In quel bacio dell’anello c’è tutto, ma proprio tutto. Un filmato per capire quel che sta succedendo nella Chiesa: non è un uomo che si inchina davanti ad altri è la religione cattolica che si inchina e fa atto di sottomissione
di Francesco Lamendola
Chiunque può visionare un filmato (allegato alla fine dell'articolo), inserito su Youtube il 7 settembre 2017, nel quale si vede il signor Bergoglio, affiancato dal cardinale Parolin, il quale, durante la sua visita in Israele, si incontra con David Rockefeller, Henry Kissinger e John Rotschild, più Benjamin Netanyahu, vale a dire con i numeri 1, 2 e 3 della massoneria mondiale, e particolarmente della massoneria giudaica, e si sottopone volontariamente a un collaudato rito di umiliazione: il bacio della mano. Lui, il papa, il vicario di Cristo sulla terra (o che almeno tale si fa chiamare e tale viene creduto dalle masse), si inchina e bacia l’anello a questi uomini, a questi nemici dichiarati e implacabili della Chiesa, non certo con l’aria di chi li vuole conquistare con l’umiltà e la dolcezza, bensì con l’aria del prigioniero sconfitto, di un ostaggio che implora la benevolenza del vincitore.
Il tutto, è quasi superfluo precisarlo, nel contesto di una cerimonia commemorativa dell’Olocausto, la nuova religione mondiale dei Sei Milioni, e col papa che accende la sacra fiamma e si piega profondamente, lui che non s’inchina né mai s’inginocchia davanti al Santissimo sacramento, nelle chiese cattoliche. L’ambiente chiuso e buio, debolmente rischiarato da una luce rossastra, e l’atmosfera generale cupa e triste, sottolineata da una voce esterna che scandisce in maniera quasi ossessiva i nomi di Auschwitz e di altri lager nazisti, aggiungono alla cerimonia un che d’inquietante e quasi di sinistro. Ciò a cui sembra di assistere è un rito satanista o qualcosa di simile, come nel film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Non sono loro, ma è lui, il signore vestito di bianco, che si inchina e che bacia l’anello a degli uomini, a quegli uomini, i quali, da parte loro, gli porgono la mano con aria di sufficienza, con l’atteggiamento di chi riceve il dovuto omaggio e nulla di più, e sembrano per metà annoiati e per metà curiosi di vedere se la cerimonia di umiliazione verrà rispettata in ogni punto del suo tristo cerimoniale, se il furbo argentino non cercherà, con qualche espediente, di attenuare il suo rigore e la sua asprezza. Ma nulla del genere si verifica: il cerimoniale viene rispettato sino in fondo, con minuziosa precisione: il goym, il capo dei goym cristiani, si prostra e bacia gli anelli, uno dopo l’altro con aria contrita e colpevole, carica di vergogna. Non è un uomo che si inchina davanti ad altri uomini, ma è la religione cattolica che si inchina e fa atto di sottomissione a un potere più forte di lei, e domanda perdono per tutte le sue terribili colpe passate, e si impegna solennemente a non togliersi mai più di dosso il saio del penitente, a portarsi dietro in saecula saeculorum i sensi di colpa che ha meritato di avere, e a riconoscere che tutti devono piegare le ginocchia davanti all’autentico popolo eletto da Dio e alla sua religione: che non è il giudaismo, neanche quello talmudico, ma è la nuova religione mondiale dei Sei Milioni.
Il bacio di Bergoglio all'anello di Rockefeller? E' ormai divenuta la regola che un capo di Stato o di governo occidentale non debba iniziare a esercitare il suo mandato senza prima aver fatto un viaggio a Gerusalemme, essersi messo in testa la kippah, aver sostato contrito davanti al Muro del Pianto e aver fatto pubblica ammenda per l’Olocausto!
Ebbene: in questi cinque minuti di filmato è concentrato tutto il senso della storia moderna e contemporanea, tutto il senso della cronaca mondiale dei nostri giorni, nonché la radice della crisi materiale e spirituale che stiamo vivendo e che ci sta distruggendo, o, per parlare più esattamente, che con la quale ci stiamo auto-distruggendo. Le assurde politiche finanziarie e la rinuncia alla sovranità monetaria da parte degli Stati, con la sua cessione alle banche centrali, divenute banche d’affari private, controllate, a loro volte, dal grande capitale finanziario internazionale; la quotidiana invasione dell’Europa da parte di orde strabocchevoli e inarrestabili di africani islamici travestiti da profughi e pianificate, oltre che più o meno apertamente finanziate e incoraggiate, da quello stesso potere finanziario, che, in questo caso, si presenta come altamente filantropico e disinteressato; l’incessante politica di sostegno e potenziamento di tutto ciò che porta i popoli cristiani verso il suicidio biologico, dal divorzio all’aborto, dall’eutanasia alla sodomia istituzionalizzata e glorificata e, contemporaneamente, di tutto ciò che alimenta e diffonde il disprezzo e il ripudio della propria tradizione culturale, spirituale e religiosa, fino alla nobile proposta di un aspirante sindaco emiliano (in quota Pd) di creare un dispositivo di tendine per oscurare le croci e gli altri simboli cristiani nel cimitero del paese, quando devono aver luogo le esequie di un cittadino ateo, per rispetto del valore insostituibile della laicità dello Stato (e magari fosse una barzelletta, invece è tragica realtà, come ci viene spiegato con assoluta nonchalance, alla televisione, da una sorridente parlamentare di quel partito politico): tutte queste cose, e altre dello stesso tenore, ci dicono chiaramente che esiste una regia unica, molto ben organizzata, dalla quale partono le diverse strategie mediante le quali noi stiamo volonterosamente collaborando alla nostra prossima eliminazione. Fra una generazione noi saremo già sommersi e sostituiti in casa nostra, e intanto ci occupiamo delle tendine; ma tutto ciò vede sia noi, sia i migranti/invasori, sia la stessa BCE e gli altri poteri finanziari che stanno facendo a pezzi le nostre economie, i nostri risparmi, le nostre famiglie, in veste di comparse o, se si vuole, di carne da macello: i burattinai sono altrove, ad un livello molto, ma molto più alto. I burattinai sono quelli che controllano i tre quarti della ricchezza mondiale; che controllano il novanta per cento del sistema dell’informazione; il novantanove per cento dei sistemi scolastici e universitari. I burattinai sono quelli che, con molta degnazione, quasi con impazienza, porgono la mano ai goym e che, con aria di sussiego, si lasciano baciare l’anello. Quella è la centrale operativa mondiale; lì stanno le menti che pianificano il nostro futuro o, per dir meglio, la scomparsa scientificamente programmata del nostro futuro.
Le confidenze papali di Macron con Bergoglio. Questi personaggi oscuri, che hanno sempre brillato per la loro opacità, che non hanno mai fatto parlar di sé perché non possiedono alcun merito, alcun titolo, alcuna dote, tranne un’ambizione smisurata: possibile che la gente non si chieda mai da quale cappello di prestigiatore vengono estratti, e, soprattutto, chi è il prestigiatore?
C’è, per esempio, la persecuzione legale, oltre che la gogna mediatica, per quelli che sgarrano, per quelli che recalcitrano, per quelli che osano contestare le cifre totali e le modalità dello sterminio dei Sei Milioni. Lì, per esempio, si decide che un intellettuale come Alain Soral deve essere neutralizzato, distrutto finanziariamente e, se possibile, sbattuto in galera, mediante una raffica di denunce penali onde trascinarlo in tribunale, e grazie a una sistematica campagna di stampa che lo descrive come un negazionista e quindi un nazista, un pericoloso nemico della civiltà, un abominevole spregiatore dell’Olocausto. Ma soprattutto, in quel brevissimo filmato, c’è la chiave per capire quel che sta succedendo nella Chiesa cattolica: e non da oggi, o da sei anni, ma da sessanta. C’è la chiave per capire il conclave del 1958; il Vaticano II, convocato senza alcuna necessità dottrinale, ma solo a scopo pastorale (quando mai?); la riforma liturgia e la Nuova Messa di Paolo VI. Soprattutto per capire la Nostra aetate, che è la spiegazione di tutto; e per capire perché a un certo punto, i papi del post-concilio hanno cominciato a chiamare gli ebrei con la curiosa espressione, solo in apparenza innocente, i nostri fratelli maggiori; e perché, alla fine, sono giunti a dire – bestemmiando – che gli ebrei non hanno bisogno di convertirsi a Gesù Cristo, perché hanno già l’Antica Alleanza, e quella è sempre valida. Tutto il resto – il dialogo interreligioso, l’ecumenismo, la libertà religiosa, la Dignitatis humanae, le marce di Assisi, eccetera, è solo una conseguenza, o una serie di conseguenze. È il contorno, non la sostanza. Anche la deriva morale, anche i silenzi sull’eutanasia, anche l’apertura alla pratica sodomitica, anche i corsi per fidanzati gay, anche le scandalose dichiarazioni di James Martin, tutto ciò è solo il contorno, per quanto abbia la sua importanza, indubbiamente. E così i preti che salgono a bordo delle navi per raccogliere i migranti/invasori, dichiarando che il Vangelo è lì, sulle navi (e non nelle parrocchie, che languiscono per mancanza di sacerdoti, ma ancor più per mancanza di fede); e i preti che auspicano l’abolizione dell’Atto di dolore, perché basato sul senso della colpa; o il papa che dichiara non essere affatto necessaria la piena confessione dei peccati per ricevere l’assoluzione e potersi comunicare: anche tutte queste cose sono secondarie, benché non siano certo prive di un loro peso specifico nella strategia scientifica di auto-demolizione della Chiesa. Si dirà che stiamo attribuendo a questa regia occulta tutti i mali del mondo e che questo è francamente un po’ troppo, per essere credibile. Diciamo allora non proprio tutti: terremoti e inondazioni, in linea di massima, possiamo escluderli, e così pure l’eventuale caduta di qualche gigantesco meteorite. Anche la criminalità spicciola e le piccole guerre, quelle che scoppiano per l’avidità e la stupidità di pochi, non rientrano nel quadro. Ma le grandi guerre, quelle sì; e anche le rivoluzioni, le crisi economiche, la diffusione su larga scala del gusto necrofilo per il nulla, il male e la morte. E non c’è niente d’esagerato o di forzato in questo: al contrario, è perfettamente logico e comprensibile. Come è logico, per fare un paragone, che in un territorio fortemente controllato dalla mafia, non avvenga praticamente nessun crimine che non sia voluto o consentito da essa. La mafia non tollera che ci siano dei terzi a fare i propri affari, là dove lei comanda: paradossalmente, ad esclusione di se stessa, la sua presenza sul territorio è una forte garanzia di ordine pubblico. (Ed ecco perché le storie del commissario Montalbano sono semplicemente ridicole: perché narrano di una criminalità siciliana che non ha mai niente a che fare con la mafia; e anche quell’unica volta in cui si affaccia quest’ipotesi, viene sbrigativamente liquidata come una supposizione errata. Ma già conosciamo la replica a questa osservazione: voi pretendete sempre che la mafia sia la Sicilia!, laddove nessuno pretende una cosa del genere, ma soltanto che non si parli di delitti su delitti, in Sicilia, senza che spunti mai fuori lo zampino di Cosa Nostra).
Un filmato per capire quel che sta succedendo nella Chiesa Cattolica? I burattinai sono quelli che controllano i tre quarti della ricchezza mondiale; che controllano il novanta per cento del sistema dell’informazione, il novantanove per cento dei sistemi scolastici e universitari e oggi anche direttamente la Chiesa Cattolica!
Del resto, non è certo il solo Bergoglio che ha dovuto sottomettersi a un rito di umiliazione davanti ai fratelli maggiori d’Israele. È ormai divenuta la regola che un capo di Stato o di governo occidentale non debba iniziare a esercitare il suo mandato senza prima aver fatto un viaggio a Gerusalemme, essersi messo in testa la kippah, aver sostato contrito davanti al Muro del Pianto e aver fatto pubblica ammenda per l’Olocausto e per qualsiasi forma di antisemitismo manifestatasi nella storia occidentale, accompagnata dal forte impegno a difendere sempre il buon diritto d’Israele e del popolo ebreo, cominciando dall’introdurre nei rispettivi Paesi una legislazione che equipari a un crimine qualsiasi ricerca storica che giunga a cifre diverse riguardo ai Sei Milioni o comunque a interpretazioni complessive che non siano perfettamente allineate a quelle del sionismo. Di pessimo gusto, poi, parlare o anche solo accennare alla questione palestinese: meglio non farlo; sarebbe come annullare i benefici del viaggio, cioè l’investitura. È come se agli uomini di Stato e di governo occidentali non fosse sufficiente il mandato ricevuto, tramite il voto, dal loro elettorato nazionale: è come se fosse necessaria un’ulteriore ratifica, che viene rilasciata da Israele, come una specie di certificato d’idoneità. A volte i politici occidentali sono così solerti nel loro zelo che fanno il viaggio a Gerusalemme prima ancora di esser eletti, quando ancora non hanno affrontato la prova del responso elettorale: diciamo che si premuniscono. Se ottengono il certificato di buona condotta, tornano in patria rinfrancati e corroborati, sapendo di avere già le carte in regola per governare. E dopotutto, è proprio necessario passare per la formalità del voto? Monti, Letta, Renzi e Gentiloni non ci sono passati: sono stati nominati. Sempre nel quadro della decisioni prese dalla massoneria internazionale, la quale dà istruzioni, pone veti, dà via libera a chi vuole, come vuole e quando vuole. Rotschild, Attali, Napolitano: la catena di comando è questa. Ora pare che si prepari il turno di Draghi quale futuro premier italiano. E Macron, del resto, da quale nullità è emerso, da chi prende ordini, a che scopo è stato fatto capo dell’Eliseo? Forse per esprimere una sua politica, per realizzare una sua idea? No di certo: come nel caso di Bergoglio. Questi personaggi oscuri, che hanno sempre brillato per la loro opacità, che non hanno mai fatto parlar di sé perché non possiedono alcun merito, alcun titolo, alcuna dote, tranne un’ambizione smisurata, e che d’un tratto balzano agli onori delle cronache e ai vertici del potere (del potere visibile, beninteso; che non è precisamente la stessa cosa del potere vero): possibile che la gente non si chieda mai da quale cappello di prestigiatore vengono estratti, e, soprattutto, chi è il prestigiatore? Certo deve trattarsi di un prestigiatore molto potente, se è riuscito a far eleggere all’Eliseo uno zero come Macron, e a far eleggere papa un signor nessuno come Bergoglio (e già ci aveva provato nel 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II). Qualche volta i suoi piani subiscono una battuta d’arresto: negli Stati Uniti, l’elezione di Trump non era stata prevista; per questo gli hanno messo la magistratura alle calcagna e non passa giorno senza che i giudici massoni non cerchino d’incastrarlo. Ma in fondo, la cosa non è più tanto urgente come poteva sembrare: perché al rito di umiliazione, lui, si è già sottomesso spontaneamente, per rassicurare Israele che farà sempre solo ciò che a Israele piacerà, e magari anche qualcosa di più. Una prossima guerra all’Iran, per esempio? Per intanto, sì a Gerusalemme capitale d’Israele, con buona pace della parte araba della città; e sì anche all’annessione delle alture del Golan, occupate durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967, che sono parte integrante dello Stato siriano. Ma perché la gente dovrebbe stupirsi, poi? Perché dovrebbe chiedersi perché Obama, perché Clinton, perché Sarkozy, perché Macron, perché Merkel, perché Monti, perché Draghi? La gente crede, in linea di massima, a quel che legge sulla stampa e a quel che ascolta al telegiornale. E se stampa e televisioni sono controllate dalla stessa centrale operativa, possono dir ciò che vogliono.
Vedi il filmato:
Papa Francesco bacia la mano di David Rockefeller, Henry Kissinger e John Rothschild.
Fonte: Rustam Timans - Pubblicato il 7 settembre 2017
In quel bacio dell’anello c’è tutto, ma proprio tutto
di Francesco Lamendola
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7530-in-quel-bacio-c-e-proprio-tutto
Torna Pietro Ratto dopo il mezzo milione di visualizzzione di “COSE CHE NON SAI DEI ROTHSCHILD“, e lo fa con la prosecuzione ideale della sua inchiesta precedente, questa volta per parlare dei Rockefeller e dei Warburg, le potenti dinastie di banchieri, delle loro origini, delle prove che dimostrano il loro legame, delle spinte che da Amburgo li portano dritti alla famosa riunione di Jekyll Island dopo la quale, negli Stati Uniti d’America, venne fondata la Federal Reserve, del “complotto del Titanic“, ma anche dei finanziamenti ai grandi dittatori del ‘900 e del “discorso di Benjamin Freedman” che svelò retroscena terribili sugli accordi venuti allo scoperto durante i Trattati di Versailles, così come della rapida costruzione del monopolio petrolifero e dell’alleanza globale tra tutte le principali dinastie, durante una fatidica riunione avvenuta nel 1963.
COSE CHE NON SAI DEI ROCKEFELLER E DEI WARBURG – Pietro Ratto
Torna Pietro Ratto dopo il mezzo milione di visualizzzione di “COSE CHE NON SAI DEI ROTHSCHILD“, e lo fa con la prosecuzione ideale della sua inchiesta precedente, questa volta per parlare dei Rockefeller e dei Warburg, le potenti dinastie di banchieri, delle loro origini, delle prove che dimostrano il loro legame, delle spinte che da Amburgo li portano dritti alla famosa riunione di Jekyll Island dopo la quale, negli Stati Uniti d’America, venne fondata la Federal Reserve, del “complotto del Titanic“, ma anche dei finanziamenti ai grandi dittatori del ‘900 e del “discorso di Benjamin Freedman” che svelò retroscena terribili sugli accordi venuti allo scoperto durante i Trattati di Versailles, così come della rapida costruzione del monopolio petrolifero e dell’alleanza globale tra tutte le principali dinastie, durante una fatidica riunione avvenuta nel 1963.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.