ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 12 luglio 2016

Il falso cordoglio


ISTITUZIONI E IMMIGRAZIONISMO
    Un immigrato morto muove le istituzioni. E i tanti assassini di italiani? Al prossimo italiano ucciso da stranieri (l’attesa sarà breve) vedremo se ci sarà la piangente mobilitazione riservata al cittadino nigeriano 
di Roberto Pecchioli  




Sia pace all’anima di Emmanuel, il nigeriano morto a Fermo. Aveva diritto alla sua vita, e non c’è morte di giovane uomo che non muova a compassione e non induca ad un silenzio rispettoso e grave. Purtroppo, tocca rompere il silenzio per segnalare, una volta di più, il disgustoso comportamento delle istituzioni del paese in coma che è, o sarebbe, il nostro.
Nel duomo di Fermo, davanti all’arcivescovo officiante, lo schieramento era imponente, un autentico parterre de rois. Il ministro Maria Elena Boschi, alter ego di Renzi, la presidente della Camera Boldrini, il vice presidente del parlamento Europeo David Sassoli. La morte dell’immigrato “tira”, e si fa fatica a scrivere queste cose senza il dubbio di mancare di riguardo ad una vita spenta. La vergogna vera, tuttavia, dovrebbe essere quella dei partecipanti al rito nella bella città marchigiana, la cui presenza ha carattere di sfruttamento, di propaganda, di scelta di campo antinazionale ed anti italiana.
Da un punto di vista giudiziario, intanto, le indagini sono in corso e pare chiaro che l’arrestato non avesse volontà omicida. Ciò che è successo davvero verrà chiarito, ma che sia stata una brutta lite di paese appare chiaro, e non sappiamo neppure se l’italiano – protagonista di un insulto, questo sì – si sia difeso o meno da un’aggressione.  L’ autopsia dirà anche se la morte sia stata causata dall’aver sbattuto violentemente il capo sul selciato, come sembra, o se sia imputabile al pugno ricevuto. Il processo mediatico e politico a carico di Amedeo Mancini è già stato celebrato davanti a tutti, e la condanna al massimo della pena, al pubblico odio e forse anche alladamnatio memoriae è già stata pronunciata dal tribunale, non del popolo, ma della stampa asservita e dalle istituzioni, sempre più screditate, della repubblica italiana. 
Non ci è mancata la voce del prete illuminato, certo Don Albanesi, che scrive su Repubblica e che certo si intende di contributi statali, il quale ha contestato i primi esiti autoptici, scaricando sul Mancini tutto il peso di un assassinio volontario. Del tradizionale invito al perdono che il clero sempre rivolge ai parenti delle vittime, neppure l’ombra, anzi un livore stomachevole. Per puro caso, anche Bergoglio, parlando del samaritano evangelico, ha ammonito con il dito alzato che Dio è nel migrante che non accogliamo. Piacerebbe ascoltare parole di fede o di vita eterna, dal Vicario di Cristo, e non continui irritanti predicozzi su un unico argomento, ma l’attitudine anti italiana della chiesa romana è cosa antica ed arcinota. 
Quanto alla presunzione di innocenza, o almeno il diritto alla difesa che dovrebbe valere anche per l’orribile ultras della Fermana, non pervenuti. Le dichiarazioni di Alfano nell’immediatezza dei fatti sono state improvvide, volte ad accreditare un delitto premeditato di matrice razzista con richiesta di pene esemplari ed aggravanti varie, ed un ministro dell’Interno avrebbe il dovere della prudenza, ma hanno scatenato il putiferio mediatico e televisivo in cui si sono distinti i soliti noti, da Gad Lerner ai giornaloni della sinistra padronale liberal (Stampa e Repubblica su tutti).
Emmanuel santo subito, quindi, e santa anche la moglie, alla quale conferiranno la cittadinanza e certamente troveranno un buon lavoro, esattamente come al quaranta per cento di giovani disoccupati connazionali.
Chi avesse ancora dubbi su chi conta per le classi dirigenti italiote, è servito. Confindustria già si è resa disponibile per offrire delle occupazioni temporanee (gli schiavisti sono sempre in servizio…) ai reduci dei gommoni, tanto per ribassare ulteriormente il costo del lavoro e la concorrenza tra poveri. Governo e presidente del parlamento hanno fatto capire in maniera lampante da che parte stanno, loro e i loro mandanti, ed è sotto gli occhi di chiunque voglia vedere che sono stati messi lì per distruggere il nostro popolo, favorirne la sostituzione ad opera degli stranieri, suscitare assurdi sensi di colpa in una nazione generosa.
Il vice presidente dell’inutile parlamento europeo ha molto tempo libero, e lo impiega per confermare che gli ordini superiori provengono da lì, dal covo di lobbisti, oligarchi, banchieri nemici di tutti i popoli, a cominciare da quelli africani, cui impongono da sempre la dittatura odiosa del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.  E’ una classe dirigente, italiana ed occidentale, ripugnante: ricordiamo il malcelato entusiasmo per l’uccisione della parlamentare britannica Jo Cox durante la campagna elettorale sulla Brexit, ritenuta foriera di voti per la vittoria europeista, con conseguente cinico rialzo di Borsa. La vita del povero Emmanuel non interessa nessuno, diciamolo chiaro e tondo. Quel che conta è far capire da che parte gira il vento, intimidire, con la tecnica della “coscienza infelice” di cui parlava Hegel, gli italiani che non ammazzano nessuno ma si oppongono all’invasione, mostrare il braccio violento e fintamente moralistico di un regime altrimenti imbelle, esercitare una pressione indebita sulla Procura competente.
Sono centinaia, negli anni, gli italiani ammazzati da stranieri: rapine in villa, Kabobo e la sua ascia, poliziotti e carabinieri, commercianti che difendevano il proprio lavoro, per non parlare di omicidi stradali o delle morti provocate dagli stupefacenti venduti da tanti spacciatori che non sono di Fermo.
Di almeno tre episodi vorrei fare memoria, per non dimenticare i fatti, contro cui “non valet argumentum”, e per valutare se il sangue nostro vale meno di quello altrui. Ricordate David Raggi, il giovane ternano sgozzano da un clandestino carico di alcool che era stato espulso più volte? Per lui non si sono mossi i potenti, ed il vescovo ha invitato al rituale perdono, chiedendo di “non strumentalizzare l’episodio”. Intanto, un ragazzo è al cimitero per colpa di uno straniero che non doveva trovarsi lì, come dovrebbe sapere il molto onorevole signor ministro dell’Interno Angelino Alfano.
In Sicilia, il famigerato centro immigrati di Mineo, noto anche per le malversazioni di politici ed imprenditori succhiasoldi aveva porte girevoli, tanto che un africano uccise barbaramente una coppia di anziani coniugi di Palagonia. Alla Boldrini non interessa, certamente neanche alla Boschi, famiglia di banchieri che hanno gettato sul lastrico tanti concittadini.
Almeno una voce si è levata: quella di una vedova bresciana, la signora Raccagni, il cui marito fu ucciso da un criminale straniero che lo rapinava in casa sua. Lamenta un’unica cosa , il silenzio delle istituzioni nei confronti della vita spezzata di Pietro Raccagni, lavoratore e padre di famiglia , e chiede, esprimendo vicinanza alla vedova di Emmanuel, se la vita del padre dei suoi figli valga meno , per le istituzioni dello stato ( con la esse minuscola) di cui è cittadina, di quella di un povero cristo nigeriano, che non meritava la fine che ha fatto, ma che ha scomodato, suo malgrado, politici, prelati, giornalisti, occupato le prime pagine dei giornali, destato il peloso cordoglio di tanti imbroglioni. Certo, vale molto meno in quanto non può essere sfruttata, anzi è un preciso segnale di colpa del sistema. Troncare, sopire, come sapeva il Don Ferrante manzoniano.
La signora Raccagni pensa di essere una vedova di serie B. Sbaglia, è di serie C: infatti è italiana, è una persona per bene ed il marito ha avuto l’improntitudine di “disturbare” dei rapinatori. Se avesse sparato sarebbe vivo, ma lo avrebbero crocifisso in quanto ha difeso se stesso, la famiglia ed i beni.  E che diamine, non siamo mica nel Far West, ragliano i soliti noti, non ci si fa giustizia da soli ! Se facessero sapere, magari nelle loro lingue, anche ai criminali d’importazione che non siamo nel Far West, almeno ci divertiremmo ad ascoltare le risate di costoro, che restano in carcere, quando vengono presi, lo stretto necessario per dimostrare la natura  “riabilitativa” delle pene, secondo la virtuosa costituzione.
Un delinquente straniero, colpito per autodifesa da colui che stava rapinando, ha avuto la faccia tosta di chiedere i danni alla sua vittima. Ma le istituzioni tacciono, distratte dai problemi più gravi del mondo, come consentire il matrimonio “light” agli omosessuali, con contorno di diritti pensionistici e scelta del cognome, pagare le basi straniere in Italia, spedire il nostro poco glorioso esercito in giro per il mondo a servire gli interessi altrui.
Chi scrive ha una coscienza morale e crede in Dio: il morto di Fermo è una vita rubata, che affidiamo all’Altissimo. Ma prova vergogna profonda a condividere la stessa cittadinanza di governanti immigrazionisti  per tornaconto o servilismo, che non pensano neppure per un attimo a chiedere agli italiani che cosa ne pensino delle loro politiche che privilegiano gli estranei rispetto ai connazionali il cui unico compito è ormai pagare per tutti e tacere, sconcerto a professare la medesima religione di un clero che accetta di trasformare la casa di Dio in bivacchi e non ha una parola, una sola, di rispetto per il popolo che ogni anno , con l’otto per mille, lo mantiene ( oltre un miliardo di euro nel 2015) , e soprattutto non ne può più di non avere mai voce in capitolo. La chiamano democrazia, è una dittatura nella quale non ci impongono solo le parole corrette, ma anche i pensieri.
Al prossimo italiano ucciso da stranieri (l’attesa sarà breve) vedremo se ci sarà la piangente mobilitazione riservata al cittadino nigeriano. Non succederà nulla, naturalmente, ed è meglio così: il lutto è di chi ci ha amati e rispettati, non di stomachevoli personaggi a libro paga dei poteri forti. Gli italiani, ed anche gli stranieri onesti, rifiutino con sdegno l’ipocrita omaggio di quei ceffi, e si ricordino delle loro facce al momento del voto.
Soprattutto, abbiano ben chiaro che l’obiettivo di costoro è distruggere i popoli, a cominciare dal nostro, per farne docili strumenti di servaggio e consumo a strozzo. Un popolo forte, coeso ed omogeneo sarà sempre loro nemico: per questo ci stanno schiacciando, sostituendo con altri, di cui fingono di interessarsi per meglio sfruttarli e trasformarli, quando già non lo sono, in debitori a vita.
Quanto ai funerali, i morti si seppelliscono, non si esibiscono né si sfruttano per qualsiasi scopo. Ognuno pianga chi ha amato e, se credente, preghi per tutti, ma tenga alla larga il falso cordoglio di falsi politici, falsi italiani, false istituzioni. Il nemico sono loro, non i singoli immigrati, attirati qui per motivi miserabili da poteri miserabili.
                                                       
Roberto Pecchioli

Un immigrato morto muove le istituzioni. E i tanti assassini di italiani ?

di

Roberto Pecchioli


In redazione il 12 Luglio 2016

"Mio marito ucciso da 4 clandestini. Per lo Stato io vedova di serie B"

Federica Raccagni ha deciso di realizzare un video per denunciare la disparità di trattamento tra le vittime italiane e le vittime straniere: "Bene la solidarietà ad Emmanuel, ma io non ho ricevuto attenzioni"
 - Lun, 11/07/2016 
Buonismo di Stato. Passerella. Opportunismo politico. Strumentalizzazione. Chiamatela come volete la corsa delle alte cariche dello Stato verso la prima fila ai funerali diEmmanuel, il nigeriano morto a Fermo dopo una lite con un ultrà locale.


C'erano tutti: Laura Boldrini, Maria Elena Boschi, Cecile Kyenge e altri ancora. Angelino Alfano è andato il giorno dopo la tragedia, quando ancora si sapeva poco o nulla della dinamica. Matteo Renzi ha detto che l'Italia non lascerà sola Chinyery. Giusto. Giustissimo: ogni tragedia merita rispetto.
O forse no. Venerdì, infatti, non era un giorno qualsiasi: nella notte dell'8 luglo di due anni fa, quattro albanesi entrarono nella casa di Pietro e Federica Raccagnicolpirono con una bottiglia il macellaio di Pontoglio e lo uccisero. Erano clandestini e facevano parte di una banda che aveva messo a soqquadro la zona. Federica ricorda ancora con dolore quel giorno. La morte del marito, i funerali e l'assenza dello Stato. Sì, assenza. Perché né il ministro dell'Interno, né Renzi, né l'allora Presidente della Repubblica andarono ai funerali di Pietro. Non c'era Maria Elena Boschi. Non c'era Cecile Kyenge a dichiarare che la clandestinità può portare alla malavita e la malavita distrugge la vita degli italiani. Non c'era Laura Boldrini al fianco di Federica, a rincuorarla, a dirle che lo Stato è con lei.
Per questo la processione al funerale di Emmanuel, la vedova Raccagni la chiama diversamente: discriminazione (guarda il video).
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"Io sono vicina a Emmanuel e alla moglie - dice in un video - perché conosco il dolore e cosa vuol dire un atto di violenza. Ma quello che mi ha colpito più di tutto è stata la solidarietà del governo nei confronti della vedova. Una solidarietà che io non ho ricevuto. Per lei si è mosso Alfano, il Presidente della Repubblica ha speso belle parole nei suoi confronti. Renzi ha detto di non abbandonarla. Ecco: volevo denunciare che io tutte queste attenzioni non le ho avute".
Federica è come se non esistesse agli occhi dello Stato. Nessuna pacca sulla spalla. Anzi: solo quella fitta quotidiana di sapere gli assassini condannati ad appena 10 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. "Si parla di discriminazione razziale - attacca Federica -: penso di averla ricevuta io la discriminazione. Perché ci sono vedove di serie A e vedove di serie B. Ci sono vittime di serie A e vittime di serie B. Mio marito era una persona onesta, un marito esemplare, un padre esemplare, un cittadino onesto che ha sempre pagato le tasse. Era un uomo giusto e non ha ricevuto tutte queste considerazioni dallo Stato. Nonostante i miei richiami, nonostante io abbia fatto di tutto in questi due anni per sensibilizzare il governo".
I familiari e gli amici di Pietro dovettero addirittura scrivere una lettera a Renzi per farsi ascoltare. "Non sono stata tutelata prima e non sono stata tutelata dopo - conclude Federica - Che l'esecutivo si sia mosso per la vedova di Emmanuel va benissimo. Ma deve muoversi per tutti. Perché io in questi due anni ho conosciuto moltissimi italiani che hanno subito aggressioni e nessuno si è interessato di loro. E questo non è giusto. Io voglio attenzioni. Io voglio che il governo ci tuteli. Si devono rendere conto che ci siamo anche noi italiani".

LA SINISTRA ALIMENTA L'ODIO

    Paolo Diop: "Vi spiego perché la sinistra ha "ucciso" Emmanuel". Paolo Diop è originario del Senegal e iscritto a Casa Pound. Sulla morte del nigeriano a Fermo accusa: "È la sinistra ad aver alimentato l'odio" di Giuseppe De Lorenzo  


Paolo Diop: "Vi spiego perché la sinistra ha "ucciso" Emmanuel"

Paolo Diop è originario del Senegal e iscritto a CasaPound. Sulla morte del nigeriano a Fermo accusa: "È la sinistra ad aver alimentato l'odio"

di

Giuseppe De Lorenzo
il Giornale.it



Paolo Diop ha imparato a convivere con i pregiudizi, con chi gli dice da tempo che "un uomo di colore non può essere di destra".
Così lui, che odia la definizione "di colore" e preferisce essere chiamato "negro", tira dritto. È convinto che essere contrari all'immigrazione non sia razzista. Anzi.
Ventinove anni, tutti passati in Italia ad eccezione dei primi mesi, quando ha lasciato il Senegal. Paolo è italiano e si sente italiano. Iscritto a CasaPound, si definisce la "prova vivente" che il movimento non è razzista.
Ovviamente, da "negro" si è fatto un'idea anche sulla morte di Emmanuel, il nigeriano ucciso a Fermo. Una disgrazia provocata dall'accoglienza indiscriminata della sinistra. Paolo ha scritto un duro post su Facebook contro chi ha cavalcato mediaticamente la tragedia. "È stata la sinistra - scriveva - con questo sporco razzismo al contrario, a soffiare sulla fiamma dell'odio e dell'intolleranza. Sono loro ad aver seminato il seme del razzismo dove prima non c'era". Quando lo raggiungiamo al telefono è in pausa pranzo.
Paolo, sinceramente: l'omicidio di Fermo è un assassinio razzista?
"Se Mancini ha pronunciato quelle parole ("scimmia", NdR), sono da condannare. Ma prima di esprimere un giudizio bisogna sapere esattamente come sono andate le cose. Bisogna capire se il nigeriano ha aggredito per primo oppure no. Comunque, se io cammino per strada e ricevo un insulto razziale, volto le spalle e continuo per la mia strada. Non ho bisogno di mettermi a dare calci e pugni".
Le autorità sono andate al funerale di Emmanuel...
"Non capisco come la Boldrini sia potuta andare ai funerali di un rifugiato politico, che merita rispetto, e poi non vada alle esequie delle vittime di Dacca. Loro erano italiani che rappresentavano il nostro Paese all'estero come imprenditori. Questa è ipocrsia. Come può lo Stato abbandonare i propri concittadini?"
Italiani discriminati?
"Certo. Quando si mette da parte il popolo italiano in favore degli immigrati, si fa discriminazione. Non si possono anteporre gli stranieri a chi è nato su questa terra. L'immigrato fa comodo alle cooperative e alla Chiesa. L'accoglienza è solo un business".
Paolo, però devi ammetterlo: alcuni italiani sono razzisti. 
"No, quello italiano è un popolo che viene condotto al razzismo. È esausto e non ce la fa più".
E i partiti politici di destra, di cui fai parte, sono razzisti?
"No. Casapound è un movimento identitario, non razzista. Diciamo chiaramente che ogni popolo ha la sua sovranità e identità: gli italiani sono italiani e gli africani sono africani. È una cosa normale. Gli immigrati dovrebbero tornare al loro Paese per renderlo un posto migliore".
È giusto dare lo status di rifugiato alla moglie della vittima?
"Se è davvero fuggita da Boko Haram, allora sì. Ma se è solo per pietà e pena, per quello che è successo, allora no. Sarebbe una discriminazione verso gli altri richiedenti asilo. Non dobbiamo cedere ai pietismi: qui bisgona solo punire chi ha commesso il reato, non bisogna dar premi alla moglie".
Sulla morte di Emmanuel hai attaccato la sinistra, dicendo che "in nome dell'accoglienza" hanno "diffuso il razzismo". Che vuol dire?
"Con le politiche migratorie che portano gli italiani ad essere in seconda posizione nelle politiche sociali dello Stato, la sinistra non fa che alimentare le tensioni sociali che sfociano in questi fatti. Gli italiani sono stanchi di essere vittime a casa loro".
Mi stai dicendo che Emmanuel non è vittima del razzismo, come dice la Boldrini, ma è vittima della sinistra e dei buonisti?
"Esatto. Sono loro ad averlo "ucciso", tra virgolette, con questa politica migratoria che alimenta la guerra tra poveri. Che alimenta l'odio. È la sinistra italiana ad aver creato il razzismo".
http://www.ilcorrieredelleregioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9162:sinistra-alimenta-lodio&catid=114:civiltaoccidentale&Itemid=145


COME LA SOLA MANO DI GEORGE SOROS HA CREATO LA CRISI EUROPA PER I RIFUGIATI – E PERCHE’

DI DAVID GALLAND E STEPHEN MC BRIDE
George Soros scommette in borsa, ancora.
L’ottantacinquenne attivista, politico e filantropo e` andato in prima pagina nel post-Brexit dicendo che l’evento aveva “scatenato” una crisi dei mercati finanziari.
Ebbene, questa crisi non ha ancora colpito Soros.
Soros è stato sul lato giusto delle transazioni di borsa vendendo allo scoperto le azione della Deutsche Bank e scommettendo contro lo S & P tramite un 2,1 milioni di dollari di azioni sulla ETF SPDR S & P 500.
Un’altra cosa interessante, Soros ha recentemente venduto azioni per $ 264 milioni del Barrick Gold, il cui prezzo delle azioni è salito oltre il 14% dal Brexit. Insieme a questa transazione, Soros ha venduto le sue azioni in molte compagnie su cui aveva investito in precedenza.

Soros ha recentemente annunciato che stava uscendo dal pensionamento, di nuovo! Prima di andare in pensione nel 2000, l’unica altra volta che Soros e’ pubblicamente rientrato a giocare in borsa è stato nel 2007, quando ha effettuato una serie di scommesse al ribasso per l’edilizia abitativa degli Stati Uniti e, infine, realizzato un profitto di oltre $ 1 miliardo di dollari dalle compravendite.
Dal 1980, Soros ha attivamente perseguito un programma globalista; portato avanti tramite i suoi Open Society Foundations (OSF).
Che cosa è quest’ agenda globalista, e da dove viene?
Il seme globalista è stato seminato per il giovane George da suo padre, Tivadar, un avvocato ebreo che è stato un forte sostenitore dell’ Esperanto. L’ Esperanto è una lingua creata nel 1887 da L.L. Zamenhof, un oculista polacco, con lo scopo di “trascendere i confini nazionali” e “superare l’indifferenza naturale dell’umanità.” Tivadar ha insegnato al giovane George l’Esperanto e lo’ha costretto a parlare a casa. Nel 1936, quando Hitler stava ospitando le Olimpiadi di Berlino, Tivadar ha cambiato il nome della famiglia da Schwartz a Soros, una parola che in Esperanto significa “salirà”.
George Soros, è nato e cresciuto a Budapest, in Ungheria, e ha beneficiato notevolmente dalle decisioni prese dal padre. Presumibilmente, nel 1944, a 14 anni, George Soros è andato a lavorare per i nazisti invasori. Si dice che fino alla fine della guerra, nel 1945, ha lavorato con un funzionario del governo, aiutandolo a confiscare i beni dalla popolazione ebraica locale. In un’intervista del 1998 al 60 ° minuto, Soros ha descritto l’anno dell’occupazione tedesca come “il periodo più felice della mia vita.”
Le avventure di Soros in Finanza
Quando la guerra finì, Soros si trasferisce a Londra e nel 1947 s’iscrive alla London School of Economics, dove ha studiato con Karl Popper, filosofo austriaco-britannico che è stato uno dei primi sostenitori di una “Open Society”. Soros poi ha lavorato presso diverse banche d’affari a Londra, prima di trasferirsi a New York nel 1963. Nel 1970, ha fondato Soros Fund Management e nel 1973 ha creato il Quantum Fund, in collaborazione con l’uomo d’affari Jim Rogers.
Il fondo ha avuto rendimenti annui superiori al 30%, consolidando la reputazione di Soros e mettendolo in una posizione di potere, che ha utilizzato e continua ad utilizzare odiernamente per far avanzare l’agenda dei suoi mentori.
Le speculazioni monetarie che hanno gettato la Gran Bretagna e l’Asia in crisi.
Nel 1990, Soros ha iniziato una serie di grandi scommesse contro valute nazionali. La prima fu nel 1992, quando ha venduto in “short” la sterlina e ha fatto un profitto di 1 miliardo di dollari in un solo giorno.
L`altra grande speculazione monetaria è venuta nel 1997. Questa volta Soros individuato il baht tailandese e, con un volume di vendite allo scoperto molto pesante, ha distrutto il bath tailandese a favore del dollaro statunitense, dando inizio alla crisi finanziaria asiatica.
Gli sforzi “umanitari”.
Oggi, il patrimonio netto di Soros è pari a 23 miliardi dollari. Da quando ha assunto un ruolo di secondo piano nella sua compagnia, Soros Fund Management, nel 2000, Soros si è focalizzato sui suoi sforzi filantropici, che si svolgono attraverso le Open Society Foundations da lui fondata nel 1993.
Allora, a chi dona e quali cause sostiene?
Nel corso degli anni 1980 e 1990, Soros ha usato la sua straordinaria ricchezza per finanziare le rivoluzioni in decine di nazioni europee, tra cui la Cecoslovacchia, la Croazia e la Jugoslavia fornendo denaro a partiti politici di opposizione, case editrici e dei media indipendenti in queste nazioni.
Se vi chiedete perché Soros si sia immischiato negli affari di questi paesi, una parte della risposta potrebbe risiedere nel fatto che durante e dopo il caos, ha investito grossi capitali in molte delle attività di ciascuno dei rispettivi paesi. Egli ha poi utilizzato la Columbia University e l’economista Jeffrey Sachs per consigliare i governi nascenti di privatizzare immediatamente tutte le attività pubbliche, permettendo così a Soros di vendere i beni che aveva acquisiti durante le turbolenze nei mercati aperti di recente formazione. Essendo riuscito a portare avanti la sua agenda in Europa attraverso il regime del “Cambiamento” ha subito rivolto la sua attenzione al grande palco, gli Stati Uniti.
The Big Time.
Nel 2004, Soros ha dichiarato: “Credo profondamente nei valori di una società aperta”. Negli ultimi 15 anni ho concentrato i miei sforzi all’estero; ora lo sto facendo negli Stati Uniti.
Da allora, Soros ha finanziato gruppi come:
L’istituto americano per la giustizia sociale , il cui scopo è quello di “trasformare le comunità povere attraverso attività di ”lobbying” aumentando la spesa pubblica per programmi sociali”
L’Istituto per le politiche sull’immigrazione, il cui obiettivo è di “realizzare una politica per il re-insediamento immigrati illegali e aumentare i benefici di assistenza sociale per i clandestini”
Soros utilizza i suoi Open Society Foundations per incanalare denaro per i Media progressisti ovvero I Media Matters.
Soros incanala i soldi attraverso una serie di gruppi di sinistra, tra cui la Fondazione Tides, Center for American Progress, e la Democratic Alliance al fine di aggirare le leggi di finanziamento della campagna elettorale. Perché Soros ha donato così tanto capitale e cosi tanto impegno a queste organizzazioni? Per un semplice motivo: per acquistare il potere politico.
I politici democratici che vanno contro la l’agenda progressista vedranno tagliati i loro finanziamenti e verranno attaccati dai media, come i Media Matters, che contribuiscono direttamente ai media tradizionali come NBC, Al Jazeera, e il New York Times.
Oltre alla donazione di 5 miliardi di dollari che Soros ha donato a diversi gruppi come quelli sopra citati, ha anche fatto enormi donazioni al Partito Democratico Americano e ai suoi membri più importanti, come Joe Biden, Barack Obama, e, naturalmente, Bill e Hillary Clinton.
La grande amicizia con i Clinton
Il rapporto di Soros con i Clinton risale al 1993, nel periodo in cui è stata fondata OSF. Sono diventati amici stretti, e il loro rapporto duraturo va ben oltre le donazioni.
Secondo il libro, “The Shadow party”, scritto da Horowitz e Poe, in una conferenza del 2004 ” Riprendiamoci l’America” ​​ in cui Soros era uno dei relatori, l’ex first lady ha presentato Soros dicendo: “Noi abbiamo bisogno di persone come George Soros, che è senza paura ed e’ disposto a farsi avanti quando serve”
Soros ha iniziato a sostenere la corsa presidenziale di Hillary Clinton nel 2013, assumendo un ruolo di alto livello nel gruppo “Pronti per Hillary”. Da allora, Soros ha donato oltre 15 milioni di dollari per i gruppi-pro Clinton e Super PAC.
Recentemente, Soros ha dato più di 33 milioni di dollari per il gruppo “ Black Llife Matter”, che è stato coinvolto nei disordini sociali di Ferguson, Missouri, Baltimora e Maryland, nel 2015. Entrambi questi incidenti hanno contribuito a un peggioramento delle relazioni razziali in tutta l’America.
Lo stesso gruppo ha fortemente criticato il contendente democratico Bernie Sanders per il suo presunto supporto alla disuguaglianza razziale, contribuendo a minare la sua figura, vista come una minaccia in una delle circoscrizioni più ostili alla Hillary Clinton.
Questo, naturalmente, migliora notevolmente il peso che Soros esercita attraverso i gruppi sopra menzionati. E ‘lecito ritenere che ora in grado di guidare la politica democratica, soprattutto in un’amministrazione guidata da Hillary Clinton.
Semplicemente, ciò che Soros vuole, ottiene. Ed è chiaro dalla sua storia che vuole spazzare via i confini nazionali e creare una sorta d’incubo globalista rappresentato dall’Unione Europea.
Negli ultimi anni, Soros ha rivolto la sua attenzione in Europa. E ‘una coincidenza che il continente è attualmente in disordine economico e sociale?.
Un altro “Home Run”: il conflitto ucraino
Non c’è alcun dubbio sulla grande influenza di Soros sulla politica estera degli Stati Uniti. Nell’ ottobre del 1995 il giornalista della PBS intervista Soros che ha detto, “Io ora ho accesso [al vice segretario di Stato Strobe Talbott]. Non c’è dubbio. Noi in realtà lavoriamo insieme [sulla politica europea orientale]. ”
L’ingerenza di Soros si impennò di nuovo nel conflitto Russia-Ucraina, che ha avuto inizio nei primi mesi del 2014.
In un’intervista del maggio 2014 con la CNN, Soros ha dichiarato che è stato responsabile per la creazione di una fondazione in Ucraina che alla fine ha portato al rovesciamento del leader eletto del paese e l’installazione di un governo scelto dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, all’epoca guidato da niente di meno che Hillary Clinton:
La CNN : In primo luogo l’Ucraia: una delle cose che molte persone le riconoscono è che durante le rivoluzioni del 1989 Lei ha finanziato molte attività dei dissidenti, gruppi della società civile in Europa orientale, in Polonia e in Repubblica Ceca. State facendo cose simili in Ucraina?
Soros: Beh, ho creato una fondazione in Ucraina prima che l’ Ucraina diventasse indipendente dalla Russia. Tale fondazione è in funzione da allora e ha giocato un ruolo importante negli eventi odieni.
La guerra che ha strappato la regione ucraina del Donbass ha provocato la morte di oltre 10.000 persone e lo sfollamento di oltre 1,4 milioni di persone. Come danno collaterale, un aereo passeggeri Malaysia Airlines è stato abbattuto, uccidendo tutti i 298 a bordo.
Aancora una volta Soros era lì per trarre profitto dal caos che ha contribuito a creare. Il suo premio in Ucraina è stato il monopolio energetico della compagnia statale Naftogaz.
Soros ha utilizzato ancora una volta la sua cricca degli Stati Uniti, il Segretario del Tesoro Jack Lew e la società americana di consulenza McKinsey al fine di consigliare il governo fantoccio dell’ Ucraina sulla privatizzazione Naftogaz.
Sebbene la quota esatta di partecipazione di Soros nella Naftogaz non è stato divulgata, in una nota 2014 si è impegnato a investire fino a 1 miliardo di dollari nelle imprese ucraine.
Il suo ultimo successo: la crisi europea per i rifugiati
L’agenda di Soros è fondamentalmente sulla distruzione dei confini nazionali. Questo è stato recentemente dimostrato molto chiaramente con il suo finanziamento della crisi dei rifugiati europea.
La colpa della crisi dei rifugiati è stata data alla guerra civile che attualmente infuria in Siria. Ma vi siete mai chiesti come tutte queste persone sapevano improvvisamente che l’Europa avrebbe aperto le sue porte e li entrare?
La crisi dei rifugiati non è un fenomeno naturale. Questo ha coinciso con la OSF che donava soldi per il “Migration Policy Institute” statunitense e la piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti privi di documenti, entrambe le organizzazioni sponsorizzate da Soros ed Entrambi i gruppi sostengono il reinsediamento dei musulmani del terzo mondo verso l’Europa.
Nel 2015, un reporter di Sky News ha trovato dei “manuali” per i migranti sull’isola greca di Lesbo. E ‘stato poi rivelato che i manuali, che sono scritti in arabo, erano stati dati ai rifugiati prima di attraversare il Mediterraneo da un gruppo chiamato “Benvenuti nella UE”.

Manuale per i migranti
Manuale per i migranti

Benvenuti nell’UE” è finanziato (si avete indovinato!) della Open Society Foundations (OSF). Soros non solo ha sostenuto i gruppi che supportano il reinsediamento dei migranti del terzo mondo verso l’Europa, ma è l’architetto del “Piano Merkel.”
Il Piano Merkel è stato creato dall’iniziativa di stabilità europea, il cui presidente Gerald Knaus è membro di vecchia data presso la Open Society Foundations.
Il piano propone che la Germania dovrebbe garantire asilo a 500.000 profughi siriani. Tale piano afferma inoltre che in Germania, insieme ad altre nazioni europee, dovrebbe aiutare la Turchia, un Paese che è musulmano al 98%, ad ottenere l’esenzione dal visto all’interno dell’UE a partire dal 2016.

Lesbo, arrivo migranti
Lesbo, arrivo migranti

Il discorso politico
La crisi dei rifugiati ha suscitato grande preoccupazione nei paesi europei come l’Ungheria.
In risposta a 7.000 migranti che ogni giorno entravano nel territorio ungherese nel 2015, il governo ungherese ha ristabilito il controllo delle frontiere al fine di contenere le orde di rifugiati che tentavano di varcare i confini ungheresi.
Naturalmente questo non è andato giù a Soros e ai suoi stretti alleati, i Clinton.
Bill Clinton ha accusato Polonia e Ungheria di pensare che “la democrazia è troppo impegnativa e non ne vale la pena” e che vogliono avere una “dittatura autoritaria in stile Putin”
Leggendo i commenti di Clinton, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha risposto dicendo:
“Le osservazioni fatte su Ungheria e Polonia … hanno una dimensione politica.. Queste osservazioni si sono moltiplicate da quando stiamo vivendo nell’era della crisi dei migranti. Sappiamo tutti che dietro i leader del Partito democratico americano, c’e’ George Soros. ”
Orban ha continuato dicendo “anche se la bocca appartiene alla Clinton, la voce appartiene a Soros.”
Soros commenta politica di Orbán verso i migranti: “Il suo piano tratta la protezione dei confini nazionali, come l’obiettivo e rifugiati come un ostacolo. Il nostro piano tratta la protezione dei rifugiati ai confini come l’obbiettivo e i confini nazionali come l’ostacolo “.
E ‘difficile immaginare che poteva essere più chiaro nelle sue intenzioni globalista.
Il movente del profitto
Perché, dunque, Soros vuole inondare l’Europa con orde di musulmani del terzo mondo?
Non possiamo essere sicuri, ma è recentemente venuto alla luce che Soros ha preso una serie di “posizioni al ribasso” contro la azioni di borsa degli Stati Uniti. A quanto pare, pensa che provocando il caos in Europa si diffonda il contagio verso gli Stati Uniti, avviando cosi i mercati in una spirale verso il basso. La distruzione dell’Europa attraverso l’inondazione con milioni di migranti è un piano diretto a provocare il caos economico e sociale del continente. Quest’ altro esempio della creazione di disordini al fine di trarne un profitto, dove George Soros sembra avere i suoi tentacoli nella maggior parte degli eventi geopolitici.
Noi tutti comprendiamo che questa correlazione non è una causalità. Tuttavia, data la straordinaria ricchezza di Soros, le connessioni politichee la sua lunga esperienza di vedere e di trarre profitto dal caos, è quasi certamente un catalizzatore per gran parte delle turbolenze geopolitiche che si verificando.
Egli è intento a distruggere i confini nazionali e la creazione di una struttura di governo globale con poteri illimitati. Dai suoi commenti diretti verso Viktor Orbán, possiamo notare che Soros vede chiaramente leader nazionali come i suoi futuri vassalli e burattini che vendono il suo racconto alle masse ignoranti.
Soros vede se stesso come un missionario che porta avanti l’agenda globalista, insegnata dai suoi primi maestri. Egli usa i suoi vasti collegamenti politici per influenzare la politica del governo e creare le crisi, sia economiche e sociali, per promuovere quest’agenda.
Con ogni evidenza, Soros sta cospirando contro l’umanità ed è decisa a distruzione delle democrazie occidentali.
Per qualsiasi pensatore razionale, alcuni eventi globali semplicemente non hanno alcun senso. Perché, per esempio le democrazie occidentali accoglierebbero milioni di persone i cui valori sono del tutto incompatibile con quelli della propria nazione?
Quando guardiamo da vicino l’ordine del giorno, attivamente promosso dal maestro globalista, George Soros, le cose diventano un po’ ‘più chiare.
Ecco che arriva il pagliaccio
Niente è più vicino della carta “esci dalla galera” che gli investigatori della FBI hanno dato a Hillary Clinton per la questione dei suoi server di posta elettronica privati. Questo è avvenuto senza che nessuno protestasse sul fatto che la Hillary abbia infranto un numero di leggi federali tali da sbattere in galera qualsiasi persona.
Per citare il direttore dell’FBI James Comey, “Anche se vi è prova di potenziali violazioni degli statuti per quanto riguarda il trattamento di informazioni classificate, il nostro giudizio è che nessun procuratore ragionevole avrebbe portato alla nostra attenzione un caso del genere.”
C’è una discrepanza in questa affermazione. Per cominciare, ci sono evidenti violazioni della legge. Ma anche una forte componente politica nel fatto che un “procuratore ragionevole” dovrebbe far rispettare le leggi, prendendo in considerazione che il colpevole è il seguente: l’alfiere dei democratici candidato alla presidenza dello stato .
Inoltre, andando contro la Clinton significa andare contro Soros e nessun “procuratore ragionevole” vorrebbero farlo.
Sto solo dicendo …
David Galland and Stephen McBride
Fonte: Zerohedge.com
Tradotto per comedonchisciotte.org da GIANLUCA GRANDE,

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