è stata
molto antropocentrica.
Partecipare alla liturgia è innanzitutto non fare cose ma pregare e
adorare, amare Dio con tutta l’anima. Questa è vera partecipazione,
essere uniti a Dio nella propria anima. La partecipazione esteriore non è
l'essenziale.
La crisi è veramente questo: non abbiamo messo Cristo o Dio al centro. E
Cristo è Dio incarnato. Il nostro problema oggi è che mettiamo da parte
l’incarnazione. L’abbiamo eclissata. Se Dio rimane nella mia mente solo
come un’idea, questa è Gnosi. Nelle altre religioni come per gli ebrei,
musulmani, Dio non è incarnato. Per loro, Dio è nel libro ma Lui non è
concreto. Solo nel Cristianesimo, e specialmente nella Chiesa Cattolica,
l’incarnazione è pienamente realizzata e questo deve perciò essere
sottolineato in ogni punto della liturgia. Dio è qui e veramente
presente. Perciò ogni dettaglio ha importanza.
Viviamo in una società non cristiana, in un nuovo paganesimo. Oggi la
tentazione per il clero è di adattarsi al nuovo mondo, al nuovo
paganesimo, essere collaborazionisti. Siamo in una situazione simile a
quella dei primi secoli, quando la maggioranza della società era pagana e
il Cristianesimo era discriminato.
D. Pensa di vedere tutto questo a motivo della Sua esperienza in Unione Sovietica?
MONS. SCHNEIDER: Sì, (so cosa significa) essere perseguitati, testimoniare che sei Cristiano.
Siamo una minoranza. Siamo circondati da un mondo pagano molto crudele.
La tentazione e la sfida di oggi può essere paragonata a quella dei
primi secoli. Ai Cristiani veniva chiesto di accettare il mondo pagano e
di mostrare ciò mettendo un grano di incenso nel fuoco di fronte alla
statua dell’Imperatore o di un idolo pagano. Ma questa era idolatria e
nessun buon Cristiano gettò alcun grano d’incenso. Preferirono dare le
proprie vite, persino i bambini, i laici che erano perseguitati diedero
le loro vite. Sfortunatamente nei primi secoli c’erano membri del clero e
persino vescovi che gettarono grani d’incenso di fronte alla statua
dell’Imperatore o di un idolo pagano o che consegnarono i libri della
Sacra Scrittura per essere bruciati. Tali Cristiani collaborazionisti e
chierici venivano chiamati a quei tempi “thurificati” o “traditores”.
Ora, ai nostri giorni la persecuzione è più sofisticata. Ai cattolici o
al clero non è chiesto di mettere incenso di fronte ad un idolo. Sarebbe
un gesto solo fisico/materiale. Ora, il mondo neo-pagano vuole che
sostituiamo le nostre idee con le loro, come la dissoluzione del Sesto
Comandamento di Dio, col pretesto della misericordia. Se alcuni membri
del clero e i vescovi iniziano a collaborare con il mondo pagano oggi
per la dissoluzione del Sesto Comandamento e nella revisione del modo in
cui Dio creò uomo e donna, allora essi sono traditori della fede,
stanno partecipando in definitiva ad un sacrificio pagano.
D. Può vedere una futura spaccatura nella Chiesa?
MONS. SCHNEIDER: Sfortunatamente, per alcuni decenni alcuni membri del
clero hanno accettato queste idee del mondo. Ora tuttavia essi le stanno
seguendo pubblicamente. Se tali cose continuano, penso, ci sarà una
spaccatura all’interno della Chiesa di coloro che sono fedeli alla fede
del loro battesimo e all’integrità della fede cattolica. Ci sarà una
spaccatura con coloro che stanno prendendo in carico lo spirito di
questo mondo e ci sarà una chiara spaccatura, penso. Si può immaginare
che i Cattolici, che rimangono fedeli all’immutabile verità cattolica
possano, per un periodo, essere perseguitati o discriminati anche a nome
di chi ha potere nelle strutture esteriori della Chiesa? Ma le porte
dell’inferno, cioè dell’eresia, non prevarranno contro la Chiesa e il
Supremo Magistero certamente promulgherà un’inequivocabile sentenza
dottrinale che respinge qualsiasi collaborazione con le idee neo pagane
di cambiamento per esempio del Sesto Comandamento di Dio, il significato
della sessualità e della famiglia. Allora alcuni liberali e molti
collaboratori dello spirito di questo mondo, molti moderni “thurificati e
traditores” lasceranno la Chiesa. Poiché la verità Divina porterà senza
dubbio la chiarificazione, ci libererà e separerà nel mezzo della
Chiesa i figli della Divina luce e i figli della pseudo luce di questo
mondo pagano e anti cristiano. Posso supporre che tale separazione
riguarderà ogni livello dei Cattolici: laici e persino senza escludere
l’alto clero. Quei membri del clero che accettano oggi lo spirito del
mondo pagano in materia di moralità e di famiglia si dichiarano
Cattolici e persino fedeli al Papa. Dichiarano persino estremisti quelli
che sono fedeli alla fede cattolica o quelli che promuovono la gloria
di Cristo nella liturgia.
D. Pensa di essere stato definito estremista?
MONS. SCHNEIDER: Non sono stato dichiarato tale formalmente. Direi che
tali membri del clero non sono in maggioranza ma stanno acquisendo
influenza nella Chiesa. Sono riusciti ad occupare delle posizioni chiave
in alcuni uffici della Chiesa. Tuttavia questo non è potere agli occhi
di Dio. I veri potenti sono i piccoli nella Chiesa, quelli che
conservano la fede.
Questi piccoli nella Chiesa sono stati delusi e trascurati. Hanno
preservato la purezza della loro fede e rappresentano il vero potere
della chiesa agli occhi di Dio e non quelli che hanno cariche di
amministrazione. Grazie a Dio, il numero di questi piccoli sta
crescendo.
Ho parlato, per esempio, con alcuni giovani studenti di Oxford e sono
stato impressionato da questi studenti, ero così felide di vedere la
loro purezza di fede, le loro convinzioni e la chiara mente Cattolica.
Tali esempi e gruppi sono in crescita nella Chiesa e questo è il lavoro
dello Spirito Santo. Questo rinnoverà la Chiesa. Perciò sono fiducioso e
speranzoso anche riguardo alla crisi nella Chiesa. Lo Spirito Santo
vincerà questa crisi con il suo piccolo esercito.
Non sono preoccupato per il futuro. La Chiesa è la Chiesa di Cristo e
Lui è il vero Capo della Chiesa, il Papa è solo il Vicario di Cristo.
L’anima della Chiesa è lo Spirito Santo e Lui è potente. Tuttavia ora
noi stiamo facendo esperienza di una grave crisi nella Chiesa come è
accaduto diverse volte in duemila anni.
D. Peggiorerà prima di migliorare?
MONS. SCHNEIDER: Ho l’impressione che sarà peggio. A volte le cose
devono peggiorare e poi si vedrà il collasso di questo antropocentrismo,
sistema clericale, che sta abusando del potere amministrativo della
Chiesa, abusando della liturgia, abusando dei concetti di Dio, abusando
della fede e della devozione dei piccoli nella Chiesa.
Poi vedremo l’ascesa di una Chiesa rinnovata. Questo si sta già
preparando. Poi questo edificio clericale liberale crollerà perché non
ha né radici né frutti.
D. Certa gente direbbe che Lei si preoccupa di cose non importanti, e riguardo i poveri?
MONS. SCHNEIDER: Questo è sbagliato. Il primo comandamento che Cristo ci
ha dato era adora Dio solo. La liturgia non è una riunione di amici. È
il nostro primo compito adorare e glorificare Dio nella liturgia e anche
nel nostro modo di vivere. Da una vera adorazione ed amore di Dio si
sviluppa l’amore per il povero e per il nostro vicino. È una
conseguenza. I santi in duemila anni di Chiesa, tutti i santi che erano
così devoti e pii, erano tutti estremamente misericordiosi con i poveri
di cui si prendevano cura.
In questi due comandamenti ci sono tutti gli altri. Ma il primo
comandamento è amare e adorare Dio e ciò è realizzato in modo supremo
nella sacra liturgia. Quando si trascura il primo comandamento, allora
non si sta facendo la volontà di Dio ma si sta accontentando se stessi.
La felicità è eseguire la volontà di Dio, non eseguire la nostra
volontà.
D. Quanto ci vorrà prima che la Chiesa venga rinnovata?
MONS. SCHNEIDER: Non sono un profeta. Possiamo solo ipotizzare. Ma, se
si guarda alla storia della Chiesa, la crisi più grande fu nel quarto
secolo con l’Arianesimo. Fu una crisi terribile, tutto l’episcopato,
quasi tutto, collaborò all’eresia. Solo alcuni vescovi rimasero fedeli,
si potevano contare sulle dita di una mano. Questa crisi durò più o meno
60 anni.
Poi la terribile crisi del cosiddetto secolo buio, il decimo secolo,
quando il papato fu occupato da alcune famiglie romane molto malvagie ed
immorali. Occuparono la sede papale con i loro figli corrotti e questa
fu una crisi terribile.
Il successivo periodo di danni fu il cosiddetto esilio di Avignone e
danneggiò molto la Chiesa, causando il grande scisma occidentale. Tutte
queste crisi durarono circa 70-80 anni e furono molto gravi per la
Chiesa.
Ora siamo, direi, nella quarta grande crisi, in una tremenda confusione
riguardo alla dottrina e alla liturgia. Ci siamo già da 50 anni. Forse
Dio sarà misericordioso con noi tra 20 o 30 anni? Eppure noi abbiamo
tutta la bellezza delle verità divine, del divino amore e della grazia
nella Chiesa. Nessuno può portarle vie, nessun sinodo, nessun vescovo,
persino neppure un Papa può sottrarre il tesoro di bellezza della fede
Cattolica, di Gesù Eucarestia, dei sacramenti. La dottrina immutabile, i
principi liturgici immutabili, la sacralità della vita costituiscono il
vero potere della Chiesa.
D. Il nostro tempo è visto come il periodo più liberale nella Chiesa…
MONS. SCHNEIDER: Dobbiamo pregare Dio che guidi la Sua Chiesa fuori da
questa crisi e che dia alla Sua Chiesa apostoli che siano coraggiosi e
santi. Abbiamo bisogno di difensori della verità e difensori di Gesù
Eucarestia. Quando un vescovo difende il gregge e difende Gesù
nell’Eucarestia, allora questo vescovo sta difendendo i piccoli nella
Chiesa, non i potenti.
D. Perciò non le importa essere impopolare?
MONS. SCHNEIDER: È abbastanza insignificante essere popolare o
impopolare. Per ogni uomo di chiesa il primo interesse è essere popolare
agli occhi di Dio e non agli occhi di oggi o dei potenti. Gesù disse un
avvertimento: Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
La popolarità è falsa. Gesù e gli apostoli rifiutarono la popolarità. I
grandi santi della Chiesa, come SS Tommaso Moro e John Fisher,
rifiutarono la popolarità e sono dei grandi eroi. E coloro che oggi sono
preoccupati della popolarità attraverso i mass media e l’opinione
pubblica, non saranno ricordati nella storia. Saranno ricordati come
codardi e non come eroi della Fede.
D. I media hanno grandi aspettative da Papa Francesco…
MONS. SCHNEIDER: Grazie a Dio Papa Francesco non si è espresso in quel
modo che i media si aspettano da lui; egli ha proclamato fino ad ora,
nei suoi discorsi ufficiali una dottrina cattolica molto bella; io spero
che continui insegnare in modo molto chiaro la dottrina cattolica.
[Il discorso sulle interpretazioni in chiave liberal dei media è un fatto, così com'è vero che de iure
non è stato cambiato uno iota... anche se purtroppo esistono
contraddizioni e obliterazioni piuttosto serie. Ma, proprio in sede
mediatica, può apparire prudente e corretto esprimersi così].
D. E sulla Comunicatio in Sacris con gli anglicani e gli altri?
MONS. SCHNEIDER: Ciò non è possibile, ci sono fedi differenti. La santa
comunione non è un mezzo per raggiungere l'unità: è l'ultimo passo, non
il primo passo.
Ciò sarebbe una desacralizzazione di ciò che è più santo. Naturalmente
dobbiamo essere uno: abbiamo ancora nel credo alcune differenze
sostanziali.
L'eucaristia è un segno di profondissima unità. La Comunicatio in Sacris con i non cattolici sarebbe una bugia, sarebbe contraria alla logica.
L’Ecumenismo [evidentemente si riferisce al sano ecumenismo: li chiama chiaramente separati]
è necessario per mantenere buone relazioni con i fratelli separati per
amarli. In mezzo alla sfida del nuovo paganesimo, noi possiamo e
dobbiamo collaborare con seri non cattolici per difendere la verità
divina rivelata e la legge naturale creata da Dio.
Sarebbe meglio non avere [una relazione strutturata] stato-chiesa,
quando lo Stato governa la vita della Chiesa, come per esempio,
nell’ambito della nomina del clero o dei vescovi. Una tale pratica di
una chiesa di stato danneggerebbe la chiesa stessa. In Inghilterra per
esempio, lo stato governa la Chiesa d'Inghilterra.
Questa influenza dello Stato può corrompere spiritualmente e
teologicamente la Chiesa: così è meglio essere liberi da una chiesa di
stato così strutturata.
D. E sulle donne nella Chiesa?
MONS. SCHNEIDER: Le donne sono chiamate il sesso debole dato che sono
fisicamente più deboli; comunque esse sono spiritualmente più forti e
più coraggiosi degli uomini.
Ci vuole coraggio per dare alla luce un bambino, per questo Dio ha dato alla donna un coraggio che l'uomo non ha.
Naturalmente ci sono stati molti uomini coraggiosi in tempo di persecuzione.
Ancora oggi Dio ama scegliere i deboli per confondere i potenti; per
esempio le donne eucaristiche delle quali io ho parlato nel mio libro È
il Signore lavoravano nelle loro famiglie e desideravano aiutare i
sacerdoti perseguitati in un modo veramente eccezionale.
Esse non avrebbero mai osato toccare le ostie sante con le loro dita. E
se si sarebbero persino rifiutate di proclamare le letture durante la
Messa
Mia madre per esempio, che ha ottantadue anni e vive in Germania, quando
per la prima volta venne in occidente, rimase scioccata e scandalizzata
nel vedere donne in presbiterio, durante la Santa Messa.
Il vero potere della donna cristiana e cattolica è il potere di essere
il cuore della famiglia, chiesa domestica; di avere il privilegio di
essere la prima che nutre il corpo del suo bambino e anche di essere la
prima che dà il nutrimento all'anima dello stesso, insegnando le prime
preghiere e le prime verità della fede cattolica.
La più prestigiosa tra le professioni che può svolgere una donna, è
quella di essere madre e specialmente di essere una madre cattolica.
Ha le vocazioni per un semplice motivo : Fedeltà vuol dire fecondità! . Chi è fedele a Dio , come padre Abramo, che la sua discendenza fu come le stelle del cielo , viene benedetto da Lui.
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