Usa: in onda su Cartoon Network una parodia blasfema di Gesù
Il
Card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa,
nonché Presidente della Conferenza Episcopale Honduregna, lo ha definito
«apertamente anticattolico», promotore con tutti i suoi media – dalle tv alla carta stampata – di quella che non ha esitato a tratteggiare come «una persecuzione contro la Chiesa». E, lui, non si smentisce. E’ Ted Turner, il fondatore della Cnn. Ma non solo.
A capo del gruppo Time Warner, con la Turner Broadcasting ha creato nel 1992 Cartoon Network, una rete di canali televisivi digitali, destinata al pubblico più giovane. All’inizio trasmise i cartoni animati di Hanna-Barbera. Poi si avventurò nelle produzioni proprie. L’ultima è appena stata messa in onda. E’ uno show televisivo dall’inequivocabile titolo “Black Jesus”. Non è difficile intuire il taglio dato al programma: purtroppo il primo episodio ha confermato le peggiori previsioni. Si tratta di una parodia blasfema di Gesù Cristo, assolutamente inaccettabile. Il colore della pelle è la minore delle “libertà interpretative”, che gli autori si sono voluti concedere. Per il resto, si mostra un Figlio di Dio irriverente, volgare, sboccato, mascalzone, rozzo e donnaiolo. Lancia maledizioni, fuma droga e beve. Le parole, quelle vere, di Cristo nello show sono state storpiate, dileggiandole. Al suo seguito ha pochi apostoli, quattro in tutto, uno peggio dell’altro: avanzi di galera ed ubriachi. Sapere che tutto questo viene proposto ad un pubblico giovane fa rabbrividire. E’ un’inqualificabile azione d’indottrinamento ideologico, lanciata contro le nuove generazioni, più fragili ed indifese.
Per cercar di salvare almeno le apparenze, si mostra questo “Black Jesus”anche dotato di qualità “redentrici”, a tratti indulgente, rispettoso, non violento. Nessuno, nella fiction, metterebbe in dubbio la sua divinità. Neppure un detective ateo, che lo ha interrogato dopo averlo arrestato. Anche lui capisce che in quest’uomo c’è più di quanto appaia a prima vista. Ma questo non basta, ovviamente, per rendere il programma accettabile, né digeribile, non solo dai credenti, ma anche da qualsiasi persona onesta ed in buona fede. Infatti, petizioni di cristiani risentiti e furibondi sono già state lanciate negli Stati Uniti, per chiedere la cancellazione dello show, ritenuto per ciò che è ovvero gravemente blasfemo, oltraggioso verso il Cristianesimo, una vera e propria bestemmia. In poche ore sono state raccolte, per questo, circa 10 mila firme.
«Se l’obiettivo era quello di avvicinare i giovani a Gesù, il Figlio di Dio, l’intento è nobile: ma dobbiamo proprio degradare Gesù, per renderLo reale? Non è un buon segno», ha dichiarato Bill Donohue, Presidente della Catholic League. Il sospetto è che l’obiettivo non fosse quello. Ma consistesse semplicemente nel desiderio di calpestare la fede dei Cristiani. Una domanda: se fosse capitata la stessa cosa con Maometto, cosa sarebbe accaduto? Quali sarebbero state le reazioni? Perché nessuno si azzarda a proporre un programma di questo tipo?
A capo del gruppo Time Warner, con la Turner Broadcasting ha creato nel 1992 Cartoon Network, una rete di canali televisivi digitali, destinata al pubblico più giovane. All’inizio trasmise i cartoni animati di Hanna-Barbera. Poi si avventurò nelle produzioni proprie. L’ultima è appena stata messa in onda. E’ uno show televisivo dall’inequivocabile titolo “Black Jesus”. Non è difficile intuire il taglio dato al programma: purtroppo il primo episodio ha confermato le peggiori previsioni. Si tratta di una parodia blasfema di Gesù Cristo, assolutamente inaccettabile. Il colore della pelle è la minore delle “libertà interpretative”, che gli autori si sono voluti concedere. Per il resto, si mostra un Figlio di Dio irriverente, volgare, sboccato, mascalzone, rozzo e donnaiolo. Lancia maledizioni, fuma droga e beve. Le parole, quelle vere, di Cristo nello show sono state storpiate, dileggiandole. Al suo seguito ha pochi apostoli, quattro in tutto, uno peggio dell’altro: avanzi di galera ed ubriachi. Sapere che tutto questo viene proposto ad un pubblico giovane fa rabbrividire. E’ un’inqualificabile azione d’indottrinamento ideologico, lanciata contro le nuove generazioni, più fragili ed indifese.
Per cercar di salvare almeno le apparenze, si mostra questo “Black Jesus”anche dotato di qualità “redentrici”, a tratti indulgente, rispettoso, non violento. Nessuno, nella fiction, metterebbe in dubbio la sua divinità. Neppure un detective ateo, che lo ha interrogato dopo averlo arrestato. Anche lui capisce che in quest’uomo c’è più di quanto appaia a prima vista. Ma questo non basta, ovviamente, per rendere il programma accettabile, né digeribile, non solo dai credenti, ma anche da qualsiasi persona onesta ed in buona fede. Infatti, petizioni di cristiani risentiti e furibondi sono già state lanciate negli Stati Uniti, per chiedere la cancellazione dello show, ritenuto per ciò che è ovvero gravemente blasfemo, oltraggioso verso il Cristianesimo, una vera e propria bestemmia. In poche ore sono state raccolte, per questo, circa 10 mila firme.
«Se l’obiettivo era quello di avvicinare i giovani a Gesù, il Figlio di Dio, l’intento è nobile: ma dobbiamo proprio degradare Gesù, per renderLo reale? Non è un buon segno», ha dichiarato Bill Donohue, Presidente della Catholic League. Il sospetto è che l’obiettivo non fosse quello. Ma consistesse semplicemente nel desiderio di calpestare la fede dei Cristiani. Una domanda: se fosse capitata la stessa cosa con Maometto, cosa sarebbe accaduto? Quali sarebbero state le reazioni? Perché nessuno si azzarda a proporre un programma di questo tipo?
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