ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 14 agosto 2018

Mons Lamentino

AVVENIRE IN ALLARME...ED E' IL TRIONFO DELLA LAGNA!


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L'ultima settimana di Avvenire è stata caratterizzata da una novità importante: il quotidiano ex-cattolico ha dovuto prendere nota che il dissenso cattolico nei suoi confronti cresce ogni giorno di più. Così piange, strilla (e scomunica) in un editoriale di prima pagina. Per il resto persevera nella campagna dissennata pro business dell’accoglienza. Due piccinerie avveniristiche.
Negli ultimi giorni il quotidiano ex-cattolico Avvenire ha proseguito con vigore la sua campagna dissennata sull'accoglienza e contro la Lega e in particolare il Ministro dell'Interno Matteo Salvini. Con una novità di rilievo, derivata dal fatto che il foglio del direttor Tarquinio ha arricchito della lagna (non: lasagna) il consueto menu per stomaci di tolla a base di pregiudizio e livore. Vediamo quando, come, perché.

L’AVVENIRE LAMENTINO
Martedì 7 agosto 2018 Avvenire è montato in cattedra con un editoriale di prima pagina (“L'esempio da dare” - occhiello “Dibattito pubblico e cattolici “) firmato da Umberto Folena. Che è un giornalista di qualità indiscussa, un acuto (pur se ultimamente anche faziosetto) osservatore della realtà in cui siamo immersi, un delizioso cultore dell'amarcord di quando da bambini si costruivano sulla spiaggia castelli di sabbia arcigni e si tracciavano i percorsi ricchi di salite per il Giro d'Italia o per il Tour de France o per il Giro di Svizzera delle biglie: è vero che lui si sentiva Bitossi e noi Anquetil.
Stavolta invece Folena si è vestito (o l'hanno vestito) da moccioso, uno di quelli che sulle spiagge deliziano con le loro esibizioni canore i bagnanti altrimenti assopiti. Leggete che cosa scrive da promettente virgulto del melodramma d’avanspettacolo: “Dimmi contro chi sei, e ti dirò se hai ragione, se sei mio amico, se possiedi la verità. Dimmi non chi sei e con chi sei, per che cosa lotti, qual è la tua meta, chi sono i tuoi fratelli. No. Dimmi invece chi bisogna combattere e annichilire, usando ogni mezzo, perfino la manipolazione e la menzogna (NdR: che parli di Avvenire?). Per quanto triste sia, questo sta cominciando ad accadere in settori non solo della società italiana, ma anche del plurale mondo cattolico (NdR: ma allora parla proprio di Avvenire...).
Proseguiamo la lettura... il Folena in versione lamentina si autoalimenta esaltandosi sempre più: “I fratelli in Cristo, il popolo dei redenti, i battezzati non hanno mai, mai, mai avuto (NdR: il novello predicatore è travolto ormai dal fuoco sacro) un unico pensiero su tutto lo scibile umano. Probabilmente ciò sarebbe disumano. Ma questo (NdR: i singhiozzi, peraltro rabbiosi, sono ormai irrefrenabili) non dovrebbe comportare prendersi a parolacce, insulti, arrivano a dare dell'eretico perfino al Papa, con bombardamenti di citazioni più o meno dotte, raramente autorevoli, quasi sempre fuor di contesto. Roba da appartenenti a una setta qualsiasi. Ma parla ancora di Avvenire?
Il Folena lascia qui libero corso a una sua vena (fin qui nascosta) di inquisitore Anni Trenta. Leggete la sua descrizione dei 'settari': “Insieme al presunto errore si combatte il presunto errante; anzi gli si dà addosso direttamente senza pietàcon una ferocia giustificata dal fatto che è nell'errore, e con chi sbaglia non si scende a patti: va spazzato via, con toni violenti e irridenti, e da parte dei più sbrigativi semplicemente appiccicandogli un epiteto, un'etichetta ritenuta infamante. Converrete che questa di Folena è una magnifica descrizione di come l'Avvenire, in ambito politico italiano, tratta la Lega e in particolare Matteo Salvini.
Dove vuol arrivare il Folena in versione inquisitore? Lo si comprende subito dopo, quando – rimessosi i panni del marmocchio lagnoso – leva alti i suoi strilli accorati, togliendo ogni dubbio: “Anche 'Avvenire' pare meritarsi sovente un simile 'fraterno' trattamento, e chi fa un giornale mette in conto cose così, ma mai abbastanza”. Singhiozza e sentenzia infine il mocciosetto, ritirandosi per esaurimento delle lacrime sotto l'ombrellone della fraterna, misericordiosa, lucrativa accoglienza: “I toni sprezzanti rivelano un'anima sprezzante”.

UN EDITORIALE FRUTTO DI PAURA E RABBIA NEL CONTEMPO
L'esempio da dare”: un editoriale non certo scritto a caso, perdipiù affidato a una delle penne più brillanti del quotidiano ex-cattolico. Un editoriale che contrasta con l'atteggiamento tradizionalmente assunto da Avvenire nei confronti dei suoi critici cattolici: non ne parlo o ne parlo en passant in qualche risposta del direttore perché voglio considerare tali critici irrilevanti, talmente marginali che forse in realtà non esistono neppure. Insomma, anche se dentro mi rodo, sostanzialmente faccio finta di niente.
Evidentemente qualcosa è cambiato: non è più possibile per Avvenire ignorare i critici della sua linea pregiudiziale, dissennata e livorosa che contrasta in più punti con la limpidezza della dottrina sociale cattolica. Ad esempio a proposito dei modi dell'accoglienza dei migranti. Ma anche in ambito di difesa di vita e famiglia, come è stato evidente negli ultimi anni.
Il fatto è che i critici sono ormai consistenti anche numericamente. Quante proteste ha ricevuto e riceve il direttor Tarquinio da una parte dei lettori (e non pochi sono ormai ex-lettori...)? Certo ogni tanto ne appare qualcuna nella pagina delle lettere, tanto per dare a quest'ultima un'apparenza di democraticità. Non solo, ma viene accompagnata da altri scritti più pacati, così da indurre chi legge ad apprezzarli per la loro 'ragionevolezza'. In realtà le proteste sono a tratti fluviali – mentre nel contempo Avvenire, con le sue provocazioni allucinanti, è entrato (giustamente... chi è causa del suo mal....) nel mirino di diversi quotidiani fuori dal coro dei poteri fossilizzati e nel contempo magna magna del pensiero unico dominante.
L'editoriale dell'arruolato Folena è dunque una presa d'atto lagnosa e rabbiosa della situazione. E insieme è indizio chiaro del timore del foglio catto-fluido -o succursale di Repubblica o foglio boldrino o velina corazziera che dir si voglia – di perdere autorevolezza e lettori anche in frange insospettate fino a poco fa del mondo cattolico. Insomma...è tanta la paura che la 'buona fama' di Avvenire svanisca progressivamente anche tra i cattolici di bocca buona e tendenzialmente votati alle dinamiche del gregge. Purtroppo per Avvenire e per fortuna di un cattolicesimo libero e responsabile si stanno svegliando anche loro...

DUE SONDAGGI  INQUIETANTI PER AVVENIRE E LA SUA PIA COMPAGNIA 
Del resto indagini demoscopiche recenti (pure soggette a margini di errore di un certo peso) mostrano che nella comunità cattolica sono in netta crescita coloro che non condividono per niente molte delle 'battaglie' politiche ed ecclesiali del quotidiano dei vertici della Conferenza episcopale (e dei soliti vescovi massmediatici).
Il sondaggio della Ipsos per Politico.eu (quotidiano in lingua inglese con sede a Bruxelles, del gruppo Axel Springer) rileva che tra i cattolici italiani praticanti assidui la percentuale dei simpatizzanti della Lega è cresciuta dal 15,7% del 4 marzo (ultima consultazione politica nazionale) al 31,8% del 19 luglio, superando anche quella dei cattolici filo M5Stelle (scesa al 27,2%). I piddini sarebbero al 20,1% (in calo di più di 2 punti) e i forzisti addirittura sarebbero ridotti all'8,2% (dimezzati). Tali cifre sono una prova della forza di persuasione (al contrario) di AvvenireFamiglia (cosiddetta) cristiana, Tv 2000, vertici della Conferenza episcopale italiana, vescovi massmediatici, sacerdoti e religiosi protervi di parrocchie diverse fino al celebre direttore de ‘La Civiltà Cattolica’, padre Antonio Spadaro - l’Incontinenza fatta gesuita - per il quale Salvini è come Attila.
Da un altro sondaggio nazionale di luglio (condotto per Repubblica dalla Demos di Ilvo Diamanti e pubblicato il 5 agosto) emerge poi un calo sensibile della popolarità di papa Francesco. Nell'insieme della popolazione italiana gli apprezzamenti positivi (da 7 a 10) sarebbero calati dall'88% del 2013 al 71% del 2018. Ancora più pesante il calo tra i giovani (ora è al 58% di apprezzamenti positivi dall'83% di partenza). Tra i cattolici praticanti assidui il calo si quantifica comunque in dieci punti; il doppio se si considerano i cattolici saltuari. Il calo è costante e progressivo e, secondo Diamanti, ha due cause principali: le posizioni del Papa in riferimento all'accoglienza dei migranti (così come sono percepite dall'opinione pubblica) e, in particolare tra i giovani, una forte delusione per un presunto mancato rinnovamento della Chiesa cattolica.
In casa Avvenire i timori sono sempre più palpabili e la tensione interna cresce. Intanto il direttor Tarquinio e i suoi fedeli (evidentemente sostenuti con rara miopia dai vertici della Conferenza episcopale italiana) continuano a seminare disprezzo e odio contro la Lega e Salvini. Non è bastato il clamoroso infortunio sul caso delle uova di Moncalieri (con un'atleta di origini nigeriane colpita a un occhio): quel “Vergogniamoci” a tutta pagina, fondato su una fake news, si è rivelato un boomerang colossale per chi da tempo predica contro le stesse fake news, ergendosi a maestro di correttezza professionale. Colmo della sfrontatezza, Avvenire non ha porto nessuna scusa a lettori e ha continuato imperterrito a spargere i semi velenosi della divisione e dell’odio.

PRODEZZE AVVENIRISTICHE DI GIOVEDI’ 9 E VENERDI’ 10 AGOSTO
Giovedì 9 agosto il veleno è in doppia dose. La prima è per la capotreno che sul Milano-Cremona ha invitato al microfono i passeggeri a non fare l'elemosina ai questuanti e gli zingari (un po’ rudemente) a scendere: un'assunzione coraggiosa e pubblica di responsabilità salutata dal favore di tanti passeggeri, ma indigeribile per tale Raffaele Ariano, che ha allarmato la Nazione per il grave fatto accaduto. Già blogger dell'Unità, ora ha ricevuto il sostegno di Avvenire e dell'intera galassia di pii parrucconi. Seconda dose per la Lega e per Salvini che, nel giorno del sessantaduesimo anniversario della tragedia mineraria di Marcinelle (in Belgio, 262 morti tra cui 136 italiani) hanno criticato il paragone (oggettivamente offensivo) con quanto accade agli odierni migranti contenuto nel messaggio inviato dal ministro degli Esteri Moavero Milanesi, creatura collinare. L'indignazione quirinalizia di Avvenire per le giuste critiche leghiste si palesa anche in un corsivo che così incomincia, falsificando la storia (a partire dal titolo: Il filo che lega a sofferenza dei migranti di ieri e di oggi): “Marcinelle come il Mediterraneo. La miniera e il mare come tomba per i migranti di ieri e per quelli di oggi”. Un paragone che non ha fondamento né sul piano storico né su quello giuridico né su quello amministrativo.
Nell'editoriale di venerdì 10 agosto l'arruolato del giorno, tale Eraldo Affinati, sotto il titolo intenzionalmente antisalviniano “Basta parole vuote” ha scritto – a proposito dei due bulli tredicenni di Pistoia che hanno sparato a salve contro un gambiano: (non ci rendiamo conto) “del mostro che stiamo allevando: un coacervo di individualismo, indifferenza, ipocrisia, egoismo, stupidità camuffato, nemmeno troppo bene, da vitalismo euforico e consumistico”. Non sarà che l'Affinati abbisogni di una camomilla?

POTEVANO MANCARE LE PICCINERIE DEL SABATO?
Infine non possiamo non notare due perle di piccineria avveniristica nell'edizione di sabato 11 agosto. In prima pagina il pronunciamento (con effetti concreti) di Salvini contro la presenza in certa modulistica della dicitura amata dalla nota lobby “Genitore1” e “Genitore2”. E' un pronunciamento che dovrebbe riscuotere il consenso pieno di un giornale che si dice cattolico. L'Avvenire si conferma per quello che è (cioè un quotidiano ex-cattolico): il fatto che la presa di posizione venga da Salvini la rende indigesta. Tanto che il titolo di prima pagina così suona: “Genitori senza numeri e manovra senza cifre”: pur di svalutare l'atto di Salvini l'Avvenire lo associa alla manovra economica del Governo, che c'entra come i cavoli a merenda. Rosiconi senza pari questi esaltatori della Misericordia, cattedratici nel contempo della 'buona stampa'.
Seconda piccineria. Salvini tale dichiarazione l'ha fatta nel contesto di un'ampia e interessante intervista de 'La Nuova Bussola Quotidiana', combattivo sito cattolico online diretto da Riccardo Cascioli. Gli altri mass-media nazionali hanno dato notizia e dell’intervista e della sua fonte.  E  l’Avvenire sempre in cattedraA pagina 9, all’ottava riga dell’articolo principale il solito turiferario prodotto dalla vecchia melassa democristiana scrive: “dice il ministro dell'Interno, intervistato da un sito online”. Quale sito? Mistero per i lettori dell'Avvenire. Sarà che Cascioli è un ex, sarà che La Nuova Bussola Quotidiana nell'aprile scorso ha avuto più contatti online di Avvenire...il fatto è che sul giornale dei vertici della Conferenza episcopale italiana il nome La Nuova Bussola Quotidiana non deve apparire (si era giò notato ad esempio per il ‘caso Alfie’) ... vade retro Cascioli, sei troppo cattolico per la nostra Chiesa dell'inclusione! E così sia. 
AVVENIRE IN ALLARME… ED E’ IL TRIONFO DELLA LAGNA! – di GIUSEPPE RUSCONI –www.rossoporpora.org – 13 agosto 2018

*(Immagine aggiunta)
Il 17% dei migranti sbarcati in Italia è ospitato dalle strutture ecclesiastiche. Il tutto viene finanziato soprattutto tramite i ricchi bandi delle prefetture.


Italia razzista? E’ il paese che “accoglie” di più!



Stando ai dati dell’OIM dal 2015 l’Italia ha accolto 473.537 migranti, contro gli 87.914 della Spagna! Lo schema qui sopra, riguardante l’anno 2016, riportato dall’Ansa,
parla chiaro.
Anche il 2015 era stato un anno record:
Per l’anno 2017 i dati non variano: l’Italia è di gran lunga il paese con più sbarchi.  Vedi qui:
Vediamo ora qualche dato interno al paese: nei primi tre mesi del governo Conte sono finite in galera 208 persone: 113 italiani e 95 immigrati, in un paese che conta circa 60 milioni di abitanti, di cui 55 italiani.
Tra il 2006 e il 2015 gli immigrati imputati per omicidio volontario sono cresciuti del 22 %, gli italiani dimunuiti del 17%.
A giugno 2006 i detenuti in totale erano 61.264, di cui ben 20.221 stranieri!
Oggi gli stranieri rappresentano meno del 10% della popolazione, ma in carcere sono il 33,8!

Quanto ai minori al 15 novembre 2017 gli immigrati minorenni in istituti di pena sono il 53,5 del totale.
Dati molto semplici che dicono:
1) l’Italia non è più in grado di reggere questo ritmo, a meno di non volere l’autodistruzione
2) una immigrazioen che genera un così alto tasso di delinquenza non solo non è sostenibile, ma non è neppure ben gestita!

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