ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 18 ottobre 2018

Le Apparizioni autentiche producono ordine nella Chiesa

Che senso hanno le “apparizioni” mariane?



«Il criterio per discernere la verità e il valore di una rivelazione privata è il suo contenuto dottrinale e l’orientamento a Cristo stesso, con una netta e decisiva conversione a Lui, l’abbandono del peccato, e la sete dei Sacramenti della Chiesa» (card. Joseph Ratzinger)
Laudetur Jesus Christus
Il vero Culto mariano
Le “apparizioni” delle persone più care a Dio, e la stessa manifestazione di Dio che in qualche modo si rivela all’uomo, e così come le apparizioni degli Angeli come dei Demoni, è una costante in tutta la Sacra Scrittura.
Naturalmente non parleremo qui della “Mariologia” il cui tema ci porterebbe ad analizzare tante altre tematiche di carattere teologico e dottrinale, resteremo pertanto esclusivamente legati al carattere delle Apparizioni. Dopo gli eventi messianici, ossia, dopo l’Incarnazione del Verbo Divino, il massimo oseremo dire di tutte e di ogni “manifestazione”, più che di “manifestazione” si comincia a parlare di “apparizione”.
Tale prime apparizioni, così correttamente intese, le troviamo nel Cristo Risorto. Cristo, dice san Paolo, è la primizia, primizia in tutto, anche delle e nelle apparizioni poiché è per Lui, in Lui e con Lui che, dopo averci riaperto le porte del Paradiso con la Risurrezione, dona la possibilità ai Santi in Cielo di interagire con il nostro mondo e sempre seguendo il Suo progetto di favorire in qualche modo la conversione degli Uomini.
La storia delle “Apparizioni” percorre tutte le epoche storiche della Chiesa, a cominciare dalla prima Apparizione (dopo quella del Cristo Risorto come abbiamo accennato), a noi nota: quella di Maria Santissima a San Gregorio Taumaturgo (+ 270) per istruirlo intorno ai misteri della fede, secondo il racconto di San Gregorio Nisseno (cfr. PG 46, 909-913).
Va sottolineato che il principio fondamentale attraverso il quale la Chiesa approva o disapprova una Apparizione è contenuto nella Sacra Scrittura: nulla vi può essere aggiunto o tolto, pertanto le Apparizioni non devono distogliere l’attenzione dalla Rivelazione magistralmente interpretata dalla Chiesa, non devono modificare alcuna dottrina, non possono scalzare quella autorità che Cristo ha consegnato a Pietro con il potere delle chiavi e dell’interpretazione della Scrittura, dunque, è la Chiesa che deve confermare, approvare o disapprovare una Apparizione e non viceversa.
Il Cristianesimo, è la religione della Parola, Parola fatta carne, e in questa “Carne” ci è stato dato di “vedere” Dio: ” Qui vidit me, vidit Patrem. “
“Signore, mostraci il Padre e ci basta”. L’invocazione di Filippo esprime l’anelito dell’uomo. E Dio ha risposto rendendosi visibile e accessibile nell’uomo chiamato Gesù. “Chi ha visto me, ha visto il Padre. Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me”. (Gv.14,9)
Nelle teofanie la manifestazione sensibile è al servizio di questa Parola Incarnata, non altra. L’importante non è il fatto di vedere la divinità, o un Santo, o la stessa Vergine Maria, ma quello di ascoltare la Sua Parola. Questo prevalere dell’ascoltare sul vedere è uno dei caratteri essenziali della rivelazione biblica. Il Nuovo Testamento insiste su questo principio: siamo nel regime dell’ascolto della Parola Incarnata e non della visione: “Beati piuttosto quelli che ascoltano la Parola e la mettono in pratica” (Lc 11, 28). “Beati quelli che pur non vedendo, crederanno” (Gv 20, 29).
Nell’Antico Testamento questa Parola non ancora Incarnata, si “manifestava” attraverso gli eventi e i Profeti, ma con la Sua Incarnazione Dio porta a compimento anche quella soddisfazione insita nell’anelito di ogni uomo: cercare e trovare Dio, vederlo, sapere cosa c’è dopo la morte, capire perché nasciamo e chi siamo….
Le Apparizioni si spiegano a motivo della triplice base della funzione storico-salvifica cui Dio ha chiamato Maria Santissima consegnandoLe ogni “pienezza di grazie”: spiritualità autentica, servizio, salvezza-conversione totale; per il nostro bisogno permanente di esegesi autentica e vitale della Parola da parte di Colei che personifica la “Chiesa immacolata”. Non c’è una Apparizione autentica senza, per esempio, l’esercizio, la meditazione e la contemplazione del Santo Rosario, compendio di tutto il Vangelo, Parola fatta Preghiera.
Come interpretarle correttamente?
Una Apparizione mariana senza il supporto della Chiesa, senza l’autorevolezza dei suoi Pastori, senza l’approvazione del Pontefice (tu conferma – Lc.22,33), non è un servizio alla Chiesa, non è un servizio all’uomo, ma produce divisione, contese, disordine, confusione persino dottrinale, le Apparizioni autentiche invece producono ordine nella Chiesa, contribuiscono ad amare la Chiesa soprattutto nei suoi Pastori, nel Sommo Pontefice, portano un grande supporto al Suo Magistero e sono “Luce per il mondo” perché portano con sé la primizia di quella Luce che è Cristo Signore. Non basta una conversione spesse volte superficiale, legata più al sensazionalismo di una apparizione per rendere l’apparizione “approvata” (e questo senza voler giudicare i cuori), occorrono frutti continuati e totali, occorre cambiare lo stile di vita da peccatori a discepoli di Cristo, occorre diventare nemici di ogni forma di peccato, occorre testimoniare il cambiamento e rendersi operativi nella Chiesa obbedendo al suo Magistero in tutto, non solo in ciò che fa comodo. Non è “l’apparizione” che produce il cambiamento, ma un atto di volontà propria scaturito, senza dubbio, da una autentica apparizione.
Una concentrazione di Apparizioni mariane si localizza nell’Europa Occidentale durante l’Ottocento e il Novecento: citiamo alcune Apparizioni approvate dal Magistero episcopale locale o del Sommo Pontefice che rievocano località ormai note come Centri di fede e di pellegrinaggio: Rue du Bac a Parigi (1830), La Salette (1846), Lourdes (1858), Pontmain (1871), Fatima (1917), Beauraing (1932-1933), Banneux (1933).
È ben utile ricordare, anche, le Norme che la Congregazione per la dottrina della fede aveva editato sub secreto, il 25 febbraio 1978, riguardanti la procedura da seguire per giudicare le presunte apparizioni o rivelazioni private e la documentazione, sempre a cura della stessa Congregazione, circa il Messaggio di Fatima (26 giugno 2000). A questi interventi magisteriali, bisogna unire la puntuale precisazione del Catechismo della Chiesa cattolica, n. 67 sulla rivelazione privata, e le ultime approvazioni ufficiali di vescovi diocesani delle apparizioni di Notre-Dame des douleurs di Kibeho (Ruanda) nel 2001; delle apparizioni di Notre-Dame du Laus (Francia) approvate nel 2008 e quelle di Our Lady of Good Help (Wisconsin, Usa) nel 2010 che hanno avuto una forte risonanza dopo altre recenti apparizioni approvate quali quella di Akita (Giappone) nel 1984, di Finca Betania (Venezuela) nel 1987 e Champion (Usa) nel 2010.
In un articolo del 2004 in una rivista mariana si legge:
  • “Se si prendono in esame le 232 presunte (ossia non ancora approvate) Apparizioni che costellano il secolo che si è appena chiuso, il campo di riferimento si allarga smisuratamente e tocca aree culturali diverse da quella europea. L’intensificarsi delle Apparizioni di Maria nell’età contemporanea, mentre è accettato dalla maggioranza dei credenti con semplicità, talvolta con credulità, diventa problematico per altri ambienti più critici e attenti al quadro globale della rivelazione. Molti si meravigliano di queste Apparizioni; e si chiedono: “Non potrebbe il Signore, della Chiesa stesso, rivelare direttamente la Sua volontà? E Maria stessa non potrebbe dare segni più chiari per aiutare la Chiesa nel suo specifico compito di approvazione o disapprovazione”.
Alcuni teologi hanno tentato una risposta a questi interrogativi, del tipo: chi si meraviglia in questo modo non ha capito chi è veramente Maria. Ella è il prototipo della Chiesa, la Chiesa nella sua forma più pura, la Chiesa come dovrebbe essere o, come dovrebbe cercare d’essere. Ella è ora ‘a disposizione’ del Figlio, per mostrare ai Cristiani ciò che la Chiesa già è nella sua realtà storica, e come dovrebbe essere a divenire.
Non è solo il passato a spiegare i segni di una più assidua presenza di Maria nel nostro tempo. Le mariofanie illuminano il passato, in quanto attualizzano il Vangelo e ne mettono in rilievo alcuni dati importanti. In ognuna di esse Maria non appare un assoluto, né esprime una maternità captativa: al contrario, richiama alle esigenze evangeliche necessarie per la personale salvezza dell’anima [preghiera-penitenza], suscita il senso della autentica carità e solidarietà cristiana: “…non c’è chi preghi e si sacrifichi per loro” disse la Vergine a Fatima preoccupata per le anime che si dannavano e chiedendo di pregare il Rosario ogni giorno per queste anime, conduce gli uomini nel cuore della Chiesa, li porta ai Sacerdoti, ai Sacramenti: “…voglio una Cappella” chiede spesso la Vergine, e questa richiesta può significare solo una cosa, una vita autenticamente religiosa, una vita ecclesiale di comunione con la Chiesa, in comunione con il proprio Pastore, il Vescovo del luogo senza la cui approvazione non ci sarebbe alcuna Cappella….
Occorre fare distinzione anche fra l’Apparizione ed una “rivelazione privata”. Una Apparizione autentica, per quanto possiede un principio privato, di riservatezza verso il veggente scelto da Dio, alla fine si svolge ecclesialmente coinvolgendo tutta la Chiesa, tutte le membra, vedasi appunto Lourdes e Fatima, tanto per fare due esempi fra i più conosciuti.
Le Apparizioni mariane non vogliono né possono sostituire i lineamenti biblici di Nostro Signore, della Chiesa o di Maria stessa: i contenuti fondamentali di una Apparizione autentica sono, infatti, già contenuti nella Scrittura; tuttavia, le Apparizioni sono interventi che manifestano la sollecitudine materna di Maria verso il mondo, in un dato tempo preciso che Dio ben conosce, è evidente! Maria Non è un personaggio del tempo passato, ma una persona viva che si interessa dei suoi figli e li guida verso il Cristo. Non un esempio da copiare, ma una presenza da seguire; o meglio, un esempio dinamico che aiuta l’uomo nella concretizzazione della risposta cristiana, della risposta ecclesiale necessaria.
Anzi, alla luce biblica dei corpi risorti (1Cor 15, 40-49), le Apparizioni di Maria sono incontri con la Sua persona glorificata dal Cristo Risorto e vincitore, con il suo corpo “Assunto in Cielo” che pur appartenendo ad una dimensione extra-spazio-temporale, realizza in modo misterioso ma profondo una comunione personale con il Veggente e, tramite questi, con i suoi figli ancora peregrinanti, con tutta la Chiesa e sempre in modo particolare con i Pastori, anch’Essa in comunione con il Sommo Pontefice. Per questo, soprattutto per Fatima, Lourdes, Akita… parliamo di “mariofania” e le vere mariofanie, sono quelle che hanno avuto il placet delle competenti autorità della Chiesa, declinano in modo loro proprio la presenza materna e la missione evengelica della Vergine gloriosa nella storia della Chiesa, dei popoli e del singolo uomo-donna…
E poiché il messaggio della Vergine ai suoi diversi Veggenti comporta generalmente una proiezione sul futuro con toni anche apocalittici, le Apparizioni non possono comprendersi fuori dalla prospettiva dell’avvenire della Chiesa e del mondo, non possono essere interpretate senza la voce ufficiale della Chiesa, non possono essere comprese senza quella interpretazione delle Scritture ad Essa affidata.
I ripetuti inviti alla conversione, come prerequisito per la pace nel mondo o per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, come a Fatima, indicano nella Vergine la “Donna” dell’Apocalisse (cfr. 12, 1) che vivente nella Chiesa, scende in “guerra” con la Chiesa contro il “drago” che non è semplicemente un simbolo delle forze attuali disgregatrici della società e del cosmo, ma come Maria è “persona viva” così anche questo drago non è altri che il Demonio, l’antico Avversario di Dio che agisce non simbolicamente, ma proprio realmente e concretamente (cfr Benedetto XVI da due Omelie Festa dell’Assunta).
Così Maria diviene l’estremo tentativo intriso di maternità che Dio compie per provocare il ritorno dell’uomo all’autentico Vangelo della salvezzaimpedire il folle cataclisma della propria dannazione eterna e ispirare fiducia nelle Sue promesse redentrici.
Dobbiamo infatti convincerci che l’armonia del piano divino richiede la presenza di Maria in tutti gli avventi del Cristo nella Sua Chiesa sul mondo: “Pertanto – afferma la Redemptoris Mater – la Chiesa, in tutta la sua vita, mantiene con la Madre di Dio un legame che abbraccia nel mistero salvifico il passato, il presente e il futuro…” (RM 47). Ogni Apparizione mariana, che si presenta con i caratteri dell’autenticità, non fa che esprimere e rafforzare tale intimo legame e permettere alla Vergine di meglio esercitare la sua missione a favore dell’umanità: “Maria, l’eccelsa figlia di Sion, aiuta tutti i suoi figli – dovunque e comunque essi vivano – a trovare in Cristo la via verso la casa del Padre” (RM 47).
Da più parti, oggi, si parla del “Segno di Maria“, che cosa vuol dire?
In 20 secoli di storia, possiamo dire con serenità, Maria santissima con materna gradualità ha preso possesso di milioni di cuori, Paesi e Nazioni, luoghi e Città diventando Regina, acclamata come Regina. Potremmo fare molti riferimento in merito alle Apparizioni ed al Culto mariano, possiamo citare come esempio la Battaglia di Lepanto e il Pontefice san Pio V che, nel “Segno di Maria” portò avanti la speranza e la fiducia e ricevendo, da una Apparizione di Maria stessa, la notizia della sorprendente vittoria, ma soprattutto fu il Senato veneziano che scrisse agli altri Stati che formavano la lega: “Non furono i generali, né i battaglioni, né le armi che ci procurarono la strepitosa vittoria di Lepanto; ma fu nostra Signora del Santo Rosario“.
Ecco il Segno di Maria, è il Santo Rosario, e la Beatissima Vergine viene nel nostro mondo portando l’arma per i suoi fedeli. A Fatima troviamo la conferma definitiva di questa consegna, di questo Segno: il Rosario e il Suo Cuore Immacolato che trionferà.
Fatima resta una fra le Apparizioni più importanti della storia della Chiesa e del mondo, proprio perché è coinvolta la società del nostro tempo e le profezie espresse dalla voce di Maria, non solo si sono avverate, ma continuano a segnare ed a caratterizzare il nostro tempo. Vale la pena di leggere un interessante epilogo dei fatti, dalla penna di Vittorio Messori che racchiude per noi tutta una serie di eventi su cui è bene meditare:
L’8 dicembre, Fatima e i segni della storia
  • Anche il Corriere ha ricordato, con una pagina intera, i vent’anni da quanto successe in una dacia a Viskuli, nella foresta di Pushcha, in Bielorussia. I primi presidenti eletti democraticamente dalle tre repubbliche slave dell’Urss – Russia, Ucraina, Bielorussia – firmarono il documento che sanciva “la cessazione dell’Unione Sovietica in quanto entità statale“ e lo smembramento del primo Stato comunista della storia. Una decisione imprevista, non soltanto dai soliti “esperti“, ma anche dagli stessi protagonisti dell ‘incontro. Ciò che si voleva non era la fine dell’Urss ma un patto federale rinnovato. E invece, pochi giorni dopo, la notte di Natale, la bandiera rossa con la falce e martello era ammainata per sempre dalla cupola più alta del Cremlino e al suo posto risaliva il tricolore dell’impero di Pietro il Grande.
  • La firma del russo Eltsin, dell’ucraino Kravchuk e del bielorusso Shushkevic sul documento in cui la seconda potenza mondiale decideva di suicidarsi, fu apposta l’8 dicembre del 1991. Era il giorno della ricorrenza liturgica dell’Immacolata Concezione.
  • Come impedire ai credenti di pensare alle parole della Signora di Fatima, parole pronunciate nel 1917, in perfetta coincidenza con la presa del potere da parte di Lenin? “La Russia spanderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, intere nazioni saranno annientate”. Ma, aveva concluso l’Apparizione davanti ai tre bambini che ignoravano persino la parola Russia, “ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”. La fine annunciata nel 1917 dall’Immacolata giungeva, non solo nel “suo” giorno, ma alla vigilia dei 70 anni dalla fondazione ufficiale dell’Urss. Qui i credenti potevano pensare al Salmo 90: “Settanta sono gli anni dell’uomo…”. E settanta pure la massima durata delle opere dell’uomo, se fondate sulla persecuzione di ogni religione. E che dire del simbolismo, sin troppo esplicito, di quella bandiera del primo Stato ufficialmente ateo della storia ammainata dal Cremlino, davanti alle televisioni del mondo, nel giorno in cui il calendario gregoriano, seguito dalla maggioranza dei cristiani, celebra la nascita di Cristo?
  • Come è giusto -nella prospettiva del Dio biblico che si rivela e al contempo si cela, lasciando alla libertà dell’uomo la scelta tra l’accoglienza e il rifiuto– com’è giusto, dunque, se i credenti vedono qui dei “segni“, per gli increduli ci sono solo coincidenze.
  • Coincidenze che, però, sembrano attirate da quell’enigmatico 8 di dicembre.
  • Si veda quell’altra storia davvero singolare della bandiera europea. Il Consiglio d’Europa indisse nel 1950 un concorso internazionale per un vessillo del Continente. Parteciparono centinaia di artisti e di grafici ma i bozzetti, i più numerosi, che contenevano una croce furono bocciati dai socialisti e dai laicisti in genere. Soltanto nel 1955 la commissione, presieduta da Paul Lévy, un ebreo, si decise per una bandiera azzurra con al centro 12 stelle d’oro disposte in cerchio. L’idea piacque, tanto che nel 1986 lo stendardo fu adottato come ufficiale anche dalla Comunità Europea, cambiando solo in argento l’oro delle stelle. Ci fu sconcerto, però, e rammarico, in molti, quando si conobbe il retroscena: l’autore era Arsène Heitz, un grafico belga poco noto, devoto mariano fervente. L’azzurro è il colore della Vergine e le stelle sono quelle che circondano il capo della Donna dell’Apocalisse in cui la Tradizione riconosce Maria. Quanto al dodici, è quello delle dodici tribù di Israele, dei dodici apostoli e delle dodici stelle che stanno sulla Medaglia Miracolosa voluta nel 1830 dalla Vergine stessa e che Heitz portava sempre al collo, da buon devoto. Ma c’è di più, visto che per la firma solenne del documento che adottava la bandiera, nel 1955 , si cercò una data che convenisse a tutti i politici che venivano a Strasburgo dall’Europa intera. Nessuno, al Consiglio, si accorse che il giorno prescelto non era come gli altri, per i credenti: era, infatti, pure qui, l’8 dicembre. E la Medaglia che era servita da modello al grafico porta incisa una invocazione proprio all’Immacolata Concezione.
  • Vediamo un altro caso, tra i molti possibili, di coincidenza per alcuni, di segno per altri. Un caso in cui la storia dell’ Urss si intreccia ancora una volta con Fatima. Nel 1945 Mosca aveva ottenuto la zona più importante, quella di Vienna, delle quattro in cui era stata divisa l’Austria dagli alleati. Il ministro degli esteri sovietico, Molotov, disse e ripeté che Mosca mai si sarebbe ritirata da ciò che aveva occupato e tutti si aspettavano che, come a Praga, i comunisti organizzassero un colpo di Stato per andare da soli al potere nell’intera Austria. Le stesse cancellerie occidentali sembravano rassegnate. Ma non si rassegnò un francescano, padre Petrus che, tornato dalla prigionia proprio in Urss, andò in pellegrinaggio nel santuario nazionale austriaco, a Mariazell. (*)
  • Lì, fu sorpreso da una voce interiore che gli disse : “Pregate tutti il Rosario e la vostra Patria sarà salva”. Buon organizzatore, padre Petrus promosse una “Crociata nazionale del Rosario“, nello spirito esplicito di Fatima, che in breve tempo raccolse milioni di austriaci, compreso lo stesso Cancelliere, Leopold Figl. Giorno e notte, grandi masse si riunivano nelle città e nelle campagne, recitando la corona e Vienna era percorsa da imponenti processioni, sorvegliate con ostilità, nel suo settore, dall’Armata Rossa. Gli anni passarono senza che l’occupazione cessasse, per l’ostinazione russa, ma il popolo non si stancava di pregare.
  • Ed ecco che, nel 1955, l’Urss comunicò di essere disposta a ridare all’ Austria l’ indipendenza, in cambio della neutralità. I governi occidentali furono colti di sorpresa da una decisione inaspettata e unica ,sia prima che dopo: mai, come aveva ricordato Molotov, mai, l’Urss accettò di ritirarsi spontaneamente da un Paese occupato. Ma non si sorpresero coloro che da anni pregavano per la “Crociata del Rosario“: in effetti la Conferenza internazionale che portò in due giorni al Trattato sulla fine dell’occupazione fu inaugurata, con la dovuta solennità, nell’ex palazzo imperiale di Vienna il 13 maggio. L’anniversario, cioè, della prima apparizione di Fatima.
  • (14 dicembre 2011, Corriere della Sera)
(*) – Facciamo osservare che il Santuario mariano di Mariazell, è quello molto caro, fin dall’infanzia, ad un certo cardinale Joseph Ratzinger, diventato Papa con il nome di Benedetto XVI, e che personalmente tornò a visitare, da Pontefice, nel settembre 2007 per l’850esimo Anniversario del Santuario. Un’altra coincidenza?
Concludiamo con un’altra voce autorevole.
Padre Jesús Castellano Cervera, specialista in studi mariani e consultore della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede, spiega la prassi della Chiesa riguardo le Apparizioni:
– La Chiesa prima di tutto è convinta che Dio può manifestarsi al suo popolo in qualunque circostanza, come ha fatto nelle teofanie dell’Antico Testamento e nelle apparizioni di Gesù Risorto. Lo può fare anche la Vergine. Ma cerca di ottenere la certezza di questa presenza davanti a tutte le possibili mistificazioni soggettive, inganni e credulità che possono guidare molti veggenti o sedicenti veggenti. Allora davanti ai casi che si presentano e sempre con il desiderio di guidare i fedeli nella verità cerca di appurare prima di tutto la verità dei fatti escludendo ogni possibile mistificazione o errore. Poi cerca di appurare che nei fatti e nelle persone non vi siano controindicazioni che sarebbero contro la fede, la morale e la vita cristiana. Cerca inoltre di verificare la verità anche dei messaggi che si propongono e i frutti che si ricavano. Lo fa con lentezza, con serietà…Per questo talvolta passano anni ed anni senza un pronunciamento ufficiale della Chiesa, invitando tutti nel frattempo a seguire le norme della fede e i principi di una sana teologia e spiritualità mariana.
La rassegna di presunte rivelazioni e apparizioni della Vergine Maria è molto ampia…
I Vescovi hanno il dovere di informare la Santa Sede quando un fenomeno valica i confini della diocesi e dare un primo parere sulla situazione. La Santa Sede allora, attraverso il competente Dicastero che è la Congregazione per la Dottrina della Fede, offre gli strumenti adeguati e suggerisce il modo di procedere in tali casi, avendo sempre presente il bene dei fedeli e la sostanza della fede e della vita della Chiesa, la sua prassi liturgica ed il valore della pietà popolare, fondata sulle verità della Bibbia, la Tradizione ed il Magistero della Chiesa su Maria, tre elementi fondamentali indivisibili…
Tanto per fare un esempio, nel messaggio di Lourdes è a tutti  evidente il legame con questi tre elementi fondamentali: Maria conferma con la sua apparizione la verità del dogma dell’Immacolata Concezione, come Lei stessa si presenta con questo nome a Santa Bernardette. A partire da questo momento la “mariofania di Lourdes”, riconosciuta dalla Chiesa come una vera Apparizione, diventa un punto di riferimento della devozione mariana, e di tutte le membra della Chiesa, non semplicemente ad un gruppo, ma tale devozione diventa così “universale-cattolica”, in comunione con tutta la Chiesa. Negli ultimi anni è il Sommo Pontefice stesso che autorizza o manifesta l’approvazione di una Apparizione con la sua presenza presso un Santuario durante i suoi Pellegrinaggi, oppure attraverso il suo specifico Magistero anche ordinario. Spesse volte, oggi, non è necessario attendere per forza “un suo parere” basta ascoltarlo e seguirlo, dove va lui, così devono agire i fedeli, come fa lui così devono agire tutte le membra. Lourdes è un luogo carismatico dove la Vergine Maria attraverso la pastorale ordinaria della Chiesa (Scrittura, Magistero, Sacramenti, Eucaristia, devozione popolare), agisce misteriosamente anche come fonte della grazia e della luce per la salute fisica, psichica e spirituale di coloro che si avvicinano con fede, speranza e amore.
Auxilium Christianorum, ora pro nobis.

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