ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 10 agosto 2014

Una volta si diceva: "coraggio aprite le porte a Cristo"

Il Papa ai giovani: coraggio, in pensione si va solo a 65 anni

Telefonata di Francesco al raduno scout: non abbiate paura

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Il Papa ai giovani: coraggio, in pensione si va solo a 65 anni

Anche Papa Francesco ha voluto mandare, con una telefonata, il proprio messaggio al raduno scout di San Rossore in provincia di Pisa. "Non abbiate paura - ha detto Bergoglio - non lasciatevi rubare la speranza". E poi il Papa ha anche scherzato: "La pensione arriva a 65 anni, un giovane non deve andare in pensione, mai".
(© TMNews)


http://www.lettera43.it/video/il-papa-ai-giovani-coraggio-in-pensione-si-va-solo-a-65-anni_43675137603.htm

Il Papa agli scout: "Ci vuole coraggio"

Alla route di San Rossore il Pontefice, intervenuto al telefono, spiega: "Il mondo non ha bisogno di giovani in pensione". Renzi: "Se qualcuno immagina oggi in Italia che i nuovi giovani sono pigri, bamboccioni, sdraiati, ha sbagliato tutto"

Un boato ha salutato la telefonata di Papa Francesco al raduno nazionale degli Scout Agesci a San Rossore. Un caloroso e lungo applauso si è alzato dai trentamila giovani presenti nell'arena, sotto il sole, per assistere alla Santa Messa che ha concluso la Route nazionale. Il nome di Papa Francesco ritmato più volte dalla festante folla giovanile. Almeno una decina di applausi hanno segnato la breve telefonata del Pontefice. "Il coraggio è una virtù ed un atteggiamento dei giovani, il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi, non timorosi, che prendono la strada e non restano fermi". Questo il messaggio del Pontefice ai 35mila boyscout che hanno dato vita in questi giorni al loro raduno nazionale nella riserva naturale. "Il mondo non ha bisogno di giovani in pensione". Francesco, intervenuto al termine della messa celebrata dal presidente della Cei, Angelo Bagnasco ha detto: "Essere coraggiosi sarà la vostra vittoria per aiutare a cambiare il mondo. Questo è il vostro compito: costruire una città nuova. Non abbiate paura, non fatevi rubare la speranza. E ricordate che in pensione ci si va a 65 anni". Presenti anche il premier Matteo Renzi e la mogllie Agnese. Tra scatti di foto e selfie con i 35 mila scout ha dichiarato: "Se qualcuno immagina oggi in Italia che i nuovi giovani sono pigri, bamboccioni, sdraiati, ha sbagliato tutto: voi siete la risposta. Se qualcuno pensa che la parola d'ordine dell'Italia sia paura, da San Rossore arriva la risposta: la parole chiave dei priossimi anni per l'Italia è il coraggio". Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto. "Il governo si impegna per il prossimo anno a garantire servizio civile universale per chiunque lo vuole fare. Inoltre, l'esecutivo si impegnerà ad operare "un efficientamento energetico" sulla rete nazionale pubblica "per devolvere i risparmi alla scuola".
http://www.iltempo.it/cronache/2014/08/10/il-papa-agli-scout-quot-ci-vuole-coraggio-quot-1.1297277?localLinksEnabled=false

FLASH! - DEDICATO A RENZI: “UN REPARTO SCOUT È FORMATO DA DODICI PICCOLI BAMBINI VESTITI DA CRETINI CHE SEGUONO UN GRANDE CRETINO VESTITO DA BAMBINO” (JACK BENNY)

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/flash-dedicato-renzi-reparto-scout-formato-dodici-piccoli-82628.htm

Raduno scout: con Matteo Renzi a San Rossore nasce il "Partito del fazzolettone". E i politici disertano il meeting di Cl (FOTO, VIDEO)

Pubblicato: Aggiornato: 
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PARTITO FOGLIETTONE
Il meeting di Cl? Le riunioni del Bilderberg? Roba vecchia, superata. Questa estate 2014, la prima dell'era renziana, è l'estate del "partito del fazzolettone", quel pezzo di stoffa arrotolato che gli scout si mettono al collo e che identifica nei vari colori la città e il gruppo di appartenenza. Gli scout cattolici dell'Agesci, in questo caso. Sempre un po' bistrattati dalla politica, sempre un po' in secondo piano rispetto ad altri cugini più potenti e blasonati dell'associazionismo cattolico, a volte persino irrisi per le tende, i pantaloncini, e quell'aria da bravi ragazzi d'altri tempi.
Stavolta no. Perchè con il premier boy scout, e la first lady Agnese pure, quest'anno la route dell'Agesci, guarda caso in Toscana, nella tenuta di San Rossore, è diventata l'epicentro della politica d'agosto. Oggi sono arrivati Laura Boldrini e il ministro della Difesa Roberta Pinotti, entrambe ex scout. La ministra della Difesa, emozionatissima, ha ricevuto un nuovo fazzolettone in regalo.
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Renzi a sorpresa al raduno degli scout
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Ansa
A sorpresa è arrivato anche Renzi, inizialmente previsto per domenica, che si è concesso un bagno di folla in anticipo, prima della messa domenicale con il cardinale Bagnasco. "Una cosa meravigliosa, che deve far riflettere, un lavoro straordinario", ha commentato il premier davanti alla distesa infinita delle tende, che ospitano oltre 30mila ragazzi tra il i 16 e i 21 anni. "Un tuffo nel passato, un'emozione grandissima", gli ha fatto eco la moglie Agnese. I due si conobbero negli scout, negli anni Novanta. E proprio a San Rossore, alla fine di quel decennio, passava le vacanze uno dei miti di Renzi, Tony Blair, accolto a braccia aperte dall'allora presidente della Regione Vannino Chiti, oggi a capo dei senatori ribelli rispetto al nuovo corso renziano.
Fotogrammi di una storia passata. Così come gli arrivi trionfali dei precedessori a palazzo Chigi, Monti e Letta (ma anche Berlusconi), al meeting di Cl che ogni anno si tiene a Rimini, subito dopo Ferragosto. Renzi era stato invitato con tutti i crismi, ma ha declinato a mezzo stampa, come a marcare una distanza per ora incolmabile con la potente organizzazione che segue le orme di Don Giussani.
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Andreotti, Berlusconi, Letta: il meeting di Cl negli anni
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Ansa
Questa, infatti, è l'estate dei fazzolettoni al potere: oggi Libero ricostruisce la mappa degli ex scout (ma in realtà non si è mai davvero ex) che hanno fatto carriera e che orbitano nell'universo renziano: dalla Pinotti, che il premier vorrebbe al Colle, a una lunga lista di parlamentari come David Ermini, Roberto Cociancich, il sottosegretario Sandro Gozi, il responsabile economico del Pd Filippo Taddei, fino al finanziere Davide Serra, uno dei primi potenti sponsor al tempo della rottamazione, famoso per le cene con i colleghi della finanza organizzate per "Matteo" che fecero storcere il naso agli allora leader della "ditta", a partire da Bersani.
"Lasciate questi ragazzi fuori dalla discussione politica", ha chiesto il premier ai tanti cronisti che l'hanno seguito a San Rossore. Ma pare una richiesta destinata a cadere nel vuoto. Anche perchè Renzi il suo scoutismo l'ha sempre rivendicato come una chiave di lettura del suo impegno politico, e le parole d'ordine di questa ruote 2014, a partire dalla "Carta del coraggio" suonano molto in sintonia con il vocabolario e l'immaginario del premier. Che, non a caso, sul proprio sito ospita una frase di Baden Powell, padre degli scout, sulla necessità di lasciare il mondo "migliore di come lo abbiamo trovato".
La Carta del coraggio oggi è stata presentata alla presidente Boldrini, che l'ha molto elogiata, invitando i vertici Agesci a presentarla alla Camera). E Renzi ha aggiunto: "Per fare questo lavoro insieme voi vi siete ascoltati, talvolta invece la politica ha questo difetto: parla, parla, ma non ha la capacità di ascoltare".
Tra gli ospiti anche don Luigi Ciotti, mentre domenica è previsto un saluto del presidente del Senato Pietro Grasso. Manca solo il Capo dello Stato, in effetti, per completare il gotha delle istituzioni. Perchè questa improvvisa ascesa dello scoutismo? "C'è bisogno di riportare a galla quei valori di semplicità e di solidarietà di cui gli scout sono portatori", spiega David Ermini, fedelissimo del premier e scout alcuni anni prima per via dell'anagrafe. "Una nuova classe dirigente lo è non solo per l'età, ma anche per la mentalità. E dallo scoutismo arriva un messaggio di semplicità, la necessità di una politica che scende dal piedistallo, che si fa più umile e che mantiene intatta l'aspirazione a un cambiamento reale. Una nuova classe dirigente deve guardare con grande attenzione a questi movimenti, a questi giovani".
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Laura Boldrini al raduno scout
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Ansa
Il meeting di Cl invece finisce un po' ai margini. Non ci sarà Maurizio Lupi, per Roberto Formigoni e Mario Mauro nessuna presenza ufficiale sul palco. Prima c'era Andreotti, poi Berlusconi, poi i solidi rapporti con Monti e Letta e il feeling con Bersani. Con Renzi è un'altra storia. "Non vorrei mettere i due eventi in contrapposizioni, ma il raduno degli scout è una cosa semplice, non c'è l'apparato, l'organizzazione...", spiega Ermini. A rappresentare il renzismo sulla costa romagnola ci saranno i ministri Guidi e Poletti, il sindaco di Firenze Nardella e due imprenditori d'area come Oscar Farinetti e Brunello Cucinelli. Per ora buò bastare.
Del resto, è l'estate dei fazzolettoni, e del loro "partito", di una generazione di politici cattolici con lo sguardo a sinistra. E le radici ben piantate tra tende e fuochi nel bosco, messe e impegno sociale. In politica di scout si è parlato poco, fatta eccezione per la campagna per le regionali del Lazio nel 1995, quando l'ex fazzolettone Piero Badaloni beneficiò della mobilitazione volontaria degli scout nella sfida contro un altro giornalista, Alberto Michelini. Quel proto-Ulivo del 1995 sancì un feeling tra gli scout e l'universo del centrosinistra, che poi si fece più concreto con il pullman di Prodi, senza eccesive sovraesposizioni. E Renzi, in fondo, si sente ed è l'erede di quei germogli di vent'anni fa.

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