PEZZO GROSSO E “LA NOSTRA EUROPA” DEL CARD. BASSETTI. CAPISCE PERCHÉ IL VATICANO STIMI TANTO PANNELLA, BONINO E NAPOLITANO.
Ieri il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha tenuto una relazione al Palazzo della Cooperazione dove si svolgeva il convegno “La nostra Europa”, organizzato da Acli, Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, Cisl, Confcooperative, Fuci e Istituto Sturzo. In calce trovate il testo del cardinale. Qui sotto invece potete leggere quello che ne pensa Pezzo Grosso. Se vi dico che il commento di pezzo Grosso mi è giunto colorato di rosso, potete capire quanto fosse indignato e furibondo…
“Caro Tosatti, proporrei di conferire al Presidente della Cei (card.Gualtiero Bassetti) il Premio “La Pira” per populismo cattolico, demagogico e un po’ adulatorio. Mi pare che questo populismo possa esser invidiato persino dal Vice Presidente del Consiglio Di Maio, che vicino a lui appare esser un campione di pragmatismo. Credo che il nostro Presidente della Cei passerà alla storia, quale demagogo, come il Peron o il Fidel Castro della Chiesa. Le ragioni della mia proposta del Premio possono esser trovate nel suo intervento qui sotto allegato, che invito a leggere, essendo troppo lungo riportare le frasi demagogiche e le adulazioni. Stile a parte però, detto intervento non mi è parso fine a se stesso, proponendo ambiziosamente ben tre progetti : <unità religiosa e culturale, unità Italia-Europa, unità politica del continente>, riferendole al famoso pilastro del pontificato di Bergoglio, cioè l’ unità superiore al conflitto (le altre tre sono: – tempo superiore allo spazio; – realtà superiore alle idee; – il tutto superiore alle parti.).Questi tre progetti appaiono esser mirati a consolidare la volontà di questo pontificato di confermare la scelta del processo migratoria, adducendo, come scusa, i progetti citati di “unità”. Parliamo perciò del significato di questa <unità> (superiore al conflitto) che riappare e si impone in questo contesto. Sarebbe stato auspicabile che il cardinale Bassetti, prima di proporre soluzioni, avesse esposto la sua conoscenza della cause di questa mancanza delle tre unità citate sopra, così avremmo potuto capire meglio la logica del suo messaggio. Senza questa comprensione siamo costretti a rafforzare il dubbio che il cardinale Bassetti, non conoscendo le cause, non possa affatto proporre soluzioni. Le soluzioni per il card. Bassetti comportano la fine della evangelizzazione della tradizione (“l’unità religiosa non significa certo l’imposizione del cristianesimo ai popoli d’Europa. Tutt’altro…” Ma no!? Ma quando mai il cristianesimo è stato imposto? Poi Sua Eminenza fa una serie di proposte illuminanti, realistiche e geniali, e di una assoluta genericità: ritrovare l’anima dell’Europa, solidale, casa comune, che si fondi su un nuovo umanesimo europeo…. Ma Bassetti lo sa perché l’Europa stenta a costruirsi come era stato previsto dai suoi fondatori (visto che evoca De Gasperi? Sa Bassetti cosa è il Manifesto di Ventotene e chi lo sostiene ancora oggi? Sa quante sono le religioni in Europa che rendono “complessa” l’unificazione perle diversità comportamentali? (protestantesimo tedesco e paesi del nord, laicismo francese, ex-cattolicesimo italiano e spagnolo, cattolicesimo polacco, patriottismo religioso dell’Ungheria, Bulgaria, Romania, ecc). E’ a conoscenza dei tentativi politici fatti in passati per tentare detta unificazione? E delle sue ragioni di fondo?
Oltre alla “unificazione religioso-culturale”, Bassetti (per convincerci questa volta dell’unità Italia/Europa) ripropone una altro slogan, quello della chiesa in uscita, inclusiva che <sappia assumere “esistenzialmente” uno sguardo sul mondo, sappia creare nuove energie morali per vincere la stanchezza di una società vecchia…>; in pratica che pretenda l’immigrazione continua regolare protetta (come vuole l’ONU). Riferendosi alla fine alla necessaria unità politica in Europa, Bassetti richiama lo spettro delle guerre (come fecero Ciampi e Prodi), pericolo che si corre se si è xenofobi e sovranisti. Sempre più capiamo perché in questo pontificato sono state esaltate figure come Pannella, Bonino, Napolitano. Sempre più capiamo perché in Vaticano (alla Pontificia Accademia delle Scienze) vengono invitati Jeffrey Sachs e Paul Erlich. Chissà cosa pensa il cardinale Camillo Ruini di chi oggi comanda realmente alla Cei!”.
PG
1 dicembre 2018 Pubblicato da wp_7512482 6 Commenti --
Marco Tosatti
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