ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 8 agosto 2021

Guerra incivile

IL “LEGATUS” DELL’OCCUPANTE USA MARIO DRAGHI.


In questi ultimi giorni tutta l’attenzione della politica interna è focalizzata sul “green pass” questa forma di collare elettronico che viene imposta agli italiani se vogliono continuare ad avere forme di vita sociale come andare in palestra, al ristorante o magari prendere un caffè al bar seduto leggendo il giornale.

Tutto ciò verrà negato al cittadino italiano se non offrirà il suo corpo ad una terapia antigenica sperimentale chiamata erroneamente vaccino.

Dovrà offrire il suo corpo ed assumersi la responsabilità per non gravare i suoi padroni di noiose pendenze giuridiche per i numerosi effetti collaterali che nonostante le pressioni sulla classe medica,emergono anche se sottostimate.(1).(2)
Ogni tanto qualche sfortunato muore a stretto giro di vaccinazione ma il decesso viene prontamente collegato a fattori di rischio come pressione alta, sistema cardiovascolare non perfetto e via dicendo e presto si valuterà la pericolosità dei peli incarniti.

Questo atto di sottomissione collettiva, non viene spesso colto
nel suo aspetto geopolitico.

Mario Draghi, uomo non eletto dal popolo italiano, viene investito dal presidente della Repubblica Italiana? Il punto interrogativo ci sta tutto sulla valenza del significato delle stesse parole esposte riguardo la carica e la nomina stessa.
Immediatamente i tre partiti in continua lite fra di loro M5S, PD e Lega si illuminano d’immenso e trovano concordia in questi mesi di nefandezze politiche che culminano con l’approvazione della norma più anticostituzionale della storia della Repubblica Italiana infrangendo a gamba tesa gli articoli 3,13,16e 32 di cui quell’ometto con i capelli color panna montata dovrebbe essere il primo garante.
Le più alte cariche giuridiche tacciono consenzienti e pilatescamente rigettano i ricorsi giuridici dei cittadini che si vedono privare del lavoro per non sottostare ad un obbligo vaccinale in cui devono assumere la presa responsabilità.

La finta opposizione di FdI invece di chiamare il popolo ad una manifestazione di piazza in difesa della costituzione balbetta dei dissensi tecnici, sommessi, educati. Sul loro giornale “La voce del Patriota” non danno neanche spazio ad un intervista ad un loro senatore che pur essendosi vaccinato a ciclo completo si becca la variante Delta e si sente male…no meglio lasciar stare che poi il padrone con sede a Via Veneto a Roma si offende che i suoi vaccini non funzionano.
La riflessione che non ho visto fare nei tanti e giusti articoli e servizi mediatici contro il green pass è chi ha la forza di mettere tutti in riga su una stessa linea politica?
La risposta è nel plenipotenziario stesso Mario Draghi, uomo espressione della finanza anglosassone, rottamatore dei beni pubblici italiani negli anni 90, e diretta emanazione di quel Deep State anglosassone che comanda il mondo occidentale (la vicenda Trump insegna).
Lui sarebbe nulla se non rappresentasse tutto questo, sono gli uomini come lui o come Giorgetti che ha spezzato i vagiti sovranisti nella Lega ad essere i Legati nella penisola dell’occupante.

Ai miei amici della cerchia sovranista, titubanti sulla mia vemenza antiamericana, mesi fa profetizzavo che i nostri occupanti sarebbero arrivati allo “Ius primae nocti” mi sbagliavo di poco adesso siamo allo “Ius corpi”. Usano i nostri corpi per dei vaccini sperimentali per combattere un virus prodotto da loro nei laboratori di Wuhan con i soldi della Eco Health Alliance (collettore finanziario di big farmma, CIA etc)come è stato dimostrato da molti giornalisti come Nicholas Wade e Franco Fracassi.
Adesso hanno bisogno anche di metterci un collare elettronico per controllare gli spostamenti dei loro schiavi.

“Servus” questa è la parola che ci deve rimbombare nella mente fin quanto non faremo atti concreti per spezzare questo gioco, solo allora saremo degli della definizione uomo libero.
Queste sono prove di controllo della popolazione in vista di una futura guerra di cui il mondo anglosassone in declino ha disperatamente bisogno.

Drraghi Speranza il duo del regime sanitario scientista e finanziario(1)

https://www.aifa.gov.it/-/settimo-rapporto-aifa-sulla-sorveglianza-dei-vaccini-covid-19(2)

https://playmastermovie.com/obbligo-vaccinale-reazioni-in-corsia-un-documentario-playmastermovie?fbclid=IwAR2r7QQUMZLk1vWo0mTRYVokRl8_kzBwg3Uget0lbzFK_varPZJTVY_JPiw

di Max Bonelli

https://www.controinformazione.info/il-legatus-delloccupante-usa-mario-draghi/

Il certificato verde – inutile e pericoloso – viola le regole europee: va contro due Risoluzioni del Consiglio d’Europa in tema di vaccinazione anti-Covid-19 e contro la Legge Eu N. 953. Cadute nel vuoto cosmico


Condividiamo di seguito un articolo a firma di Paolo Becchi e Giuseppe Palma pubblicato su Nicolaporro.it (“che resta ancora uno dei pochi canali liberi”, come anche questo dove scriviamo”) ieri, 6 agosto 2021. Gli autori fanno riferimento a due Risoluzioni del Consiglio d’Europa in tema di vaccinazione anti-Covid19, che vanno “considerate come una sorta di linea guida per tutti i Paesi europei, poggiate in questo caso su due pilastri:
1. il divieto dell’obbligo vaccinale e delle pressioni per spingere i cittadini a vaccinarsi;
2. il divieto di discriminazione nei confronti di chi non intende sottoporsi a vaccinazione.
Entrambe le Risoluzioni sono cadute nel vuoto cosmico”.
Comunque, il Dl N. 105 del 23 luglio 2021 è in netta contrapposizione con la Legge europea N. 953 del 14 giugno 2021 (che dal 1° luglio ha introdotto il certificato verde per gli spostamenti dei cittadini europei all’interno e tra i Paesi della Ue) – preminente su una legge nazionale – che stabilisce che il certificato verde è facoltativo e non obbligatorio.

I giudici possono salvarci dal green pass
di Paolo Becchi e Giuseppe Palma
Nicolaporro.it, 6 agosto 2021


Dopo le decisioni di ieri del governo di Draghi ormai qualsiasi discorso può sembrare inutile. Noi ci proviamo ancora, ma è evidente che la nostra non è più una Repubblica fondata sul lavoro, perché il lavoro ora lo puoi anche perdere se non accetti quello che di fatto è un trattamento sanitario obbligatorio. E tuttavia consentiteci ancora una riflessione, su questo che resta ancora uno dei pochi canali liberi.

Due giorni fa abbiamo già scritto della Risoluzione n. 2361/2021 del Consiglio d’Europa in tema di vaccinazione anti-Covid19 [QUI]. Per completezza aggiungiamo una successiva Risoluzione, la 2383/2021, che va nella medesima direzione. Si tratta di Risoluzioni per noi non direttamente vincolanti, emanate da un organismo estraneo alle istituzioni dell’Unione europea. Vanno però considerate come una sorta di linea guida per tutti i Paesi europei, poggiate in questo caso su due pilastri:
1. il divieto dell’obbligo vaccinale e delle pressioni per spingere i cittadini a vaccinarsi;
2. il divieto di discriminazione nei confronti di chi non intende sottoporsi a vaccinazione.
Entrambe le Risoluzioni sono cadute nel vuoto cosmico.

Ma c’è qualcosa che nel vuoto non può cadere, anzi, c’è addirittura un obbligo di applicazione in luogo della legislazione nazionale. Stiamo parlando del Regolamento Ue n. 953/2021 del 14 giugno, quello che dal 1° luglio ha introdotto il green pass per gli spostamenti dei cittadini europei all’interno e tra i Paesi della Ue. Il Regolamento, emanato dalle istituzioni dell’Unione, al punto 9 della premessa mette in guardia tutti gli Stati membri perché “le misure unilaterali” dei singoli Stati “atte a limitare la diffusione del Sars-CoV-2 potrebbero causare perturbazioni significative dell’esercizio del diritto di libera circolazione e ostacolare il corretto funzionamento del mercato interno, compreso il settore del turismo”. Di contro, il governo italiano, con decreto-legge n. 105 del 23 luglio 2021 prevede l’obbligo del green pass proprio nel bel mezzo della stagione turistica (a partire dal 6 agosto), mettendo in ginocchio quel mercato interno che la Ue voleva tutelare.

Il Regolamento prevede anche, al punto 48 della premessa, che l’Unione europea ha il compito “in materia di protezione di dati” di garantire la prevenzione da “discriminazioni e abusi”, nel rispetto della normativa europea sulla privacy (Reg. n. 679/2016). Aspetto interessante è anche quello di cui al punto 14 della premessa, che pone l’obiettivo – nell’utilizzo del green pass – di “non discriminazione per quanto riguarda le restrizioni alla libera circolazione durante la pandemia”. L’Italia sta andando, invece, nella direzione opposta.

Ma c’è di più. All’art. 3, comma 6, il Regolamento è ancora più esplicito: “il possesso dei certificati […] non costituisce una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione”, mentre il nostro decreto-legge n. 105/2021 limita addirittura l’ingresso in bar, cinema o ristoranti, luoghi di cultura, al chiuso, arrivando persino ad impedire la partecipazione ai concorsi pubblici a chiunque sia sprovvisto del green pass.

Il decreto-legge adottato il 23 luglio dal governo Draghi non rispetta il Regolamento Ue neppure sotto l’aspetto del trattamento dei dati personali, infatti dal 6 agosto camerieri, barman, maschere e altre tipologie di mestieranti dovranno controllare sia il regolare possesso del green pass che il QRCode, mentre l’art. 10 del Regolamento, terzo comma, prevede espressamente che “i dati personali inclusi nei certificati […] sono trattati dalle autorità competenti dello Stato membro di destinazione o di transito, o dagli operatori di servizi di trasporto passeggieri”. Non si fa cenno a personale dipendente di bar, ristoranti o cinema.

Su alcuni di questi aspetti ha posto l’accento l’europarlamentare della Lega Antonio Maria Rinaldi, che il 28 luglio – a ridosso dell’entrata in vigore del decreto legge n. 105/2021 – ha presentato una interrogazione in sede di Parlamento europeo con la quale ha sottolineato come il decreto-legge italiano sia in contrasto con i valori fondanti della Ue sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, chiedendo alla Commissione europea di chiarire se ritiene che la normativa italiana rispetti il principio di non discriminazione espressamente sancito dal Regolamento Ue n. 953/2021. Alla luce del nuovo decreto questa interrogazione è ancora più importante.

Abbiamo dunque da un lato il Regolamento Ue n. 953/2021 del 14 giugno e dall’altro il decreto-legge italiano n. 105/2021 del 23 luglio, e quello di ieri che sono in palese contrasto con il primo. Nella scala gerarchica delle fonti del diritto, Regolamento Ue e legge ordinaria si pongono sullo stesso piano, ma con una differenza: non esistendo tra loro un rapporto gerarchico, la Corte costituzionale – con Sentenza n. 170/1984 – ha sancito la preminenza del diritto comunitario su quello interno attraverso l’obbligo per il giudice nazionale di disapplicare la norma di diritto interno in contrasto con la normativa europea. A questo punto, a partire dal 6 agosto, i cittadini italiani che si sentissero discriminati per via dell’applicazione del green pass nazionale, potranno rivolgersi al giudice ordinario e chiedere la disapplicazione del decreto-legge n. 105/2021 e l’applicazione del Regolamento Ue n. 953/2021.

Una volta tanto il “ce lo chiede l’Europa”, usiamolo noi. Tentar non nuoce.

* * *

Postscriptum

Ho già avuto occasione di osservare – in riferimento all’emergenza hacker nel Lazio che non è ancora finita, perché i criminali potrebbero aver fatto una copia dei dati e venderla sul dark web (ipotesi su cui lavorano gli investigatori [QUI]) – che sono per niente contento, anche perché lo Stato della Città del Vaticano (enclave della Regione Lazio) ha trasferito allo Stato italiano, senza il consenso degli interessati (incluso me), i dati dell’avvenuta vaccinazione anti-Covid-19 a cura della Direzione Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il totale violazione della privacy dei vaccinati (che così risultano vaccinati nello Stato italiano con successiva certificazione verde Eu dell’Italia).

Inoltre, il genio-che-veste-bianco-giallo che ha avuto la grandiosa idea di questa impresa – portata a termine nel più totale silenzio della comunicazione istituzionale della Santa Sede – successivamente ha fatto distribuire via Email dal Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano pure la certificazione verde Eu dell’Vaticano (con lo stemma dello Stato in bella mostra). In questo modo risultiamo due volte vaccinato: sia in Italia, sia in Vaticano.

Stato di follia.

E Zingaretti e il genio-che-veste-bianco-giallo rimangono fermamente bullonati alle poltrone [V.v.B.].

7 Agosto 2021   Blog dell'Editore

di Vik van Brantegem

http://www.korazym.org/64552/il-certificato-verde-inutile-e-pericoloso-viola-le-regole-europee-va-contro-due-risoluzioni-del-consiglio-deuropa-in-tema-di-vaccinazione-anti-covid-19-e-contro-la-legge-eu-n-9/

Covid: Putin deve obbedire a   poteri più forti di lui?  

(E’  il  Deutsche Wirtschafts Nachrichten   che pone la molto giudiziosa domanda)

A Natale si era vantato che la Russia aveva il miglior vaccino al mondo, che i lockdown  non erano necessari e che la pandemia sarebbe stata sconfitta entro l’autunno.

All’inizio dell’anno ha invitato la popolazione in televisione a farsi vaccinare. È vero che ci sono sempre state persone che rifiutano le vaccinazioni per principio, ha detto Putin, ma tali scettici sui vaccini sono numerosi “non solo nel nostro Paese, ma anche all’estero”. Ha quindi invitato i russi a non “ascoltare le persone che non capiscono nulla di questo e diffondono voci”, ma li ha esortati a fidarsi degli esperti.

A fine maggio ha preso le distanze dall’idea della vaccinazione obbligatoria e ha definito la vaccinazione obbligatoria “inopportuna e impossibile”. I cittadini russi dovrebbero capire che si stanno esponendo a “un pericolo molto grave e persino mortale” se si astengono dal vaccino, ma non è compito dello stato costringerli a vaccinarsi.

Dopo il vertice di giugno, però,  ha svoltato ad U  e ha difeso le vaccinazioni obbligatorie, almeno a livello regionale. È fiducioso che ciò rallenterà l’ultima ondata di corona e impedirà un blocco a livello nazionale. Voleva evitare che intere aziende dovessero chiudere e che le persone perdessero il lavoro.

Per la prima volta,   Putin   – noto per essere  un decisore sicuro,  riflessivo e mai avventato  – appare zigzagando platealmente  su questo tema: Covid e  obbligo di vaccini.

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Con Sobyanin, sindaco di Mosca

A Mosca il  sindaco Sergei Sobyanin,   ha introdotto la vaccinazione obbligatoria per tutta la regione (circa 20milioni di abitanti)  con misure draconianamente punitive:  La vaccinazione è stata inizialmente disposta per tutti coloro che hanno contatti con clienti, ospiti, pazienti o studenti . Le aziende del settore dell’istruzione, dell’ospitalità, della sanità, del commercio al dettaglio o dei trasporti locali erano obbligate a vaccinare almeno il sessanta per cento della loro forza lavoro. . I fornitori di servizi che non soddisfano la quota richiesta subiscono  multe e persino la chiusura di quelle filiali la cui forza lavoro non è sufficientemente vaccinata.

In Cecenia, il caporione Kadirov  (filo-Putin ha imposto la vaccinazione non solo obbligatoria ma forzata, si dice, di tutti quelli su cui la polizia mette le mani: una informazione che non siamo in grado di controllare parla del 92% di vaccinati in Cecenia.

Altre ventuno regioni russe hanno ora adottato l’ultimatum sulla vaccinazione di Sobyanin  e il portavoce di Putin Peskov ha recentemente chiarito che non c’è fine alla campagna in vista. “Le persone senza immunità e senza vaccinazione non possono lavorare ovunque”, ha detto, senza lasciare dubbi sul fatto che in futuro non ci sarà alcun timore di ulteriori inasprimenti.

Non è chiaro se Sobyanin sia un  fedele di Putin o un suo avversario interno.  Chiaro invece che Vladimir, senza far nulla per attenuare le misure  ferocemente punitive del sindaco, è parso prenderne le distanze col silenzio, come non ci volesse mettere la faccia  (a Mosca   dipendenti hanno ora ricevuto la prima iniezione dei vaccini russi Sputnik V, EpiVacCorona, Covivak o Sputnik Light; la seconda seguirà fino al 15 agosto).

Questo atteggiamento gli è costato parecchio in termini di popolarità: “I suoi indici di gradimento , scrive il DWN, hanno raggiunto il livello più basso nel suo mandato, perché in Russia c’è un grande scetticismo sulle vaccinazioni: secondo i sondaggi, il sessanta per cento dei russi rifiuta categoricamente di essere vaccinato. Finora, solo il 14% della popolazione ha effettuato due vaccinazioni”.

Cinque miliardari “valgono”  è più   di  dieci  Russie

Come giustamente ha posto la domanda, l’editorialista Ernst Wolff suggerisce una risposta.

“Il prodotto interno lordo della Russia –  cioè la somma di beni, merci e servizi prodotti  – è stato di 1,5 trilioni di dollari nel 2020; inferiore alla capitalizzazione in borsa (mostruosamente sopravvalutata dalla speculazione)   di  Apple, 2,1 trilioni di dollari, della casa madre di Google Alphabet (2,1 trilioni di dollari) ),  di  Microsoft (1,9 trilioni di dollari) e Amazon (1,7 trilioni di dollari).  La capitalizzazione di mercato delle  suddette  cinque più grandi società digitali  è attualmente pari a 8,8 trilioni di dollari, i due più grandi gestori patrimoniali del mondo, BlackRock e Vanguard, gestiscono un totale di 16,2 trilioni di dollari.

“ Le misure adottate contro la diffusione del Covid-19 hanno accelerato la tendenza alla concentrazione di denaro e potere in sempre meno mani in misura senza precedenti, in tutto il mondo. Il complesso digitale-finanziario è il maggior beneficiario di questo sviluppo.  Il volto del mondo è radicalmente cambiato”.

Ma non si deve equivocare sulla robustezza del sistema finanziario dei miliardari: “L’anno scorso il complesso finanziario digitale e globale ha minacciato di nuovo di crollare dopo il 1998 e il 2008. Dato che questa volta erano necessari “fondi di salvataggio” ancora più elevati di prima, ma soprattutto durante la crisi dell’euro,  si cominciava  vedere che   loro allocazione era una gigantesca distribuzione dal basso verso l’alto, quindi cercavano disperatamente una scusa.  Nel solo lockdown la mezza dozzina di miliardari  globali   ha incamerato profitti per 2,2  trilioni, il PIL di una Russia e    mezzo.

Ed  ecco il Covid  che ha “reso necessario”  il lockdown planetario : “Il blocco globale è arrivato come una manna dal cielo, che ha bloccato l’economia globale a marzo/aprile 2020”  salvandolo il sistema dei miliardari. La crisi economica e finanziaria è stata immediatamente dichiarata una “crisi  covid” e tutte le ulteriori misure sono state giustificate con la prevenzione della diffusione di un virus.

“Non c’è più un solo governo al mondo oggi che possa permettersi di eludere i dettami del complesso digitale-finanziario. Questo vale  anche per l’intero oriente, comprese Cina [che ha fatto suo il modello Grand Reset, anzi ne  è l’ispiratrice  agli occhi dei miliardari]   e Russia.”    Si pensi solo alla UE che ha appena comprato  – a prezzi maggiorati – oltre 2 miliardi di dosi di Pfizer e Moderna, pari a  4 dosi per ogni europeo, senza alcuna protesta mediatica o politica.

E’ chiara la volontà di inoculare il 100 per cento della popolazione,  non escluse le donne incinte e i bambini per ulteriori scopi del  Grande Reset:  identificazione digitale di tutti, abolizione del contante sostituito da un bonifico (reddito universale di base, già approvato da Draghi)  intra-corporeo, con un “reddito  virtuale” commisurato al “credito sociale”  che ogni persona “si merita” a giudizio dei miliardari che si sono sostituiti a Dio.

Siccome  Putin non è  un senzadio rettiliano come i nostri  Speranza e Draghi, senza alcuno scrupolo ad uccidere perché non credono nella punizione eterna, possiamo solo intuire il dramma interiore: al potere deve partecipare all’Impostura,  chiunque abbia il potere oggi si sporca, ma se lo abbandonasse per   non essere complice,   vi salirebbe uno peggiore. Questa considerazione valga anche per i nostri politici  di opposizione o semi-opposizione:  molto meno di Putin possono sfidare la narrativa-impostura e opporsi davvero all’inoculazione;  nella situazione data, si arrabattano e fanno quello che possono.

(Pregare  l’Onnipotente e Misericordioso : vadano in malora le loro macchinazioni!)

https://www.maurizioblondet.it/covid-putin-deve-obbedire-a-poteri-piu-forti-di-lui/

L’EMISFERO OCCIDENTALE SI STA LANCIANDO VERSO UNA “GUERRA CIVILE PER IL COVID”?


I passaporti dei vaccini nelle principali città saranno visti come un abuso di potere politico per secondi fini, scrive Robert Bridge.

Si stanno creando condizioni di apartheid nei paesi occidentali tra i vaccinati e gli “anti-vaccinisti”. E con l’introduzione dei passaporti vaccinali, che teoricamente potrebbero negare ai non vaccinati i servizi più basilari ed essenziali, le cose potrebbero peggiorare molto velocemente.

Non doveva essere così. Quello che è iniziato come “15 giorni per appiattire la curva” e poi come un programma di vaccinazione volontaria, si sta ora trasformando in una forma di governo sovradimensionato come le cose semplici che la gente dava per scontate – visitare un ristorante, andare a teatro e prendere il treno – richiederà presto un passaporto vaccinale obbligatorio. I cittadini accetteranno tranquillamente queste misure senza precedenti senza combattere? Finora non sembra promettente.

Mentre il consumatore medio delle notizie dei media mainstream ne sente parlare raramente, le massicce proteste contro i vaccini e il blocco, con dimensioni della folla che non si vedevano dai giorni precedenti la guerra in Iraq del 2003, hanno scosso tutte le parti del mondo occidentale. La scorsa settimana, ad esempio, migliaia di persone hanno ignorato il divieto della Germania sulle misure anti-Covid e sono scese in strada in una protesta di massa. Secondo quanto riferito, un manifestante è morto dopo aver sfondato una barricata della polizia. Diversi agenti di polizia sono rimasti feriti nella mischia che ha portato all’arresto di 600 manifestanti. E mentre i governi iniziano il loro lancio di passaggi sanitari in mezzo a un ampio scetticismo sulla sicurezza dei vaccini Covid, la resistenza promette di intensificarsi.

La Francia, ad esempio, anche se l’immunità di gregge naturale e i tassi di vaccinazione tra la popolazione aumentano , sta gettando le basi per un sistema nazionale di passaporto per i vaccini. Il 9 agosto, ai cittadini francesi sarà richiesto di dimostrare una vaccinazione, un test negativo per il coronavirus o una prova di essersi recentemente ripresi da Covid-19 per entrare in una serie di spazi pubblici, inclusi ristoranti, musei e trasporti di massa. L’Italia inizierà un programma simile il 6 agosto. Immagina di essere quello che dirà un italiano o un francese a cui è stato impedito di entrare nel loro caffè d’angolo preferito per mancanza di documentazione. Nel frattempo, gli operatori sanitari in Francia dovranno essere vaccinati entro metà settembre. I lavoratori sindacali dicono che protesteranno contro le richieste.

Come c’era da aspettarsi, i francesi, che ne sanno un paio di cose sui movimenti rivoluzionari, non hanno preso la notizia alla leggera. Da quando il presidente Emmanuel Macron ha fatto l’annuncio tre settimane fa, i manifestanti hanno organizzato proteste di massa, attaccando le cliniche per le vaccinazioni e generalmente si comportano come le folle inferocite tendono a comportarsi in modo furioso.

Con il suo caratteristico compiacimento e la totale mancanza di autocoscienza, Macron ha deriso i manifestanti, che trovano la prospettiva di giocare a scale burocratiche per il resto della loro vita assolutamente ripugnante se non addirittura tirannica.

“Alcune decine di migliaia di persone hanno perso la testa a tal punto da essere in grado di dire che viviamo in una dittatura”, ha detto Macron in un’intervista a Paris Match, secondo alcuni estratti online prima della pubblicazione dell’articolo giovedì. . “Il loro atteggiamento è una minaccia per la democrazia. Mescolano tutto».

Strano come il leader francese non riesca a vedere che minacciando il sostentamento di milioni di persone – che desiderano semplicemente avere una voce e forse anche un voto su ciò che viene fatto in nome della scienza ai loro corpi – è la vera “minaccia per democrazia.”

Nel frattempo, il popolo australiano sta vivendo condizioni che potrebbero essere meglio descritte come legge marziale de facto. Sydney, la capitale del Nuovo Galles del Sud, si sta avvicinando alla settima settimana di un blocco di nove settimane in cui ai cittadini è vietato uscire di casa se non per acquistare cibo, cercare assistenza medica e svolgere un lavoro “essenziale”. Il lungo blocco nella più grande città australiana ha innescato massicce manifestazioni di strada, in cui molte persone non riescono a capire la reazione a soli 10 decessi per COVID-19 legati all’attuale epidemia.

Tra gli ordini di blocco più severi da imporre mai Down Under, circa 300 soldati stanno lavorando con la polizia per monitorare le persone in quarantena e organizzare controlli stradali. I veicoli contenenti più di due persone vengono fermati per l’ispezione.
Con il blocco a Sydney che non dovrebbe concludersi fino al 28 agosto, sono già diffuse voci secondo cui il governo estenderà gli ordini di blocco mentre circolano notizie di decessi legati alla variante Delta.

Nel frattempo, negli Stati Uniti, la pandemia di Covid sembra spesso essere più una bestia da soma partigiana che un flagello medico. Lo scrittore conservatore Victor Davis Hanson ha riassunto il clima di divisione che si è consumato in tutto il paese quando ha ricordato che era l’amministrazione Biden, in collaborazione con Big Media, che “incolpava i “super-diffusori” non vaccinati per aver infettato a volte quelli già vaccinati, come se gli oltre 100 milioni di adulti ancora non completamente vaccinati erano dei rubinetti dello stato rosso che imballavano bar honky-tonk e raduni motociclistici.

Dimostrando che la realtà era molto diversa, Hanson ha ricordato che la scorsa estate “oltre 1.000 fornitori di servizi medici avevano concesso esenzioni generali esclusivamente ai manifestanti BLM, pericolosamente a massa nelle strade per settimane intere per dimostrare”.

Ha anche sottolineato il disastro al confine tra Stati Uniti e Messico, dove “due milioni di stranieri illegali dovrebbero attraversare il confine meridionale il prossimo anno, con impunità legale, ma senza vaccinazioni, test COVID-19 o limitazioni da Washington. “

Allo stesso tempo, una recente epidemia di COVID-19 a Provincetown, nel Massachusetts, “non è stata dovuta ai Neanderthal di destra”, ha osservato Hanson. “Era attribuibile alle celebrazioni annuali del gay pride in cui alcune migliaia di festaioli pullulavano di bar, club, ristoranti e hotel.”

Questo non è certamente qualcosa che i media mainstream pensavano di coprire.

In cima a questa lampante ipocrisia c’è un clima oppressivo e di censura che ha fermato l’indagine medica nei suoi passi come se lo scetticismo e il progresso scientifico fossero cose che si escludono a vicenda. In effetti, anche i medici che osano mettere in discussione la saggezza dell’uso di emergenza, i vaccini non approvati dalla FDA, l’uso di maschere e le normative sul distanziamento sociale si trasformano in un paria dei social media e scompaiono. Nonostante, o a causa, la cospicua mancanza di un dibattito libero e aperto sulla scienza alla base di Covid, le città e gli stati democratici si stanno affrettando a implementare passaporti vaccinali come quelli che stanno emergendo in Europa.

A partire dal 13 settembre, New York City, in contrasto con la saggezza che dimostra la California, che è il trendsetter nazionale, escluderà i non vaccinati da fitness club, ristoranti e teatri. Oltre a dare potenzialmente il colpo di grazia a molte piccole imprese nella megalopoli, il cosiddetto “Pass chiave per New York” probabilmente alimenterà l’esodo dalla Grande Mela iniziato nel marzo 2020. Per quei newyorkesi che scelgono di rimanere , pur rifiutando anche il vaccino, sarà difficile contenere il risentimento e la rabbia per il fatto di vedersi negate le cose che rendono possibile la vita urbana.

Nel frattempo, in tutto il paese, in un altro super stato liberale, Los Angeles sta rimuginando una proposta simile a quella di New York, anche se questa include “negozi al dettaglio”. In altre parole, senza un pass per il vaccino molte persone potrebbero trovare molto difficile acquistare cibo e medicine.

Con milioni di americani ancora riluttanti a ricevere un vaccino che non è stato completamente approvato dalla Food and Drug Administration, l’introduzione dei pass vaccinali nelle due più grandi città d’America – spinta con non poca assistenza dalla CNN, sembra – aumenterà le tensioni in un momento in cui molte persone sono già preoccupate di mantenere il cibo in tavola in tempi economici imprevedibili.

Tutto considerato, la sanzione dei passaporti dei vaccini nelle principali città del mondo non sarà vista come uno strumento medico necessario per mantenere le persone sane, ma piuttosto come un abuso di potere politico per secondi fini che non hanno nulla in comune con la democrazia.

Robert Bridge

Fonte: Strategic Culture

raduzione: Lucian Lago

https://www.controinformazione.info/lemisfero-occidentale-si-sta-lanciando-verso-una-guerra-civile-per-il-covid/

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