ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 9 aprile 2019

Moralizzare il Vaticano?

E' TEMPO DI CAPIRE E DI REAGIRE


È tempo di capire. E di reagire. Ormai il bene è diventato male e il peccato è diventato virtù: la riforma della Chiesa del "signor" Bergoglio? Oggi le chiese sono più vuote di prima e le vocazioni religiose, sempre più scarse! 
di Francesco Lamendola  

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Oggi offende l'Italia, dicendo che la mafia è una specialità italiana, e banalizza la mafia nigeriana (a base di stregoneria, omicidio rituale e cannibalismo); ieri aveva detto che anche Gesù è stato un migrante (cosa palesemente falsa) e suggerendo che accogliere i migranti è come accogliere Gesù; poi dice che anche lui stesso ha avuto dei dubbi di fede, ma proprio tanti; e nel frattempo avvia una "riforma" del monachesimo contemplativo che equivale alla sua distruzione. E intanto gode degli applausi: applausi delle folle, applausi da spellarsi le mani, gente che gli tocca la veste, ragazzi che si fanno i selfie accanto a lui; e lui sorride, anzi ride, racconta barzellette, vuol piacere, fa il piacione, fa il buffone, si mette il naso da pagliaccio, scherza, fa sganasciare perfino le suore di un convento di clausura. Ma a chi gli fa domande scomode, no, non sorride; non sorride a Caffarra, neanche nel loro ultimo incontro; e non risponde alle loro domande in materia di fede; semina ambiguità ma si rifiuta di dare chiarimenti; e ai francescani dell'Immacolata non sorride, li perseguita, li commissaria, li tratta da delinquenti e permette che una marea di fango li sommerga, un fiume limaccioso di calunnie, sospetti, insinuazioni, tutto senza uno straccio di prova. E non s'inginocchia mai davanti al Santissimo, se ne sta ritto in piedi come fosse Dio; salvo inginocchiarsi e baciare  piedi ai poveri, ai migranti, se possibile musulmani.



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La riforma della Chiesa del "signor" Bergoglio? Oggi le chiese sono più vuote di prima e le vocazioni religiose, sempre più scarse!

E poi bacia il Corano, bacia la Bibbia protestante, loda Buddha, glorifica Maometto, esalta Lutero. All'inizio i cattolici dicevano: Lasciamolo fare, è uno straniero, viene da lontano; non conosce certe finezze, non ha esperienza pastorale; però è onesto, è bene intenzionato: sale e scende dall'aereo portandosi in mano la sua valigetta ventiquattr'ore; e poi non saluta con il noioso e banale: Sia lodato Gesù Cristo, ma con un laico e simpatico: Buongiorno o Buonasera; e non ha scelto di abitare nel palazzo apostolico, come tutti gli altri papi, ma di esser più vicino alla gente, al modo di vivere degli altri, e se n'è andato alla Casa di Santa Marta; e improvvisa le conferenze stampa, parla a braccio, specie sugli aeri ad alta quota: celebra perfino matrimoni a 10.000 metri sopra il mare. Lasciamolo fare, hanno pensato e hanno detto: in Vaticano ci sono molte cose che non vanno come dovrebbero, c'è del marcio insomma, e lui è l'uomo giusto per fare pulizia. Anche Bergoglio, del resto, usa spesso questa espressione: devo fare pulizia, suggerendo che c'è chi lo trattiene per la falda della veste, chi boicotta le sue riforme, chi critica dietro le spalle, vorrebbero legargli le mani... si sa, i soliti ottusi tradizionalisti... Ma lui è venuto per cambiare la Chiesa, poche storie: lasciamolo fare, Dio sa se ce n'era bisogno.

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Incredibile ma è proprio padre Martin: "gesuiti" di fiducia di Bergoglio, come James Martin tessono apertamente le lodi della sodomia e vengono chiamati ad importanti incarichi dottrinali!

Poi, però, un po' alla volta, vengono fuori dei particolari che fanno restare interdetti, che suscitano perplessità, che lasciano un gusto amaro in bocca. Moralizzare il  Vaticano? Ma i banchieri dello IOR sono più che mai fuori controllo, e sono talmente cinici e spietati che non arretrerebbero davanti a nulla, neppure davanti al delitto: parola di Ettore Gotti Tedeschi, che quell'ambiente lo conosce molto bene. Gli stessi che, forse, hanno fatto fuori Giovanni Paolo I; gli stessi che, forse, hanno costretto Benedetto XVI a dimettersi; gli stessi che, forse, hanno eletto Bergoglio: massoni, affaristi e spietati. La piega della pedofilia nel clero? Ma poi viene fuori che Bergoglio conosceva una serie di dossier bollenti su vescovi e cardinali di primo piano, gente come Barros, in Cile, o come Mc Carrick, negli Stati Uniti, e non ha fatto nulla, anzi li ha coperti; e si rifiuta, al solito di rispondere al dossier Viganò. E, per giunta, salta fuori che ad amministrare la famosa casa di Santa Marta è proprio uno di questi monsignori implicati fino al collo nella rete fangosa della lobby sodomita: monsignor Ricca. Quello che lo saluta dandogli un buffetto sulla guancia. Un prelato che fa il buffetto al papa, l'inferiore che tratta con tale familiarità il superiore? A meno che il superiore, in realtà, non sia proprio lui, Ricca: non al livello della gerarchia ecclesiastica, evidentemente, ma al livello di un'altra gerarchia, di un'altra istituzione... Un po' alla volta, con crescente imbarazzo, con inquietudine, con disagio, infine con autentica sofferenza, molti cattolici hanno cominciato a domandarsi: Ma in che cosa consiste la riforma della Chiesa del signor Bergoglio? Nel fatto che arcivescovi dei poveri, come Maradiaga, intascano uno stipendio mensile di 35.000 dollari? O che il numero uno della Conferenza episcopale tedesca, Marx, ne intasca 13.000, più la casa gratis, l'auto gratis e l'autista privato? Al netto delle piaggerie dei suoi followers e della buffonate di lui, stesso, in che cosa il signor Bergoglio, dopo sei anni di pontificato, ha fatto progredire la fede dei cattolici? Le chiese sono più vuote di prima; le vocazioni religiose, sempre più scarse; la messa somiglia sempre più a una cerimonia profana; della Presenza Reale si parla poco e niente; della grazia, del peccato, della salvezza, della vita eterna, meno ancora. Peggio: gesuiti come James Martin tessono apertamente le lodi della sodomia, e accusano la Chiesa di oscurantismo su questo argomento; e "teologi" come Enzo Bianchi riducono Gesù Cristo alle dimensioni di un semplice profeta, uno fra gli altri, insomma un semplice uomo...

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Il sacerdote si è consacrato a Dio, non al papa; e se il papa non è fedele alla sua missione, con chi deve scegliere di stare, colui che è stato consacrato per la cura e la salvezza delle anime? Finalmente i cattolici cominceranno a capire che aver la fede non significa seguire ciecamente quel che dice il clero; ma che Gesù vuole, da essi, molto di più: vuole che siano suoi fedeli servitori e se necessario anche di affrontare il martirio; perché il buon servitore non può servire due padroni!

In compenso, dentro le chiese si parla molto, moltissimo, incessantemente, ossessivamente, dei migranti; si dice che la Sacra Famiglia era composta da migranti; che accogliere i migranti è un dovere cristiano; che chi non è d'accordo su questa accoglienza indiscriminata dovrebbe farsi l'esame di coscienza e convertire il suo cuore razzista. Poi si parla dell'ambiente, della biodiversità, del clima, della giustizia, della pace (in senso politico). E poi il supremo pastore, o presunto tale, ci viene a parlare, e non è certo la prima volta, dei suoi dubbi di fede, tanto per incoraggiare i cattolici che si trovano in difficoltà. Eh sì, perché sapere che il vicario di Cristo ha dubitato parecchio di Cristo; che quando è stato in difficoltà non si è rivolto a un direttore spirituale, ma è andato da una psicanalista ebrea; che lui non vuole convertire nessuno, tanto meno radicali e massoni, verso i quali prova un'intensa ammirazione, e che considera l'apostolato una solenne sciocchezza: tutte queste cose, e altre ancora, ad esempio che nessuno sa perché gli innocenti soffrano a questo mondo, sono d'immenso aiuto a tutte le anime confuse, turbate, desiderose di una parola di luce, di chiarezza, di sollievo e di fortificazione. E se, all'inizio, erano pochi i cattolici che provavano perplessità e disagio davanti al pontificato del signore argentino, un po' alla volta il loro numero è cresciuto, e ora sono parecchi, sono probabilmente diversi milioni. Difficile dirlo con certezza, perchémolti preferiscono soffrire in silenzio, e tenere per sé le loro perplessità, la loro sofferenza. Specialmente i sacerdoti sono in una posizione difficilissima: vedono, odono, ma non osano dir niente: temono le rappresaglie, temono la scomunica; ma, soprattutto, temono di aumentare la confusione, di provocare ulteriore disagio alle anime che sono stare a loro affidate. Sbagliano, naturalmente: perché giunte le cose a questo punto, a che serve far finta di nulla? Meglio, molto meglio affrontare apertamente la questione: il loro silenzio è uno scandalo che si aggiunge allo scandalo. Il sacerdote si è consacrato a Dio, non al papa; e se il papa non è fedele alla sua missione, con chi deve scegliere di stare, colui che è stato consacrato per la cura e la salvezza delle anime? Ormai anche il clero deve fare una scelta: o si sta con Gesù Cristo, o si sta con Bergoglio, Paglia, Galantino, James Martin ed Enzo Bianchi. Ci saranno persecuzioni: certo; del resto, ci sono già. Non sono perseguitati, da quasi sei anni, i francescani e le francescane dell'Immacolata? E non è stato perseguitato, a suo tempo, san Pio da Pietrelcina?

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Ad amministrare la famosa casa di Santa Marta, dove dorme Bergoglio, è proprio uno di quei monsignori implicati fino al collo nella rete fangosa della lobby sodomita: monsignor Ricca. Quello che lo saluta dandogli un buffetto sulla guancia!

Perché il marcio, cioè la massoneria ecclesiastica, sia ben chiaro, non è cosa degli ultimi anni: al contrario, è cosa che parte da lontano. Va al potere con il conclave del 1958; e, da allora, non l'ha più mollato. Questa è la situazione: una Chiesa trascinata nell'apostasia silenziosa, ma generalizzata, da sessant'anni di post-concilio e di riforma liturgica; una fede ridotta ai minimi termini; una resa allo spirito del mondo che investe ogni aspetto della vita cristiana, sia nel clero che fra i laici; gli ordini religiosi, le famiglie cristiane, il modello educativo, gli stili e le scelte di vita: è tutta una frana, tutta una capitolazione. Ormai il bene è diventato male e il peccato è diventato virtù. Un ex prete di Verona, "sposato" con un uomo, e che fino all'ultimo voleva restare nella sua parrocchia, dice apertamente: Amo Dio e mio marito. E molta gente, molti cattolici trovano tutto ciò normale. Nessuno parla più dell'aborto, sarebbe una cosa politicamente scorretta. Se il signor Bergoglio avesse trovato per quei sei milioni di bambini soppressi nell'utero delle loro madri, un decimo dello spazio che dedica alle quotidiane esortazioni pro-immigrazione, chissà, forse qualche cattolico dedicherebbe un pensiero, almeno ogni tanto, a questa realtà terribile, a questo sterminio silenzioso che continua ogni giorno, pagato con i soldi di tutti i cittadini. Ma no, meglio evitare certi temi; potrebbero far scendere l'indice di gradimento. Questa è la situazione della Chiesa, oggi: una istituzione allo sbando, che non guida più le anime, ma le disperde; una fede ridotta ai minimi termini; ma di che meravigliarsi? I segnali c'erano tutti, e da tempo; siamo noi che non abbiamo voluto vederli. Moltissimi non li vogliono vedere neppure oggi. Preferiscono andare alle marce contro le mafie, dietro a quel don Ciotti che definisce il Congresso mondiale sulla famiglia una vergogna e una disgrazia

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Perché non risponde ai dubia dei quattro cardinali? Perché non risponde alla Correctio filialis su Amoris laetitia? Perché si rifiuta di rispondere alle domande contenute nel dossier Viganò? Il papa buffone, si mette il naso da pagliaccio, scherza, fa sganasciare perfino le suore di un convento di clausura. Ma a chi gli fa domande scomode, no, non sorride; non sorride a Caffarra, neanche nel loro ultimo incontro; e non risponde alle loro domande in materia di fede! 


È tempo di capire. E di reagire

di Francesco Lamendola
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