ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 4 marzo 2020

«Un miracolo di Dio»

Dio, Patria e Famiglia. La Costituzione più bella del mondo è quella di Putin


Mi limito a riportare il succo della notizia e penso che ciascuno sarà in grado di commentare da sé. Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, ha da poco inviato al Parlamento gli emendamenti che intende inserire nella carta costituzionale. La bozza andrà ora in seconda lettura, poi in terza lettura, quindi inviata alla Camera alta e proclamata dl presidente stesso.
I princìpi costituzionali voluti da Putin, e pienamente condivisi dalla maggioranza del Parlamento, dovrebbero far riflettere i cosiddetti politici più o meno cristiani di casa nostra.
DIO Come auspicato dal patriarca della Chiesa Ortodossa russa, il testo letto in aula dal presidente della Camera bassa Vyacheslav Volodin prevede un esplicito riferimento alla fede cristiana del popolo russo. Se nell’inno nazionale ci possono stare le parole “la Terra Patria da Dio custodita”, aveva detto il patriarca Kirill, perché non si può dire la stessa cosa nella Costituzione? E così il nuovo testo sosterrà esplicitamente che la Russia, unita da una storia millenaria, conserva il ricordo degli antenati che “ci hanno trasmesso gli ideali e la fede in Dio”. D’altra parte, il presidente russo ha sempre fatto affidamento sulla Chiesa Ortodossa come custode dell’identità nazionale, senza mancare rispetto nei confronti delle minoranze religiose, alle quali pare che il riferimento a Dio nella Costituzione non dispiaccia affatto.
PATRIA L’emendamento sull’etnia sottolinea il ruolo cruciale del popolo russo nel “forgiare” il Paese e definisce la lingua russa quale idioma ufficiale della federazione. Viene fatto espresso divieto di cedere parti di territorio della Federazione, con evidente riferimento alla Crimea riconquistata nel 2014 dopo che era stata assegnata all’Ucraina e alle isole Curili contese dal Giappone. Oltre a questo, qualsiasi candidato alla presidenza dovrà aver vissuto in Russia per almeno 25 anni (anziché 10 finora previsti), e i politici di alto livello non dovranno avere cittadinanza o residenza straniere.
FAMIGLIA Il vicepresidente della Camera bassa, Pyotr Tolstoj ha dichiarato: “Per me è questo l’emendamento più importante, quello che fissa la natura uomo-donna della famiglia, e sono felice che porti la firma del presidente”. D’altra parte, Putin aveva chiarito in precedenza che, fino a quando lui sarà presidente della Federazione Russa, non verranno utilizzati i concetti “genitore 1” e “genitore 2”, e aveva ribadito la sua posizione sulla famiglia tradizionale e sul matrimonio fondato sull’unione tra un uomo e una donna.
Da non trascurare, inoltre, la piena affermazione del concetto di sovranità ribadita dal presidente russo il 15 gennaio nel suo discorso all’Assemblea Federale. Allora aveva affermato che la Costituzione della Federazione Russa dovrebbe avere la precedenza sul diritto internazionale, sottolinenado la necessità di consolidare lo status e il ruolo del Consiglio di Stato.
BREVE CONCLUSIONE Come dicevo, non servono troppi commenti. Mi limito a riportare un’altra dichiarazione del vicepresidente della Duma Tolstoj: “L’ultimo giorno dell’adozione di emendamenti alla Costituzione e il primo giorno della Grande Quaresima, il presidente Vladimir Putin ha presentato le sue proposte alla Duma (…). Per me, la cosa più importante è la proposta di sancire nella Legge Fondamentale il concetto di matrimonio come unione di un uomo e una donna”. Vorrei soltanto sottolineare la finezza cristiana di legare il giorno di presentazione degli emendamenti con quello di inizio della Quaresima. Gli uomini politici che hanno veramente fede ci sono ancora. Ma non da noi.
Alessandro Gnocchi 4 Marzo, 2020
https://www.ricognizioni.it/dio-patria-e-famiglia-la-costituzione-piu-bella-del-mondo-e-quella-di-putin/

Fede in Dio e matrimoni tradizionali: così Putin riscrive la Costituzione

Schiaffo all’ateismo del’Unione Sovietica comunista. La riforma salda il legame con il Patriarca di Mosca Kirill

MOSCA. C’era una volta l’atea Unione Sovietica. Atea per imposizione del regime comunista, che abbatteva chiese e perseguitava i credenti. Da allora le cose in Russia sono molto cambiate. Adesso che al Cremlino regna Vladimir Putin, la Chiesa ortodossa è diventata un’alleata tanto stretta del governo autoritario di Mosca che il presidente russo ha addirittura deciso di inserire nella Costituzione un riferimento alla «fede in Dio». Una scelta paradossale per un ex ufficiale del Kgb? Solo apparentemente.
Secondo molti osservatori, il vero obiettivo della nuova riforma costituzionale è mantenere Putin al potere. Le 24 pagine di emendamenti presentate da Putin al Parlamento rispecchiano però anche i valori conservatori che il Cremlino promuove usando il Patriarcato di Mosca come strumento di propaganda. La Russia si contrappone così all’Occidente e ai valori liberali, già definiti «obsoleti» da Putin. La nuova bozza della Costituzione prevede per esempio che il matrimonio sia un’unione tra un uomo e una donna. In pratica in questo modo le unioni omosessuali saranno vietate dalla legge fondamentale della Russia, dove le minoranze sessuali sono già discriminate dalla famigerata «legge anti-gay», che ufficialmente punisce la promozione tra i minori delle «relazioni non tradizionali» ma di fatto impedisce ogni manifestazione in difesa dei diritti Lgbt.Era stata la stessa Chiesa ortodossa russa a chiedere di inserire Dio nella Costituzione. «La maggioranza dei russi crede in Dio, non solo gli ortodossi ma anche i musulmani e molti altri», aveva spiegato il Patriarca di Mosca Kirill. Nessun riferimento ovviamente ai Testimoni di Geova, che in Russia continuano a finire dietro le sbarre solo perché professano pacificamente il loro credo.
Kirill è sospettato di essere stato un informatore del Kgb in un’epoca in cui le chiese erano piene di infiltrati dell’intelligence sovietica e i genitori battezzavano di nascosto i propri figli. Ora appoggia apertamente Putin, che di aver lavorato nel Kgb non fa certo mistero. Appena un mese prima delle elezioni del 2011, Kirill arrivò a definire il governo di Putin «un miracolo di Dio». L’anno scorso ha invece ringraziato Dio e Putin «per questo dialogo tra la Chiesa e lo Stato» che, a suo dire, non era così intenso «neanche ai tempi dell’Impero Russo».
Non poteva poi mancare nella Costituzione il lato patriottico. Innanzitutto sarà vietato cedere porzioni di territorio russo. Mosca sottolinea così di non voler mollare la Crimea che ha strappato all’Ucraina nel 2014. La Russia sarà inoltre riconosciuta dalla Costituzione come l’erede dell’Urss, legittimando le proprie mire da grande potenza. Ma non è tutto. Putin ha confezionato un articolo per vietare di sminuire il contributo sovietico nella vittoria sul nazismo, di cui il 9 maggio la Russia celebrerà in pompa magna i 75 anni. L’Urss ha avuto un ruolo importantissimo nella lotta al nazismo, ma quella veicolata dal Cremlino è una versione idealizzata della storia russa e Putin giustifica persino il patto Ribbentrop-Molotov con cui Stalin e Hitler si spartirono l’Europa dell’Est e diedero inizio all’invasione della Polonia.
Gli emendamenti alla Costituzione saranno presto approvati dalla Duma e il 22 aprile saranno sottoposti a un controverso voto della popolazione. Due russi su tre ammettono di non capire il significato della riforma. Gli esperti invece hanno pochi dubbi: serve a garantire a Putin una poltrona dalla quale guidare la Russia anche dopo il 2024, quando per legge non potrà ricandidarsi alla presidenza.
GIUSEPPE AGLIASTRO
L’Italia merita un Presidente del Consiglio coraggioso come Vladimir Putin, non una manica di smidollati schiavi dei poteri forti come i nostri governanti
L’Italia merita un Presidente coraggioso come Vladimir Putin, non una manica di smidollati schiavi dei poteri forti
Immaginate un Presidente del Consiglio così: “Fin quando le persone sono determinate a combattere per la propria terra, la dignità e la libertà il nemico non passerà”. Un sogno, dopo anni di Grasso, Boldrini, Lorenzin, Renzi e compagnia cantante. Parole forti e decise che non lasciano spazio alla codardia, ma nemmeno al chiacchiericcio senza fondamento che permea i salotti televisivi italiani. Non è solo la “borghesia intellettuale” ad aver affievolito il popolo, ma una retorica senza morale che vede gli uomini di partito rispondere alle proprie segreterie dimenticandosi dei territori di appartenenza. Per fortuna c’è ancora una persona, seppur oltre i nostri confini, che ha il coraggio di agire, e non ha paura di difendere i suoi ideali. “Meno male che c’è Putin a combattere i terroristi islamici senza se e senza ma” ha affermato Magdi Cristiano Allam in un articolo di qualche anno fa. Vladimir Putin ha in questi giorni visto rinnovarsi il suo mandato di Presidente della Federazione Russa, con percentuali bulgare, da record, che lambiscono il 76,6%. Un plebiscito in favore dell’uomo di Leningrado. Quando a presiedere gli Stati Uniti d’America c’era Barack Obama e con l’Europa si trovava a discutere della situazione del Medio Orientale, situazione spesso condita da un ingiustificabile ritardo, Putin non ha esitato e ha dato il suo supporto alla Siria libera e laica del Presidente Bashar al-Assad, combattendo senza tregua la minaccia dell’Isis. Quello che vogliamo è sentirci sicuri, e questo non è possibile fino a quando al Governo del nostro Paese ci saranno persone senza attributi, senza coraggio e schiavi delle lobby. In pratica degli inetti travesti da politici. Non possiamo più accettare Presidenti del Consiglio privi dell’audacia di scegliere senza paura di difendere gli italiani. Vogliamo uomini e donne pronti a rispettare il loro mandato, pronti a sacrificarsi per i nostri connazionali. L’amore per l’Italia deve essere la base di ogni scelta politica, la base di ogni programma politico, la base di ogni azione volta a difendere il tricolore. Vogliamo credibilità, vogliamo attendibilità, vogliamo veridicità. Non ho visto nulla di tutto questo nei vari Monti, Letta, Renzi e non ultimo Gentiloni. Anime sordide, false guide di una Nazione che invoca, nei giorni dell’anniversario dei 170 anni delle Cinque Giornate di Milano, lo spirito dei Garibaldi, dei Mazzini, dei Cattaneo, dei Cavour e dei Pisacane per ritornare verso il primato nazionale, di cui parlava Berto Ricci, che ci compete. Non trovo questa verve nemmeno negli altri politici che riempiono le pagine dei giornali e le loro bacheche di Facebook con parole inutili. Siamo stanchi di ascoltare i soliti discorsi vuoti, vogliamo qualcuno che abbia le idee chiare. Anche questa campagna elettorale ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Ribadiamo a chi fa orecchie da mercante l’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Sovranità che mi appartiene, che appartiene al nostro glorioso popolo. Dobbiamo scacciare le false promesse della solita vecchia classe politica. Promesse che vogliono gli italiani imbambolati e privati della dignità del lavoro, inebetiti a vita grazie ad un debito pubblico che è il 130% superiore al PIL. L’Italia necessità urgentemente di riscattarsi da questa Unione Europea che ci sta distruggendo giorno dopo giorno perché chi ci governa e schiavo delle lobby finanziarie che vogliono e godono nel vedere che il nostro paese è gestito da una classe politica di incapaci senza palle che non sono mai riusciti a far valere i diritti del proprio paese. Ci troviamo di fronte ad una situazione di crisi profonda. Oltre alla politica interna a generare in noi insicurezze sono fattori esterni, UE in primis, contro cui abbiamo sempre procrastinato i conti. “La forza risiede nella verità” dice Putin e la verità non è si è mai palesata in maniera così diretta. Siamo in guerra, e nessuna guerra è mai stata vinta con la sottomissione. Se Vladimir Putin fosse il mio Presidente riuscirei a guardare i miei figli negli occhi senza temere per il loro futuro. Saprei che la libertà per cui sto lottando strenuamente è difesa da qualcuno che ama l’Occidente quanto lo amo io. Voglio che il mio Governo mi difenda. Sono stanco di sentirmi abbandonato da chi dovrebbe pormi davanti a tutto. Per questo vi invito a soffermarvi sulle parole di Giuseppe Mazzini: “A Voi uomini nati in Italia, Dio assegnava, quasi prediligendovi, la Patria meglio definita d’Europa. In altre terre segnate con limiti più incerti o interrotti, possono insorgere questioni sulla vostra, no. Dio v’ha steso intorno linee di confine sublimi, innegabili”. Fatene tesoro e donatevi per la nostra Patria. www.IlGiornale.it Andrea Pasini Trezzano Sul Naviglio

1 commento:

  1. Questo articolo mi fa ricordare un altro simile, ben più modesto, una semplice serie di riflessioni su questo tema, cioè la triade Dio-Patria-Famiglia (“una vita di merda”. così si leggeva su un cartellone in mano alla Cirinnà in una manifestazione di stampo sessantottino, cioè rivoluzionaria, anticattolica, antiitaliana, nemica di Dio e dell’umanità intera) :
    http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2404_Catholicus_Dio_Patria_Famiglia.html
    Ben vengano, quindi, queste conferme della validità di questi valori, a base della civile convivenza umana, altro che globalismo, mondialismo, mescolamento di razze, religioni, culture, per farne un minestrone insipido, un meticciato di manodopera a basso costo per i padroni del vapore. Anatema a loro, sia falsi religiosi che politici: non vinceranno mai, possono toglierselo dalla testa, Sarà Lei a vincere, a sconfiggerli, l’Immacolata, la Regina delle Vittorie !

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