ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 22 marzo 2013

Las bolas do pampauperista


"Contro una visione riduzionista sono stati rilevati, invece, sia la non staticità astorica dei simboli e la loro forza operativa e trasformativa del reale, sia il loro carattere attivo di "organizzatori di senso", all'interno di specifici contesti storici, di creatori e mediatori di ideologia. 
Come ha ribadito recentemente Lynn Hunt, una studiosa della cultura politica di età rivoluzionaria che ragiona in questa prospettiva, il linguaggio dei simboli, come ogni linguaggio, non è un riflesso del mutamento, ma lo opera. Esso non esprime una posizione ideologica o gli interessi sociali e politici a quella sottesi, ma modella e costruisce le concezioni sociali e politiche, produce ideologia. Anche secondo Jean Starobinski, "la Rivoluzione si dipana in un linguaggio simbolico [...] che dissimula e insieme manifesta un passo decisivo della storia. [Gli emblemi] fanno parte del reale".
L'esercizio del potere richiede sempre pratiche simboliche, segni, riti che indichino la legittimità di quel potere e che perciò si traducono in mezzi della lotta politica. Quando un governo viene rovesciato, sono rifiutati e cancellati i simboli politici che esprimono i valori e le credenze del vecchio ordine e ne sono "inventati" di nuovi, spesso tratti dal passato o legittimati attraverso il travestimento e l'autorevolezza dell'antico, tali che siano capaci di modellare i comportamenti sui nuovi principi.
La consapevolezza dell'importanza politica dei simboli, della loro efficacia, del loro costituire non solo i "segni", ma gli strumenti del potere, nonché le forme e i mezzi della politica moderna e delle forme della sua comunicazione, era piena e totale nei rivoluzionari francesi."

Da La Repubblica nella città del Papa di Marina Caffiero, Donzelli, 2005, pp. 60-61.


"Le scarpe nere con i lacci, il rifiuto delle mitrie pontificali, la croce di ferro, la semplice casula invece di pomposi paramenti, parlare in piedi, chiamare "fratelli" i cardinali, definire servizio il potere, mandare in soffitta le pantofole purpuree dei pontefici-sovrani, significa smontare tutta l'impalcatura simbolica di potenza imperiale del papato e l'immaginario semidivino, su cui si è retto da almeno mille anni."

Massimo Politi su Il Fatto Quotidiano del 21 Marzo 2013

"Con il cardinalato che è la massima onorificenza che la Chiesa ha conferito fino ad oggi, abolisco tutte le altre onorificenze religiose e laiche e titoli corrispondenti, dichiarando senza alcun valore tutti e qualsiasi titolo concesso fino ad oggi dalla Chiesa. Monsignori, canonici, camerieri segreti e palesi, gentiluomini e cavalieri… nessuno ha più il diritto di fregiarsi di riconoscimenti concessi da questa sede apostolica. La Chiesa di Cristo non ha titoli da concedere ai vanitosi del mondo, ma solo servizi da chiedere agli umili della terra. Tutte le ricchezze della Chiesa, a cominciare dal Vaticano e per finire alla più piccola parrocchia sperduta nella più smarrita campagna, saranno destinate ai poveri: finché vi sarà sulla terra un solo bambino che muore di fame, noi non abbiamo il diritto di spezzare il pane dell’Eucaristia."

Dal discorso d’investitura di papa Francesco I in Habemus Papam. La leggenda del papa che abolì il Vaticano di don Paolo Farinella, Gabrielli, 2012.

«Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete» (Mt 7,15-16)

Un particolare ringraziamento al nostro assiduo lettore Sig. Marco Di Giacomo, che si aggiunge ai collaboratori di Agerecontra.it
di Marco Di Giacomo
Questi due video (sotto riportati) che testimoniano l’incontro ecumenico avvenuto l’11 Novembre 2012 nella Cattedrale della Santissima Trinità di Buenos Aires, per la Commemorazione della Notte dei Cristalli, incontro organizzato dall’Arcivescovado di Buenos Aires, guidato dal card. Bergoglio, e dal B’nai B’rith (“Figli dell’Alleanza”), la più antica e potente organizzazione massonica ebraica, fondata sull’umanitarismo, sulla filantropia, e sulla Kabala. All’incontro, oltre al cardinale Bergoglio e al rabbino, hanno partecipato anche un Pastore Luterano e unaPastora Evangelica.

Ciò che distingue questo incontro dagli altri incontri ecumenici a cui ormai siamo abituati, è che, in una chiesa cattolica, viene celebrato un rito comune:cattolici, luterani, evangelici ed ebrei insieme, una sorta di Pseudo-Messa… Soltanto che al posto del Sacrificio di Cristo sulla Croce, si commemora il sacrificio del popolo ebraico: la Shoah! In pratica il Sacrificio del Redentore viene messo sullo stesso piano di quello del popolo ebraico! Il foglietto della “Liturgia” della Pseudo-Messa, come si evince dall’inquadratura ravvicinata che viene fatta nei video, è stato redatto proprio dalla B’nai B’rith…. Nella “Liturgia” suddetta, questo melting-pot di fedi diverse si autodefinisce “Popolo di Dio“…. (?!?)
Il tutto viene “giustificato” in nome del famoso Concilio Vaticano II

1) http://www.youtube.com/watch?v=hOyLzrOSBug&list=UUzFcWWdgHEBqQVIeNTHIwng&index=2

2) http://www.youtube.com/watch?v=LP-aCA6TB70&list=UUzFcWWdgHEBqQVIeNTHIwng&index=1

Considerando poi che il “Papa” neo-eletto ha detto che il suo quadro preferito è la “Crocifissione bianca” di Marc Chagall, quadro a dir poco “ecumenico”, visto che consiste in una commistione del Sacrificio di Cristo sulla croce e delle tragiche vicissitudini del popolo ebraico…:

http://it.wikipedia.org/wiki/File:White_crucifixion.jpg

…. mi chiedo se, oltre ad una Pseudo-Messa, abbiamo come “Papa” uno Pseudo-Profeta o cosa…

Speriamo che dietro la sua “umiltà” ostentata, il suo pauperismo strombettato ai quattro venti a suon di comunicati della Sala Stampa Vaticana, e i suoi modi di fare da simpatico nonno di famiglia, non si celi un serio pericolo per la Dottrina e per la Fede Cattolica. Non vorrei che a furia di abbracci, baci, e pacche sulle spalle, ci incantassero con il moscerino della “Chiesa povera per i poveri”, e ci facessero ingoiare il cammello dell’Apostasia e del Sincretismo…

«Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete» (Mt 7,15-16)

Che Dio ci protegga!

Sia lodato Gesù Cristo!

P.S.
Scusate se non mi adeguo al saluto “papale” (‘Buona giorno’, ‘Buona sera’, ‘Buon pranzo’, ‘Buona digestione’ ecc.)

http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=10251


Credo che questo sia solo l'inizio e non è un buon inizio né tanto meno confortevole: copio e incollo dal Calendario delle celebrazioni liturgiche del Sito Vaticano. 
28 marzo Giovedì Santo
Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" in Roma, ore 17.30
Inizio del Triduo Pasquale
Santa Messa nella Cena del Signore
E così da Radio Vaticana
[...] La Messa nella Cena del Signore è caratterizzata dall’annuncio del Comandamento dell’amore e dal gesto della Lavanda dei piedi. Nel suo ministero come arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal del Marmo il Papa Francesco continua tale uso, che dev’essere caratterizzato da un contesto di semplicità”. Le altre celebrazioni della Settimana Santa si svolgeranno invece secondo tradizione, come risulterà dalla notificazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche. [...]
Intanto l'ultima Cena non è caratterizzata dalla "lavanda dei piedi", che è una parte opzionale del rito. La Coena Domini del Giovedì Santo ripresenta l'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio da parte del Signore, che i piedi li ha lavati ai suoi Apostoli, prima che potessero lavarli ai poveri! 

Inoltre non è una scelta innocua perché appare come un gesto personale, che il vescovo era solito fare ma che non si addice ad un Papa che è entrato a gamba tesa fin dal primo istante sui simboli e sulla Tradizione Cattolici, già rivoluzionati in maniera soft dai suoi predecessori e che egli si accinge a rivoluzionare ulteriormente. Ma il papato non è una funzione arbitraria che contraddice la sua istituzione divina, come divina è l'istituzione della Chiesa. Ed ha duemila anni di storia e di Tradizione, che non si può oltrepassare senza trasformare la Chiesa in qualcosa d'"altro". Oltretutto cambiamenti così traumatici provocheranno distorsioni ancor maggiori soprattutto se si pensa a come rischiano di 'passare' attraverso i media 'mascherati' da peana su una povertà ed un'umiltà, peraltro troppo ostentate, che nel Vangelo sono teologali e non sociologiche.

Oltretto che senso ha che vada a celebrare in una prigione mentre non ha preso ancora possesso della "sua" Cattedrale in Laterano? Aveva tutto il tempo di "visitare i carcerati" come del resto sia Benedetto XVI che Giovanni Paolo II hanno fatto in ripetute occasioni....

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