Il 16 febbraio, due giorni dopo che la Chiesa aveva celebrato la festa di San Valentino, noto per i suoi amabili gesti e scritti, un anonimo articolo piuttosto scortese è stato pubblicato sul sito della Fraternità San Pio X negli USA: esso criticava fra le altre cose, tutto quello che di anonimo si pubblica nei vari siti, come i manifesti anti-Francesco apparsi in molte strade di Roma la scorsa settimana.
Ecco un brano dell’articolo pubblicato:
“Inoltre, come abbiamo detto prima, non possiamo sostenere questo metodo passivo-aggressivo e irrispettoso di “correggere” il Sommo Pontefice. Mentre la privacy e la riservatezza hanno una loro ragion d’essere, il nascondersi dietro lo schermo di un computer è diventato, purtroppo, un metodo accettato per discutere in pubblico: lettere inviate senza firme, e-mail anonime, messaggi sui siti web che utilizzano pseudonimi, non sono opera di uomini di coraggio e convinzione nella verità. Sono atti di codardi, che amano la mitologica figura di Eris e che cercano solo di raggiungere i loro scopi - per quanto nobili possano essere - attraverso il caos”.
Al di là della cosa spassosa di un autore anonimo che denuncia gli articoli anonimi, dal momento che anch’io sono un autore anonimo, dichiaro che non sono d’accordo con l’autore anonimo, che da qui in avanti chiamerò Y - FSSPX.
In base alla mia esperienza, ci sono due gruppi di persone altamente critiche della critica o correzione anonima: quelle che esercitano il potere tirannico e quelle che sono protette o immuni dal potere del tiranno.
Nel caso di Francesco di Roma, si tratta in modo manifesto di un uomo che esercita il suo compito di pastore come in un club privato. Se vi avessero dei dubbi, si chieda ai Frati Francescani dell’Immacolata o al cardinale Raymond Burke o a chiunque altro sia stato oggetto delle sue papali invettive e insulti, compresi i cattolici tradizionali. Per quanto riguarda coloro che sono protetti o immuni dal potere del tiranno, per un certo grado questo vale per i componenti della Fraternità San Pio X.
Anche se – e proprio perché - essi sono considerati come irregolari dalle autorità vaticane e dalla dirigenza della Chiesa, questo li ha messi in condizione di trovarsi in opposizione pubblica e privata alle aberrazioni dell’era della Chiesa del Vaticano II, con relativa impunità. Dopo tutto, quale sacerdote della Fraternità verrebbe sospeso o ridotto allo stato laicale dai Superiori per aver criticato il Vaticano II o qualsiasi eterodossia? Per altro verso, quale chierico diocesano oserebbe parlare pubblicamente allo stesso modo senza la concreta paura di sospensione o molto peggio?
La mia speranza è che le critiche di Y-FSSPX non vengano diffuse all’interno della Fraternità e non rappresentino una posizione ufficiale della Fraternità, anche se l’articolo è comparso sulla pagina web della Fraternità.
Molti blogger e autori anonimi della vasta gamma dei siti della tradizione sono forti sostenitori della Fraternità San Pio X, compresi molti o la maggior parte di noi che scriviamo qui su The Remnant. E mentre ancora sosteniamo la Fraternità San Pio X, molti di noi sono seriamente preoccupati per l’incombente regolarizzazione della Fraternità con Roma, sotto un regime papale che è trasparentemente tirannico, eretico e senza precedenti nella storia della Chiesa.
Il silenzio atipico sui costanti oltraggi di Francesco, mantenuto per mesi dalla Fraternità e finalizzato ad una possibile regolarizzazione con Roma, non fa ben sperare per il futuro, per la Fraternità stessa e per la tradizione nel suo complesso. Se il prezzo da pagare oggi per la regolarizzazione è il silenzio, il prezzo in avvenire sarà il medesimo.
Così, il mio amico Y della FSSPX scoprirà cosa si prova a combattere nelle trincee della tradizione tenendo la testa abbassata sotto il fuoco nemico.
di Don X
Pubblicato sul sito americano The Remnant
Il presente curioso appunto apparso su The Remnant, che è la testata più rappresentativa della Tradizione negli Stati Uniti e uno dei più importanti siti della stessa area,
è indicativo della resistenza silenziona presente all'interno della Fraternità Sacerdotale San Pio X nei confronti dell'incombente regolarizzazione canonica.
Don X è infatti un sacerdote della Fraternità che scrive spesso su The Remnant.
Il presente curioso appunto apparso su The Remnant, che è la testata più rappresentativa della Tradizione negli Stati Uniti e uno dei più importanti siti della stessa area,
è indicativo della resistenza silenziona presente all'interno della Fraternità Sacerdotale San Pio X nei confronti dell'incombente regolarizzazione canonica.
Don X è infatti un sacerdote della Fraternità che scrive spesso su The Remnant.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.