ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 1 ottobre 2014

Vescovi contro



Chi è il giovane e combattivo monsignore tedesco che sulla famiglia non accetta compromessi


Roma. Quello dell’ostia ai divorziati risposati è un bel problema che infiamma gli spiriti e scatena battaglie teologiche come da tempo non si vedevano. Ma è un problema soprattutto per la Germania e l’occidente secolarizzato dove le chiese spesso si trasformano in musei o mercati, dice monsignor Stefan Oster, giovane vescovo quarantanovenne di Passau, in Baviera. Allievo del filosofo Ferdinand Ulrich all’Università di Ratisbona (dove nel 1994 ha conseguito il Magister artium), chi lo conosce lo descrive come abile comunicatore e uomo capace di analisi raffinata. Teologo, professore di Dogmatica e di Storia del dogma, in passato perfino giornalista, è la figura emergente dell’episcopato che, guidato da Marx, promette battaglia ed è pronto a calare su Roma con un documento innovatore recante in calce le firme dei numerosi sottoscrittori favorevoli e fedeli alle proposte misericordiose del cardinale Walter Kasper.


ARTICOLI CORRELATI Anche se tutti, noi no Grandi cambiamenti ma anche no, Francesco e i suoi fratelli incerti Il vangelo non è pansessualista Sinodo segretoLui, Oster, sta dall’altra parte. Non vuole sentir neppure parlare di compromessi in materia dottrinale, tantomeno di rotture, visto che queste non sarebbero altro che espressione del rifiuto della grazia divina e quindi negazione della verità. Ha la sensazione che dall’assemblea che s’aprirà domenica prossima a Roma, come pure da quella ordinaria dell’anno prossimo, non arriverà alcuna risposta decisiva e definitiva e che quindi “la delusione in Germania sarà grande”. Dopotutto, ha notato qualche settimana fa conversando con i media locali, “le aspettative sono diventate enormi, anche in conseguenza del dialogo avviato dai vescovi tedeschi”. E alla fine, se queste attese non dovessero concretizzarsi – “ci sono attese che non potranno rimanere disattese”, era stato l’avvertimento del cardinale Kasper, a margine della presentazione della sua relazione concistoriale  dello scorso febbraio – “molti diranno che Francesco non ha fatto alcuna riforma”. A quel punto, uscirne indenni sarebbe difficile, il rischio concreto sarebbe di ripiombare nel clima che seguì la promulgazione da parte di Paolo VI della Humanae Vitae, nel 1969.

Il punto, spiega mons. Oster, è che più di comunione ai divorziati risposati, bisognerebbe tornare a scoprire le fondamenta della fede, insegnando ai credenti “fin dal principio cosa è la chiesa”. Chiesa che oggi, ha aggiunto “è ridotta a una dimensione sociologica” e poco altro. C’è bisogno di una “educazione continua”. Non è possibile, ha aggiunto, seguire le mode, dar semplicemente retta “alla volontà della maggioranza dei fedeli”, come vorrebbe invece chi da mesi sbandiera le alte percentuali dei rispondenti ai questionari diffusi un anno fa alle diocesi di tutto il mondo. Compreso il vescovo fiammingo di Anversa, mons. Johan Bonny, che ha pubblicato – tramite lungo e argomentato pamphlet tradotto in più lingue – le sue tesi invocanti cambiamenti radicali alla dottrina e alla pastorale circa la morale sessuale cattolica. A lui, mons. Oster ha replicato dicendo che “è vero che Gesù Cristo ama il peccatore, ma è altrettanto vero che sia lui sia suo Padre odiano il peccato”.
di Matteo Matzuzzi 

© FOGLIO QUOTIDIANO
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/121469/rubriche/sinodo-famiglia-vescovi-contro-oster.htm

l card. Burke dice no anche alla revisione della nullità matrimoniale

Raymond Burke
RAYMOND BURKE

Il porporato statunitense co-autore di un libro di cinque cardinali critico sulle aperture di Kasper sulla comunione ai divorziati risposati

IACOPO SCARAMUZZICITTÀ DEL VATICANO

Non solo sarebbe sbagliato concedere l’eucaristia alle coppie di divorziati risposati, ma anche una semplificazione del processo di riconoscimento della nullità matrimoniale “incoraggerebbe ulteriormente una visione difettosa del matrimonio e della famiglia”, secondo il cardinale statunitense Raymond Leo Burke, prefetto della segnatura apostolica, coautore, insieme ad altri quattro cardinali, di un libro che risponde negativamente alla proposta aperturista del cardinale Walter Kasper, in vista del sinodo sulla famiglia che si apre lunedì, sulla comunione ai divorziati risposati.


Secondo Burke la posizione di Kasper è “fondamentalmente difettosa” ed è stata discussa “alcuni decenni fa”. A quanto riportato dai media Usa, il porporato statunitense critica, peraltro, il cardinale tedesco, affermando che Kasper, che pure è stato incaricato da Papa Francesco di aprire la discussione sul tema ad un concistoro di inizio anno, non parlerebbe a nome del Pontefice, che “non ha la laringite” e “non è muto”. Burke, fino all’anno scorso membro della congregazione dei vescovi, critica anche l’ipotesi – prospettata da altri cardinali, come Angelo Scola, pure critico nei confronti della comunione ai divorziati risposati – di una revisione del processo di nullità matrimoniale. Secondo Burke, riformare tale processo porterebbe i cattolici a credere che la Chiesa non è seria sulla “indissolubilità” del matrimonio: “E’ una linea di argomentazione molti deludente”.


Burke ha espresso le sue opinioni nel corso di una conferenza stampa organizzata da Ignatius Press, la casa editrice che pubblica il libro dei cinque cardinali “Remaining in the Truth of Christ: Marriage and Communion in the Catholic Church” (gli altri autori sono Gerhard Ludwig Mueller, prefetto della congregazione della Dottrina della fede, Walter Brandumueller e gli italiani Carlo Caffarra e Velasio De Paolis). La stessa Ignatius Press manda in libreria, in vista del sinodo straordinario sulla famiglia che si apre lunedì in Vaticano, altri due volumi che fanno il contrappunto alla posizione di Kasper: “The Hope of the Family” (La speranza della famiglia), una intervista allo stesso card. Mueller, e “The Gospel of the Family” (Il Vangelo della famiglia), un volume introdotto dal cardinale George Pell, prefetto australiano della Segreteria vaticana dell’Economia, che sarà peraltro presentato venerdì prossimo alla Pontificia università Lateranense. Il libro di Kasper, “Il Vangelo della Famiglia”, è stato pubblicato in Italia dalla editrice Queriniana e negli Stati Uniti dalla Paulist Press.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-36666/
"Il Papa non ha la laringite"

Il cardinale Burke, Prefetto della Segnatura Apostolica, critica severamente il cardinale Kasper. Usa aggettivi come "oltraggioso" e "ingannevole" per definire le affermazioni del collega. “Trovo divertente che il cardinale Kasper sostenga di parlare a nome del Papa. Il Papa non ha la laringite”
MARCO TOSATTI
Il Prefetto della Segnatura Apostolica, il più alto Tribunale della Chiesa, il cardinale statunitense Raymond Leo Burke, ha definito “oltraggioso” il fatto che il cardinale Kasper insinui che le critiche alle sue proposte (di Kasper) sulla comunione ai divorziati-risposati sarebbero dirette al Papa.  

 
Burke, uomo senza peli sulla lingua, parlava in una teleconferenza organizzata dalla Ignatius Press, una grande casa editrice religiosa americana, che oggi metterà in commercio diversi libri in vista del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia che si aprirà a Roma domenica mattina.  

 
“Trovo divertente che il cardinale Kasper sostenga di parlare a nome del Papa. Il Papa non ha la laringite”, ha detto Burke, parlando del libro firmato da lui, da altri cardinali e specialisti della materia per contrastare la proposta di Kasper di dare la comunione ai divorziati-risposati. Burke ha detto che Kasper “ha sbagliato” , perché l’indissolubilità del matrimonio “si basa su chiare parole di Gesù Cristo e non può essere cambiata”.  

 
Padre Joseph Fessio, gesuita, e responsabile della Ignatius Press, si è chiesto se per caso il Papa non abbia incoraggiato la discussione sulla proposta Kasper così da focalizzare l’attenzione sul problema, e poi riaffermare l’insegnamento della Chiesa. Si è chiesto se “il Santo Padre astutamente non abbia cercato di scuotere un nido di calabroni” in vista del Sinodo.  

In risposta a un’affermazione di Kasper secondo cui la sua proposta riguarda un cambiamento della disciplina, non della dottrina della Chiesa, Burke ha obiettato che si tratta di un “argomento molto ingannevole. “Non ci può essere nella Chiesa una disciplina che non sia al servizio della dottrina”. 

http://www.lastampa.it/2014/10/01/blogs/san-pietro-e-dintorni/il-papa-non-ha-la-laringite-J7AEIxo0JtI7CZopYWf7DK/pagina.html

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.