Riepiloghiamo brevemente gli ultimi sei mesi, basandosi su fonti “ufficiali”….
1) Nel 2014 nella città di Wuhan, è stata terminata la costruzione di un laboratorio di livello 4 (autorizzato a maneggiare i virus più letali per l’uomo) costato ben 44 milioni di dollari e che è stato realizzato con la collaborazione della Francia. I ricercatori cinesi infatti, hanno svolto i corsi di preparazione presso il laboratorio di Lione di livello 4. https://www.nature.com/news/inside-the-chinese-lab-poised-to-study-world-s-most-dangerous-pathogens-1.21487
2) Alla costruzione del laboratorio hanno partecipato anche gli scienziati del Galveston National Laboratory dell’Università del Texas con i quali sono stati mantenuti stretti rapporti di collaborazione. https://www.utmb.edu/gnl/news/2018/11/28/scientific-diplomacy-and-international-cooperation-key-say-bsl4-directors
3) Le ricerche del Galveston National Laboratory dell’Università del Texas vengono finanziate dal NIAID, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, da altre agenzie federali e dall’industria biofarmaceutica. https://www.utmb.edu/gnl
4) Nel 2015 il Pirbright Institute ha richiesto il brevetto di un coronavirus attenuato che può essere usato per la produzione di un vaccino. Il brevetto è stato rilasciato il 17 dicembre 2019. https://patents.justia.com/patent/10130701
5) Il Pirbright Institute è un ente controllato dal governo britannico e tra i suoi principali finanziatori privati figura la Fondazione Bill & Melinda Gates https://www.pirbright.ac.uk/news/2019/11/bill-melinda-gates-foundation-funds-development-pirbright’s-livestock-antibody-hub
6) Il 14 luglio del 2019 (prima dello scoppio della comparsa del Coronavirus), si è verificato un piccolo giallo internazionale perché la CBC canadese ha pubblicato la notizia secondo cui la Dott.ssa Xiangguo Qiu, suo marito Keding Cheng e un numero imprecisato di ricercatori del suo team, sono stati scortati fuori dal Canadian National Microbiology Laboratory (NML) di Winnipeg di classe 4 per poi essere espulsi dal Canada. Nessuno di loro è stato arrestato ma è stata aperta un’indagine amministrativa sul loro operato che ha suscitato le proteste della Cina. https://www.cbc.ca/news/canada/manitoba/chinese-researcher-escorted-from-infectious-disease-lab-amid-rcmp-investigation-1.5211567
7) Il team di scienziati cinesi stava lavorando presso il Canadian National Microbiology Laboratory (NML) di Winnipeg, dove collaboravano al programma speciale sugli agenti patogeni dell’agenzia di sanità pubblica canadese. Quattro mesi prima del loro “sfratto”, una nave contenente due virus eccezionalmente virulenti, Ebola e Nipah, era stata inviata in Cina dall’NML. Quando la spedizione è stata rintracciata, si è scoperto che non era stata rispettata la procedura https://besacenter.org/perspectives-papers/china-biological-warfare/ 😎 Secondo quanto riportato da una relazione del Manohar Parrikar Institute for Defence Studies and Analyses indiano, la spedizione dei due virus dall’NML alla Cina è allarmante per sé, ma solleva anche la questione di quali altre spedizioni di virus o altri articoli potrebbero essere state effettuate in Cina tra il 2006 e il 2018. Qiu ha effettuato almeno cinque viaggi nell’anno accademico 2017-18 e in tale periodo è stata più volte al laboratorio di biosicurezza di livello 4 di Wuhan. I sospetti sugli scienziati cinesi però non sono corroborati da nessuna prova e non esiste neppure un collegamento diretto tra loro e il coronavirus. https://idsa.in/cbwmagazine/chinas-biological-warfare-programme
9) Il 18 ottobre 2019, trecento atleti militari americani sono sbarcati a Wuhan insieme a molti altri atleti delle forze armate di 140 nazioni per partecipare al Military World Games https://www.scmp.com/news/china/military/article/3033098/xi-jinping-open-military-world-games-china-pla-goes-charm
10) Il 18 ottobre 2019, il John Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World Economic Forum e la Fondazione Bill & Melinda Gates ha presentato a New York “l’Event 201 Pandemic Exercise” (qui il video https://www.youtube.com/watch?time_continue=425&v=BfRWJN1aSpY&feature=emb_logo) in cui è stata simulata una pandemia da coronavirus partita dalla Cina e poi diffusasi in tutto il mondo per mostrare gli enormi costi economici e di vite umane legati alle infezioni dei virus. Al summit hanno partecipato 15 leader di multinazionali, dei governi e della sanità pubblica. https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/business_wire/news/2019-10-16_1162067813.html
11) Il primo caso di coronavirus è stato scoperto il 1 dicembre del 2019 e poiché ha un’incubazione di 2 settimane il contagio risaliva a metà novembre, ovvero ad appena un mese dopo dall’Event 201 di New York sulla simulazione della pandemia di coronavirus partita dalla Cina. https://ilfattoalimentare.it/coronavirus-informazioni-origine.html
12) La comparsa del coronavirus è avvenuta a Wuhan uno dei maggiori snodi ferroviari della Cina e proprio a ridosso dei festeggiamenti per il capodanno cinese (25 gennaio 2020), ovvero esattamente nell’unico periodo in cui si verificano enormi spostamenti di cinesi sia in patria che nel mondo con circa 3 miliardi di persone in movimento. Se qualcuno avesse avuto intenzione di diffondere un virus in Cina non avrebbe potuto scegliere luogo e periodo migliore https://www.vanityfair.it/news/cronache/2020/01/25/capodanno-cinese-2020-perche-la-festa-fa-paura-con-il-coronavirus
13) Le azioni della Bill & Melinda Gates e delle altre multinazionali impegnate nella ricerca del vaccino hanno preso il decollo https://www.ilsole24ore.com/art/virus-cinese-societa-che-lavorano-vaccino-stanno-volando-borsa-ACs59vEB
14) Cosa accadrà adesso? Non è possibile prevedere esattamente quando, ma con ogni probabilità, appena la psicosi avrà raggiunto il suo picco, spunterà fuori il vaccino che frutterà una fortuna alla società che ne detiene il brevetto.
Enrico Vassallo

Coronavirus, il vescovo Malcolm Ranjith: “Creato da una nazione ricca e potente, l’Onu indaghi”

Ad avanzare una nuova, o quasi, ipotesi è il cardinale srilankese, nonché arcivescovo di Colombo. Malcolm Ranjith crede infatti che il Covid-19 sia frutto “di sperimentazioni da parte di una nazione ricca e potente”. “Alcuni virus di cui parliamo in questi giorni – prosegue sul Messaggero – sono il prodotto di sperimentazioni senza scrupoli. Dobbiamo mettere al bando questo tipo di sperimentazioni che portano al risultato della perdita di vita e causano dolore e sofferenze a tutta la umanità”. Un chiaro messaggio alle Nazioni Unite, che dovrebbero aprire le indagini e portare i “responsabili a processo per genocidio”.
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BERGAMO E FAKE. Quanti dei morti hanno ricevuto l’anti-influenzale?


La fila di autocarri militari che attraversano il centro di Bergamo, a passo d’uomo, fari accesi  – “E’  l’esercito  che porta via le salme per  cremarle in altri crematori”, annuncia un giornalista, con  la voce rotta; asseriscono i giornali e le tv;  e nessuno si chiede:  quanti sono?  Un autocarro per ogni bergamasco morto di  coronavirus?  in ciascuno ce ne sono tanti? non bastava un  camion per tutti? E Bergamo non ha forse un cimitero  per seppellirli?
Si tratta di una lugubre finzione cinematografica di propaganda nera, ovviamente fatta apposta per  spargere il terrore. Basterebbe  riflettere  che mai, nelle stragi che hanno punteggiato la nostra storia, s’è mai adottata una simile scenografia militar- apocalittica: né per i morti del Vajont néper Ustica, e nemmeno per le stragi politiche di Bologna e di Piazza della Loggia a Brescia, che si sarebbero prestate meglio  all’esibizione stentorea delle bare.
L’indecente falsificazione giornalistica  pro-terrore è giunta a questo: che ha presentato come di Bergamo la fila di bare del naufragio di lampedusa  dove morirono 360  migranti, nel 2013:



Bergamo? no
Lampedusa 2013

Ma l’effetto, mi dicono, c’è stato.  La gente comune anziana che vive in Italia con la tv accesa tutto il giorno  anche in tempi normali,  oggi che nemmeno può uscire, inoperosa, per ore,  subite l’incessante propaganda. Non si parla che di virus  e di macchine che mancano;  che i medici dovranno fare presto la scelta di chi lasciar morire; non c’è modo di vedere e sentire altro,  non altro che film dell’orrore e di catastrofi:  la tv ha creato un tunnel nero in cui ha attratto i vecchi chiusi in casa, con la paura di morire  di vecchi senza speranza soprannaturale, che è vero terrore, angoscia e disperazione.
Resta il numero incredibilmente alto dei colpiti nella Bergamasca,e  della particolare gravità con cui si presenta qui. Ora,persino lettori non particolarmente complottisti si domandano se esso non da mettere in relazione con la  impetuosa campagna di vaccinazioni che la giunta comunale, e la Regione, hanno applicato  “a tappeto”  (parole loro)  agli anziani  di Bergamo e  Brescia  poche settimane prima dell’esplodere dell’epidemia.
Due  sono state le campagne: una  prima  per stroncare un focolaio di meningite, oggettivamente preoccupante.
Dal 24 dicembre fino a gennaio, quasi  34mila persone sono state vaccinate in poche settimane contro il Meningocco C, “con punte del 70% del target previsto”.  “Nei Comuni della provincia di Bergamo interessati dal piano straordinario – ha detto l’assessore regionale  Gallera – hanno fatto  la vaccinazione 21.331 cittadini, di cui 1680 studenti direttamente nelle scuole e 2414 lavoratori nelle loro aziende. Ben 40 medici di base del territorio hanno aderito a questa operazione senza precedenti, attraverso la chiamata proattiva dei propri assistiti. Nel bresciano invece, i vaccinati attraverso gli ambulatori speciali sono stati 9200, a cui si aggiungono 1700 persone a cura dei Medici di base e dei pediatri di libera scelta, 1000 studenti e 300 lavoratori in azienda, per un totale di 12.200 cittadini”.
Prima, da novembre 2019,  c’era stata la vaccinazione anti-influenzale, ancor più di massa.
Specialmente dedicata agli assistiti oltre i 65 anni, ma applicata largamente anche a bambini e adulti appartenenti a “categoria a rischio”  . Se l’anno precedente la ASt di Bergamo aveva   acquistato 154 mila dosi e ne aveva somministrate 141 mila, di cui “circa 129 mila a soggetti di età oltre i 65, con una copertura vaccinale oltre il 56%,  quest’anno  sono state ordinate 185 mila dosi”, disse il  dottor Giancarlo Malchiodi, Direttore UOC Medicina Preventiva nelle Comunità, Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, ATS di Bergamo.



Quasi il  70 per cento erano cardiopatici gravi.

Sicuramente con la migliore intenzione, di proteggere i vecchi “fragili” (come si dice adesso) dalle complicazioni gravi  dell’influenza.

Vaccino antio-influenza aumenta del 36% il rischio di coronavirus

Il guaio è che uno studio condotto fra oltre reduci militari americani invalidi e anziani, relativi alla stagione influenzale 2017-18, ha mostrato che  la vaccinazione anti-influenzale aumenta il rischio di essere infettati dal coronavirus del 36%:  ciò, a causa di un fenomeno imprevisto di interferenza virale. “Le persone vaccinate vedono aumentare il rischio di altri virus respiratori perché non hanno acquisito  l’immunità genetica, non specifica, verso  gli altri virus” ambientali  nella stagione influenzale.
(Qui la fonte:
Un risultato  scientifico sorprendente, che  dovrebbe dare lo spunto ad una  ricerca italiana: quanti delle centinaia di vecchi  “fragili”  uccisi dal coronavirus tra Bergamo e  Brescia, avevano ricevuto la vaccinazione influenzale?  Uno studio che  non verrà attuato, perché porterebbe argomenti a favore dei demoniaci “No-Vax”, ossia delle famiglie  che resistono a far iniettare ai loro figli piccoli  le dozzine di vaccinazioni  prescritte  da loschi programmi di Stato dettato dalle farmaceutiche, e  denunciano  i casi di autismo, quando non di morte improvvisa dei  lattanti vaccinati . L’ideologia progressista ha preso possesso del tema dei vaccini, facendone uno degli argomenti vietati, tabù ed espulsi dalla discussione pubblica.
Le tv che  dedicano le ore al terrorismo  dettato dal governo, dunque, non porteranno questa informazione.  Ai miei  conoscenti anziani,  angosciati, vorrei somministrare un vaccino anti-giornalismo tv: spegnere. So che non lo seguirebbero,  e rimangono vittime della suggestione psichica diretta contro di loro.



Come volevasi dimostrare…

Un amico mi scrive: “Non è strano che le reti televisive continuino a trasmettere film del genere thriller, horror, e soprattutto catastrofisti (fine del mondo eccetera?). Stasera new ho visti due, uno su Rai e uno su Mediaset. Non sarebbero meglio programmi leggeri e film comici per allietare la gente? Non è che si vuole aumentare appositamente ansia, angoscia, turbamento fra  la popolazione? Un altro elemento che porta a pensare a un immenso piano di destabilizzazione – e conseguenti misure  totalitarie”.
Ebbene, è qualcosa che notai, e mi stupì, quando fui inviato in Libano durante la  guerra del 1989. Erano gli ultimi giorni del governo de generale Michel Aoun, assediato nel palazzo Baabda, attaccato dai siriani (allora sostenuti da Washington) e dai “cristiani” ribelli di Geagea;   Beirut era divisa in due  da un linea di trincee e fili spinati, carri armati; ogni fazione, i palestinesi, i drusi, gli sciiti, erano in guerra contro le altre; ognuna aveva armati ed autoblinde.
Ebbene: di notte, la tv che tenevo sempre accesa per aver notizie, trasmetteva film di guerra. Continuamente, solo di guerra, e di una violenza così inaudita, ragionai, che sarebbe stato impossibile proporli, che so, su Rai o Mediaset. In quelle ore Aoun non aveva certo il controllo della tv  di stato. Chi li trasmetteva, e perché?  C’era una regia che produceva film inguardabili apposta per zone di guerra?



1989. Il generale Aoun, a destra, nel palazzo danneggiato.

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