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giovedì 11 dicembre 2014

Amici suoi


“AMICI DI FRANCESCO”: BERGOGLIO, IL PAPA PIU’ EUROPEISTA  - di GIUSEPPE RUSCONI –www.rossoporpora.org – 11 dicembre 2014

Nel secondo incontro del ‘Cenacolo degli amici di papa Francesco” l’arcivescovo Mario Toso illustra i modi di rivitalizzare la democrazia secondo il papa argentino, evidenziando i suoi discorsi per i movimenti popolari e a Strasburgo – Il card. Kasper: Francesco è il Papa più europeista – Presenti anche il card. Coccopalmerio, il direttore di ‘Civiltà cattolica’ padre Spadaro, il prof. Raniero La Valle.
Mercoledì 10 dicembre il Centro Russia Ecumenica a Borgo Pio ha ospitato il secondo incontro organizzato dal ‘Cenacolo degli amici di papa Francesco’ (il primo, di cui abbiamo dato ampia notizia, si era svolto l’11 novembre su argomenti sinodali). Stavolta il tema annunciato era quello relativo al discorso di papa Francesco ai movimenti popolari; in realtà la serata si è piuttosto  concentrata sulla necessità di rivitalizzare un sistema democratico gravemente degradato a livello europeo e mondiale.
Una quindicina i presenti, tra i quali si evidenziavano – oltre al relatore mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace – i cardinali Kasper e Coccopalmerio, il direttore di ‘Civiltà cattolica’ padre Spadaro, il professor Raniero La Valle. Pochi dunque i convenuti, che tuttavia hanno saputo offrire diversi spunti di interesse e di riflessione su un argomento vitale per il futuro dei popoli.
Nell’introduzione il coordinatore del ‘Cenacolo’ Raffaele Luise si è dapprima compiaciuto per i nuovi Lineamenta in vista del Sinodo 2015:: essi dimostrano che “indietro non si torna” ed è del resto “straordinario il questionario con le 48 domande, che si addentrano nei grandi problemi” della pastorale della famiglia.  Venendo al discorso rivolto dal Papa il 28 ottobre scorso ai partecipanti all’incontro mondiale dei movimenti popolari, Luise ne ha evidenziato l’ “importanza storica”. Oggettivamente si può ben convenire con lui che quello è stato fin qui uno dei grandi discorsi del Pontificato, un testo ben strutturato, solido nei contenuti, profetico negli accenti.
MARIO TOSO: UN PAPA “RIVOLUZIONARIO” PER UNA DEMOCRAZIA RIVITALIZZATA DAI MOVIMENTI POPOLARI
Di quell’incontro uno dei promotori è stato il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: ecco allora che Luise ha passato la parola all’arcivescovo Mario Toso, che dell’organismo è il segretario. Per il prelato salesiano il discorso del 28 ottobre “non va letto a sé, come un masso erratico”, ma nel contesto di un’ampia riflessione sulla “riappropriazione della democrazia” (espressione già del cardinale Bergoglio, ripresa in un breve saggio dello stesso Toso, uscito recentemente presso la Libreria editrice vaticana), I movimenti popolari, “esperienza di solidarietà che cresce dal basso” (“Hanno i piedi nel fango e le mani nella carne”, odorano “di quartiere, di popolo, di lotta”), devono essere valorizzati, espressione come sono dell’urgenza di rivitalizzare il sistema democratico ormai malato. Nell’Aula Nervi c’erano “cartoneros, riciclatori, venditori ambulanti, sarti, artigiani, pescatori, contadini, muratori, minatori, operai di imprese recuperate, membri di cooperative di ogni tipo e persone che svolgono mestieri più comuni”, tutte persone “escluse dai diritti dei lavoratori”. Essi sono “un torrente di energia morale” che deve trovare una forma di “incanalamento” che ne sfrutti al meglio le potenzialità, così da contribuire a recuperare un sistema democratico fondato sulle esigenze della persona umana e non su quelle della speculazione finanziaria.  Papa Francesco, come già anche nel manifesto dell’ Evangelii gaudium, “va controcorrente” rispetto alla cultura dominante, è “un rivoluzionario” e quanto dice - fondato pienamente sulla dottrina sociale della Chiesa - dovrebbe essere applicato dai governanti: se ciò accadesse, ne conseguirebbe “un radicale cambio di direzione” nelle loro politiche.
Per Mario Toso oggi viviamo in una “democrazia a bassa intensità”, caratterizzata da alti tassi di povertà e disuguaglianze crescenti, da undeficit di politica, da una “crescente separazione tra élites e società civile, istituzioni e cittadini”, dalla carenza di una “visione complessiva” dei problemi di un Paese, dalla proposta dei governanti di “questioni secondarie trattate come se fossero principali”, da un “individualismo libertario e utilitaristico che infetta i cittadini”, dalla “mediatizzazione della politica che fa prevalere leadershipinconsistenti”. Le allusioni alla situazione italiana non sono certo assenti nell’intervento del Rettore emerito della Pontificia Università Salesiana e tuttavia aspetti importanti di tale situazione si ritrovano anche in altri Paesi, specialmente in Occidente. Dell’Occidente è parte integrante l’Europa. Nei due discorsi tenuti il 25 novembre davanti alle massime istituzioni europee il Papa ha evidenziato che l’Europa caratterizzata da “stanchezza, invecchiamento, non più fertile e vivace”, va “rifondata attraverso una rifondazione dello Stato di diritto”, che trova le sue radici nella “legge morale naturale”. Lo Stato di diritto ha “un nemico principale, l’odierno individualismo libertario, per cui “ogni singolo si inventa i propri diritti” in un mondo “che si dimentica di Dio”.
EUROPA: LE CATTEDRALI NON SONO UN’ILLUSIONE OTTICA, EPPURE…
Sulla situazione europea si è poi sviluppato un ampio dibattito, che ha visto tra gli altri l’annotazione del card. Coccopalmerio: “Se noi ci dimentichiamo della persona umana, con i suoi beni personali tutelati e promossi, abbiamo perso il diritto”. Per il card. Kasper papa Francesco si dimostra “il più europeista dei Pontefici”, considera l’Europa con lo sguardo di chi viene dalle periferie, dal di fuori del continente e ne scopre più facilmente le debolezze e le nuove sfide, quelle “dell’immigrazione, delle nuove culture, delle nuove religioni”, che sono già tra noi. L’Europa odierna tende a essere ripiegata su se stessa, sulle sue paure e non guarda più al mondo. Per l’arcivescovo Toso questo Papa, “in continuità con i suoi predecessori, sa che l’Europa “avrà un futuro solo se saprà riconcentrarsi sulla dignità della persona”. Dobbiamo postulare l’Europa dei popoli prima che quella dei mercati”.
Si è discusso anche dell’espressione “radici religiose” dell’Europa, più volte utilizzata da papa Francesco nei discorsi di Strasburgo. “Radici religiose”, non “radici cristiane”. Per il card. Coccopalmerio, che ha notato subito la singolarità rispetto al passato, con “radici religiose” si potrebbe intendere l’eredità giudaico-cristiana. Secondo mons. Toso è evidente “che le cattedrali non sono un’illusione ottica” e tuttavia oggi ci si deve chiedere “quanto la gente sia cosciente di tale presenza”: nell’Università di Salamanca gli studenti considerano i simboli cristiani nelle aule “un po’ come dei soprammobili”. Il professor Raniero La Valle ha infine fatto notare “una grande differenza tra il discorso di papa Francesco all’Europarlamento e quello al Consiglio d’Europa: il primo, “severo, critico”; il secondo “pieno di speranza nel futuro. Perché? Il primo è stato rivolto a un organismo di 28 Paesi dall’economia globalizzata, il secondo a un organismo che rappresenta un intero continente e si occupa soprattutto di promuovere i diritti umani. 

 Cronaca. L'Editoriale-radio di un influente commentatore francese: Francesco, l'Anti-Benedetto XVI sta provocando serio turbamento fra i cristiani

Val la pena riprendere (da Rorate caeli) la pubblicazione di un articolo che ci offre valutazioni sul recente viaggio del papa a Strasburgo - senza sconti e realiste quanto le nostre - da parte di un non cattolico culturalmente conservatore. È tanto più significativo in quanto si deve pensare a ragioni di obbiettività, se le valutazioni coincidono con quelle del versante tradizionale cattolico, che il carrozzone mediatico nostrano più allineato non riconoscerebbe mai.

Éric Zemmour è probabilmente il più famoso e influente giornalista e commentatore, oggi, in Francia. Anche se non cattolico (ha origini ebraiche-algerine, provenendo da una famiglia che ha ottenuto la cittadinanza francese con lo storico decreto Crémieux, del 1870), è considerato "controverso" in Francia da quando si pone come un imperturbabile conservatore vecchio stile in un forte ambiente "Progressista" - e non teme, come pensatore conservatore, di difendere la grande storia di Francia, comprese le sue radici cattoliche (Esse appartengono alla storia. Se, purtroppo, possono essere rinnegate, non possono essere negate) . [...]
Ha fatto il commento che segue nell'editoriale-radio del notiziario radiofonico più popolare in Francia, RTL, sulla visita di Papa Francesco a Strasburgo. Lo pubblichiamo più che altro per la cronaca dello storico evento in base a come commentatori di ambiente "conservatore" in Europa iniziano a vedere il pontificato.
"Papa Francesco va a Strasburgo e ignora la Cattedrale"
Éric Zemmour

È la storia di un papa che va a Strasburgo e ignora la Cattedrale. Come se un musulmano andasse a Gerusalemme senza pregare alla moschea di Al-Aqsa. Come se un presidente francese celebrasse l'11 novembre senza visitare la Tomba del Milite Ignoto. Come se la regina d'Inghilterra disdegnasse la Royal Navy. Come se un presidente americano non pronunciasse il suo giuramento sulla Bibbia.

Papa Francesco parla delle radici dell'Europa, ma non chiarisce che sono cristiane. Egli esalta la spiritualità, ma menziona a malapena il nome di Dio, e mai quello di "Cristo". Egli cita "i diritti umani", "la solidarietà", "lo sfruttamento, "la diversità", "l'ambiente", "la globalizzazione" e "l'immigrazione ", ma non parla di "aborto", "eutanasia" o "matrimonio omosessuale".
Egli pronuncia le parole che sono approvate, non quelle che infastidiscono. Egli parla di "Europa dei popoli", ma non di "Europa delle Nazioni". Egli sostiene la generosa accoglienza dei migranti - ignorando che queste onde incessanti nel Mar Mediterraneo trasformano l'Europa, a poco a poco, in una terra dell'Islam - e ciò anche se tutti coloro che arrivano a Lampedusa sono musulmani. Ma il leader dei cristiani non sembra se ne preoccupi o che la cosa lo riguardi.
Questo papa è ossessionato dal dialogo tra Cristianesimo e Islam, ma oltre che un dialogo convenzionale o protocollare, come può il cristianesimo dialogare con un Islam che considera che tutti i cristiani siano musulmani che non lo sappiano ancora o che neghino la loro identità?
[Presentatore: Ma tutto questo, Éric, semplicemente perché sta perseguendo, in questo modo, il lavoro dei suoi predecessori]

Ah, ma Francesco in realtà è l'Anti-Benedetto XVI, che aveva causato scandalo esaltando il cristianesimo, impregnato di ragione greca, l'opposto dell'Islam. Benedetto XVI ha ricordato i principi della Chiesa, che hanno minato il pauperismo compassionevole diffuso dai media. Francesco agisce sul pauperismo compassionevole per migliorare la sua popolarità con i media. Benedetto XVI ha ricordato il dogma in un'epoca che lo respinge. Francesco respinge il dogma per compiacere l'epoca.
Il recente Sinodo sulla famiglia e la sua acquiescenza al matrimonio omosessuale aveva già turbato i cristiani. In Francia, coloro che avevano protestato contro il "matrimonio per tutti" [il matrimonio tra persone dello stesso sesso] in nome della loro fede si sono sentiti traditi - questo viaggio a Strasburgo alla fine li induce alla disperazione [termine improprio per i cristiani: piuttosto turbati che disperati perché la fiducia è nelle promesse del Signore, pur nelle difficoltà] .
Il Vaticano II aveva fatto scempio dei fondamenti liturgici dei cristiani. Francesco sembra destinato a dar via i fondamenti culturali e religiosi. Papa Francesco è l'idolo dei media, dei membri del Parlamento europeo, e della sinistra in Occidente. Non è concepibile che i critici più vendicativi e sarcastici della Chiesa lo applaudano.
Il Papa sembra essere piuttosto l'erede di Jacques Delors* che di Giovanni Paolo II. Un democristiano convertito alla socialdemocrazia. Un tedesco Grande Coalizione** da solo. Un papa post-cristiano. Un seguace di un cristianesimo senza dogmi, che è adorato dai progressisti contemporanei che hanno buttato via ciò che è sacro nelle pattumiere della storia. Un papa che meglio incarna le famose parole di Chesterton : "Il mondo moderno è pieno di vecchie virtù cristiane diventate folli".

Papa Francesco ha intenzione di trasformare la Chiesa in una semplice ONG, [qualcosa] tra Greenpeace e Terre d'Asile.***
______________
* Famoso e molto influente ex presidente della Commissione europea
** democristiani della CDU e socialisti della SPD
*** France Terre d'Asile, ONG francese dedicata a stabilire la più ampia comprensione possibile di asilo e migrazione in Europa.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

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