«All’interno della Curia romana c’è una lobby massonica satanista che odia la Madonna e cerca di negare le sue apparizioni e i suoi messaggi - Padre Ubodi e l'attualità di Civitavecchia
"DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA E GRANDE APOSTASIA? CIVITAVECCHIA CI AVEVA AVVERTITI" ...
- INTERVISTA A PADRE FLAVIO UBODI SUI MESSAGGI DI CIVITAVECCHIA
«È ormai di dominio pubblico, ma non per questo noto a tutti che, a Pantano di Civitavecchia, alle lacrimazioni di sangue e alle trasudazioni d’olio di due statue identiche raffiguranti la Madonna si sono accompagnate apparizioni e messaggi della Vergine. Il dato è stato confermato sia da Jessica – la figlia dei Gregori, proprietari delle due sacre immagini –, in una dichiarazione scritta per il dossier pubblicato dalla rivista diocesana di Civitavecchia dal titolo “Non dimenticare il gemito di tua madre” (2005), sia da suo padre Fabio, sia dall’allora vescovo Girolamo Grillo nello stesso documento. Il vescovo ha poi confermato queste dichiarazioni dando alle stampe un suo memoriale. E io stesso ho dedicato un capitolo all’argomento nel mio libro La Madonna di Civitavecchia. Lacrime e messaggi».
Parla padre Flavio Ubodi, teologo cappuccino, vicepresidente della Commissione diocesana che si è espressa favorevolmente sulla lacrimazione definita «scientificamente inspiegabile» della Madonnina di Civitavecchia, verificatasi nel 1995 per tredici volte, di fronte a testimoni diversi, tra il 2 e il 6 febbraio, e un’ultima volta il 15 marzo nelle mani dell’ordinario diocesano. L’ho contattato a seguito dei tragici fatti di Parigi, nella convinzione che la Madonna, apparendo vent’anni fa presso la famiglia Gregori a Pantano di Civitavecchia, ultima propaggine della diocesi metropolitana di Roma, abbia predetto la crisi della Chiesa, della famiglia e del mondo, che veramente oggi sembrerebbero trovarsi sull’orlo di un baratro. Come ipotizzato ieri in queste stesse pagine (leggi qui) – posto per vero che abbiamo una Madre nel Cielo, creatura viva, protagonista nell’economia della salvezza, che in ogni epoca storica, con instancabile premura, fa leva sulla coscienza dei suoi figli perché facciano ciascuno buon uso della libertà che gli è stata data da Dio…–, se fosse stato accolto a tempo debito il richiamo alla conversione che il Cielo ha rivolto allora alle porte di Roma, forse si sarebbe evitato tanto spargimento di sangue, non solamente in Europa ma in tutto il mondo, e già avrebbe potuto trionfare il Cuore Immacolato di Maria, come promesso ai pastorelli di Fatima e ribadito in molteplici messaggi anche nella casa dei Gregori.
Nell’ora presente, invece, l’umanità non sembrerebbe disposta a comprendere che l’odio presente nel mondo ha riempito gli spazi che l’umanità ha tolto al Creatore, che è Dio d’amore, e ancora rimanda o addirittura si rifiuta di adottare quei correttivi del cuore che soli potranno favorire la vera pace. Per questo penso sia importante fermarsi a riflettere su quanto la Madonna ha voluto dirci a Pantano. «È da precisare», interviene padre Flavio, «che si tratta di messaggi che non hanno carattere di obbligatorietà di fede come la Scrittura o il magistero della Chiesa». Sono comunque «messaggi che ci riguardano tutti e che si stanno realizzando puntualmente». La Madonna, già nel 1995, aveva messo in guardia da un piano diabolico che prevedeva: «Attacco e distruzione della famiglia; grande apostasia; scandali dentro la Chiesa; gravi mancanze fra le stesse schiere gerarchiche, da cui un forte richiamo ai vescovi per la loro unità intorno al papa Giovanni Paolo II, indicato come modello e suo dono per i tempi presenti. Pericolo per la nostra nazione, con il rischio concreto di una Terza guerra mondiale tra Occidente e Oriente». Ho chiesto al mio interlocutore di commentare punto per punto queste affermazioni, in stretta relazione con i messaggi della Madonna, per la parte che il vescovo Grillo aveva dato permesso a padre Ubodi di pubblicare nel suo libro-documento.
Padre Flavio, che cosa intende per «attacco e distruzione della famiglia»?
«Un feroce attacco di Satana nei confronti della famiglia si nota come sottofondo in tutta la vicenda di Civitavecchia. In un messaggio del 16.7.1995 alle ore 6.00, la Madonna svela: “Satana vuole distruggere le famiglie”. Distruggere la famiglia significa distruggere la cellula fondamentale della società, quindi infettarla come un cancro per portarla alla dissoluzione. Questa preoccupazione della Madre di Dio si è andata chiarendo sempre di più negli anni con la disgregazione delle famiglie ancora in atto: divorzi, separazioni, unioni di fatto, matrimoni omosessuali, poligamia… L’aggressione nei confronti della famiglia si è manifestata anche all’interno della Chiesa con la discussione sulla “Comunione ai divorziati risposati”, dividendo addirittura un Sinodo in due schieramenti. Il rischio è che si potrebbe arrivare a negare l’indissolubilità del sacramento del Matrimonio con tutto ciò che comporta a livello dottrinale e magisteriale. I messaggi, che a Pantano non a caso sono stati consegnati a una famiglia, avevano anticipato questo terremoto e invitato a costruire la famiglia nel rispetto dei valori cristiani e a coltivare l’amore, la fedeltà, l’indissolubilità e l’unità. La Vergine si è presentata qui, fra l’altro, come “Madre e Regina della famiglia” e sono tantissime le coppie che ritrovano unità pregando la Madonna di Civitavecchia».
È vero che nella Chiesa contemporanea si starebbe facendo strada l’apostasia?
«Di “grande apostasia” si parla in un messaggio dell’8.9.1995. E noi stiamo vivendo questa terribile realtà. Sembra che l’apostasia riguardasse anche una parte dei segreti di Fatima. Giovanni Paolo II, nell’esortazione apostolica Ecclesia in Europa, successiva ai messaggi dati ai Gregori, rilevò: “La cultura europea dà l’impressione di una apostasia silenziosa da parte dell’uomo sazio che vive come se Dio non esistesse” (n. 9). All’interno della Chiesa si respira una perdita di fede e la messa in discussione di molte verità dogmatiche. Tutto ciò è causato anche da una preoccupante infiltrazione della massoneria e del comunismo ateo. Per quanto dubiti che possa essere preoccupato per il bene della Chiesa, il giornalista Gianluigi Nuzzi, l’eco di Vatileaks, ha scritto che già ai tempi di Papa Luciani all’interno della Curia romana c’era una lobby massonica con centoventuno iscritti, traendone le conclusioni: c’è una schiera di “cardinali, vescovi, presbiteri che non seguono le parole del Vangelo ma rispondono al giuramento della fratellanza massonica”. Mi auguro che tutto ciò non sia vero, ma qualora lo fosse, si tratterebbe di una situazione di una gravità incalcolabile. In ogni caso si registrano nello studio e nella pratica della teologia tendenze non cattoliche nella valutazione degli elementi fondamentali della fede: il Credo, il Padre nostro, il Decalogo, i Sacramenti».
Queste sue valutazioni, pur dolorose, spiegano tuttavia i tanti scandali emersi negli ultimi anni da dentro la Chiesa…
«In un messaggio del 30.7.1995 la Madonna dice: “Satana si sta impadronendo di tutta l’umanità, e ora sta cercando di distruggere la Chiesa di Dio tramite molti sacerdoti. Non permettetelo! Aiutate il Santo Padre”. La preoccupazione della Vergine si è rivelata vera, infatti abbiamo assistito a una serie sconcertante di scandali che nessuno avrebbe potuto immaginare ai tempi degli eventi di Civitavecchia. Si cominciò con la triste vicenda del vescovo Milingo, si proseguì con i preti pedofili, fino ad arrivare agli scandali di oggi. Ai tempi dei messaggi di Civitavecchia nessuno avrebbe potuto pensare a quanto successivamente ebbe a dire il cardinale Ratzinger, che dentro la Chiesa c’è molta sporcizia. La Madonna lo aveva anticipato, ma chi vi aveva prestato attenzione?».
È vero che la Madonna ha esplicitamente richiamato i vescovi per il loro ministero e per la loro testimonianza, chiedendo di ritrovare unità attorno al Papa, con riferimento a Giovanni Paolo II?
«Si è fatto notare che la diocesi Civitavecchia è suffraganea di Roma: questo ci fa dire che la Vergine si è manifestata nel cuore pulsante della Chiesa. E, in un messaggio del 19.9.1995, Ella si rivolge ai vescovi dicendo: “Vescovi, il vostro compito è di continuare la crescita della Chiesa di Dio… Tornate ad essere un solo cuore pieno di vera fede e di umiltà con il mio figlio Giovanni Paolo II, il dono più grande che il Mio Cuore Immacolato abbia ottenuto dal Cuore di Gesù”. Il messaggio indica che c’è divisione all’interno della gerarchia della Chiesa e non c’è sintonia e unione con il Papa. Nello stesso tempo la Madonna ha indicato in san Giovanni Paolo II il suo più grande dono per questo nostro tempo. Se si prende sul serio questa rivelazione di Colei che a Civitavecchia, si è presentata anche nei titoli di “Madre e Regina della Chiesa” possiamo comprendere quanto la vita e il magistero di questo santo Papa possano essere di riferimento per la Chiesa non solo di oggi, ma anche futura».
Restando al presente così delicato: la Madonna ha mai fatto riferimento all’Italia?
«A tale proposito la Vergine ha ammonito: “La vostra nazione è in pericolo… Consacratevi tutti a me, al mio Cuore Immacolato, e io proteggerò la vostra nazione» (messaggio del 19.9.1995). La Madonna parla di nazione, quindi con attenzione rivolta più al popolo che al Paese. La nostra nazione dal 1995 a oggi ha vissuto momenti molto difficili, ma penso che momenti ancora più difficili dovranno venire. La società italiana è oggi pervasa a diversi livelli da persone e correnti di pensiero fra loro anche molto eterogenee, ma unite nell’intento di distruggere le nostre radici cristiane, i valori di democrazia acquisiti con fatica, le tradizioni, la cultura. È “l’umanesimo cristiano” che è messo in crisi, cioè è la visione occidentale dell’uomo che viene aggredita e distrutta. La difesa di una nazione si attua, soprattutto, difendendo i valori che la caratterizzano, la cultura e una visione dell’uomo e dell’universo. Oggi persino alcuni vescovi sembrano aver perso questa consapevolezza o di avervi abdicato, pronti a rinunciare alle proprie tradizioni (anche al Vangelo?) in nome di una non ben precisa forma di “fratellanza”, “accoglienza”, “amicizia” coi cosiddetti lontani e diversi. Ma che cosa avremo da offrire di nostro se rinunciamo a essere ciò che siamo? Che dialogo possiamo imbastire senza un’identità precisa che ci dia contenuto? E siamo sicuri che ci possa essere fratellanza o amicizia autentiche con chi ci chiede di abiurare le nostre radici, ciò che noi siamo?».
Forse non a caso in un messaggio si paventa il rischio di una terza guerra mondiale tra Oriente e Occidente, con coinvolgimento di armi nucleari…
«Qui è fondamentale il messaggio dato alle ore 9.00 del 19.5.1995: “L’umanità sta per incombere in una tragedia molto brutta che si sta avvicinando. Non si sta accorgendo che sta per entrare in una guerra mondiale che può essere fermata”. Temo che anche questo messaggio si stia realizzando. In questi giorni diversi capi di Stato hanno dichiarato che siamo in guerra. Lo sta ripetendo di frequente il Presidente francese, dopo i drammatici attentati di Parigi, ma anche il Pontefice parla da tempo di “terza guerra mondiale combattuta a pezzetti”. Si parla di possibili attacchi chimici e batteriologici. I messaggi fanno capire che si tratta di “guerra nucleare” che potrebbe avere conseguenze incalcolabili. Tuttavia la Madonna come si è visto non chiudeva le porte alla speranza: “La guerra può essere fermata”».
Sarebbe importante sapere come…
«Anche il Cielo ha le sue “armi”. La Vergine, per fermare la guerra, ha indicato l’amore, le preghiere, il Rosario in particolare, l’umiltà, la conversione autentica, la consacrazione al suo Cuore Immacolato. Ma soprattutto una grande confidenza con Gesù, che si stabilisce nella Comunione e nell’Adorazione Eucaristica, e nella Confessione frequente. Il mondo come osservava papa Benedetto XVI ha imboccato la deriva del relativismo: non esiste nulla che abbia carattere di assolutezza e di immutabilità; tutto è “relativo” al tempo, ai luoghi, alle persone nelle concrete situazioni in cui vivono. Con questa visione crolla la fede nella verità eterna e immutabile contenuta nella Scrittura e nel magistero della Chiesa. Ma si ha anche un “relativismo etico”, cioè il comportamento pratico non tiene più in alcun conto princìpi e norme morali fondate sulla legge naturale e sulla legge divina. Il relativismo nega ogni validità alla morale naturale-razionale e a ogni norma etica di origine e di natura religiosa. Con queste convinzioni l’umanità poggia i piedi su sabbie mobili pronte a inghiottirla nel nulla. Si cercano sicurezze nel potere e nel denaro che portano a conflitti mondiali. Oggi, oltre che una guerra per il potere e per l’accaparramento dei beni della terra, stiamo affrontando anche una guerra culturale e di religione. Sempre più osservatori, anche laici, hanno preso atto che l’Occidente sta subendo passivamente un’invasione e un’imposizione della cultura islamica. Passivamente, perché l’Occidente, nonostante sia sconvolto da questo grande cambiamento epocale, rinuncia a riaffermare la ricchezza della propria cultura cristiana e della propria tradizione, perché le ha rinnegate, come bene dimostra lo Statuto stesso dell’Unione Europea, con l’esclusione voluta di ogni riferimento alle radici cristiane, per cui si era speso in prima persona Giovanni Paolo II. A riprova che in Europa, e anche in Italia, si annida un mondo massonico e satanista che gode dell’aggressione alla Chiesa da qualunque parte venga».
È vero che questi messaggi sarebbero stati collegati dalla Vergine al messaggio di Fatima?
«La Madonna nel messaggio del 19.9.1995 dice: “Le tenebre di satana stanno oscurando ormai tutto il mondo e stanno oscurando anche la Chiesa di Dio. Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima” (cfr. n. 28). Poi viene comunicato a Jessica il Terzo segreto di Fatima che tiene gelosamente segreto».
Quali analogie ha riscontrato tra le mariofanie di Civitavecchia e di Fatima?
«Ogni manifestazione mariana ha modalità proprie e particolari. Le apparizioni di Civitavecchia hanno avuto anch’esse una certa preparazione con il manifestarsi di vari segni e anche con apparizioni di angeli. Ma è soprattutto il contenuto che coincide in gran parte con Fatima: l’invito alla conversione e alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria; la recita del Rosario come arma per sconfiggere l’avversario di Dio; le tenebre di Satana che stanno oscurano il mondo e la Chiesa, con il rischio di una guerra nucleare; la consegna a Jessica del Terzo segreto; il riferimento all’apostasia e la riconferma incoraggiante che il Cuore Immacolato di Maria trionferà».
Ci ricorda che cosa ha detto papa Benedetto XVI in proposito del Terzo segreto, in particolare durante il suo pellegrinaggio alla Cova d’Iria nel 2010?
«Ha detto che il messaggio di Fatima non è ancora concluso e che, quindi, dobbiamo attendere il suo compimento. Le parole suonano così: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”».
Che cosa ha chiesto la Madonna per scongiurare questa situazione dentro e fuori la Chiesa?
In un messaggio del 25.8.1995, alle ore 18.00, la Madonna dice: “Il mio volere è che vi consacriate al mio Cuore Immacolato per potervi condurre tutti a Gesù… Convertitevi, siate umili di cuore, caritatevoli, tornate ad essere il vero popolo di Dio…”. Anche nel messaggio del 26.8.1995, alle ore 18.30 si ripete: “Consacratevi al mio Cuore Immacolato”; e ancora: “Pregate e non stancatevi mai di pregare. Amatevi, perché l’amore in Cristo mio Figlio è la vostra chiave per entrare in quella porta piccola che conduce al Regno di Dio”».
Qual è stata la risposta dentro la Chiesa?
«All’interno della Chiesa ci sono state personalità di primaria importanza che hanno creduto agli eventi di Civitavecchia, come Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Natuzza di Paravati, padre Amorth e tanti altri. Purtroppo ci sono state, e ci sono ancora, anche delle negazioni e delle aggressioni. D’altronde se è vero ciò che scrive Nuzzi, che all’interno della Curia romana c’è una lobby massonica, questa, essendo satanista nei suoi vertici, odia la Madonna e cerca di negare le sue apparizioni e i suoi messaggi. E si servirà dei suoi adepti più qualificati per combattere la Madre di Dio. Anche oggi si ha l’impressione che un potere superiore massonico ordini l’oscuramento degli eventi di Civitavecchia e impedisca la devozione alla Madonnina che ha lacrimato sangue».
Quali sono state le tappe principali del discernimento, e a che punto siamo adesso?
«Mi limito a dire che la Commissione teologica, di cui ho fatto parte, ha preso in esame solo l’evento delle lacrimazioni di sangue, tutto il resto, compresi i messaggi, doveva essere analizzato, ma mons. Grillo giudicò sufficiente il lavoro svolto, e le cose sono rimaste sospese. Monsignor Grillo ha, in seguito, mostrato il suo orientamento di vescovo con la pubblicazione del diario, in cui dichiara di aver avuto conferma per via ordinaria e straordinaria di tutti i fatti collegati alla mariofania di Civitavecchia, comprese le apparizioni e i messaggi».
È troppo tardi ormai per rispondere all’appello della Madonna? Che cosa possiamo fare?
«La Madonna dice in un messaggio del 30.7.1995: “Il mio mantello ora è aperto a tutti voi, tutto pieno di grazie, per mettevi tutti vicino al mio Cuore Immacolato. (Esso) si sta per chiudere, poi il mio Figlio Gesù sferrerà la sua giustizia divina”. Sono convinto che la Mamma celeste terrà aperto il suo mantello fino all’ultimo istante».
Prima ha accennato che la Madonna, ha annunciato a Civitavecchia, come a Fatima, il trionfo del suo Cuore Immacolato…
«Abbiamo un primo accenno in un messaggio del 15.3.1995, alle ore 18.00: “La strada sarà lunga, tortuosa, sofferente, ma poi splenderà la luce del Signore”. In un messaggio del 4.9.1995 si legge: “Questo è il tempo della grande prova. Pregate, pregate, pregate! Verrà il tempo della vera pace, della gioia, dell’Amore, della fratellanza, della santità e della vittoria dell’Amore divino”. In maniera ancora più esplicita nel messaggio del 19.9.1995 la Madonna dice: “Dopo i dolorosi anni di tenebra di satana, ora sono imminenti gli anni del trionfo del mio Cuore Immacolato”. Si ha la sensazione che dopo un periodo di grande prova il Bene e la Verità alla fine trionferanno».
Siamo certi che i messaggi siano realmente datati 1995 e 1996. Lei era testimone di queste apparizioni all’epoca?
«È certo che i messaggi, che possiamo definire “pubblici”, sono stati dati in un ciclo di apparizioni che hanno inizio il 2 luglio 1995 e termine il 17 maggio 1996. Ai tempi delle apparizioni e dei messaggi io frequentavo la famiglia Gregori, come incaricato del vescovo, ma non ho mai avuto esperienza diretta del momento delle apparizioni. Gli eventi mi sono stati narrati e i messaggi consegnati via via per iscritto da Fabio Gregori. È documentato che sono di quel preciso periodo».
Chi sono i destinatari delle apparizioni?
«I destinatari sono prima di tutto i protagonisti delle apparizioni, cioè i componenti della famiglia Gregori, ma riguardano anche il vescovo Girolamo Grillo, la Chiesa, la nazione e l’umanità tutta. Sinteticamente si può dire che la Madonna: avverte l’umanità che sta andando verso una guerra mondiale dal sapore apocalittico; avverte la Chiesa che al suo interno si sta consumando una grave apostasia; avverte le famiglie che sono oggetto di aggressioni diabolica che ha come obiettivo la loro disgregazione».
Quanti sono in tutto i messaggi oggetto di rivelazione pubblica?
«Oltre novanta».
È vero che anche Anna Maria Gregori è stata depositaria di alcuni messaggi?
«Fa parte della famiglia. A Civitavecchia la Madonna si rivolge non a un singolo soggetto, ma a tutta la famiglia, sia pure a ciascuno in modo particolare. Anna Maria ha avuto talvolta dei sogni e delle locuzioni a conferma del contenuto delle apparizioni».
Come venivano trasmessi i messaggi?
«La Madonna ha comunicato oralmente i suoi messaggi nelle apparizioni, che subito dopo venivano trascritti da Fabio o da Jessica».
Il vescovo ne era a conoscenza?
«I Gregori tenevano costantemente aggiornato il vescovo e gli fornivano con estrema sollecitudine copia autenticata di ogni nuovo messaggio che veniva loro dato. Si conservano le ricevute firmate da mons. Grillo».
È vero che monsignor Grillo emise poi un Decreto perché sia costruito un più ampio Santuario mariano presso la parrocchia di Pantano, ove si custodisce la statua della Madonna che ha pianto sangue? E mi pare che il vescovo abbia dato ulteriore solennità a questa sua decisione, celebrando sul luogo una Santa Messa e depositando simbolicamente la prima pietra…
«Lo confermo. Il vescovo mons. Girolamo Grillo, nel decimo anniversario delle lacrimazioni, e precisamente il 15 marzo 2005, ha emanato un Decreto che recita testualmente: “Visti i Canoni 1230; 1232 e 1234 del CIC; al fine di offrire ai fedeli che si recano a ‘Pantano’ per pregare la Madonnina ed assicurare loro una maggiore assistenza spirituale, incrementando opportunamente la vita liturgica soprattutto con la celebrazione dell’Eucaristia e della Penitenza, come pure coltivando una sana forma di pietà popolare: DECRETIAMO che sia ivi edificato un apposito Santuario a Statuto Diocesano, dedicato alla Madonna, anche per meglio accogliere i numerosi pellegrini provenienti da ogni parte”. C’è quindi un Decreto ufficiale del vescovo con Prot. N. 32/2005 per la costruzione di un Santuario. Questo atto indica implicitamente un ufficiale riconoscimento della Chiesa dell’evento delle lacrimazioni. Bisogna chiedersi come mai non sia stato ancora dato seguito a queste disposizioni. Speriamo che ciò avvenga presto, perché il Decreto è sempre valido».
È vero che l’effigie della Madonna delle lacrime ha ricevuto in dono una corona direttamente da papa Giovanni Paolo II? Che significato ha il gesto dell’incoronazione?
«La Statua che ha lacrimato sangue è stata oggetto di due incoronazioni. La prima incoronazione è stata fatta da Giovanni Paolo II in persona. Ne è testimonianza l’importantissimo documento reso pubblico da mons. Girolamo Grillo e datato 8 ottobre 2000. In questo documento, sottoposto direttamente al Santo Padre, si dice testualmente: “La sera dell’11 giugno 1995… abbiamo pregato insieme dinanzi alla stessa effigie della Madonna, che Ella ha benedetta, mettendole, sul capo, dopo averla baciata, una piccola corona d’oro e nelle mani la coroncina d’oro del Rosario che la statuina tuttora porta con sé”. Quest’affermazione porta il sigillo del Papa perché Egli vi ha apposto la sua firma. È un atto importantissimo perché è il successore di Pietro, in tutta la sua autorità, che riconosce che quella statua è stata oggetto di evento soprannaturale e “baciandola” l’ha ritenuta degna di venerazione. La seconda incoronazione è avvenuta per opera del nuovo vescovo diocesano Mons. Luigi Marrucci. Il giorno 26 aprile 2014, nel grande tendone accanto al Santuario della Madonna in località Pantano a Civitavecchia, si è svolta una solenne Liturgia eucaristica presieduta dal vescovo diocesano e concelebrata da altri due vescovi, mons. Girolamo Grillo e mons. Giovanni Marra, e da diversi sacerdoti. Erano presenti molti fedeli nonostante la cerimonia non fosse stata sufficientemente propagandata. In questa liturgia il vescovo ha proceduto a una nuova incoronazione, con una nuova corona, della stessa statuina che aveva lacrimato sangue e già oggetto di attenzione da parte di Giovanni Paolo II. Al termine della cerimonia la Madonnina è stata esposta alla venerazione dei fedeli concedendo ai soli sacerdoti di baciarla, come a prolungare il bacio datole da Papa Wojtyla. Io ero personalmente presente a questo evento e ho preso parte alla solenne concelebrazione. Queste due incoronazioni possono essere considerate come un marchio di autenticità dato sia dalla Chiesa universale che dalla Chiesa locale agli eventi di Civitavecchiae l’autorizzazione alla venerazione della Madonnina. Potrebbero sembrare gesti fatti in maniera dimessa, ma questo è il modo della Madonna di “farsi la strada”».
Che significato dà alle lacrime di sangue della Madonna in relazione alla crisi di fede e di credibilità che attraversa la Chiesa e al dilagare dell’odio e della guerra nel mondo?
«Una mamma piange per ragioni serie, se poi piange sangue vuol dire che abbiamo toccato il fondo e che il sangue versato da Gesù per la redenzione del mondo risulta vano per molti».
Come uomo e come teologo incaricato delle indagini, quando ha maturato la convinzione che questo evento fosse attendibile?
«La convinzione è maturata progressivamente, analizzando a fondo gli eventi, le testimonianze di vari testimoni, l’assenza assoluta di ogni frode. Eppoi la serietà e la serena forza d’animo dei Gregori, nonostante le aggressioni inspiegabili che sono venute da ogni parte; la loro obbedienza alla Chiesa singolarmente e come famiglia. Infine, l’assenza di errori teologici ed etici nei messaggi, e tante altre costatazioni fatte di persona».
Ha fatto riferimento ad aggressioni inspiegabili? Si riferiva alla famiglia o all’evento in sé stesso?
«A entrambi. Mi permette una precisazione importante: non mi risulta che nella storia millenaria delle apparizioni e dei messaggi mariani ci sia stata tanta avversione e tanto accanimento come in questo caso: avversione di una parte della Magistratura che si scatenò contro la famiglia in mille modi fino a porre agli “arresti domiciliari” la Madonnina (allora si disse che quella Magistratura era massonica); avversione da parte di alcune associazioni (Codacons e Telefono antiplagio); avversione di una parte di alcuni uomini di Chiesa (non solo nei confronti della famiglia, ma anche del vescovo, mons. Grillo, e perfino delle convinzioni profonde e favorevoli manifestate da Giovanni Paolo II). Alla Magistratura di Civitavecchia sono arrivate lettere irricevibili da parte di singoli individui, di sacerdoti, di testimoni di Geova, di chiese sataniche… Una cosa impressionante! Personalmente sono giunto alla conclusione che a Satana l’evento dava realmente molto fastidio e che ha cercato di distruggerlo in ogni modo. E purtroppo le aggressioni non sono ancora finite…».
Di Riccardo Caniato
Fonte:
www.lanuovabq.it/it/attacchi-a-chie…
https://gloria.tv/article/6w98ibozD4xz3c6zjhHUQd1Ua
TRIONFO: IL NEMICO SARÀ “SCHIACCIATO”…
Quali saranno le note singolari del Trionfo, le sue caratteristiche essenziali?
Esaminiamo brevemente la questione.
Innanzitutto, un primo fatto caratteristico si scopre dall’espressione stessa usata dalla Madonna a Fatima e in altre sue rivelazioni e apparizioni recenti: “Il mio Cuore trionferà”.
Cosa significa? La Madonna non dice che il suo Cuore vincerà, ma trionferà. Il nemico, quindi, sarà annientato, distrutto, “schiacciato” (cf GEN 3,15).
Dire vincere non esclude la possibilità di una vittoria “decisa alle ultime battute”, come quando in una gara sportiva i due avversari sono alla pari e se prevale l’uno sull’altro dipende dalla fortuna o da un “tiro da maestro” di uno dei due competitori.
Nell’attuale battaglia spirituale le cose non stanno così: non c’è paragone tra lo strapotere del Creatore e le povere forze delle creature e se sembra che i nemici stiano ora prevalendo è solo perché la vittoria finale di Dio, di Maria e dei suoi servi fedeli possa risultare ancora più umiliante per il demonio e le sue schiere, angeliche ed umane. La parola trionfo, quindi, esprime una verità indubbia: il nemico del genere umano e con lui tutti i suoi satelliti saranno annichiliti in modo grandioso, epico, in modo tale che risulti chiaro al mondo intero che l’instaurazione del Regno di Maria è opera del « dito di Dio » (Lc 11, 20).
Ma tale instaurazione sarà indolore? Tutt’altro! I messaggi profetici mariani e non mariani (si pensi alla visione del Terzo segreto di Fatima…) parlano chiaro circa il fatto che la CROCE DOVRÀ PRECEDERE LA GLORIA e sarà, per la Vera Chiesa, una croce tanto più pensante quanto più meravigliosa e grandiosa sarà la gloria futura che le è promessa nel periodo di Pace preconizzato.
Ma è proprio in questa prospettiva che è possibile vedere, in filigrana, sia il senso della parola trionfo che quello dell’interferenza provvidenziale delle forze buone della Chiesa la cui componente mariana si traduce, oggi, in una vita tutta consacrata alla Santa Vergine. La vittoria sarà epica, come quella che ottenne Cristo sulla Croce; il mezzo della vittoria sarà il medesimo perché la Sposa non può seguire un destino diverso da quello dello Sposo: è la croce che, portata con pazienza e coraggio dai veri credenti (in modo speciale dai consacrati le cui opere e sofferenze ricevono di un misterioso « plus-valore spirituale »), preparerà la distruzione del regno di satana in modo così grandioso che apparirà manifesta la somiglianza con la vittoria completa e straordinaria di Cristo sulla Croce.
Sarà proprio da quella Croce che sarà emesso il grido di abbandono dei credenti, militanti nella Vera Chiesa, figli della Vergine tutti a Lei consacrati: « Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito […]. Tutto è compiuto » (Lc 23, 46; Gv 19, 30) che sarà, al contempo, il grido del Trionfo con cui la Chiesa si imporrà su satana e su tutti i suoi collaboratori, dentro e fuori la Chiesa.
Questo momento sarà ambivalente perché segnerà una fine ed un inizio: la fine del potere temporaneo di satana nel mondo (cf Ap 20, 2-3) e l’inizio del Trionfo del Cuore Immacolato (cf Ap 11, 15-17; 20, 4) e di una nuova stagione di santità della Chiesa,come indicato dal Libro stesso dell’Apocalisse e da numerosissime e autorevoli profezie cattoliche.
UN EVENTO DI CONVERSIONE ECCEZIONALE…
Un’altra fondamentale nota caratteristica del Trionfo è che, come accennato a più riprese in post precedenti, sarà un evento di conversione così potente e universale che oscurerà tutti i precedenti trionfi di santità e conversione della Chiesa e dell’umanità. Esso sarà riconoscibile nella totale conversione del mondo (che non significa per la conversione di ogni persona sulla terra, cosa utopica e improbabile…) –, un evento storico di una tale portata che offuscherà tutti i passati momenti di gloria.
La Madonna ci assicura, con le sue parole profetiche, che con il Trionfo del suo Cuore la situazione attuale sarà rovesciata dall’intervento di Dio. Non solo la Russia ma tutto il mondo si convertirà. Maria ha promesso questa conversione; la purificazione e i castighi la garantiranno e la porteranno a compimento. Questa consapevolezza dovrebbe metterci nell’animo grande speranza e anche spronarci a sopportare con animo generoso tutte le sofferenze che la divina Provvidenza permetterà che piombino sull’umanità e sulla Chiesa come purificazione ed espiazione dei peccati e dell’infedeltà dell’umanità a Dio.
La conversione del mondo verrà sicuramente. Il mondo diventerà dell’Immacolata, di Dio, gli apparterrà e gli uomini riconosceranno la sovranità di Dio con la filiale soggezione e sottomissione alla sua Legge e alla sua volontà.
UNO MERAVIGLIOSO EVENTO DI GRAZIA…
Quello che certamente si può dire, quindi, è che il Trionfo sarà un “evento di grazia eccezionale”, unico nel suo genere. Ed essendo questo un’estensione della realtà intima del Cuore di Maria su scala mondiale, è facile capire che vi sarà un’effusione di grazia sul mondo, una specie di “pienezza di grazia” che avrà conseguenze meravigliose nella vita del mondo e della Chiesa, della società, delle legislazioni dei popoli. Insomma, tutto sarà all’insegna della grazia, in un modo tale che nessuna epoca storica ne ha fatto esperienza (qui per approfondire questo aspetto).
Ricapitolando, quindi, « le parole finali della Vergine: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà!” […] non sembrano essere prefigurazioni di un imminente fine del mondo, quanto di un ritorno del mondo a Dio, di una forte ri-cristianizzazione della società. Questo sulla scia di autorevoli opinioni e rivelazioni private che vanno da san Luigi Grignion de Montfort, a san Giovanni Bosco, fino a san Massimiliano Maria Kolbe e oltre » (1).
La Pax costantiniana del IV secolo, dopo le brutali persecuzioni contro i cristiani dei primi secoli; l’età carolingia in cui, per opera di Carlo Magno, si compì quell’unione politica, morale e spirituale dei paesi dell’Europa nei principi della Fede cristiana (IX secolo); il “trionfo della Chiesa” durante la restaurazione cattolica dopo la bufera protestante del XVI secolo: tutti questi periodi che hanno in qualche modo rappresentato pagine di splendore e di gloria per la Chiesa, in confronto al Trionfo del Cuore Immacolato sono tutti trionfi “incompiuti”o “parziali” che non reggono il confronto, nel senso che un’èra ancora più luminosa è quella che siamo in attesa di vedere.
Per quanto riguarda la cosiddetta Pax costantiniana, benché vi fu un certo trionfo visibile della Chiesa e la cessazione delle persecuzioni, va onestamente riconosciuto che « nonostante […] la prodigiosa vittoria di Costantino e la protezione da lui accordata alla Chiesa, il periodo della dilatazione del Cristianesimo non può dirsi un periodo di santità; esso anzi fu funestato da eresie, da lotte e soprattutto dalla comparsa di Maometto, caratteristico e feroce anticristo della sua epoca. La Chiesa attende ancora il suo grande periodo di trionfo, soprattutto spirituale, poiché la sua grande aspirazione non è quella di trionfare politicamente, ma di salvare le anime e glorificare il Signore » (2).
Riguardo al Medioevo, invece, non vi è dubbio che insieme ad aspetti importantissimi e di grande merito non fu un vero trionfo della Chiesa di Cristo e del suo regno in terra:
« Il Medioevo fu infatti ambiguo, oscillante e caratterizzato dalla commistione di luce e tenebra, tanto da far quasi pensare di essere costituito da due epoche compresenti e conflittuali in una, come i gemelli Giacobbe ed Esaù che si contrastavano nel seno materno » (3).
Proprio al culmine del periodo medioevale, san Bernardo poteva lamentarsi del fatto che “anche questo nostro mondo ha le sue notti, e non poche!”.
È cosa ben constatabile che « a partire dal XV secolo, queste tenebre riuscirono a produrre la Rivoluzione anticristiana, che lentamente ma progressivamente riuscì ad allontanare dalla vera fede dapprima i ceti dominanti, poi gli Stati e infine interi popoli. Lungo l’età moderna la Chiesa, pur conquistando un nuovo continente, perse proprio quello in cui era nata. Sia il Medioevo che la successiva Controriforma, pur essendo stati periodi storici fausti, splendidi e sinceramente cristiani, restarono però imperfetti, limitati e transitori. Essi dunque non resero a Dio quella gloria piena, globale e duratura che gli devono per rigoroso dovere » (4).
In tutte queste epoche, infatti, « il Regno di Cristo nella Chiesa è rimasto incompiuto sia nel suo aspetto quantitativo che in quello qualitativo. Eppure, è assolutamente certo che Dio non lascia le sue opere incompiute, specialmente quelle che riguardano la gloria del suo divin Figlio. Pertanto, dobbiamo aspettarci l’avvento di una nuova epoca storica il cui il Regno si realizzerà pienamente in entrambi quei due aspetti. Ciò si realizzerà quando la Chiesa si riformerà profondamente e restaurerà la cristianità, risanando il moderno divorzio tra vita e Fede, tra civiltà e Religione, tra Stato e Chiesa » (5).
L’impossibilità (nel senso di sconvenienza) che i progetti di Dio rimangano frustrati è un argomento importante che, se non può dirsi principio necessitante, quanto meno apre, anche dal punto di vista razionale oltre che teologico, alla positiva probabilità che Cristo, con un atto di perfetta Giustizia e Onnipotenza, instauri pienamente il suo regno sulla terra attraverso una Chiesa totalmente rinnovata; in questo modo essa, Corpo mistico del Salvatore, potrà dare a Dio Unitrino una gloria che si avvicini quanto più possibile a quella che gli rese Cristo, Verbo Incarnato, e che fu perfetta, completa, del tutto soddisfacente la divina Giustizia.
Cristo è Sposo e Signore della sua Chiesa, il Capo delle sue le sue membra mistiche. Vi sono qui tutti i fondamenti teologici per affermare che la Chiesa, Sposa del Redentore, deve al suo Capo, Signore e Salvatore, per stretta giustizia, quella gloria a cui è obbligata per essere stata da Lui voluta, edificata, redenta, purificata, liberata dalla schiavitù del peccato e del regno di satana. È giusto affermare, quindi, che « sembra molto più conforme alla dignità dell’uomo-Dio e della sapienza di suo Padre, che questo trionfo non venga prorogato all’eternità. Se l’uomo-Dio è Re della terra come lo è del Cielo, perché mai il suo regno non dovrebbe stabilirsi anche sulla terra come in Cielo? Questa gloria, ch’Egli riceverebbe da tutti i popoli liberamente sottomessi al suo imperio, non gli è forse dovuta sotto tutti gli aspetti? E se gli è dovuta, potrà forse suo Padre rifiutargliela […]? D’altra parte, Dio si è pronunciato: Egli ha promesso di dare a suo Figlio le nazioni in eredità [Sal 2,6ss] […]. Siamo persuasi che il regno universale di Gesù Cristo sulla terra cesserà un giorno di essere solo un regno di diritto per diventarlo anche di fatto » (6).
Note:
1) C. Gnerre, A quasi cent’anni da Fatima: www.civiltacristiana.com/a-quasi-cento-anni-da-fatima/
2) Don D. Ruotolo, La Sacra Scrittura. Psicologia – Commento – Meditazione, vol. XXIV: San Giovanni, L’Apocalisse, Casa Mariana Editrice-Apostolato Stampa, Napoli 2013, p. 514.
3) G. K. Chesterton, Tommaso d’Aquino, Guida, Napoli 1992, p. 54. Il grande apologeta anglosassone chiarisce bene che la cristianizzazione che si ebbe nel periodo medievale ebbe precisi e gravi difetti: innanzitutto fu imperfetta; inoltre fu limitata ad una area geografica ristretta; infine durò per un periodo storico relativamente breve.
4) G. Vignelli, Fine del mondo? O avvento del Regno di Maria?, Fede & Cultura, Verona 2013, p. 63.
5) Ivi, p. 83.
6) H. Ramière, Le Royaume de Jésus Christ dans l’histoire, Périsse Frères, Paris-Lyon 1870, c. XIII, parr. 1 e 2; c. XV, par. 5.
Trionfo del Cuore Immacolato? il Nemico sarà schiacciato e l'umanità sarà rinnovata...
TRIONFO: IL NEMICO SARÀ “SCHIACCIATO”…
Quali saranno le note singolari del Trionfo, le sue caratteristiche essenziali?
Esaminiamo brevemente la questione.
Innanzitutto, un primo fatto caratteristico si scopre dall’espressione stessa usata dalla Madonna a Fatima e in altre sue rivelazioni e apparizioni recenti: “Il mio Cuore trionferà”.
Cosa significa? La Madonna non dice che il suo Cuore vincerà, ma trionferà. Il nemico, quindi, sarà annientato, distrutto, “schiacciato” (cf GEN 3,15).
Dire vincere non esclude la possibilità di una vittoria “decisa alle ultime battute”, come quando in una gara sportiva i due avversari sono alla pari e se prevale l’uno sull’altro dipende dalla fortuna o da un “tiro da maestro” di uno dei due competitori.
Nell’attuale battaglia spirituale le cose non stanno così: non c’è paragone tra lo strapotere del Creatore e le povere forze delle creature e se sembra che i nemici stiano ora prevalendo è solo perché la vittoria finale di Dio, di Maria e dei suoi servi fedeli possa risultare ancora più umiliante per il demonio e le sue schiere, angeliche ed umane. La parola trionfo, quindi, esprime una verità indubbia: il nemico del genere umano e con lui tutti i suoi satelliti saranno annichiliti in modo grandioso, epico, in modo tale che risulti chiaro al mondo intero che l’instaurazione del Regno di Maria è opera del « dito di Dio » (Lc 11, 20).
Ma tale instaurazione sarà indolore? Tutt’altro! I messaggi profetici mariani e non mariani (si pensi alla visione del Terzo segreto di Fatima…) parlano chiaro circa il fatto che la CROCE DOVRÀ PRECEDERE LA GLORIA e sarà, per la Vera Chiesa, una croce tanto più pensante quanto più meravigliosa e grandiosa sarà la gloria futura che le è promessa nel periodo di Pace preconizzato.
Ma è proprio in questa prospettiva che è possibile vedere, in filigrana, sia il senso della parola trionfo che quello dell’interferenza provvidenziale delle forze buone della Chiesa la cui componente mariana si traduce, oggi, in una vita tutta consacrata alla Santa Vergine. La vittoria sarà epica, come quella che ottenne Cristo sulla Croce; il mezzo della vittoria sarà il medesimo perché la Sposa non può seguire un destino diverso da quello dello Sposo: è la croce che, portata con pazienza e coraggio dai veri credenti (in modo speciale dai consacrati le cui opere e sofferenze ricevono di un misterioso « plus-valore spirituale »), preparerà la distruzione del regno di satana in modo così grandioso che apparirà manifesta la somiglianza con la vittoria completa e straordinaria di Cristo sulla Croce.
Sarà proprio da quella Croce che sarà emesso il grido di abbandono dei credenti, militanti nella Vera Chiesa, figli della Vergine tutti a Lei consacrati: « Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito […]. Tutto è compiuto » (Lc 23, 46; Gv 19, 30) che sarà, al contempo, il grido del Trionfo con cui la Chiesa si imporrà su satana e su tutti i suoi collaboratori, dentro e fuori la Chiesa.
Questo momento sarà ambivalente perché segnerà una fine ed un inizio: la fine del potere temporaneo di satana nel mondo (cf Ap 20, 2-3) e l’inizio del Trionfo del Cuore Immacolato (cf Ap 11, 15-17; 20, 4) e di una nuova stagione di santità della Chiesa,come indicato dal Libro stesso dell’Apocalisse e da numerosissime e autorevoli profezie cattoliche.
UN EVENTO DI CONVERSIONE ECCEZIONALE…
Un’altra fondamentale nota caratteristica del Trionfo è che, come accennato a più riprese in post precedenti, sarà un evento di conversione così potente e universale che oscurerà tutti i precedenti trionfi di santità e conversione della Chiesa e dell’umanità. Esso sarà riconoscibile nella totale conversione del mondo (che non significa per la conversione di ogni persona sulla terra, cosa utopica e improbabile…) –, un evento storico di una tale portata che offuscherà tutti i passati momenti di gloria.
La Madonna ci assicura, con le sue parole profetiche, che con il Trionfo del suo Cuore la situazione attuale sarà rovesciata dall’intervento di Dio. Non solo la Russia ma tutto il mondo si convertirà. Maria ha promesso questa conversione; la purificazione e i castighi la garantiranno e la porteranno a compimento. Questa consapevolezza dovrebbe metterci nell’animo grande speranza e anche spronarci a sopportare con animo generoso tutte le sofferenze che la divina Provvidenza permetterà che piombino sull’umanità e sulla Chiesa come purificazione ed espiazione dei peccati e dell’infedeltà dell’umanità a Dio.
La conversione del mondo verrà sicuramente. Il mondo diventerà dell’Immacolata, di Dio, gli apparterrà e gli uomini riconosceranno la sovranità di Dio con la filiale soggezione e sottomissione alla sua Legge e alla sua volontà.
UNO MERAVIGLIOSO EVENTO DI GRAZIA…
Quello che certamente si può dire, quindi, è che il Trionfo sarà un “evento di grazia eccezionale”, unico nel suo genere. Ed essendo questo un’estensione della realtà intima del Cuore di Maria su scala mondiale, è facile capire che vi sarà un’effusione di grazia sul mondo, una specie di “pienezza di grazia” che avrà conseguenze meravigliose nella vita del mondo e della Chiesa, della società, delle legislazioni dei popoli. Insomma, tutto sarà all’insegna della grazia, in un modo tale che nessuna epoca storica ne ha fatto esperienza (qui per approfondire questo aspetto).
Ricapitolando, quindi, « le parole finali della Vergine: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà!” […] non sembrano essere prefigurazioni di un imminente fine del mondo, quanto di un ritorno del mondo a Dio, di una forte ri-cristianizzazione della società. Questo sulla scia di autorevoli opinioni e rivelazioni private che vanno da san Luigi Grignion de Montfort, a san Giovanni Bosco, fino a san Massimiliano Maria Kolbe e oltre » (1).
La Pax costantiniana del IV secolo, dopo le brutali persecuzioni contro i cristiani dei primi secoli; l’età carolingia in cui, per opera di Carlo Magno, si compì quell’unione politica, morale e spirituale dei paesi dell’Europa nei principi della Fede cristiana (IX secolo); il “trionfo della Chiesa” durante la restaurazione cattolica dopo la bufera protestante del XVI secolo: tutti questi periodi che hanno in qualche modo rappresentato pagine di splendore e di gloria per la Chiesa, in confronto al Trionfo del Cuore Immacolato sono tutti trionfi “incompiuti”o “parziali” che non reggono il confronto, nel senso che un’èra ancora più luminosa è quella che siamo in attesa di vedere.
Per quanto riguarda la cosiddetta Pax costantiniana, benché vi fu un certo trionfo visibile della Chiesa e la cessazione delle persecuzioni, va onestamente riconosciuto che « nonostante […] la prodigiosa vittoria di Costantino e la protezione da lui accordata alla Chiesa, il periodo della dilatazione del Cristianesimo non può dirsi un periodo di santità; esso anzi fu funestato da eresie, da lotte e soprattutto dalla comparsa di Maometto, caratteristico e feroce anticristo della sua epoca. La Chiesa attende ancora il suo grande periodo di trionfo, soprattutto spirituale, poiché la sua grande aspirazione non è quella di trionfare politicamente, ma di salvare le anime e glorificare il Signore » (2).
Riguardo al Medioevo, invece, non vi è dubbio che insieme ad aspetti importantissimi e di grande merito non fu un vero trionfo della Chiesa di Cristo e del suo regno in terra:
« Il Medioevo fu infatti ambiguo, oscillante e caratterizzato dalla commistione di luce e tenebra, tanto da far quasi pensare di essere costituito da due epoche compresenti e conflittuali in una, come i gemelli Giacobbe ed Esaù che si contrastavano nel seno materno » (3).
Proprio al culmine del periodo medioevale, san Bernardo poteva lamentarsi del fatto che “anche questo nostro mondo ha le sue notti, e non poche!”.
È cosa ben constatabile che « a partire dal XV secolo, queste tenebre riuscirono a produrre la Rivoluzione anticristiana, che lentamente ma progressivamente riuscì ad allontanare dalla vera fede dapprima i ceti dominanti, poi gli Stati e infine interi popoli. Lungo l’età moderna la Chiesa, pur conquistando un nuovo continente, perse proprio quello in cui era nata. Sia il Medioevo che la successiva Controriforma, pur essendo stati periodi storici fausti, splendidi e sinceramente cristiani, restarono però imperfetti, limitati e transitori. Essi dunque non resero a Dio quella gloria piena, globale e duratura che gli devono per rigoroso dovere » (4).
In tutte queste epoche, infatti, « il Regno di Cristo nella Chiesa è rimasto incompiuto sia nel suo aspetto quantitativo che in quello qualitativo. Eppure, è assolutamente certo che Dio non lascia le sue opere incompiute, specialmente quelle che riguardano la gloria del suo divin Figlio. Pertanto, dobbiamo aspettarci l’avvento di una nuova epoca storica il cui il Regno si realizzerà pienamente in entrambi quei due aspetti. Ciò si realizzerà quando la Chiesa si riformerà profondamente e restaurerà la cristianità, risanando il moderno divorzio tra vita e Fede, tra civiltà e Religione, tra Stato e Chiesa » (5).
L’impossibilità (nel senso di sconvenienza) che i progetti di Dio rimangano frustrati è un argomento importante che, se non può dirsi principio necessitante, quanto meno apre, anche dal punto di vista razionale oltre che teologico, alla positiva probabilità che Cristo, con un atto di perfetta Giustizia e Onnipotenza, instauri pienamente il suo regno sulla terra attraverso una Chiesa totalmente rinnovata; in questo modo essa, Corpo mistico del Salvatore, potrà dare a Dio Unitrino una gloria che si avvicini quanto più possibile a quella che gli rese Cristo, Verbo Incarnato, e che fu perfetta, completa, del tutto soddisfacente la divina Giustizia.
Cristo è Sposo e Signore della sua Chiesa, il Capo delle sue le sue membra mistiche. Vi sono qui tutti i fondamenti teologici per affermare che la Chiesa, Sposa del Redentore, deve al suo Capo, Signore e Salvatore, per stretta giustizia, quella gloria a cui è obbligata per essere stata da Lui voluta, edificata, redenta, purificata, liberata dalla schiavitù del peccato e del regno di satana. È giusto affermare, quindi, che « sembra molto più conforme alla dignità dell’uomo-Dio e della sapienza di suo Padre, che questo trionfo non venga prorogato all’eternità. Se l’uomo-Dio è Re della terra come lo è del Cielo, perché mai il suo regno non dovrebbe stabilirsi anche sulla terra come in Cielo? Questa gloria, ch’Egli riceverebbe da tutti i popoli liberamente sottomessi al suo imperio, non gli è forse dovuta sotto tutti gli aspetti? E se gli è dovuta, potrà forse suo Padre rifiutargliela […]? D’altra parte, Dio si è pronunciato: Egli ha promesso di dare a suo Figlio le nazioni in eredità [Sal 2,6ss] […]. Siamo persuasi che il regno universale di Gesù Cristo sulla terra cesserà un giorno di essere solo un regno di diritto per diventarlo anche di fatto » (6).
Note:
1) C. Gnerre, A quasi cent’anni da Fatima: www.civiltacristiana.com/a-quasi-cento-anni-da-fatima/
2) Don D. Ruotolo, La Sacra Scrittura. Psicologia – Commento – Meditazione, vol. XXIV: San Giovanni, L’Apocalisse, Casa Mariana Editrice-Apostolato Stampa, Napoli 2013, p. 514.
3) G. K. Chesterton, Tommaso d’Aquino, Guida, Napoli 1992, p. 54. Il grande apologeta anglosassone chiarisce bene che la cristianizzazione che si ebbe nel periodo medievale ebbe precisi e gravi difetti: innanzitutto fu imperfetta; inoltre fu limitata ad una area geografica ristretta; infine durò per un periodo storico relativamente breve.
4) G. Vignelli, Fine del mondo? O avvento del Regno di Maria?, Fede & Cultura, Verona 2013, p. 63.
5) Ivi, p. 83.
6) H. Ramière, Le Royaume de Jésus Christ dans l’histoire, Périsse Frères, Paris-Lyon 1870, c. XIII, parr. 1 e 2; c. XV, par. 5.
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