Ecco i nemici che vogliono eliminare Papa Francesco
Ci sono nemici "pronti ad uccidere questo Papa che piace a troppi".
A parlare non è uno dei corvi che provano, secondo il Vaticano, a destabilizzare Sinodo e Chiesa colpendo Francesco, ma un giornalista di Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Intervistato dal Giornale, Nello Scavo, autore tra l'altro del libro I nemici di Francesco (edizioni Piemme) colpisce duro parlando di "nemici dentro e fuori le Mura Leonine", nei giornali e non solo.
Dietro la notizia sulla salute del Papa potrebbe esserci "un'operazione frutto di menti raffinatissime", magari con appigli dentro la stessa Chiesa: "O si tratta di una bufala venuta male, oppure è un'operazione frutto di menti raffinatissime, ma penso più a una gigantesca balla maneggiata con imprudenza. Ma la cadenza con cui episodi di varia gravità a danno del Papa si stanno ripetendo, se non altro confermano che Papa Francesco è tanto amato quanto scomodo".
"Non tutti coloro che dissentono dal Papa possono essere definiti nemici – spiega Scavo -. Avere opinioni e preoccupazioni differenti non è un'offesa al pontefice. Il problema è che alcune personalità, come si è visto con il caso della lettera dei 13 cardinali, pur in buona coscienza possono venire strumentalizzate".
Fuori dal Vaticano, però, i nemici sono veri, e fortissimi: "Grandi banche, lobby finanziarie, produttori di armi, esponenti politici di primo piano negli Stati Uniti".
Il Papa, spiega il giornalista di Avvenire, "parla chiaramente, ottiene un consenso che va ben oltre la staccionata dei credenti. Da subito alcuni circoli finanziari e diversi think tank (da Jp Morgan al Financial Times) non perdono occasione persminuire le critiche di Bergoglio al sistema economico".
Il messaggio finale è inquietante: "Ogni Papa ha rischiato la vita. Paolo VI fu accoltellato nelle Filippine, Wojtyla fu colpito da Ali Agca, e Benedetto XVI in almeno un paio di circostanze rischiò di venire aggredito da una mitomane. In ogni caso la macchina della sicurezza ha dimostrato anche con Francesco di essere più che efficiente. I tentativi di delegittimazione, però, sono più frequenti e velenosi. E non sempre si può prevedere da dove arriveranno gli attacchi".
-Redazione–
L’ombra di Satana dietro al Papa
L'ombra di Satana alle spalle di Jorge Mario Bergoglio che si affaccia al balcone di piazza San Pietro appena eletto Papa.
Questa l'immagine pubblicata dal sito cattolico La luce di Maria che ritiene possa rappresentare una vera insidia per la Chiesa cattolica: "Un fotomontaggio – scrivono – che è stato realizzato appositamente per screditare il Papa", poco dopo la diffusione da parte del Quotidiano nazionale di un piccolo tumore al cervello che avrebbe colpito il Papa.
Ignoto l'autore del fotomontaggio, ma i redattori del sito mariano sono convinti che sia un modo per attaccare il Papato: "Satana vuole distruggere la Chiesa cattolica e molto spesso si serve anche della politica", ed è proprio su un politico che si concentrano i maggiori sospetti.
-Redazione-
http://www.articolotre.com/2015/10/lombra-di-satana-dietro-al-papa/
Papa Francesco sotto attacco: solidarietà dei preti di frontiera friulani
I 13 sacerdoti scrivono: «In corso tentativi per far vacillare la tua infaticabile opera di rinnovamento». «Il Santo Padre potrà modernizzare la Chiesa che altrimenti perderà l’appuntamento con la storia»di Anna Buttazzoni
UDINE. Non è la l’ormai tradizionale “lettera di Natale”, ma il messaggio è quello dei 13 preti di frontiera e parte dal Friuli per esprimere solidarietà a papa Francesco, sotto attacco durante lo svolgimento del Sinodo. Perché, gli scrivono i 13 sacerdoti, «ci sono stati alcuni tentativi per far vacillare la tua infaticabile opera di rinnovamento della Chiesa».
Le firme sono di: Pierluigi Di Piazza, Franco Saccavini, Mario Vatta, Giacomo Tolot, Piergiorgio Rigolo, Andrea Bellavite, Luigi Fontanot, Alberto De Nadai, Renzo De Ros, Albino Bizzotto, Antonio Santini, Piero Ruffato, Paolo Iannaccone.
«Carissimo fratello Francesco – scrivono – se guardiamo solamente a queste ultime due settimane, ci sono stati alcuni tentativi per far vacillare la tua infaticabile opera di rinnovamento della Chiesa nel permetterle, in continuità con il Concilio Vaticano II, di crescere in umanità facendo proprie le gioie e le sofferenze, le tristezze e le angosce degli uomini e delle donne del nostro tempo. Siamo convinti con te che se la Chiesa non è pronta a svolgere questa missione con grande attenzione al nuovo che matura, perde l’appuntamento con la Storia! Per questo, soprattutto in questo tempo di gravi attacchi intestini, vogliamo dirti grazie per quello che stai facendo e per come lo stai facendo, garantendoti la nostra preghiera e la nostra condivisione di pastori che, con umiltà e con questo spirito, cercano di operare nel Nordest del Paese in contesti di estrema fragilità. Soprattutto – continua la lettera dei sacerdoti – notiamo in te una debolezza che è per noi forza nella fede in Gesù di Nazareth».
I 13 preti scrivono di amare del Papa «la debolezza che non pretende risultati immediati, magari imponendoli in modo autoritario senza dare alla Chiesa il tempo di maturarli. Amiamo quel lavorare a lunga scadenza senza ossessione, senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci, sapendo rischiare di attendere, perché è forte in te la certezza che a guidarci sia lo Spirito del Risorto e che Suoi sono i tempi del cambiamento. È con questa fede che riesci a dare spazio a tutti, non omologando, ma cercando quella convivialità delle differenze che, nel confronto, porta arricchimento e condivisione fraterna pur nel rispetto delle diversità di identità, di idee e di opinioni. Amiamo in te quella debolezza, così poco diffusa anche nei nostri ambienti ecclesiali, che non porta a “diventar matti per risolvere tutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione”». I sacredoti continuano la missiva scrivendo di apprezzare di Papa Francesco «quel voler “camminare insieme”, occupandoti di “iniziare processi più che di possedere spazi».
«Grazie, fratello Francesco – concludono i preti friulani –, perché, da innamorato di Gesù di Nazareth e partendo sempre dal Suo punto di vista, ci aiuti a capire che anche nel nostro tempo è importante che la legge mai schiacci l’uomo, ma sia l’uomo a essere tutelato, salvaguardato e accolto nel grembo di una Chiesa che – per restare fedele al suo Maestro – è chiamata a mostrarsi ancora e sempre più madre dalle viscere d’Amore».
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/10/24/news/papa-francesco-sotto-attacco-solidarieta-dei-preti-di-frontiera-1.12320560
IntelligoNews ne ha parlato con Vladimir Luxuria, ex parlamentare dello Stivale e credente...
Sinodo, Luxuria: "Papa vittima di un complotto, temo vincano gli altri"
23 ottobre 2015, Andrea De Angelis
L'autunno 2015 potrebbe essere dal punto di vista dei diritti civili un mese storico, senza precedenti. Per l'Italia (vedi Ddl Cirinnà), ma anche per l'intero pianeta visto il Sinodo sulla Famiglia che sta avviandosi alla conclusione in Vaticano. IntelligoNews ne ha parlato con Vladimir Luxuria, ex parlamentare dello Stivale e credente...
Iniziamo dal Sinodo che tra 48 ore arriverà alla conclusione. Crede che verranno prese decisioni epocali per quanto riguarda la famiglia?
«Spero di sì, ma temo di no perché ormai una corrente del Sinodo, anzi direi un partito visto che ormai lo stesso si è diviso in partiti, sta prevalendo sull'altra».
Quali sarebbero questi partiti?
«Uno è quello di cui fanno parte coloro i quali vorrebbero aprire ai diritti civili così come alla comunione ai divorziati, quello per intenderci capeggiato da Kasper, l'altro invece, guidato da Muller, è per la chiusura. Lo stesso Kasper più di ogni altro ha accusato di complotto la stampa in merito alla storia del tumore di Papa Francesco. Della serie: un Papa che volesse aprire non è credibile perché incapace di intendere e volere avendo un tumore al cervello. Purtroppo i mezzi utilizzati per contrastare le aperture non sono a volte propriamente cristiani».
Ammesso che si tratti davvero di un complotto, non è stupita?
«Guardi, ancora è aperto il caso di Papa Luciani. Uno che disse Dio è uomo e donna, altro che ideologia del gender (ride, ndr). Io credo che ancora non sia chiara la morte di Luciani».
Dunque Luxuria non si stupisce, forse anche perché lei per prima è stata vittima di complotti o presunti tali?
«Sono una persona molto corretta, trasparente, ma le assicuro che se ci fossero state delle macchie le avrebbero tirate fuori e in fretta, ne sono certa».
Venendo al Ddl Cirinnà, il nodo è quello relativo all'utero in affitto, che lei preferisce chiamare maternità surrogata. Su questo, da ex parlamentare, potrebbe cadere anche il Governo?
«Preferisco chiamarla maternità surrogata perché si affittano gli appartamenti, non gli uteri. Venendo al Governo tutti gli scenari sono possibili, soprattutto dopo la proposta di Alfano del voto segreto. Lì tutto può accadere. Ci potrebbe essere una maggioranza diversa, magari anche qualcuno di Lega e Ncd che voterebbero a favore, ma dall'altra parte qualcuno del Pd potrebbe votare contro. Per non parlare del fatto che anche qualche esponente del Movimento 5 Stelle potrebbe sfruttare l'occasione per far cadere Renzi. Le leggi, per intenderci, non sempre sono votate sul merito, ma anche in base ai propri desideri di tenere in vita un Governo o farlo cadere».
L'autunno del 2015, per concludere, entrerà o meno nella storia dell'Italia? Siamo dinanzi ad una primavera? Ci dica il suo pronostico.
«Temo che se ne parlerà ormai a gennaio, quindi più che una nuova primavera sarà un inverno diverso, capace di dare i frutti al contrario di quanto prevede la stagione».
Dal Sinodo invece, sempre per quanto riguarda i diritti civili, non si aspetta frutti.
«Mi augurerei di sì perché credo che è arrivato il momento di una Chiesa più aperta, ma non con le porte spalancate per cacciare gli altri, ma per accogliere. Credo e temo però che la corrente più agguerrita, reazionaria e conservatrice avrà la meglio».
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