ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 22 luglio 2017

Una preghiera dalla gente ignorante.


Il Rosario. Ogni nostra preghiera passi dal Cuore Immacolato



Il santo rosario è stato per moltissimi decenni la preghiera per eccellenza.
Lo stesso P.PIO lo considerava la sua “arma” e ai suoi figli spirituali ne imponeva la recita tutti i giorni.
Tantissimi papi da Giovanni xxiii a Benedetto xvi, passando dall’indimenticabile Giovanni Paolo ii hanno trascorso il loro papato con il rosario in mano e insegnando al popolo di Dio quanto questa preghiera fosse importante.

Ma negli ultimi anni il Rosario viene sempre più messo da parte, considerato una preghiera antica principalmente usata dalla gente ignorante.

Niente di più sbagliato considerare questa potentissima preghiera come antiquata, moltissimi sacerdoti sono loro stessi gli artefici di questo declino.
Dopo il concilio vaticano secondo, il rosario è stato lentamente sostituito dal breviario, Però è giusto e doveroso fare un precisazione: il breviario rimane obbligatorio per i religiosi, mentre per i non addetti ai lavori rimane facoltativo.
La stessa Vergine in più apparizioni ha invitato noi tutti a pregare quotidianamente il suo Santo Rosario.

Dovrebbe essere una prassi comune che ogni singola preghiera che proviene dal nostro cuore passi prima per il Cuore Immacolato di Maria.
Citando nuovamente san Pio da Pietralcina diceva: 3 cose sono importanti per un buon cristiano il rosario la confessione e la messa tutti i giorni.
Perciò invito tutti a riprendere in mano il rosario e riscoprire questa stupenda preghiera che la vergine ci ha donato.
In questo mondo ormai martoriato da violenza, odio e continuo disprezzo nei confronti di Dio l’ unica cosa che può salvarci, l’unica cosa importante è mettersi nelle mani di Maria stringendo con fede il suo rosario.
di Massimiliano Marinelli



FATIMA FARO DI VITA



« Fatima non ha ancora detto al
Portogallo e al Mondo tutto il suo
segreto. Ma non sembra eccessivo
affermare, che quelle che ha già rivelato
il Portogallo, è indizio e pegno
di quello che riserba al Mondo ».
Cardinale-Patriarca di Lisbona
Era fresca l’eco dell’ultima apparizione della Vergine a Fatima quando l’insofferenza del giacobinismo ufficiale e ufficioso contro la « nascente superstizione di Fatima » cominciò a sfociare in aperte minacce e rappresaglie. Una notte, alta notte, i pacifici abitanti dei dintorni della « Cova da Iria » si svegliano impauriti alle grida di allarme: Fuoco! fuoco!… La Cova da Iria è in fiamme! Guardando in quella direzione, si vedeva salire al cielo, nitidamente tracciato nelle tenebre, un chiarore rossastro, come di grande incendio. Non v’era dubbio: i settari avevano eseguito le minacce, appiccando il fuoco a quanto nella Cova poteva essere pasto delle fiamme. – Gli uomini di « Moita » balzano in piedi, si armano di randelli e di quanto trovano alla mano, e decisi corrono alla riscossa… Ma nella Cova regnava pace assoluta e silenzio profondo, reso più solenne dai trilli degli usignoli, che sembravano salmeggiare il Mattutino nella placida notte. – Sarebbe dunque quel fuoco una meteora straordinaria, o più semplicemente… una illusione collettiva? Ma ecco che il fenomeno si ripete due, tre volte, a pochi giorni d’intervallo… No! non poteva essere giuoco di fantasie esaltate! Era una realtà, un segno del Cielo, un simbolo prefigurante l’avvenire. Quel « fattore invisibile, che furono le Apparizioni di Nostra Signora di Fatima », doveva manifestarsi luminosamente come un incendio, perché doveva essere Faro immenso per diffondere torrenti di luce e di calore vitale in un mondo, che si dibatteva nelle tenebre, sotto minaccia di morte.
* * *
Questa irruzione vivificatrice di grazia si inaugurò già al tempo delle Apparizioni. Erano mistici effluvi di soprannaturale, che si irradiavano dalla Cova da Iria, illuminando, attirando, conquistando le anime, trasformandosi in un doppio torrente di vita: vita fisica e vita morale. I primi a sentirne l’efficacia furono gli stessi confidenti della Madonna. La grazia operò in essi meraviglie. Menti semplici e cuori innocenti si lasciarono prendere, trasformare, sollevare in alto, sempre più in alto. Francesco e Giacinta furono trovati in breve tempo maturi per il Cielo. Bambini analfabeti, ma Francesco in uno scarso anno e mezzo, Giacinta in due anni e quattro mesi, avevano percorso una lunga via di santità, da toccarne le vette. La loro tomba è ora i n benedizione, mèta di devoti, mentre è già in corso il Processo Canonico per la loro beatificazione. Fatima si gloria di queste due fiaccole di vita, trapiantate nel cielo, valida testimonianza della bontà del suo Messaggio. E Lucia di Gesù… Lasciamo in pace la candida colomba, che, infastidita del mondo, se n’è volata al vertice del Carmelo, per nascondersi nella cavità della roccia, nel Cuore Immacolato di Maria, lontano, tanto più lontano dalla terra, quanto più alle porte del Cielo. Il segreto della sua vita è là ora, nel Monastero di S. Teresa a Coimbra (Portogallo), che ha il privilegio di averla fra le sue mura, sotto il nome di Suor Maria Lucia del Cuore Immacolato. Ha detto tutto quello che doveva dire al mondo, come messaggera di Maria. Può attendere quindi tranquilla alle sue ascensioni interiori, aspettando l’ora della promessa, che la ricongiungerà ai suoi due cari amici d’infanzia. – Il celeste richiamo di Fatima volava intanto per gli spazi; moltiplicando i suoi prodigi. Il suo influsso toccante e trasfigurante operò anzitutto nei paesi vicini, poi nei più lontani. In breve tempo tutto il Portogallo ne fu conquistato. Ed eccovi una immigrazione sui generis di popolo, un continuo accorrere dì moltitudini sempre più numerose verso la montagna santificata dalla presenza di Maria… Una gran parte, forse i più, a piedi scalzi e col Rosario in mano… non pochi con i piedi sanguinanti, dopo un percorso di cento, duecento e perfino quattrocento chilometri! Non ha forse la Madonna raccomandato preghiera e penitenza, quale frutto della propria conversione, e per la salvezza del mondo? E’ una marea montante che sale ogni anno, dai cinque ai dieci mila pellegrini nei mesi invernali, dai 150 ai 200 mila in maggio e ottobre; in occasioni eccezionali si sale ai 300.000 nella Incoronazione della Regina Mundi (13-5-46) e ad una marea di gente incalcolabile nella solenne Chiusura dell’Anno Santo mondiale (13 Ottobre 1951). E per tutti Fatima è Faro di vita, fisica o morale, o fisica e morale insieme. E’ incontestabile che qui si sono realizzati veri portenti, guarigioni complete e rapide, che le forze della natura sono incapaci di realizzare, e che la scienza umana non riesce a spiegare, e la parola miracolo è sulle labbra di tutti: del « popolo non meno che degli uomini di scienza, che più accuratamente hanno esaminato i fatti. Ancora una volta si dimostra che qui c’è il dito di Dio, e la devozione di Fatima è suggellata dal segno inconfondibile del suo potere ». Così l’Episcopato Portoghese in un solenne documento. – Il « suggello di Dio »! suggello che parla non soltanto all’anima, ma ai sensi, e perciò attira e conquista irresistibilmente. Ogni pellegrinaggio porta i suoi malati, dalle più svariate infermità; ed i registri del Santuario presentano una media annuale superiore a 1000; qualche volta di 1.500 o 1.600. Ma quanti non si fanno registrare! E quanti si associano ai pellegrini, in ispirito, dai loro letti di dolore!… tutti colla speranza di recuperare la salute, o almeno trovare sollievo nei loro mali; e se non questo, certamente la rassegnazione cristiana per portare fruttuosamente e santamente la croce! Quante volte il povero infermo, venuto a Fatima anelando disperatamente la salute miracolosa, arrivato qui si sente inondare l’anima da un soave torrente di rassegnazione cristiana, e finisce per domandare la guarigione per un altro malato, che ora gli ispira più compassione che non le proprie sofferenze!… E non sono questi pure miracoli di luce, di vita, di una vita migliore, più alta della salute miracolosa? Le grazie attribuite all’intercessione della Madonna di Fatima qui nel Santuario e fuori sono a migliaia. La sola « Voz da Fatima» ne ha registrate più di mille in venti anni (1922-42). Oggi sarebbe letteralmente impossibile farne una statistica relativamente completa. Ma non importa; perche non è questa la nota caratteristica di Fatima. « Fatima è stata e continua ad essere soprattutto un fuoco potentissimo di vita spirituale… « …Non sono le guarigioni portentose e le grazie temporali di varia specie qui ottenute i grandi miracoli dì Fatima ; questi avvengono nel dominio recondito delle anime, nell’ambito delle coscienze, nel recinto misterioso dove non penetra la sonda dell’osservazione né l’investigazione della scienza. – Chi assiste alle solennità dei grandi giorni di Fatima e vede tutte le classi della società portoghese confuse nelle acclamazioni alla Vergine e nell’adorazione a Gesù Sacramentato, chi ha modo di osservare le folle immense inginocchiate nella polvere e quante volte nel fango, ricevendo in umile atteggiamento il Pane dei forti, chi sorprende i singhiozzi di pentimento e le lacrime negli occhi di tanti che camminavano sperduti pei sentieri del vizio, o militavano ostinatamente nelle schiere dell’incredulità, chi contempla la commozione profonda, che s’impadronisce degli stessi indifferenti, dinanzi alle invocazioni dolenti e ardenti, che sgorgano da migliaia di petti, chi assiste in spirito allo sfilare delle moltitudini che in Portogallo e fuori del Portogallo portano in trionfo la bianca immagine della Vergine di Fatima e piegano le ginocchia con eguale ardore nella strada e nel tempio, e chi paragona tutto questo con la deplorevole decadenza a cui era scesa in Portogallo la vita religiosa,… ha l’impressione di trovarsi dinanzi a un mondo nuovo, e non può non riconoscere che un’onda potente di linfa divina e soprannaturale si è infiltrata nell’anima del popolo portoghese, si sono convertiti molti peccatori, si sono riconciliati con la vita molti che avevano perduto ogni speranza, hanno di nuovo imparata la strada della chiesa molti che l’avevano completamente dimenticata, si aprono alla preghiera umile e fiduciosa labbra che l’indifferenza aveva immobilizzato, benedicono il nome del Signore molti che ieri sacrilegamente lo bestemmiavano. In verità scorre nelle anime un fremito di vita più alta. Non è il caso di indagare il segreto delle anime. Ma la salute recuperata si può leggere nei numeri del termometro. Ed un termometro che indica sicuramente la vita delle anime, è la Mensa Eucaristica. A Fatima in ogni pellegrinaggio le Comunioni si contano a mogli aia: sono 20 o 30 mila, qualche volta 45 e 50 mila; nella chiusura dell’Anno Santo circa 160.000. – La media annuale nel quadriennio 1930-1933 fu di 97.550: nel quadriennio immediato saliva a più di 130.500: negli ultimi anni oscilla intorno alle 250.000. l’Anno Santo fu straordinario con le sue 400.000 Comunioni. E se fosse contare le Comunioni generali che nei giorni di pellegrinaggio nazionale si fanno in tante parrocchie del paese in unione coi pellegrini di Fatima?! Un altro termometro in numeri più piccoli parla ancora più alto; perché indica le forze vive che si vanno creando a Fatima, decise a rivivere esse stesse e a propagare la vita intorno a sé . tale è l’opera dei Ritiri chiusi, inaugurata a Fatima nel 1930 con 200 esercizianti; poco dopo superava i 1000; oggi ne conta 2500 all’anno. Fra essi il ptimo posto è riservato all’Episcopato. Vi convengono poi a turno sacerdoti, Medici, Avvocati, Professori, Studenti universitari, Dirigenti dell’A. C. , Membri di terz’ordini, madri e sorelle di sacerdoti, operai … Anche l’Azione Cattolica si è organizzata sotto la protezione della Madonna di Fatima, non chè le truppe ausiliarie della medesima, i 500.000 crociati di Fatima. – Con tutte queste forze vive, sotto il comando della “Vincitrice di tutte le battaglie di Dio” , come non realizzare miracoli? Ed il grande miracolo si è avverato: il profondo cambiamento avvenuto nel Portogallo, non soltanto politico, ma soprattutto morale e religioso. « Chi avesse chiuso gli occhi trent’anni fa e oggi li riaprisse, non riconoscerebbe più il Portogallo ». – Allora uno dei corifei della rivoluzione del 1910 poteva gloriarsi in piena assemblea della Massoneria, di avere vibrato il colpo di grazia al Cattolicesimo nel Portagallo, con l’iniqua « Legge di Separazione fra la Chiesa e lo Stato ». In due generazioni non ve ne sarebbe rimasto neppure vestigio… In rinforzo poi della satanica bravata vennero lunghi anni di persecuzione, bando agli Ordini religiosi, i Vescovi esiliati dalle loro Sedi o incarcerati, i Sacerdoti perseguitati a segno, i Seminari fatti caserme, proibito il catechismo e l’insegnamento religioso, le chiese — più di 40 nella sola capitale — profanate e bruciate, o convertite ad usi profani; e tutto il resto che narra la storia e quello che essa non ardisce narrare… – Trenta, quaranta anni dopo. E’ in piena attività la seconda generazione. Stracciata l’infame Legge di separazione, il Portogallo stringe con la Santa Sede un Concordato quasi modello e lo Accordo Missionario. Lisbona, la rocca forte del laicismo, riceve trionfalmente i Legati del Papa. Le più alte Autorità della Nazione non temono affermare pubblicamente la loro fede; mentre la vita cattolica va rifiorendo dappertutto in una immensa primavera di bene, che permette concepire le più ridenti speranze. « Il Portogallo ha ritrovato le sue antiche tradizioni di Nazione crociata : fedelmente cattolica e missionaria ». – Un simbolo, segno dei tempi. La Guardia Repubblicana, che una volta perseguitava a colpi di sciabola e arrestava i pellegrini di Fatima, oggi in alta tenuta è passata in rivista dal Vicario di Cristo nella persona dei suoi Legati, e si fa vanto non soltanto di montare la guardia d’onore alla Madonna di Fatima, ma di portarla a spalla attraverso un oceano di popolo plaudente. Simbolo quanto mai significativo della nuova vita che si irradia da FATIMA, faro di vita. Un giorno S. S. PIO XII, salendo in ispirito la montagna di Fatima, vedeva la Cova da Iria trasformata in « sorgente perenne di grazie e di « prodigi fisici, e molto più di miracoli morali che a torrenti di qua si riversano su tutto il Portogallo, e poi irrompendo le frontiere invadono tutta la Chiesa e tutto il mondo » (Radio-messaggio del 13-5-46). Fin dalle apparizioni dell’Angelo, e più da quelle della Madonna, con le allusioni trasparenti all’ateismo militante, al comunismo irruente ed iconoclasta, al materialismo ed all’immoralità dilaganti, e poi alle guerre mondiali, castigo di Dio per tante iniquità, il Cielo faceva vedere chiaramente che, se Fatima sorgeva nel Portogallo, era però destinata al mondo. Infatti appena stabilitone solidamente il culto, con il riconoscimento implicito dell’Autorità ecclesiastica (erezione della basilica, maggio 1928), e più con l’approvazione ufficiale (13 ottobre 1930), la devozione alla Madonna di Fatima irradiò largamente al di là delle frontiere del Portogallo, portando dovunque gli stessi frutti di benedizione. Fu però il giubileo delle Apparizioni, coll’intervento solenne del Vicario di Cristo, e la Consacrazione del mondo all’Immacolato Cuore di Maria (31-10-42), che diedero al Faro di Fatima una potenza illuminatrice e vivificatrice di milioni di chilowatt, registrati nei contatori di Dio. – « Dalle più lontane e recondite plaghe dell’Universo. dall’America, dall’Oceania, dalla Cina. dall’India, finanche dalla Russia martoriata arrivano a Fatima offerte, domande di preghiere, ringraziamenti, in una parola, dimostrazioni di confidenza e d’interesse, omaggi a Nostra Signora di Fatima. E’ incontestabile che Nostra Signora di Fatima ha conquistato il Portogallo e va conquistando il mondo ». Così scrivevano allora i Vescovi. – Oggi, passati dieci anni, chi potrebbe semplicemente elencare le chiese, cappelle, oratori, altari in suo onore eretti e venerati nelle cinque parti del mondo, nonché gli Istituti, Parrocchie, Diocesi, Missioni… a Lei intitolate e poste sotto la sua protezione? Si contino, per esempio, le centinaia di statue portate per essere benedette nel Santuario, e di là partite in tutte le direzioni per tutte le latitudini del globo. O si pensi a quel devoto de la Virgen de Fatima » , che a Madrid si diede a diffonderne la devozione, distribuendo immagini a prezzi minimi e spesso gratis: da quella improvvisata officina sono uscite in pochi anni, fra piccole e grandi, ben 3.000 statue dirette alla Spagna, all’India, all’America… – La devozione alla Madonna di Fatima ha preso la forma di una inondazione, serena ma grandiosa, come la piena del Nilo, che, superati i margini, allaga e feconda fino all’orlo estremo tutta la pianura coltivabile…, qui però la pianura è tutta la Chiesa di Dio! . .. Ma il Cuore Immacolato della Vergine Madre non si contenta di questa inondazione serena, per quanto rapida e progressiva. Appena incoronata REGINA MUNDI, ispira l’idea del Pellegrinaggio Mondiale, in circostanze tanto singolari, che è impossibile non riconoscervi un chiaro segno della volontà divina. Ed il Pellegrinaggio è, Come dire?, un violento nubifragio, che percorre l’orbe, travolgendo e trascinando tutto al suo passaggio. La prima tappa, Lisbona; e Lisbona per quattro giorni e quattro notti è ai piedi della Madonna « nella più stupenda e più impressionante manifestazione di fede di tutta la storia del Portogallo ». Poi percorre le provincie più abbandonate, dove fin dal 1910 tante città non avevano visto né voluto vedere l’ombra di un Sacerdote. Si moltiplicano i prodigi … Ma il grande miracolo è la trasformazione quasi repentina di tante migliaia di quei neo-pagani in cristiani ferventi. La Vergine Pellegrina entra in Ispagna da un arco trionfale in cui si legge il distico: « Spagna ai Tuoi piedi ». E il distico si verifica alla lettera. Piovono grazie e miracoli temporali; diluviano gli spirituali. Madrid in un sol giorno vede ben quindici miracoli! Ma allo stesso tempo, tutte le parrocchie, specialmente le periferiche, dove più abbondano gli elementi comunisti, subiscono una vera rivoluzione spirituale. Non vi è una sola che, alla vista notturna della Madre SS.ma, non conti alla Mensa Eucaristica 20 o 30 mila persone, il quaranta per cento delle quali da dieci e più anni non erano entrati mai in Chiesa. In Belgio: chi direbbe, per esempio, che Charleroi è in pieno pays rouge, vedendo che le chiese non bastano a contenere le moltitudini, e che le piazze si trasformano in chiese ed i banchi degli stabilimenti in balaustrata per la Comunione? Il Lussemburgo, paese di 250.000 anime, per tre giorni è tutta una fiamma di amore alla Vergine di Fatima e a Gesù Sacramentato: 100 mila Comunioni! In Olanda, ultima tappa del viaggio i n Europa, « se il Congresso di Maastricht fu una manifestazione grandiosa, il vero spirito di fede e di pietà glielo diede la Vergine Pellegrina », affermava l’ecc.mo Presidente. In Africa i vecchi Missionari piangono a calde lacrime vedendo la commozione delle anime; il passaggio della celeste Regina « è per loro il più bel giorno della vita »; e poi i catecumeni si moltiplicano, si fondano nuove Missioni. Nella grande India, nel Pakistan la Madonna passa spargendo generosamente favori a cristiani e non cristiani. La commozione delle folle è tale, che i Vescovi meravigliati si domandano se è sogno di leggenda orientale, o realtà vera, lo spettacolo che dappertutto si rinnova sotto i loro occhi… Nel Ceylon per qualche giorno si ha l’impressione che la grande isola sia diventata ad un tratto cristiana. Un Arcivescovo osserva: « Quello che il Figlio non ha fatto durante i secoli, la Madre lo ha fatto in pochi giorni »! Così pure nell’Indocina, in Australia, nelle Isole del Pacifico; così in America, dal Canada e Stati Uniti alla Colombia ed al Cile… Ed ora in Brasile: Fortaleza, Rio, S. Paulo, Nova Friburgo, Belo Horizonte, e cento altre città… ognuna protesta che il trionfo della Vergine Pellegrina è stato, da loro, il più grande, il più sentito, il più stupendo che mai si sia visto in Brasile: manifestazioni gigantesche di fede e pietà, conversioni, tante comunioni, e più che nei Congressi Eucaristici! . .. Il torrente avanzando cresce, trascina, vivifica; luce viva delle menti, vita dei cuori! Ma la grande meraviglia inedita di questo Pellegrinaggio di meraviglie è l’intervento di protestanti, di scismatici, di buddisti, di pagani, di mussulmani, che i n Africa, Asia, America, accorrono, spesso i n numero superiore a quello dei cattolici, e con essi fanno a gara nell’onorare la REGINA MUNDI, che passa sorridente e benedicente. S.S. PIO XII lo sottolineava nel suo augusto Messaggio de1 13 ottobre 1951 « La Regina degli Angeli uscendo… da cotesto Santuario di Fatima, dove il Cielo ci ha concesso di incoronarla REGINA MUNDI, percorre in visita giubilare tutti i suoi domini. E al suo passaggio, in America come in Europa, in Africa ed in India, nell’Indonesia e nell’Australia si moltiplicano le meraviglie della grazia per forma tale, che a stento possiamo credere a quanto pure vedono gli occhi. Non sono a soltanto i figli della Chiesa ubbidienti e buoni che diventano più ferventi, sono i prodighi che vinti dalla nostalgia delle carezze materne, ritornano alla casa del Padre; sono ancora (chi mai potrebbe immaginarlo?) in paesi dove ha appena incominciato a risplendere la luce del Vangelo, tanti avvolti nelle tenebre dell’errore, i quali a gara coi fedeli di Cristo, aspettano la Sua visita, La ricevono ed acclamano con delirio, La venerano, La invocano, ne ottengono grazie segnalate. Sotto lo sguardo materno della celeste Pellegrina… tutti per quache momento si sentono felici di essere fratelli. Spettacolo singolare e singolarmente impressionante, che ci fa concepire le più belle speranze!». – Qui viene spontanea una domanda: la REGINA MUNDI non avrà voluto forse prendere il titolo di FATIMA, per aprire una breccia nella fortezza inaccessibile dell’Islamismo?… Il nome di Fatima è un richiamo per i Musulmani. Esso ricorda un’antica leggenda, il nome di una nobile damigella musulmana del sec. XII, figlia di Vali Alcàcer, fatta prigioniera in uno scontro tra cavalieri portoghesi e musulmani, e richiesta in isposa dal condottiero dei portoghesi, Don Gongalo Hermingues. Fatima, che aveva aderito alla proposta, si fece anche cattolica, ma morì dopo pochi anni, con immenso dolore del suo sposo, che a conforto del suo schianto entrò tra i monaci di S. Bernardo nella Badia di Alcobaga a trenta chilometri da Ourém, nome imposto alla cittadina d’Abdegas, dal nome di Battesimo di Fatima, Oureana. Per interessamento dell’Abate del Monastero le spoglie di Fatima furono trasportate in un paesello, a sei chilometri da Ourém, dove l’Abate aveva fatto costruire in onore della Madonna una chiesa e un piccolo convento. Da quel tempo il paesello fu chiamato Fatima. Mons. Fulton J. Sheen, ricordando questa leggenda, si pone la stessa domanda: «Chissà che la Madonna non abbia voluto forse farsi conoscere col nome di Nostra Signora di Fatima, per offrire un segno di predilezione e di speranza ai Musulmani, e quasi un’assicurazione che essi, per il grande rispetto che hanno verso di Lei, accetteranno un giorno il suo Divin Figlio? » ( La Madonna di Fatima o i Musulmani nel pensiero di S. E. Mons. Fulton J. Sheen, in Selezione Missionaria, 1 (1933) p. 153.) . – Le non poche conversioni in atto dall’Islam al Cattolicesimo, al passaggio della Vergine di Fatima, sono un confortante saggio. Ma conforta ancora il pensiero che tutto il mondo missionario è in prodigioso risveglio. La Vergine di Fatima vuole accelerare i tempi, scendendo Lei stessa in aiuto sensibile dei pionieri dell’espansione evangelica. Il « faro di vita », acceso per il mondo in questa piccola località di Fatima, affretta le vie di Roma. 
                                                                                          Can. AMILCAR MARTINS FONTES
Rettore del Santuario di Fatima

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