SUPER EX INTERVISTA UN LAICO DELL’IMMACOLATA. LA DENUNCIA: ABUSO DI POTERE CLERICALE.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi Super Ex non commenta notizie, ma è fonte di notizie egli stesso. Stilum Curiae è ben lieto di ospitare una sua intervista a Claudio Circelli, presidente dell’Associazione Casa Mariana Editrice, uno dei frutti del carisma dei Frati Francescani dell’Immacolata, ancora vittime di un commissariamento straordinariamente lungo – cinque anni! – senza che siano ma state rese pubbliche le ragioni che hanno portato la Congregazione per i religiosi a comportarsi con tanta straordinaria durezza.
“Parlate voi”, dicono talvolta cardinali e vescovi storditi e spaventati, “perchè a voi laici non possono fare nulla, mentre a noi…”. Sì, nell’era del clericalismo bergogliano, reso possibile dall’alleanza con i media laici e con i turiferari “cattolici”, i laici rimangono l’ultima spiaggia. Per questo ho pensato di sentire una persona che conosce tante cose, e che da anni soffre per i maltrattamenti ingiustificati subiti dai Francescani dell’Immacolata fondati da Padre Stefano Manelli.
L’intervistato è Claudio Circelli, presidente dell’Associazione Casa Mariana Editrice, nata con finalità di apostolato ed evangelizzazione che s’ispira al”attività editoriale di san Massimiliano Kolbe. L’Associazione si regge sul volontariato ed è espressione, come le altre opere sorte per ispirazione di P. Stefano Maria Manelli, dei miracoli che la Provvidenza può operare. Pubblica a tutto campo, da libriccini di devozioni a trattati di teologia, con periodici di formazione destinati sia ad un pubblico digiuno di dottrina cattolica che ad operatori qualificati.
Circelli è giornalista pubblicista, collabora con varie testate ed è direttore responsabile di Teleradio Buon Consiglio, emittente cattolica che trasmette da quarant’anni sul territorio italiano.
Dottor Circelli, nel libro “Verità e giustizia per padre Fidenzio Volpi. Una oscura vicenda nel Pontificato di Papa Francesco”, sono state lanciate accuse contro di Lei. Poi, di fronte all’ennesimo processo, la coautrice, Loredana Volpi, parente del padre Fidenzio Volpi che ha affondato i Francescani per ordine di Roma, ha ammesso che le frasi contenute nel libro non sono vere. È soddisfatto?
Personalmente non amo fare denunce per questioni personali, ma in questo caso era doveroso, quasi una forma di legittima difesa, poiché sono stato colpito, e con me il dottor Saviano, non solo come singola persona, ma come legale rappresentante di un’Associazione che svolge un servizio di apostolato e di evangelizzazione, ispirandosi al carisma del padre Fondatore dei Francescani dell’Immacolata, Padre Stefano Maria Manelli, carisma che nel 1998 ha avuto la massima approvazione da parte dell’autorità pontificia competente, la Congregazione per gli Istituti Religiosi, al tempo in cui era Pontefice san Giovanni Paolo II.
Questo libro è sulla linea della continuità di una campagna fangosa che ha radici ben più remote rispetto alla sua pubblicazione. Esso, in sostanza, contribuisce a screditare padre Stefano attraverso l’avvilimento delle sue opere.
Vi troviamo, infatti, due forze simultanee che hanno agito in questa storia: dopo le calunnie rivolte all’ottantacinquenne Fondatore, si sono avventati contro le associazioni di diritto civile, solo perché i legali rappresentanti hanno preso le distanze dagli accusatori di Padre Manelli, ritenendole pretestuose o legate a rancori personali, come dimostra il fatto che molte delle accuse sono già crollate nelle apposite sedi di giustizia, in quanto i magistrati non hanno ritenuto dar loro ulteriore corso.
Cosa dice allora del clamore mediatico intorno al caso?
Se parliamo di giornalismo su carta stampata o di giornali on line, voglio ricordare che i nomi più rappresentativi del giornalismo italiano hanno compreso che le accuse rivolte a Padre Manelli sono piene zeppe di punti oscuri, di diffamazioni, e hanno svolto e svolgono un lodevole servizio ad onore della verità.
Altro, invece, se parliamo di rotocalchi che cercano lo scoop giornalistico, o di un certo giornalismo di provincia i cui protagonisti, piuttosto che affinare la propria professionalità con un servizio informativo improntato ad un prudente senso critico, passando ad un attento vaglio le informazioni ricevute, sono schiavi della ricerca del sensazionalismo o della notizia che rompa la monotonia della routine quotidiana.
Quanto ai siti anonimi, gestiti da persone che non hanno il coraggio delle proprie dichiarazioni, non meritano nemmeno di essere menzionati.
La vicenda dei laici segue, quindi, di pari passo quella dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata?
Come l’Istituto religioso anche noi laici stiamo subendo molti disagi. Tutto il movimento laicale della M.I.M., Missione Immacolata Mediatrice, è stato sospeso dal precedente commissario Volpi, zio della coautrice del libro. Il motivo? Aveva preteso dai noi laici qualcosa come un giuramento di fedeltà, una sorta di approvazione del suo operato di commissario non solo per gli atti di governo già compiuti, ma anche per quelli che avrebbe posto in essere in futuro. Dall’adesione o meno alla sua richiesta si sarebbe dovuto dedurre se, la componente laica della famiglia religiosa fosse stata obbediente o no all’autorità della Chiesa. Una specie di assegno firmato in bianco, insomma.
Un abuso di potere clericale?
Sì, tale richiesta, pare senza alcun precedente nella storia recente dei movimenti ecclesiali, è stata percepita dalla maggioranza dei fedeli laici come un grave abuso di autorità e come un insulto alla dignità di cristiani e membri della M.I.M., oltre che come pretestuosa.
Noi laici abbiamo sempre amato e servito la santa Chiesa e abbiamo sempre riconosciuto e rispettato la sua gerarchia, professando sinceramente la dottrina cattolica nella sua integrità e purezza. Questo è stato da sempre uno dei cardini dell’insegnamento di Padre Manelli come possono testimoniare una quantità inenarrabile di sue pubblicazioni.
Ricordiamo che tra noi laici c’era un gruppo cospicuo di persone che, dopo un adeguato percorso di formazione, ha emesso il voto di Consacrazione illimitata all’Immacolata, con l’obbligo di rinnovo ogni anno, fino alla professione solenne.
A noi che abbiamo condiviso e abbracciato liberamente il carisma del Padre Fondatore è stato impedito di indossare lo scapolare da terziari e di fare riunioni di preghiera, intervenendo sui vescovi locali per istillare in loro sfiducia nei nostri confronti. I vescovi hanno ricevuto informazioni calunniose sul nostro movimento laicale e, così facendo, sono riusciti nell’intento di bloccare i consueti incontri di preghiera organizzati da più di vent’anni in molte diocesi d’Italia e del mondo.
Una vera persecuzione?
A tutti gli effetti! e solo sulla base di un pretesto. In tal modo i laici sono stati liquidati, senza neanche una formale comunicazione contenente le ragioni dello scioglimento della M.I.M, al Presidente Nazionale.
Per l’attuale commissario Ardito, anzi, sembra poi che la MIM non esista per niente. Ora, poi, che l’Istituto religioso va verso la dissoluzione del voto di Consacrazione illimitato dell’Immacolata, approvato esplicitamente da san Giovanni Paolo II, il Papa “Totus tuus”, oltre alla disgregazione del fiorente Istituto religioso, anche il movimento laicale sta subendo gli effetti di questa frantumazione.
Eppure il post-concilio ha riconosciuto il grande valore delle Associazioni laicali.
Marco Tosatti
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