Una lampada del Sacro Convento di Assisi, in cui brucerà l’olio dell’Associazione Libera di Don Luigi Ciotti, impegnata nella lotta alla mafia e recentemente al centro delle cronache per le minacce del boss Totò Riina: è il dono scelto dal Papa, come simbolo di pace, per gli ordinari militari e i vescovi che saranno presenti domani a Redipuglia.
La lampada verrà accesa nelle rispettive diocesi durante le celebrazioni di commemorazione della Prima Guerra Mondiale. “La comunità francescana conventuale di Assisi ringrazia il Santo Padre per questo gesto di attenzione che potrà aiutare a comprendere l’importanza di essere portatori di luce e strumenti di pace”, ha dichiarato padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. La lampada è un’opera, che cerca di restituire l’essenzialità del messaggio francescano attraverso i materiali: la purezza del vetro, la forza dell’olio e la luce della fiamma. La base riporta le parole della Preghiera Semplice: “dove sono le tenebre che io porti luce”. La Luce di San Francesco di cui un esemplare arde presso la tomba del Santo di Assisi richiama le parole di Tommaso da Celano: “Subito offrì denaro a un sacerdote, perché provvedesse una lampada e l’olio, e la sacra immagine ne rimanesse priva, neppure per un istante, dell’onore, doveroso, di un lume”. L’olio extravergine di oliva “Libera Terra” è prodotto con le olive che provengono dagli oliveti confiscati alle mafie in Sicilia ed in Puglia, gestiti dalle cooperative sociali aderenti al progetto Libera Terra.
 - 12 settembre 2014 12:26
fonte ilVelino/AGV NEWShttp://www.ilvelino.it/it/article/2014/09/12/redipuglia-papa-dona-lampada-di-assisi-e-olio-antimafia/6235e16a-ab20-476f-8c3d-0b239a87ca44/


* Santi sì, ma con festa facoltativa



papi
Dal decreto emanato dalla congregazione per il culto pubblicato da “L’Osservatore Romano” con data 12 settembre si apprende che papa Francesco, “tenendo conto delle innumerevoli richieste da ogni parte del mondo”, ha dato disposizione che le celebrazioni delle feste liturgiche dei nuovi santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II siano iscritte nel Calendario Romano Generale, la prima l’11, la seconda il 22 ottobre, con il grado di “memoria facoltativa”.

I due canonizzati da papa Francesco si aggiungono così agli altri quindici papi – oltre a san Pietro – menzionati nel Calendario Romano Generale.
Se infatti tutti i santi canonizzati sono inseriti nel Martirologio Romano, non tutti lo sono nel Calendario Romano Generale.
Quest’ultimo ha la funzione di indicare quei santi che devono essere celebrati obbligatoriamente in tutto il mondo nel rito romano, a motivo del loro significato universale, come pure quegli altri santi che dimostrano l’universalità e la continuità della santità nel popolo di Dio. A questi altri, non obbligatori, il Calendario  Romano Generale riserva appunto la cosiddetta “memoria facoltativa”.
Da oggi, quindi, sono diciassette i pontefici santi che sono inseriti nel Calendario Generale, ma solo a quattro di questi è riservata la “memoria obbligatoria”.
Tre sono del primo millennio dell’era cristiana. E cioè san Gregorio Magno (il 3 settembre), san Cornelio (ricordato assieme a san Cipriano il 16 settembre) e san Leone Magno (il 10 novembre).
L’unico pontefice santo del secondo millennio a dover essere ricordato obbligatoriamente è dunque, e rimane, san Pio X (21 agosto).
Gli altri papi che, come Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, sono inseriti nel Calendario Romano col rango di “memoria facoltativa” appartengono tutti ai primi secoli della storia della Chiesa, con l’eccezione di san Gregorio VII (25 maggio) e san Pio V (30 aprile).
E sono san Fabiano (20 gennaio), san Martino I (13 aprile), san Giovanni I (18 maggio), san Sisto II (7 agosto), san Ponziano (associato all’antipapa Ippolito il 13 agosto), san Callisto (14 ottobre), san Clemente I (23 novembre), san Damaso (11 dicembre) e san Silvestro (31 dicembre).
Celestino V, altro papa del secondo millennio canonizzato, anche se con il nome di san Pietro del Morrone, è ricordato nel Martirologio il 19 maggio, ma non è inserito nel Calendario Generale Romano.