ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 28 maggio 2020

Tutt’ a puost’ come sempre

Il “Signore dei virus”

Jole Santelli, Governatore della Calabria di Forza Italia, sembrava l’unica ad aver avuto il coraggio di andare contro la cupola che hanno piazzato per massacrare l’Italia e schiavizzare gli italiani, facendo il possibile per riaprire le attività commerciali onde evitare fallimenti di massa e la fame per i calabresi.

Ma è stato il dubbio di un momento…



La Santelli vuole ora imporre il vaccino dai sessant’anni in su.


Tutt’ a puost’ come sempre. E’ tornata in riga.


“Allora – dicono coloro che non vogliono essere vaccinati in massa – dobbiamo rivolgerci alla vera Opposizione, unica nostra speranza!”.


L’Opposizione però richiede il vaccino ugualmente.Nessuno si salva.


E’ evidente, a questo punto, che lo spartiacque, più di ogni altra cosa, sarà la vaccinazione obbligatoria per legge: infatti è proprio la stessa obbligatorietà a presupporre inevitabilmente che il nostro corpo, e quello dei nostri bambini soprattutto, appartenga allo Stato e non a noi o ai genitori dei bambini.


Voglio vedere gli italiani quando inizieranno a toccare – o meglio, a prendere in massa – veramente bambini e anziani (e poi ognuno di noi). So bene che la stragrande maggioranza – soprattutto la medio-alta borghesia e i ceti benestanti e professionisti e colti – non coglie assolutamente i rischi della questione, credendo di essere “illuminata”: e infatti lo è…; ma la speranza riposa nella gente semplice e umile, che ancora ama i figli più della propria carriera e della propria “reputazione” di “professionista illuminato” o di intellettuale di punta.


Che faremo quando ci vorranno imporre per legge la vaccinazione di massa?Ci divideremo in due: coloro, la stragrande maggioranza, che si faranno vaccinare (i quali a loro volta si dividono nelle due sottocategorie delle mandrie silenziose che pensano solo ai soldi, sesso e divertimento senza preoccuparsi di nulla; e nelle “élites illuminate”, che si sentono superiori nel loro essere conformi ai loro padroni), accettando pure che ciò venga fatto ai loro bambini e anziani, pronti a staccare la giugulare di coloro che tentano di metterli in guardia, o a ridicolizzarli con l’ironia delle menti superiori; e coloro che non vorranno, a costo di perdere la giugulare o di essere ridicolizzati dalle menti superiori.Cosa succederà a questa seconda categoria?


Per quanto mi riguarda, ho più paura della prima categoria che degli stessi signori dei virus e dei vaccini.


Si chiama “la banalità del male” (Arendt). E’ la roccia su cui si fonda ogni totalitarismo.Robespierre poté fare ciò che ha fatto perché i parigini gli portavano ogni giorno liste di “controrivoluzionari” da ghigliottinare.


Oggi il vero vulnus non risiede tanto nelle pur fondamentali e gravissime questioni economiche e politiche, ma in quelle sanitarie, e in primis nel vaccinismo totalitario.


Che, per affermarsi concretamente, aveva bisogno di un virus mondiale, o di più virus.Come per i computer e internet, insomma: è con i virus continuamente ad arte inventati che si crea il sistema di arricchimento senza fine e quindi di controllo mondiale di tutto il sistema informatico.


Io ti invento il virus e ti vendo la “medicina”, l’antivirus, che guarisce il computer. Ogni anno infallibilmente: così tu dipendi da me per sempre e sempre di più.Per gli esseri umani l’antivirus si chiama “vaccino”.


Il “Signore dei virus”, degli antivirus e dei vaccini.


Che – fateci caso – ha sempre il sorriso stampato con lo sguardo beffardo.


by Massimo Viglione
https://www.confederazionetriarii.it/il-signore-dei-virus/

Il crocifisso del Cristo Miracoloso ha compiuto nuovamente il miracolo? Le cifre del coronavirus in Italia

  Libera traduzione da ACI Prensa, articolo ¿El Cristo Milagroso lo hizo de nuevo? Cifras de coronavirus en Italia impactan las redes . E' interessante, a prescindere che possa o meno esserci relazione tra il "Cristo miracoloso" che placò la epidemia del 1522 e la discesa della nuova epidemia del 2020, perché ci ricorda che sta a noi, con la nostra preghiera, con le nostre opere tese ad ottenere la salvezza della nostra anima, possiamo chiedere a Cristo di ri-posare il suo sguardo benevolo su di noi.
*****
Un prete dell'arcidiocesi di Milwaukee (Stati Uniti) ha attirato l'attenzione di molti durante il passato fine settimana dopo aver analizzato il bilancio delle vittime del coronavirus in Italia ed identificato  il 27 marzo come il giorno in cui tutto è cambiato.
Quel giorno Papa Francesco ha presieduto in Piazza San Pietro un extra-ordinario momento di preghiera alla presenza del "Cristo Miracoloso", un'immagine di Gesù crocifisso a cui i romani attribuirono la fine dell'epidemia del 1522. In tale occasione impartì anche la benedizione di Urbi et Orbi e pregò davanti all'immagine del Signore crocifisso.
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Nel suo account Twitter, P. John LoCoco ha identificato quel venerdì come quello di maggior picco in Italia. Infatti è stato il giorno in cui furono registrate ben 919 vittime.
Da allora è iniziato un graduale declino, fino a ieri [qualche giorno fa] quando sono stati registrati 50 morti in Italia. Come è noto, l'Italia è stato il primo paese europeo in cui la pandemia ha causato il caos dopo che il virus ha lasciato la Cina, causando, secondo i dati della Johns Hopkins University, oltre 230.000 infezioni e 32.800 morti.
Alcuni giorni fa sono inoltre state revocate diverse misure restrittive in Italia ed è stato possibile anche tornare a celebrare messe con i fedeli, ma mantenendo le raccomandazioni sanitarie per evitare nuovi focolai di coronavirus.
In quell'extra-ordinario giorno di preghiera, anche Papa Francesco ha pregato davanti all'immagine mariana della Salus Populi Romani.
Di fronte a una piazza vuota di San Pietro e nel mezzo della pioggia, il Pontefice rifletté sul passaggio del Vangelo in cui Cristo calma la tempesta sul Mare di Galilea.
"Ci troviamo spaventati e persi. Come i discepoli del Vangelo, siamo stati colpiti da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto che eravamo nella stessa barca, tutti fragili e disorientati; ma, allo stesso tempo, importante e necessario, tutti chiamati a remare insieme, tutti dovevano confortarsi a vicenda ", ha detto.
Tuttavia, ha ricordato che “il Signore si sveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale". 
Per questo motivo, ci ha incoraggiato ad abbracciare la Croce di Cristo, poiché in essa “siamo stati salvati per accogliere la speranza e lasciarla essere quella che rafforza e sostiene tutte le possibili misure e vie che ci aiutano a prenderci cura di noi stessi. Abbraccia il Signore per abbracciare la speranza. Questa è la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza ".
Dopo la sua riflessione, il Santo Padre è andato all'ingresso della Basilica di San Pietro, dove ha celebrato l'adorazione del Santissimo Sacramento in silenzio per diversi minuti, accompagnato da alcuni funzionari vaticani, e quindi ha presieduto alcune preghiere come la supplica nelle litanie.
 
Tradotto da Claudio

https://www.ilpensierocattolico.it/index.php?/entry/284-il-crocifisso-del-cristo-miracoloso-ha-compiuto-nuovamente-il-miracolo-le-cifre-del-coronavirus-in-italia/

Fatima e il coronavirus



La settimana scorsa, dal 20 al 22 maggio, è stato trasmesso online un evento che negli ultimi sei anni ha messo profonde radici nello scenario cattolico romano: il Rome Life Forum. Sia l’autorevolezza dei conferenzieri che l’attualità degli argomenti trattati, hanno rappresentato per un numeroso pubblico – in Italia e all’estero – una lucida lettura delle acque torbide in cui si agitano la società e la Chiesa oggi.
Qui di seguito diamo un riassunto di alcuni degli interventi principali dell’evento di quest’anno – così come le conclusioni che si possono trarre alla luce del messaggio della Madonna a Fatima del 1917 – che, ovviamente, non potevano non riguardare la situazione che il mondo, cattolico e non, si trova ad attraversare da diversi mesi per via della pandemia da Sars-Cov-2.
Per redigere questo resoconto abbiamo seguito le informazioni fornite dai corrispondenti di Life Site News, uno degli enti promotori dell’evento.
Il cardinale Raymond Leo Burke, che ha inaugurato i lavori del Forum, ha espresso la sua convinzione che le tribolazioni per cui passano oggi i fedeli si devono al fatto che la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria non è stata mai pienamente compiuta, il che ha determinato lo stato profondo di crisi dentro la Chiesa che ha portato ad accettare le restrizioni illegali imposte alla libertà religiosa e di culto in questo periodo di coronavirus e che ha permesso, a causa del loro silenzio davanti a tale scandalo,  che vescovi e sacerdoti si rendessero complici di una vera e propria apostasia.
Inoltre, il porporato statunitense ha alzato la sua voce contro la vaccinazione obbligatoria, specialmente se il vaccino dovesse essere sviluppato utilizzando cellule di feti abortiti. Ricordando che la Cina comunista affonda le sue radici in quegli “errori della Russia” segnalati dalla Madonna ai pastorelli di Fatima, ha denunciato il pesante ruolo di questa potenza nella diffusione dell’epidemia: “in quanto cristiani noi amiamo il popolo cinese e vogliamo per esso tutto il bene, tuttavia non possiamo non riconoscere che il suo governo è l’incarnazione del materialismo ateo e del comunismo. Insomma, è un governo che non ha nessun rispetto per Dio e per la Sua legge (…). Si tratta di un governo malfattore che, ad esempio, pratica aborti forzati e viola apertamente la libertà religiosa del suo popolo. È giusto quindi domandarsi quali principi etici sono stati coinvolti dal governo cinese nella crisi sanitaria internazionale da Covid-19”.
Il Cardinale Burke ha anche segnalato le responsabilità del cosiddetto mondo libero nell’aver rafforzato l’immenso potere accumulato dalla Cina comunista in queste ultime decadi: “Le industrie che per decenni hanno prodotto beni necessari dentro le proprie nazioni, ora lo fanno in Cina per interesse economico (…) un Paese che adotta pienamente e radicalmente il materialismo ateo”.
Il porporato ha esortato a offrire preghiere e penitenze, come richiesto dalla Madonna a Fatima, al fine di liberarsi dai tanti malanni che affliggono l’umanità e la Sposa di Cristo in questo anno 2020; malanni che trovano la loro sorgente nel bolscevismo e nelle grandi crisi del secolo XX, e che furono previste dalla Vergine alla Cova d’Iria nel 1917.
Sull’intervento di mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Paul Smeaton, corrispondente di Life Site News, ha scritto un articolo eloquentemente intitolato: I vescovi che hanno vietato i sacramenti durante la pandemia si sono comportati come falsi pastori.
Anzi, secondo il presule, alcuni vescovi sono andati oltre, emanando decreti restrittivi del culto e dei sacramenti ancora prima che i governi lo facessero, scordando dunque che l’Eucaristia e la Confessione sono i maggiori sostegni per i fedeli nei tempi di tribolazione. Esattamente il contrario di come hanno operato grandi santi come san Carlo Borromeo in analoghe circostanze, in cui si vedevano sacerdoti eroici che affrontavano il rischio della malattia pur di non privare i fedeli dell’assistenza spirituale.
I tempi attuali, ha aggiunto mons. Schneider, hanno fatto ricordare quelli delle catacombe, dove si poteva accedere ai sacramenti solo clandestinamente.
“L’attuale cessazione della Santa Messa pubblica e della Santa Comunione potrebbe essere intesa dal Papa e dai vescovi come un rimprovero divino per gli ultimi cinquant’anni di profanazioni e banalizzazioni eucaristiche e, allo stesso tempo, come un appello misericordioso per un’autentica conversione eucaristica dell’intera Chiesa”, ha detto il valoroso presule dell’Asia centrale. Mons. Schneider, riferisce Paul Smeaton, ha suggerito anche che papa Francesco insieme a cardinali e ai vescovi “eseguano un atto pubblico di riparazione a Roma per i peccati contro la Santa Eucaristia e per il peccato degli atti di venerazione religiosa alle statue della Pachamama”, concludendo: “Possa questa verità darci speranza e luce in mezzo alle tenebre e aumentare la nostra fede e il nostro amore per Gesù Eucaristico, poiché quando abbiamo Gesù Eucaristico, abbiamo tutto e nulla ci mancherà”. 
Il sacerdote e teologo Linus Clovis, del piccolo stato di Santa Lucia nei Caraibi, ha segnalato, da parte sua, che dire che il coronavirus è la risposta rancorosa del pianeta contro gli uomini è “persino più inquietante” della chiusura delle chiese e del culto pubblico durante la pandemia. Soprattutto se si considera che ci sono molti vescovi che escludono la possibilità che quest’ultima possa essere un castigo divino, ma che non esitano a attribuirla a una rivincita della natura, secondo quanto riferisce Dorothy Cummings McLean, anche lei corrispondente di Life Site News. Don Clovis si è domandato se tanta cecità non sia già un castigo – come quelli previsti a Fatima – che cala sugli uomini di Chiesa prima di colpire il resto dell’umanità.
Lo storico Roberto de Mattei ha dichiarato che la “crisi morale e religiosa” successiva al Concilio Vaticano II è peggiore delle due guerre mondiali e ha condotto logicamente alla “catastrofe per la Chiesa come il Pontificato di Papa Francesco ha dimostrato di essere”, nonostante egli lo dica “con tutto il rispetto per l’officio che ricopre”.  Secondo Lianne Laurence, di Life Site News, lo storico romano ha attribuito la crisi da Covid-19 a un castigo permesso da Dio per i nostri peccati; ragione che è bastata perché il suo intervento al Rome Life Forum fosse rimosso dal web. Il prof. de Mattei ha detto pure che i pastori che non vedono traccia di punizione divina in ciò che sta accadendo sono “immersi nell’ateismo”.
 John-Henry Westen, co-fondatore di Life Site News, ha affermato dal canto suo che la pandemia è una opportunità per la conversione richiesta dalla Madonna a Fatima, manifestando che “l’essenza” del castigo del coronavirus sta nella perdita della celebrazione pubblica della Messa e che “prima di migliorare, le cose peggioreranno ancora”, in modo che la gente, in modo particolare nella Chiesa, “possa sentire il bisogno di fare penitenza”.

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