Giubileo diocesano : protagonista il popolo! Deus vult !
Nel sito dei Vescovi di Sicilia c'è scritto : "Come è stabilito nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia voluto da papa Francesco, dopo l’apertura del Giubileo l’8 dicembre nella Basilica vaticana – anticipata in terra d’Africa, a Bangui, capitale del Centrafrica -, domani 13 dicembre si aprirà la Porta Santa nelle altre Basiliche romane e, in tutte le diocesi del mondo, nelle Cattedrali, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato. L’intento è di offrire a tutti la possibilità di vivere l’esperienza giubilare, dal centro sino alle periferie più lontane, come è nello spirito del pontificato bergogliano. Non si tratta di moltiplicare le Porte Sante, chiarisce la Bolla: quella che si apre, nelle basiliche romane o nelle cattedrali sparse in tutti i cinque continenti è «una uguale Porta della Misericordia» (Misericordiae Vultus, 3).
NON È UN RITO MAGICO – Il rito, semplice e insieme suggestivo, non ha nulla di magico: non è una sanatoria automatica dei peccati che si ottiene passando attraverso la porta: sarebbe questa un’interpretazione banalizzante e fuorviante. La portata del gesto, va letta invece nella sua dimensione penitenziale simbolica, antropologica e insieme teologica.
La porta aperta dice accoglienza, quella chiusa rifiuto. La porta indica un “passaggio”: si entra lasciando un luogo esterno e andando verso l’interno. Si entra in uno spazio protetto, amico, intimo, che sa di famiglia e casa paterna.
Antropologicamente la porta ti apre a un cammino verso l’interiorità, a una revisione di vita, possibile solo se cambi posizione.
In questo simbolismo antropologico si inserisce quello teologico, che lo carica di ulteriori suggestioni.
La valenza della Porta Santa è prettamente spirituale, non funzionale: non è una via di accesso o uscita dalla Chiesa: dalla Porta Santa si entra solamente, proprio a sottolinearne il profondo significato teologico.
La porta è infatti Cristo: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9).
E il suo attraversamento richiama un movimento pasquale: dalla morte alla vita. Un tempo le chiese erano orientate in modo che chi entrava passasse da ovest verso est, dal tramonto all’alba, dalla notte al giorno, dalle tenebre alla luce, con chiaro riferimento a Cristo, sol oriens ex alto, sole che sorge dall’alto, come recita il Benedictus. Chi entra accetta orientare la propria vita a Cristo".
Difatti l'aspetto antropologico, tanto caro ai pastori dopo le "aperture" del Concilio Vaticano II, unito al "digitus dexterae" di Dio ha prodotto il "miracolo" dell'affluenza di popolo all'apertura nelle varie diocesi del Giubileo straordinario della misericordia.
Non ha prevalso tuttavia la linea delle stranezze teologiche e liturgiche : assieme ai paramenti rosacei recuperati dai cassetti, con la naftalina di decenni fa, è stata ripresa anche la sana dottrina cattolicissima delle Indulgenze e come vanno acquistate.
Contro il popolo, desideroso di sacro e di una dimensione verticale della Chiesa, poco potranno fare gli innovatori teologici e liturgici.
Deus vult !
Immagine : La Primaziale di Pisa affollata per la Messa d'inizio Giubileo
Pubblicato da Andrea Carradori
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